Bufera su Popsophia
fra smentite e conferme
Corvatta: “Dubito della loro serietà”

Il deus ex machina Evio Hermas Ercoli frena sulla possibilità di traslocare: "la nostra prima scelta resta Civitanova, anche senza il sostegno dell'Amministrazione comunale". Ma l'interesse di Tolentino è forte e come primo passo è stata offerta la direzione artistica della Biennale dell'umorismo
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Il direttore artistico di Popsophia Evio Hermas Ercoli e il sindaco Tommaso Claudio Corvatta

di Laura Boccanera

“Care amiche e cari amici”….il mantra tormentone di Popsophia è pronto al trasloco e nonostante le smentite e i non detti Tolentino (leggi l’articolo) resta l’ipotesi più verosimile. Ed è quasi ironico alla luce della tempesta mediatica che si è scatenata senza “allerta meteo” nelle ultime 24 ore che i 6 x 3 pubblicitari dell’edizione 2012 del festival del contemporaneo campeggino ancora in alcuni punti della città. Tantissime le reazioni nella politica (meno fra i civitanovesi) alla notizia dell’abbandono da parte di Hermas Ercoli e compagnia (leggi l’articolo) dalla città che accolse prima Tuttoingioco e poi Popsophia. E moltissime anche le ipotesi sulle motivazioni, quasi tutte ricercate al di fuori della manifestazione e dunque più politiche che culturali.
Il Comune di Tolentino, per valorizzare la propria offerta culturale, è invece interessato a ospitare Popsophia. Il primo passo è stato il contatto con il deus ex machina Evio Hermas Ercoli per rilanciare la Biennale dell’Umorismo, affidandogli la direzione artistica. Si è parlato ovviamente anche di Popsophia ma lo stesso Ercoli smentisce che al momento siano

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Il pubblico alla serata finale dell’edizione 2012 di Popsophia

stati raggiunti accordi. Anzi, in una nota, l’Associazione Popsophia, sottolinea come la volontà sia quella di restare a Civitanova, anche in altre location, con o senza l’appoggio dell’Amministrazione comunale. “Popsophia è un genere e non soltanto un festival – si legge nella nota stampa – L’associazione che promuove la pop-filosofia in Italia ha sede a Civitanova Marche e vuole promuovere il pensiero critico sulla contemporaneità a livello nazionale. Macerata, Senigallia, Tolentino sono ipotesi fantasiose. L’elenco delle città dove l’associazione può svolgere la propria attività culturale è potenzialmente numerosissimo. A gennaio l’associazione sarà impegnata a Milano, prima di quella data ci sarà una due giorni a Roma. L’associazione non cerca un luogo fisico ma un ambiente che condivida le scelte culturali di Popsophia. Dividere le sorti di Popsophia da quelle dell’Amministrazione Comunale di Civitanova non significa per forza andare via dalla città. L’associazione farà di tutto per continuare a svolgere il proprio ruolo a Civitanova. I contatti fra il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il consigliere con delega alla cultura Alessandro Massi e il professor Evio Hermas Ercoli sono reali e riguardano la Biennale dell’Umorismo di Tolentino”. Da parte sua il consigliere Alessandro Massi non smentisce l’ipotesi che Popsophia possa approdare a Tolentino: sulla pagina Facebook del gruppo “Tolentino fuori dal coro” scrive “Non c’è nessuna conferma, stiamo solo parlando con Ercoli per la Biennale”. Anche perché l’ideatore del Festival del contemporaneo è molto chiaro nella scelta di tenere ben distinte le due manifestazioni.

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Il sindaco Corvatta

LE REAZIONI – Un fulmine a ciel sereno di cui lo stesso sindaco Tommaso Corvatta ha appreso solo dalla stampa: “non ho ricevuto mail o telefonate da Ercoli, anzi in questi giorni dovevamo programmare e metterci a tavolino per capire come andare avanti, era nostra intenzione discutere delle possibilità future. So anche che l’assessore alla cultura Giulio Silenzi aveva provato dalla fine del festival a contattare Ercoli che si è reso sempre irreperibile, da parte mia abbiamo avuto un incontro la scorsa settimana per l’Accademia di Belle Arti, ma non mi ha anticipato nulla. Mi vengono forti dubbi sulla serietà e professionalità di certe persone che non comunicano scelte di questo tipo. Apprendo che c’erano in corso trattative con Tolentino, non vorrei esprimermi senza aver avuto prima un colloquio col diretto interessato, ma i dubbi su chi si comporta così dopo che la città ha dimostrato lealtà e apprezzamento rimangono”. Nello scarno e non anticipato comunicato inviato in serata alle redazioni lo staff di Popsophia ha parlato di “forti riserve di fondo sulla manifestazione”.

Ancora una volta il sindaco non riesce però a comprendere:“se Ercoli si riferisce allo scambio di vedute che abbiamo avuto nel corso di un incontro in occasione della festa per il liceo durante la quale feci solo una battuta fra il serio e il faceto, credo che sia solo un misero pretesto. Se pensava che non volevamo Popsophia poteva ritirarsi prima dell’estate dal momento che la precedente amministrazione non aveva lasciato un euro e che non siamo intervenuti sul programma che era già pronto. Abbiamo reperito i fondi e neanche chiesto di visionare il programma del festival che era già abbozzato. Voglio ribadire che non ci sono stati screzi con il sottoscritto dunque penso sia solo un pretesto che nasconde qualche altra ragione”. E con il trasloco di Popsophia diventa più che mai evidente una questione che fece traballare anche la precedente amministrazione: il marchio Popsophia di proprietà di un privato sebbene l’iniziativa nacque su richiesta del sindaco Mobili che voleva occupare lo spazio lasciato da Tuttoingioco. Un marchio di cui Ercoli può disporre come meglio crede, anche facendo traslocare la

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Erminio Marinelli ha presentato un’interrogazione sulla vicenda di Popsophia

manifestazione verso altri lidi. Ma Popsophia sarà sostituita da un’altra manifestazione tutta civitanovese e appartenente alla città? Il sindaco per ora non si sbilancia: “non sappiamo ancora se è possibile ricucire o trovare margini di dialogo, non voglio dire che abbiamo già idea di cosa fare per la prossima stagione culturale, ma abbiamo ricevuto da quando siamo qui davvero numerose proposte e tante idee”. Corvatta non si sbilancia, ma sembra che già qualcosa bolla in pentola. Laconico l’assessore alla cultura Giulio Silenzi: “dopo il successo di Popsophia e dopo aver risolto in tempi rapidissimi una serie di problemi che potevano compromettere il festival questo atteggiamento è incomprensibile e non giustificabile”. Cavalca ovviamente la polemica il centrodestra civitanovese che imputa al sindaco la responsabilità dell’allontanamento di Ercoli e dei suoi. “Caro Corvatta, complimenti avevi detto che Popsophia portava problemi alla circolazione della città alta ed era uno spreco di risorse pubbliche ed hai agito di conseguenza -si legge in un comunicato della Federazione del centrodestra –   a soli 4 mesi dalle elezioni, sembra essersi abbattuta una catastrofe sulla città. Perdere uno dei festival culturali più importanti a livello nazionale, tanto da essere insignito con medaglia al merito concessa dal Presidente Napolitano, significa affossare Civitanova e il territorio, a danno di tutti i cittadini e delle attività commerciali, turistiche, ricettive che vivono anche con Popsophia”. Su Popsophia ha presentato un’interrogazione anche il consigliere Marinelli che chiede di sapere se le motivazioni della frattura derivano dalla volontà dell’amministrazione di intervenire sul programma del festival”. E se la politica si agita per il festival, sembrano meno preoccupati i civitanovesi divisi fra chi tira un sospiro di sollievo alla notizia di minori costi per la politica culturale e chi, pur apprezzando Popsophia e rimpiangendo l’eventuale futura assenza,  lo ha sempre percepito come qualcosa di imposto dall’alto e poco radicato nel tessuto della società civitanovese. Insomma un festival per maceratesi fatto da maceratesi.



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