Questa mattina in piazza della Libertà a Macerata, i consiglieri comunali Fabio Massimo Conti (Lista Conti Macerata Vince ), Francesca D’Alessandro (Macerata è nel cuore) e Marco Guzzini (Popolo della Libertà) hanno organizzato una manifestazione a sostegno dei Marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre da oltre un anno detenuti in India perché accusati di aver ucciso due pescatori. “Il basso profilo tenuto dal governo Monti – dicono i consiglieri – nell’affrontare questa delicatissima vicenda ha prodotto pessimi risultati dal punto di vista politico internazionale scaturiti nel clamoroso ritorno in India dei due soldati avvenuto negli ultimi giorni. Il governo avrebbe dovuto tutelare i nostri militari attraverso il proprio operato e quello delle organizzazioni internazionali di fronte ad una detenzione ingiusta decisa dalle autorità indiane. Sulla pelle dei nostri soldati si è solamente tentato di speculare prima delle elezioni politiche per fini elettorali, e i contrasti interni al governo monti su questa vicenda sono finalmente venuti a galla dopo le dimissioni della scorsa settimana del ministro degli Esteri Terzi che ha reso pubblico il proprio dissenso con il premier evidenziando la spaccatura in seno al nostro Governo.”
I consiglieri comunali hanno ricordato e condiviso l’appello che nei giorni scorsi gli stessi Marò italiani hanno lanciato a tutta la classe politica: “Quel che vi chiediamo ora è non divisione ma, come i nostri fucilieri, mettetevi a braccetto, unite le forze e risolvete questa tragedia. Come dicono i fucilieri: tutti insieme nessuno indietro. Siamo italiani dimostriamolo, come hanno fatto loro”. Conti , D’Alessandro e Guzzini hanno depositato presso la segreteria comunale una richiesta al sindaco Carancini per esporre sul Palazzo comunale uno striscione con la scritta “Io sto con i marò”. I Consiglieri presenteranno un ordine del giorno in occasione del prossimo Consiglio Comunale per sensibilizzare la cittadinanza e le forze politiche locali.
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Bravi! Patria e Famiglia!
Premettendo che relativamente al problema di diritto internazionale che si è venuto a creare con lo Stato Indiano, la gestione dello stesso da parte del Governo Monti, sia mediaticamente che sostanzialmente, è stata del tutto insufficiente, ritengo necessario sottolineare come si corri il rischio di elevare a martiri, o comunque a strumentalizzare la vicenda di due militari italiani che- spero e credo vivamente- per errore, hanno ucciso due innocenti.
E quanto popolo dietro ai 3 organizzatori, un vera e propria folla oceanica, secondo me gli indiani si sentono già le reni spezzate!
Bella iniziativa. Poi vedi che in 12 righe di intervista, 9 parlano del Governo Monti e 3 di Latorre e Girone. E ti ricordi che la politica in Italia è sempre CONTRO qualcosa, mai PER qualcosa.
Io sono dell’idea che i due marò, con il loro comportamento, abbiano dato una lezione di dignità e di coraggio all’intera classe politica italiana.
Chissà se anche per tenere in piedi un manifesto Guzzini ha chiesto l’autorizzazione al suo tutor Ottavio Brini?
Loro stanno con i marò.
Io no.
Le regole internazionali di ingaggio non sono chiare così come le regole di comportamento dei militari in servizio su navi private. A ciò si deve aggiungere la condotta dell’armatore che ha obbedito all’ordine della capitaneria di raggiungere le acque nazionali dell’India anche perché non vi sono anche in questo caso regole internazionali univoche.
Il problema della pirateria non e’ una favola e ne sono responsabili anche gli stati dell’Africa e dell’Asia che non oppongono resistenze adeguate.
Detto questo, il comportamento del Governo e’ stato obiettivamente schizofrenico e non ci abbiamo fatto una bella figura.
Nessuno grida all’innocenza dei militari ma agli stessi si deve garantire un processo in uno stato “civile” con le garanzie democratiche.
Per questo sono anch’io con i Maro’.
@ Giuseppe Bommarito:
A me non pare proprio che, per dare una lezione di dignità e di coraggio all’intera classe politica italiana, ci sia bisogno di andare in giro per i mari a sparacchiare ai pescatori.
Dopodiché, a guaio ormai combinato, non dubito che i 2 marò abbiano impartito quella lezione, ma io mi domando chi è che non sarebbe in grado di impartire una lezione di dignità e di coraggio all’intera classe politica italiana? Forse un bradipo, ma perché offendere un simpatico animale?!
Poveretti cercavano 5 minuti di popolarità!
Un sostegno convinto all’iniziativa dei consiglieri. Un’ottima idea la loro di proporre al Consiglio Comunale di esporre lo striscione sul Palazzo Comunale. Troppo pochi comuni lo stanno facendo; lo faceva Civitanova Marche, per esempio. E’ da queste cose che si capisce quanto gli Italiani abbiano subito un processo profondo di “snazionalizzazione”, dovuto alle dinamiche politico sociali degli ultimi cinquant’anni, coll’azione congiunta delle ideologie antinazionali, comunista e cattosocialista. Latorre e Girone ci stanno dando un esempio di dignità, anche più in là dei loro doveri, come quando pochi giorni fa hanno accettato di tornare in India, obbedendo, pur non essendovi tenuti, a una consegna data loro da gente, da Napolitano a Monti a Di Paola, che non vale (e mi dispiace per Napolitano, che per altro non ha svolto un cattivo settennato) una briciola rispetto a loro. Questo terzetto, al momento del dunque, non appena l’India (e guarda un po’ che strano…) ha reagito alla nostra decisione di non farli tornare, e appena appena c’ha fatto la mossa della mano fra i denti, come quando i genitori rimproverano i bambini, s’è comportato come gente alla quale qualcuno avesse infilato la mano nel sedere e gli avesse sfilato via la colonna vertebrale.
Per Massimo Giorgi
Non è vero che i due marò siano andati, quasi per divertimento o inconsapevole sadismo, a sparacchiare per mari ed oceani a pescatori innocenti. Erano in servizio, nell’adempimento di una funzione a rischio, ed hanno cercato di portare avanti al meglio il compito loro assegnato.
Possono avere sbagliato (anche se ciò dovrà essere accertato da un tribunale competente, che comunque non è quello indiano), ma in ogni caso, se hanno sbagliato, l’hanno fatto in buona fede ed in quanto tratti in inganno dalle difficilissime condizioni ambientali.
Rimane la loro lezione di composta e responsabile dignità, a fronte della condotta di una classe politica che, ai massimi livelli, si è mossa – come giustamente è stato detto – in maniera schizofrenica. E rimane anche il fatto che dividerci sul doveroso sostegno a due militari italiani evidenzia ancora una volta i guasti di un ideologismo sciocco e arido, ma tuttora imperante.
@ Giuseppe Bommarito:
Buongiorno,
la differenza che corre tra i 2 marò ed i 2 top gun americani che giocavano a passare sotto i cavi della funivia del Cermis ( http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_del_Cermis ) la capisco anch’io, mi creda!
Tuttavia – o, forse, proprio perché capisco la differenza di cui sopra – è con fiero ideologismo sciocco e arido che dèdico ai 2 marò – eroi che, nel mio saccente snobismo, trovo così tipicamente italiani – il seguente dialogo, tratto dal film (http://it.wikipedia.org/wiki/La_grande_guerra ) d’un altro arido ideologista:
« Oreste Jacovacci: “Ma che fai aoh, prima spari e poi dici chi va là?”
Sentinella: “È sempre mejo ‘n amico morto che ‘n nemico vivo! Chi siete?”
Oreste Jacovacci: “Semo l’anima de li mortacci tua!”
Sentinella: “E allora passate!” »
Ha ragione Giandorico Bonfranceschi quando afferma che lustri di antimilitarismo e di Internazionale socialista hanno snaturato l’idea di Patria e delle Armi che dovrebbero difenderla, insieme alla difesa interna con la Magistratura e le Forze dell’Ordine. Ci sarà chi dirà che questo è un modo di pensare “fascista”, che diventa, però, attuale ed antifascista se pensiamo che abbiamo i nemici islamisti alle frontiere e che l’unico ed ultimo fortino di difesa è rappresentato da Israele. E che l’unica garanzia di sopravvivenza nazionale proviene dall’essere in Europa con il suo Euro.
Parlavo alcuni giorni fa con un Maceratese di passaggio in Italia, il quale, combattendo con il grado di ufficiale del 5° Commando sudafricano nell’esercito nazionale congolese, difese gli interessi occidentali in Congo dall’infiltrazione della Cina Maoista e del Paesi dell’Est, che utilizzavano le bande armate dei Simba, foraggiate con armi cinesi e sovietiche e dirette per un breve periodo pure da Che Guavara con i suoi castristi. Pure questo Maceratese diceva che i due marò sarebbero dovuti essere difesi dal governo italiano e dal Parlamento, poiché erano su quelle navi private su ingaggio dell’Occidente.
Tullio Moneta, così si chiama questo signore italo-sudafricano, imputa la situazione distrosa della politica italiana e della sua società civile proprio perchè non esiste più il concetto unificante di Patria. Devo riconoscere che – di fronte alla disgregazione operata dai particolari interessi dei partiti e dalle bande contropposte al loro interno – l’ideale di Patria, con la sua Storia, i suoi Valori e la sua Costituzione, potrebbe diventare il “dato stabile” verso cui dirigersi per non finire definitivamente nel baratro del qualunquismo sfascista, foriero di ogni fascismo di destra, centro, sinistra e grillino…
Se stanno con i due Marò allora potrebbero andare anche loro in India, ma secondo me a Guzzini ce lo rimandano indietro. Io questa lezione di dignità non la vedo per niente, sono 2 persone che hanno commesso un crimine all’estero e saranno giudicati da un tribunale. La giustizia indiana farà il suo corso e se sono innocenti saranno liberati e punto. I buffoni siamo noi non gli indiani.
Marco Ribechi è un grande, quoto, rileggo ed incornicio il suo commento n. 13!
cosa non si fa per avere un pò di visibilità! A lavorare!
Fattela finita Guzzini e Company, mettetevi a fa qualcosa di più concreto nel territorio, siete ridicoli con queste iniziative.