Vasta operazione del Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro e degli Ispettori del Lavoro a contrasto del lavoro sommerso e illegale, che ha riguardato complessivamente 15 attività imprenditoriali. Nel dettaglio: otto laboratori di manifatture (6 tomaifici, 2 borsettifici, tutti gestiti da cinesi), due pubblici esercizi (un negozio per vendita al dettaglio di articoli di abbigliamento ed un negozio per vendita al dettaglio di generi alimentari, i cui amministratori sono cinesi) e cinque cantieri edili. Le attività sono situate nel territorio dei Comuni di Porto Recanati, Pollenza, Morrovalle, Montecassiano, Civitanova Marche e Montelupone.
Nelle operazioni sono stati trovati intenti al lavoro ben 19 lavoratori completamente “in nero”, due dei quali sprovvisti di regolare permesso di soggiorno, su un totale di 44 lavoratori trovati intenti al lavoro, con un riscontro assolutamente di rilievo rispetto alla irregolarità, essendo la percentuale complessiva dei lavoratori “in nero” sul totale dei lavoratori presenti pari a circa il 43%. Su tale dato, corrispondente anche a punte del 100% di sommerso, sono scattati 9 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, tutti revocati, a seguito di completa regolarizzazione e di pagamento delle sanzioni accessorie previste dalla legge.
Dall’operazione derivano complessivamente sanzioni pecuniarie amministrative per un ammontare di 40.312 euro, di cui 13.500 euro già materialmente riscossi in esito alla sospensione. Inoltre, per le violazioni penali riscontrate, le aziende ispezionate saranno ulteriormente destinatarie di circa 7.000 euro a titolo di ammenda. L’operazione, che ha dato risultati di assoluta rilevanza, è il frutto di una attenta attività di intelligence del Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro della DTL di Macerata, ma anche segno tangibile di una costante sinergia fra il Nucleo stesso e il Servizio Ispezione della Direzione del lavoro, sempre attenti al contrasto del lavoro in nero e di ogni forma di illegalità e abusivismo nel mondo del lavoro e professionale, nonché, in modo deciso e puntuale, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e della prevenzione e repressione di ogni forma di sfruttamento del lavoro minorile.
Gli accessi ispettivi sono stati coordinati dal Direttore Pierluigi Rausei, e operativamente diretti dal Comandante del Nil, Maresciallo Ordinario Graziano Della Corte, e dal responsabile del Sil, Maurizio Battistelli.
Nello specifico:
– a Morrovalle, nei 2 laboratori ispezionati (2 tomaifici) sono stati trovati intenti al lavoro, complessivamente 5 lavoratori in nero, tutti cinesi; oltre alle sospensioni delle attività ed alle sanzioni amministrative, i titolari venivano deferiti all’Autorità giudiziaria per aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno .
– a Montecassiano nei 2 laboratori ispezionati (2 tomaifici) sono stati trovati intenti al lavoro, complessivamente 8 lavoratori in nero, tutti cinesi;
– a Montelupone nel laboratorio ispezionato (1 borsettificio) è stato trovato intento al lavoro, 1 lavoratore in nero, anche lui cinese;
– a Pollenza nel laboratorio ispezionato (1 tomaificio) è stato trovato un altro lavoratore cinese in nero;
– a Civitanova nelle 7 attività ispezionate (1 minimarket e 1 negozio per vendita al dettaglio di abbigliamento, 2 tomaifici, 3 imprese edili) sono stati trovati 4 lavoratori in nero; oltre alla sospensione e alle sanzioni amministrative, sono stati emessi quattro provvedimenti di prescrizione, al conseguente deferimento dei titolari all’Autorità giudiziaria per inosservanza delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro (per non aver assicurato che le aperture presenti nei solai e nelle piattaforme di lavoro fossero adeguatamente protette con normale parapetto e tavole fermapiede) e per inosservanza dello Statuto dei lavoratori (stante l’illegale presenza di impianto di videosorveglianza all’interno dell’unità operativa).
Sempre a Civitanova, durante uno dei controlli è stato richiesto l’intervento dell’Ufficio dei Servizi Sociali del Comune (LEGGI L’ARTICOLO), data la presenza all’interno del laboratorio ispezionato di due bambini, un maschietto di quasi un anno e una femminuccia di tre anni. Infatti, oltre le macchine per cucire le scarpe, c’erano diversi giocattoli per bimbi sul pavimento, un passeggino, degli stendini sui quali erano stesi gli indumenti degli infanti, una lavatrice, un congelatore, un letto matrimoniale, ma anche barattoli della colla utilizzata nelle lavorazioni, il tutto in uno stato di carenza di condizioni igieniche sanitarie. L’intervento dei Servizi Sociali è stato tempestivo e collaborativo, garantendo una pronta assistenza ai minori segnalati ai quali hanno trovato idonea collocazione in altro luogo.
***
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
è ora di mandarli a casa!
40mila euri? fuori dall’Italia!
Maledizione!!!!Tutto questo deve finire!!!Se i cinesi vengono in Italia come”alieni”che vadano su Marte!!Un plauso all’ispettorato del lavoro,ma ci vogliono più controlli e la certezza delle pene con l’inevitabile inasprimento delle leggi in materia.Se questi tizi,cinesi o non,non rispettano le regole è perchè sanno che questo è il paese dei balocchi!!!costringere qualcuno a vivere così è da criminali,mi chiedo se i servizi sociali restituiranno i bambini ai genitori che gli facevano respirare la colla…Sempre la stessa storia;per abbattere i costi,si sfruttano i lavoratori e la sicurezza nei posti di lavoro………..
continuate così! voglio la guerra all’economia cinese
un plauso alle forze dell’ ordine,da artigiana vi prego non fermatevi state gli alle calcagna ogni giorno non mollateli,questa gente ci sta facendo andare sul lastrico.Conosco bene queste realtà e sò che le sanzioni valgono poco perchè sono come le cavallette te li ritrovi dappertutto poi fanno dei giri pazzeschi per riaprire le loro attività i datori di lavoro diventano operai e viceversa in maniera che non ti fanno capire niente. Ragazzi non vi fermate ,e il primo che mi viene a parlare di razzismo lo prendo a maleparole perchè questo non è razzismo è solo rispetto delle regole
Ok, è ora di mandarli a casa, come dite voi. E invece agli imprenditori che li hanno assunti “regolarmente in nero” dove è ora di mandarli?
X Filippo Davoli: a casa anche gli imprenditori, visto che sono cinesi anche loro.
io, fossi in te, Corona Marisa, darei un’occhiata anche agli imprenditori che non sono cinesi… Ne scopriresti delle belle…
@ Cronache Maceratesi,
per favore, non date più queste notizie elettorali, altrimenti il Movimento 5 Stelle diventerà un Movimento 6 Stelle, 7 Stelle…
Dove mandarli? La Cina ce li ha mandati e non li riprende indietro. I grossi capitalisti che fanno gli affari in Cina col governo comunista sanguinario dittatoriale e… basta e avanza, con il kaiser che li mantengono… La Regione Marche, bacio in bocca con quelli di cui sopra, se ne frega…
Penso che, Sua Eccellenza permettendo, si dovrebbero organizzare campi di concentramento e lavori forzati per loro, per… eccetera, e per i politici ladri. Non è una bella idea gratis?
a casaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
I cinesi stanno troppo avanti: hanno pure il nido aziendale. Magari averlo nelle nostre fabbriche.