BdM, salta il Cda di domani
Slitta ancora la nomina del Presidente

Nonostante l'urgenza e la difficile situazione dell'istituto, manca l'accordo delle Fondazioni su una figura condivisa dopo le titubanze di Masera. Nuova convocazione del Consiglio per martedì 9 luglio

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La sede di Banca Marche di Fontedamo a Jesi

di Marco Ricci

All’interno di Banca delle Marche la situazione sembra diventare sempre più confusa. Il Consiglio di Amministrazione previsto infatti per la giornata di domani e che avrebbe dovuto nominare il banchiere Rainer Masera a Presidente dell’Istituto di credito è stato rinviato. Slitta dunque alla settimana prossima, esattamente a martedì 9 luglio, la data in cui il Cda dovrebbe – a questo punto è doveroso utilizzare il condizionale – scegliere il nuovo Presidente di Banca delle Marche.

Il rinvio è con ogni probabilità dovuto alle titubanze dello stesso Masera nell’accettare la Presidenza, uno stallo che pone in gravi difficoltà Banca delle Marche ma anche in forte imbarazzo le due Fondazioni che avevano appoggiato la nomina del banchiere comasco. Si ipotizza infatti da più parti che la situazione prospettata a Masera al momento in cui gli venne offerta la Presidenza non corrisponda all’idea che il banchiere si è fatto della Banca dopo aver approfondito gli scenari attuali e futuri. Si parla tra le altre cose di una visita dello stesso Masera in Banca d’Italia dove gli sarebbe stata presentata una situazione piuttosto complessa e meno facile di quanto gli era stato prospettato dalle Fondazioni. Sembrano comunque continuare i tentativi  di fargli cambiare idea, anche attraverso l’intermediazione di Piero Alessandrini, docente dell’Università Politecnica delle Marche. Lo stesso Alessandrini, in caso di rinuncia da parte del banchiere comasco, potrebbe essere proposto come candidato dalla Caripesaro.

Il ritardo nella nomina del Presidente denota dunque una forte confusione all’interno del Cda di Banca Marche in un momento di seria difficoltà. Questo nonostante l’impellente urgenza – vista la difficilissima situazione complessiva – di porre l’istituto jesino al massimo della sua operatività per far fronte in particolare all’aumento di capitale. Ricordiamo inoltre anche le recenti dimissioni del Consigliere Cesarini in quota Macerata, dimissioni probabilmente dovute al disaccordo con le decisioni assunte negli ultimi mesi dallo stesso Cda ma anche alll’inerzia denunciata più volte in passato dallo stesso Cesarini nell’affrontare di petto la situazione.

Uno slittamento dei termini che di sicuro non farà piacere a Banca d’Italia. Palazzo Koch avrebbe infatti posto a Bdm dei termini precisi  non soltanto per l’aumento di capitale (30 settembre) ma appunto anche per la nomina del Presidente. Una situazione dunque di grave incertezza che rischia davvero di spingere Bankitalia al commissariamento di Banca delle Marche. Questo almeno se il Cda non sarà in grado di procedere celermente arrivando a una decisione di indubbia garanzia per Banca d’Italia, un nome capace oltretutto di imprimere un’accellerazione nella risoluzione dei problemi che si trova oggi ad affrontare l’istituto jesino.



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