di Alessandra Pierini
La Provincia di Macerata si è salvata ma non si è fermata la trasformazione degli enti territoriali che da più parti viene considerata come necessaria ma che andrebbe attuata secondo un rigoroso e pensato progetto di azione. In effetti in questa fase le Province si trovano in una sorta di limbo per cui dei provvedimenti erano già stati avanzati, mentre altri si sono fermati con la caduta del governo.
La Provincia di Macerata ad esempio perderà probabilmente la delega alla Cultura e questo avrà pesanti ripercussioni sul territorio e sullo Sferisterio che della cultura maceratese è l’emblema.
«In questi giorni – sottolinea l’assessore provinciale Massimiliano Bianchini – una delibera regione ha cancellato di punto in bianco i Sistemi Turistici Locali. Se la Regione decidesse di centralizzare la cultura, per le attività del nostro territorio si creeranno non pochi problemi. Se non potremo finanziare e lavorare nella cultura, il problema sarà spaventoso, soprattutto per i grandi eventi di tutto il territorio, non solo Macerata Opera ma anche Civitanova Danza , Musicultura, Tolentino Humour, San Severino Blues, Tau di Urbisaglia, Lunaria e tante altre. Chi finanzierà più queste iniziative?».
Bianchini parla di ruolo strategico della Provincia: «La Provincia può aiutare la Regione per un intervento funzionale sul territorio visto che ci sono meno soldi e allo stesso tempo un solo ente dovrebbe gestire un territorio molto più vasto. Apriremo discussione con la Regione per capire come si pensa di intervenire sul territorio perchè un neo-centralismo sarebbe sbagliato e pericoloso. va fatta riflessione chiara con Regione Marche su come verrà gestita questa nuova fase. Siamo in una fase istituzionale delicata e i comuni non vanno lasciati soli».
La Provincia è con il Comune di Macerata, socia dell’associazione Sferisterio e i cambiamenti annunciati influiranno pesantemente anche sul principale evento culturale maceratese. In effetti diversi consiglieri comunali tra cui lo stesso Bianchini, Bruno Mandrelli (Pd) e Riccardo Sacchi (Pdl) hanno insistito a lungo sulla necessità di dotare l’associazione di un nuovo statuto che è però rimasto arenato nei cassetti. In effetti la struttura giuridica dello Sferisterio è debole e troppo legata all’andamento della situazione politica per cui ogni nuova elezione è un momento di stasi e di cambiamento e a questi ondeggiamenti il teatro, che sempre più necessita di programmazione e anche a lungo termine, non può permetterselo. In effetti il caso dello Sferisterio è atipico nel panorama nazionale e troppo sensibile ai mutamenti, soprattutto di tipo politico. Secondo Bianchini però lo statuto rimasto arenato non è la soluzione ai problemi: La riforma statutaria è oggi superata perchè la situazione è molto diversa perchè qui viene messa in discussione addirittura la natura giuridica e l’esistenza dell’associazione».
A questo punto la soluzione potrebbe essere un urgente intervento di riorganizzazione studiato da una task force di esperti tra i quali non potrà mancare un esperto di gestione aziendale teatrale.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
GRAZIE DIOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
NON ABBIAMO PIU’ BIANCHINI ASSESSORE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Lettera aperta all’amico Massimiliano Bianchini.
Caro Massimiliano,
te lo avevo detto che sarebbe finita così. Con il cerino in mano. Indipendentemente dalla questione della necessità, o no, della sopravvivenza della nostra Provincia ( questione non da poco e che più sotto affronterò) il problema che tu poni, e che leggo tra le righe, è anche, sostanzialmente, un altro. In qualche modo tu dici, e fai capire, che esiste ed è in atto una “centralizzazione” regionale della Cultura. Questo è un dato di fatto, anche se l’Assessore Marcolini si è speso per il nostro Campanile. Ma ciò non evita il problema di fondo che tu segnali, ad esempio, con l’abortiva nascita del nuovo Statuto dello Sferisterio, da noi votato al Comune e da me sempre incoraggiato e sponsorizzato insieme all’amico Mandrelli e votato all’unanimità. Perchè è abortito? Perchè la pratica si è fermata? Chi aveva interesse a che tutto si dileguasse nell’ombra? Tutto funziona, nella vacatio legis perchè questa, nel frattempo, consente di fare le nomine di nuovi direttori e Sovrintendenti, un po’ come nei coitus interruptus.Per simmetria ( a analogia) la stessa “sorte” tocca a Macerata in campo sanitario.Esiste un asse di concentrazione del “tema sanitario” ad Ancona? Si esiste. Come vuoi o pensi che i “dorici” ci lascino spazi? Non pensi che sia una questione di concreto potere? Negli anni ci siamo fatti “abbindolare” dalla questione della “snellezza burocratica” e, per questa ( che a mio avviso era il pretesto) abbiamo alienato a terzi ciò che era nostro. Questo “ratto delle Sabine” va avanti da quasi venti anni, procede indisturbato, felpato, ai più sconosciuto. Grazie alla “favola” della sburocratizzazione e snellimento, Ancona è diventata il Paese della Cuccagna ( o dei Balocchi), come tu ben sai. Ritengo che persino le “crisi comunali” siano ad “orologeria”, vale a dire calendarizzate per preparare poltrone a “chiappe” su di esse sigillate. L’Apologia dello Snellimento ha avuto come risultato apicale ( romano) l’Apologia dei Tecnici, capaci di dimagrire il Popolo ed ingrassare le Banche ( e questo, credo e spero che tu lo sappia). Il dibattito nazionale è ( almeno per me) il Trionfo di Pirandello, in particolare di “Questa sera si recita a soggetto”. Mai, come in questo periodo, vedo realizzata in re e nel vivo l’Opera Buffa e non credevo, da studioso, che una Compagnia di Attori fosse così allenata e brava, per giunta senza copione, naturalmente e per ereditaria fisiologia. Tutto questo tu sai, Massimiliano. Ma a te riconosco, essendo stato per un decennio Assessore alla Cultura di Macerata, un carattere e una condizione (d’animo) romantica e popolare. Hai fatto bene ( ben oltre l’intuizione di portare da noi Musicultura) a disseminare piccoli e medi finanziamenti dal basso, a partire dal vasto associazionismo, plurimo, anche se non sempre eccellente, che ancora sopravvive ( e gloriosamente ) in quella che fu il nostro Capoluogo. Dico fu, perchè voglio vedere come andrà a finire la farsa della Provincia ( della nostra e di altre). Tu vedrai ( ma ci vuole poco ad essere profeta) che tutti, ora, diranno che la conservazione è un fatto positivo. La Grande Coalizione che verrà chiederà altri sacrifici ( umani), in una sorta di neoavanguadia trasformista che chiameranno Governo Costituente.
Il tuo amico Tiresia, Guido garufi
Chissà perchè ancora non si è cambiato lo Statuto dell’Associazione Sferisterio, nonostante che oramai il nuovo, dopo aver fatto le ragnatele dentro i cassetti, si è incartapecorito…
Forse perchè, con il nuovo Statuto, il potere padronale dei vertici verrebbe fortemente diminuito?
Che i vertici, con il nuovo Statuto, da soggetti attivi diventerebbero semplici comparse che non possono scegliere praticamente nulla??
Forse perchè ci sarebbe poi la necessità di fare un bando per un nuovo Direttore Artistico?
Queste ed altre domande sono da mesi (anni??) sul tavolo, ma nessuno si degna di rispondere….
PS: qualcuno sa spiegarmi perchè l’APM, invece che ridurre le tariffe ad esempio, co-finanzia lo Sferisterio??
Perchè così facendo il Comune finanzia lo Sferisterio direttamente e, indirettamente, tramite l’APM….
Quindi in definitiva l’esborso monetario è più di quello che si dice in città….
Sarà il solito accentramento che farà decidere la Regione dall’alto ciò che non vede in basso.
Come nel caso del Biogas… La “porchetta”, o la “porcata” – a preferenza – del Biogas è stata fatta ad Ancona. Non sarebbe avvenuta se a decidere fosse stata la Provincia, più vicina alle esigenze dei Cittadini. E più controllabile dai Cittadini stessi.
Andremo sempre peggio, con il Professore pifferaio, o del piffero – a scelta – che insieme ai vertici del PD e del PdL, vorrà controllare dall’alto fregandosene delle esigenze dei Cittadini.
Per fortuna che c’è il Movimento 5 Stelle che intende aprire il Parlamento come una scatoletta di carne, buttadone poi il contenuto in pasto ai Cittadini.
Con sorprendente tempismo, con alacre pervicacia, con non comune ottusità (che, sia pure all’incontrario, è pur sempre un traguardo), il Marco Travaglio dei poveri si lancia nell’ennesima invettiva. Essendo sempre contro (proprio come Indro Montanelli), qualche volta ci prende, qualche altra no (fa parte del gioco). Ha dalla sua l’agio che, contorto com’è quello che scrive (in totale differenza da Indro Montanelli), spesso non si capisce dove vuole andare a parare. Stavolta però si capisce benissimo: ed è una toppata. Lui pensa che, se Bianchini perde l’assessorato alla Cultura in Provincia, è una grande vantaggio:vorrei suggerirgli “duc in altum” (trad.: prendi il largo; metaforicamente, alza il tiro): non perdiamo l’assessore Bianchini. Perdiamo l’assessorato alla cultura. Se non comprendi la sottigliezza, è un po’ grave… Un po’ più grave del solito.
Le esternazioni di Travaglio sono incommentabili, dal momento che raramente articola ed approfondisce. Si può essere d’accordo o meno con quanto scritto ad esempio da Garufi, ma almeno lo si può fare con cognizione di causa, avendo come base un ragionamento concreto e bene illustrato.
In merito all’articolo devo dire che trovo illuminanti le previsioni di Garufi sul rischio di un ritorno d’amore per la Provincia come istituzione.
La dipendenza da Ancona non si risolve conservando la Provincia, ma bene operando come Amministrazioni e facendosi rappresentare in Regione da persone qualificate, serie e a conoscenza delle reali esigenze del nostro territorio.
La cosa veramente sgradevole di Travaglio-Failla è che ogni volta che interviene si mette una marea di manine verdi accendendo e spegnendo il modem e le mette rosse agli altri che intervengono dopo di lui…
@Roberto. Questa cosa delle manine l’ho notata anche io, che sono da sempre contrario a tale modo di esprimere un giudizio.
Che pena. Non si è nemmeno tanto furbi, non dico intelligenti, da capire che in quella maniera, cliccando e ricliccando in continuazione, ci si rende solo ridicoli. Sette commenti e ben 32 manine rosse per il sottoscritto. Quale onore! Qualcuno lassù mi ama.
…morto un papa se ne fà un altro…ma l’importante è non trovarselo di nuovo nel Consiglio in Comune.
Parlare di neocentralismo per una regione di 1milione e 600mila abitanti fa un pò sorridere . E’ come se i quartieri di Milano tacciassero come imperialiste le scelte del Comune. Si vuole oppure no razionalizzare la spesa pubblica e l’apparato amministrativo e politico ? Quando si parlava di scelta fra le provincie da tagliare si diceva che l’ingiustizia fosse nel decidere chi si , chi no. Ma in realtà è che un certo gruppo di “clientes” non vuole proprio sentire parlare di riduzione della spesa pubblica improduttiva che è quella con cui sbarca il lunario. Questa non è antipolitica perchè personalmente credo nel ruolo dello Stato (e della sua organizzazione efficente) e nel ruolo della politica . Ma far passare che ad Ancona (intesa come sede regionale) non si possa decidere come investire in cultura a macerata o pesaro non ha a che fare con la politica . è solo i clientes di macerata che si contendono le risorse con quelli di ancona.