La Stilarte Srl, azienda di Pollenza, leader nel settore argentiero subisce pesantemente la crisi del settore orafo argentiero, arrivando inaspettatamente alla decisione di cessare l’attività aziendale. Grande preoccupazione per l’immediato futuro dei 67 lavoratori che dal 28 gennaio sono coperti dalla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per crisi (con pagamento diretto da parte dell’ INPS, che avverrà solo dopo l’ approvazione ministeriale).
«Oggi – fanno sapere i rappresentanti di Fim Cisl, Fiom Gcil, Uilm Uil e Rsu aziendali – si è svolta l’assemblea con i 67 lavoratori e lavoratrici della Stilarte Srl, per spiegare e condividere i contenuti della trattativa in corso con la direzione aziendale. In queste ore si sono succeduti serrati incontri tra Organizzazioni Sindacali e proprietà nel tentativo di salvaguardare in parte la produzione nel sito e tutelare tutti i 67 lavoratori.
La proprietà ha comunicato alle organizzazioni sindacali l’avvenuta sottoscrizione di un accordo di affitto di azienda tra la Stilarte Srl e la Vea Srl. Entro la prossima settimana, sindacati e lavoratori valuteranno insieme una ipotesi di accordo. L’azienda garantisce il pagamento entro pochi giorni del 50% della retribuzione del mese di febbraio ai lavoratori che hanno prestato attività lavorativa. Mentre per coloro che erano già in CIGS a zero ore, l’azienda si è impegnata a preparare, in tempi brevissimi, la documentazione necessaria per la richiesta di anticipo alle banche. Molti altri sono lavoratrici e lavoratori a rischio in un settore ormai al tracollo e senza prospettive. E’ stato avviato un confronto con la Provincia di Macerata per attivare percorsi di orientamento e riqualificazione professionale».
(a. p.)
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Che macello!!!! io già sono in cis da alcuni mesi, con famiglia a carico…Mi chiedo a volte dove cavolo andremo a finire!
vedete anche questa ditta se ne và ma il governo ancora non fa nulla sono passati 17 giorni nulla si vede e si sente i GIORNALISTI parlano del porco di silvio che sta ricoverato solo di quello PERCHE’NON fanno 1 grande ARTICOLO X IL CAVOLO DEL GOVERNO DICENDOGLI SVEGLIATEVI CHE VI CACCERANNO CON I BASTONI cari giornalisti tra poco la crisi arriva pure a VOI……..
SIETE FUORI STRADA . ci sono degli assassini delle nostre aziende , della nostra antica tranquillità economica, Italiani svegliatevi!
la produzione cinese ed indiana fa costare il prodotto solo 1l 20-25% dei nostri listini, approfittando della loro manod’opera sfruttata e vilipesa , senza assicurazioni e diritti, tutto quanto ci possa lasciare morti qui in Italia. E siamo già moribondi ci sono rimasti solo due tre nomi e poi strangoleranno anche questi. Stanno facendo morire i nostri tecnici , ci trasformeremo in un popolo di disoccupati che compra roba cinese e indiana .
avete voluto la globalizzazione? adesso pagate!
svete voluto lo straniero che fa i lavori che gli italiani non vogliono più fare ? adesso pagate
avete voluto politici che hanno permesso l’ingresso indiscriminato di orde di disperati dall’africa e dall’estremo oriente ? adesso pagate e se avete ancora fiato riflettete .
Io sono 4 anni che ho chiuso la mia ditta per crisi….ero solo quindi non ho dovuto pagare il tfr a nessuno….ma niente cis ne cio e ne 1 euro da assicurazione o inail per infortunio alla schiena e nel mio lavoro era importante essere integri……!!!! Ovviamente neanche la mobilità che mi avrebbe permesso di entrare in quei canali di reinserimento che normalmente hanno le persone assunte regolarmente…..le P.IVA no ……sono C@@@i loro in Italia, mentre i lavoratori nel resto d’Europa sono tutti uguali……! Ho degli amici che lavoravano alla Stilart…..auguro a loro ……che cosa posso augurare……qua il lavoro non c’è, e non penso che possano andare a lavorare tutti alla …..niente pubblicità…..dico solo a fare le cucine!!!!!!!!
Anzeige, hai ragione. Ma, chi è stato a fare entrare la Cina nell’organizzazione del Commercio Internazionale, dando così sulla coccia alle nostre piccole e medie industrie e agli artigiani?
Vallo a chiedere al PD e al PdL, all’UDC e tutti gli altri responsabili. Ma, soprattutto chiedilo a noi, che li abbiamo votati, fiduciosi nelle loro capacità politiche, rivelatesi poi tutta trippa scaduta.
Adesso ci siamo vendicati con i “grillini”, ma sulle prospettive siamo messi proprio male.
Siamo stanchi di imprenditori che costruiscono , con quali soldi ?? Fanno il bello e cattivo tempo ,appoggiati da leggi e da pseudi commercialisti ,avvocati che trovano strade per fare operazioni più o meno lecite , ed a rimetterci c sono lavoratori che non contano NIENTE in questo gioco al MASSACRO !!!!!siamo STANCHI ..,,
Parlo sapendo cosa significa dovrer affrontare gli effetti di un mondo che cambia e che rende tutto terribilmente più difficile, parlo sapendo cosa significa perdere d’improvviso le proprie certezze. E dico che serve a poco prendersela con dei “nemici esterni” (i cinesi, gli immigrati,etc) su cui scaricare la responsabilità di quello che succede. prima di tutto non è vero (di certo non c’entrano cinesi ed immigrati a meno che non pensiamo che è giusto che ci siano popoli per sempre destinati ad esser poveri per permettere a noi di essere tranquilli) e poi rabbia e frustrazione non ci aiutano a trovare una soluzione, nè se guardiamo la situazione dal punto di vista personale né dal punto di vista colletivo. Rabbia e frustrazione aiutano magari a distruggere ma quasi mai (mai) a ricostruire e a cambiare . E quando ci si trova in queste situazioni bisogna passare necessariamente alla fase in cui ci si mette alle spalle quello che è successo (magari capendo perchè è successo) e poi bisogna impegnarsi a trovare una soluzione che sia anche frutto del proprio cambiamento e del proprio impegno. Vale per ciascuno di noi e vale per tutti insieme.
Caro Mario Iesari potrebbe essere molto facile defenestrarmi dall’argomento poiché accuso ingiustamente cinesi e pakistani o chi altri . Non so lei ma io come lavoratore e dirigente di grandi aziende , ho visto esalare l’ultimo respiro di antichi siti prodottivi e ci ho pianto su , sradicati dalla loro utilità sociale dopo decenni di presenza. Non si tratta di aizzare la gente contro cinesi e pakistani o orde di disperati , la verità e che stavamo meglio quando loro non c’erano . poi se lei ribadisce che non c’e un diritto acquisito del nostro benessere , me ne frega meno di niente, lei ha ragione ma il mio benessere non ci rinuncio ! faccia lei poi . Il contrario sarebbe importare la loro miseria ed esportare il nostro benessere. Lei non vuole ammettere il revanscismo economico dei cinesi veramente intenzionati a distruggerci , strumentalizzando l’obbedienza e la capacita di sofferenza delle loro masse dei lavoratori .
si tratta di un sistema sociale inconfrontabile tra il mondo occidentale ed il loro . E’ un sistema osmotico obligatorio ed inalienabile che traferisce la ricchezza o la miseria da una fonte all’altra , ma senza inventare nuova miseria e senza essere responsabile di miserie ridistribuite .
Personalmente le apparirò molto limitato , ma secondo me questo posto , nostra madre Terra , non può accogliere senza conseguenze 6 miliardi di individui e fra poco 8 che vogliono tutti raggiungere la felicità . Io non ci credo ma se lei ci crede sono felice per lei e per chi pensa alla distribuzione democratica delle risorse .
lo vada a dire ai poveri disoccupati della Stilarte . Non so pregare ragazzi ma ho pena e rabbia per voi Che Dio vi aiuti ! non vi fidate di altri vi fottono con le loro cervellotiche ragioni in sindacalese o politichese. saluti
ere
@anzeige
l’argomento è tanto vasto è complesso che non credo che sia il caso di approfondirlo qui. anche perchè dalle sue parole ho l’impressione che non abbia proprio voglia di ascoltare. credo che l’unica idea , o sentimento, che certamente possiamo avere in comune sià la vicinanza e l’incoraggiamento ai lavoratori di StilArte e a tutti gli altri che si trovano nella stessa situazione.
Buonasera,
ho lavorato per sette lunghi anni alla Stilarte. Grande azienda, grandi idee. Una grande famiglia. Poi come accade spesso i tempi sono cambiati, l’artigiano diventa industriale e deve fare scelte che sono proprie dell’imprenditoria. All’epoca nessuno avrebbe mai potuto immaginare che una azienda leader nel suo settore avesso dovuto affrontare una crisi di tali proporzioni. Al di là di scelte logistiche sbagliate che sono facili da commentare ma solo col senno di poi, un solo grande errore è da imputare alla Stilarte ma come a tutte le altre aziende del settore: quello di non essersi mai rese conto che il prodotto stava piano piano esaurendo il suo appeal. Cambio di generazione, scarso interesse nel prodotto, cambio dei trend abitativi, hanno fatto del prodotto da regalo del settore argentiero qualcosa di obsoleto. Una lotta al prezzo, una guerra tra poveri ha determinato la fine di un prodotto che è stato sovrano per tantissimi anni ma che è stato soppiantato da altri concetti. Che dire …Mi dispiace per tutti i ragazzi che lavorano in azienda e che so che hanno sempre dato il massimo…Lo so…In bocca al lupo a tutti….!!
Nelle parole di,chi mi ha preceduto il motivo della crisi italiana, non,solo della StilArte.Essere imprenditori significa fare scelte lungimiranti, cercare di trovare prodotti,e mercati di successo, pensare prima di tutto alla sostenibilità nel tempo delle proprie scelte.
in Italia purtroppo,di imprenditori con la I maiuscola ce ne sono pochi. Fa ridere chi pensa che il problema siano i cinesi, gli immigrati o i politici.
la colpa e’ di tutti, ma in primis degli imprenditori. Era facile fare successo quando i consumi occidentali,crescevano a ritmi del 5_ 10% l’anno. Ora è necessario fare ricerca, investimenti, aggregare le aziende, preferire manager esterni alla famiglia, in questo gli italiani sono indietro anni luce.
@ciclista .
ridi pure ciclista a me viene da piangere . lei deve essere un disoccupato o un impiegato statale . Vada in giro per il mondo e veda in che cndizioni miserande ed abominevoli vengono sfruttati gli indiani ed i cinesi o i pakistani. Non la voglio azzittire dicendo che queste cose le ho vissute e viste girando da quelle parti per 10 anni , poi si domandi come possiamo competere con questa gente , noi che proveniamo da una salita di 40 anni di lotte per ottenere delle condizioni umane . Se lo ficchi in testa i cinesi sono degli imperiaisti economici e voglioono distruggere in nostro tessuto produttivo , proprio con una intezione di una dominanza mondiale . La dabbenaggine dei nostri imprenditori è in parte vera ma anche quelli più accorti dislocano o chiudonono . Se poi questo mio discorso la fa ancora ridere , rida pura per avere la ragione da parte sua , intanto questi , i dipendenti della Stilarte , moriranno più felici sapendo che è colpa del principale e non degli asiatici.
@anzeige
I cinesi stavano in Cina. In italia c’erano gli italiani che attaverso i secoli si erano tramandati vecchie e nuove capacità. Gli italiani stanno una spanna sopra a tutti. Un italiano nel mondo è sempre una persona di successo solo in italia per colpa di governi poco lungimiranti siamo dei poveracci. La dislocazione o la produzione all’estero è dovuta alla stessa guerra di poveri di cui sopra. Il benessere si crea essendo coscienti delle proprie radici e della qualità del proprio prodotto. E soprattutto difendendo il proprio operato con manovre adeguate. Provate ad andare a vendere il prodotto italiano nei paesi “emergenti” e vedete cosa succede. Il resto sono chiacchiere ed aria fritta.
@Orsetto
e allorà? anche se tu avessi ragione ? che famo ? diciamo ai cinesi di sostituirci e di mantenerci ??
Io il prodotto italiano l’ho venduto , fino a quando non è arrivato Nixon con la politica del Ping-Pong .
I cinesi hanno imparato bene e allora , ce la facciamo mettere a quel posto perche i nostri imprenditori ( che conosco a menadito,) pensano più a comprarsi le Porche che investre nella fabbrica e allora i nostri operai senza la Porche li facciamo morire . Io ho combattuto come un fante per vendere i nostri prodotti battutti vigliaccamente dalla miseria e revanscismo cinese . E’ orrendo che non vi accocorgiate che il vero pericolo non è il cimnese ma la voglia di appropriarsi del nostro benessere di questi miserandi
E’ un vero disastro, dopo lo smantellamento della prima Repubblica ci siamo affidati ad una classe Politica non all’altezza. Essere entrati nella moneta unica senza aver pianificato bene i vari cambi e sopratutto aver ingessato paesi dall’ Economia tanto diversa e’ stato deleterio per i piu’ deboli come noi. E’ stato come far partire in una maratona un atleta di 20 anni (Germania) e dei tranquilli pensionati di 70 anni (Italia, Grecia, Spagna e altri si aggiungeranno) la Germania corre e detta cosa dobbiamo fare e noi stremati senza piu’ forze. Negli anni 80 ricordo che i BOT pagavano il 18% di interessi annui, lavoravamo tutti, si costruivano le Autostrade, il debito pubblico era basso, la Politica costava il giusto, le Giunte Comunali non percepivano lo stipendio e c’era tanta, tanta corruzione in meno.
@anzeige.
non sono né disoccupato ne dipendentset pubblico. Sono invece un professionista che si sforza di far ragionare…
Se tutte le colpe fossero dei cinesi perche’ corriamo da loro a vendere i ns. Prodotti di qualità ?
Forse le sembrava più giusto il mondo degli anni 80 quando 3/4 della popolazione mondiale non aveva possibilità di migliorare le proprie condizioni.
Il problema siamo noi, non siamo più la manodopera più economica per il nord Europa e non siamo stati capaci di riconvertire per tempo le ns. Aziende per tanti motivi, ma certo gli imprenditori no hanno fatto il loro bene e quello dell’Italia.
@ciclista
ma di quale qualità stai parlando? di quella qualità che è fatta di microscopiche aziende che non ha la possibilità di fare ricerca?? che comprano componenti fatti altrove e poi metterci il Made in Italy ? con la chiusura forzata delel nostre aziende migliaia di tecnici specializzati nel know how della alta tecnologia muore a va trovare posto nei call center . sii buono affacciati in un supermercato e osserva da dove viene la merce . Di made in Italy c’è rimasta la pasta De Cecco . Supermercati francesi che vendono francese e cinese , supermercati tedeschi che vendono tedesco e cinese ma a chi??? a disoccuati e pensionati ?? abbi il coraggio e la freschezza di incazzarti .
Non capisce che ci troviamo di fronte ad un corto circuito immane : vanno a produrre fuori per i disoccupati italiani , ma ragiona , il mio discorso non è infondato .
In quanto a sentire, il tuo non è lontanamente confrontabile con il mio . Io e non lei ho visto morire delle aziende floride , sia per la dabbbenaggine dei nostri imprenditori ma anche per l’acceso nazionalismo cinese ed indiano che pensano di arricchirsi trasferendo esprtando la loro miseria . come fa a parlare se un operaio cinese sta sui 120€ mensili?? peggio gli indiani e peggio ancora i vietnamiti .
Sono stato ricoverato 5 giorni a Shangai per una broncopolmonite , niente di serio ma il mio principale ha sborsato 530$ a giorno per il mio ricovero .
i Cinesi che stanno qui, che Dio li abbia in gloria , vengono con le loro tribu di sciancati e tubercolotici a ciurarsi a nostre spese . Difendi i tuoi vecchi , difendi il Tuo Paese , non è necessario essere fascio basta che vuoi bene ai tuoi compatrioti.
io lavoravo alla stilarte,e devo dire che è stato un colpo al cuore,lavoravo li da 8 anni a tempo indeterminato..mo vai a cercare un altro lavoro,de sti tempi,so andato x agenzie,dappertutto,ma nulla di nulla.!!!! mah!!!! e cmq in questa situazione..io che ci sono stato dico..che qualcosa non mi convince….e comunque acqua passata ormai!!!!