L’ex vicesindaco di Tolentino Alessandro Bruni lancia un nuovo appello al sindaco Giuseppe Pezzanesi per il mantenimento del progetto originario della pista ciclabile. “Dopo una breve vacanza leggo dalla stampa locale “Cambia volto la pista ciclabile. La giunta spende 25 mila euro per cancellare alcuni passaggi”. Nella mia breve vacanza in una metropoli europea (nelle metropoli si verificano in anticipo tendenze che poi si estendono anche nelle piccole città) ho visto auto elettriche (italiane) in affitto e in ricarica in postazioni lungo le strade, moltissimi punti dove prendere biciclette in affitto, diffuse indicazioni di percorsi ciclabili con l’indicazione dei tempi previsti per raggiungere i punti della città e la polizia municipale in bicicletta.
Ma non c’è bisogno di guardare le metropoli” afferma Bruni “basta andare a Pesaro, uscire dalla Stazione Ferroviaria per trovare un punto di bici in affitto e un parcheggio affollato di biciclette e una diffusa pista ciclabile, la “bicipolitana”. Per la Polizia municipale in bicicletta basta andare a San Benedetto del Tronto. Per la colonnina per la ricarica elettrica basta andare nella piazza della Stazione della nostra città: voleva essere un primo segnale insieme al progetto “Tolentino metrobike”.
Un’altra considerazione. La benzina a 2 euro: tutti (in Italia e in Europa) si pongono il problema della mobilità alternativa all’auto. A Tolentino, invece, si sprecheranno soldi pubblici (25 mila euro) per “cancellare alcuni passaggi” (che equivale ad abbandonare il progetto) della pista ciclabile realizzata sempre con fondi pubblici su un progetto approvato da una Amministrazione Comunale e dal Ministero dell’Ambiente. Usiamo i 25 mila euro che l’Amministrazione Comunale ha stanziato per prolungare la pista, senza fare grandi opere, fino alla zona del Centro Commerciale “La Rancia” e verso il Castello oppure si valuti quale tratto si può prolungare verso il Lago delle Grazie. Sembra veramente incredibile. Non solo per i 25 mila euro (che già sarebbe un argomento rilevante) ma per il valore simbolico: si vuole “cambiare volto”, nascondere una pista ciclabile che doveva invece esser visibile per collegare il centro della città con la zone est (e non solo) ttraverso il naturale asse costituito dai viali Matteotti e Labastide Murat.
Inoltre, il problema del senso unico in viale Matteotti, che tanto ha fatto discutere, nasce al di là della pista ciclabile, è legato alla larghezza del viale che non può vedere contemporaneamente due sensi di marcia ed un parcheggio.
Ripeto: non distruggiamo e non sprechiamo risorse pubbliche” conclude l’ex vicesindaco di Tolentino ” ma costruiamo e avviamo un percorso virtuoso verso la mobilità sostenibile. La pista ciclabile completata (compresa la prevista segnaletica e la descrizione dei tratti come se fosse una “metropolitana”) troverà sicuramente e gradualmente anche il consenso dei contrari e degli scettici: si vuole realizzare un progetto che migliora la qualità della vita e che spinge – da qui la resistenza – ad alcuni cambiamenti “salutari” per tutti.
Mi appello ancora una volta al nuovo Sindaco che, forte dell’ampio consenso elettorale, potrà avere la forza di mantenere il volto della pista ciclabile così come è stato progettato, finanziato e, in parte, realizzato per continuare un progetto che guarda realmente al futuro e al bene comune”.
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…ma la pista ciclabile in inverno chi la usa?
Ma anche nella “bella stagione” c’ è mica un gran traffico!!! Il problema secondo me più grande è che “questa” ciclabile ha mandato in tilt il traffico cittadino: dopo le 18:00 per andare in centro, per lavoro non per passeggio, sembra di essere a Roma in centro alle 18:00 del 24 dicembre!
Appunto anziché polemizzare su tutto usiamo la testa. COnsiderato che andare in centro dopo le 18 è come essere a Roma proviamo ad andare in bici o a piedi.
Ci fa bene alla salute e non inquina.
Il problema non è la pista ciclabile ma è la testa dei tolentinati che prendono l’auto anche per fare 100 metri.
Dimenticavo da Viale Buozzi al centro oppure da viale della Repuublica al centro ci voglio 5 minuti in bicicletta, in auto ci vuole minimo mezz’ora per cercare un parcheggio e per il traffico che c’è. Non pensate che convenga prendere la bici?!?!?
Massimo, io non voglio essere contrario a priori, ma se torno dal lavoro alle 19, mi sembra improbabile andare a casa (estrema periferia) prendere la bici e correre in centro…. anche perchè già a novembre alle 19 fa freschino…. insomma personalmente, credo che a me questa pista serva davvero a poco…
Signor Bruni possibile che x cercar di aver ragione porta come esempio città lungo mare?!
Anche civitanova e porto sant elpidio hanno la loro ciclabile… Ma Tolentino nn é una di queste città.
In più questa amministrazione spreca soldi?! La colonninli elettrica in piazza Marconi vi é stata regalata?!
Nn credo proprio, sono soldi sprecati xché nn ho mai visto nessuno utilizzarla.
Spero vivamente che il sindaco vada avanti con le proprie promesse elettorali anche se la prima (quella di nn aumentare l’irpef e l’imu) nn l’ha mantenuta. Xó ho anche letto quanti debiti hanno lasciato le vecchie amministrazioni passate e posso capire le loro motivazioni.
Spero che la viabilità venga modificata a breve termine almeno nn dovrò più fare il giro di Tolentino x prendere il treno.
Mi permetto una riflessione di fondo a tutte le associazioni politiche di Tolentino che secondo me è mancata prima ,durante e dopo!…e non è solo questione di diatriba guelfi/ghibellini.
Ma le ciclopiste(c.p.) per quale Tolentino dovrebbero agevolare?? La Tolentino di oggi, quella di fra 10- 20 anni???- le c.p. disegnano e contribuiscono a disegnare una citta’ diversa di cui non ho minimamente sentito parlare da nessuno, ma proprio nessuno!—l’obbrobrio di Palazzo Europa, tanto per fare pochissimi e casuali esempi, rimarrà lì nei secoli tutto intero?—il Parcheggio Foro Boario e’ sempre peccato mortale pensare di collegarlo meccanicamente col centro storico???—si continueranno a tenere !interminati spazi” all’ex caserma o si farà la palazzina multi- servizi nella zona industriale? C’e’ un piano di razionalizzazione dei servizi?? Salveremo la ferrovia? Oppure lasciamo tutto così assopito e chi s’e visto s’e’ visto??? Naturalmente le risposte sono ora nelle mani dell’attuale A.M. ma anche gli altri non è potranno attendere al Drive in. Mi fermo qui per non tediare oltre ma ognuno ovviamente può allungare l’elenco degli interrogativi( diverso uso delle scuole—centri di officine culturali e via dicendo). A presto.
Ma poi Sig. Massimo cosa bisogna fare se per lavorare si ha bisogno di un furgone? ci si compra un risciò? Fossi un impiegato del centro farei a meno dell’ auto già da tanto. Cosa vogliamo votare una città alle biciclette? e chi abita dopo il ponte di Mancinella? Biciclette elettriche per fare le salite in comune con quelli della zona Trento e Trieste? Sono d’ accordo con “una voce tolentinate”: ho passato un periodo a Civitanova e mamma mia non ho mai preso l’auto! Ma perché? Pianura, sempre piccole le ciclabili ma comode e soprattutto anche di notte strada illuminata e sicurezza garantita e si che allora si vedevano intere famiglie in bici. Ma qua a Tolentino al di là degli spazi (intesi come larghezza) si è fatto una specie di percorso ad ostacoli pericoloso e per nulla controllato dalla Polizia Locale con una luce tale da poter vedere si e no da che parte sta il campanello!!! Ed abbiamo per fare questo penalizzato a dismisura la viabilità e fatto passare la voglia alle persone di andare in centro a fare acquisti a meno che non siano in bici e disposti a portare la spesa sul cestino!
…finchè qualcuno non si fa male….
La pista ciclabile, in teoria, è una cosa stupenda. Ma la pista ciclabile a Tolentino, lo abbiamo constatato “sul campo”, sembra avere avuto poco successo. Questo perché, a mio parere, a Tolentino da e per il centro si va essenzialmente per tornare/andare, dopo diversi chilometri, dalle zone industriali dal lavoro, per portare i figli a scuola, per tornare dopo la spesa dai centri commerciali.
Tutte attività difficilmente compatibili con la bicicletta. Ed infatti la pista ciclabile non è stata usata per queste attività ma al limite per una passeggiata con i figli la domenica mattina nei giorni di primavera o per una sgambata da parte di qualche anziano.
L’esempio delle città del nord che porta Bruni è lodevole ma devono esserci, prima, un substrato socio-culturale, una adeguata formazione fisica delle strade (pianeggianti) e soprattutto una precedente progettazione per le piste (e non un posticcio rigo di vernice su una strada stretta e dissestata).
Insomma, a Tolentino la pista ciclabile, oltre ad essere stata costruita male sembra non essere interessata a nessuno o quasi per diversi motivi. Quindi inutile incaponirsi come fa l’ex assessore Bruni, perché è vero che adesso l’attuale amministrazione spenderà 25.000,00 euro ma è altrettanto vero che la precedente amministrazione ne ha spesi certamente di più con risultati pessimi. E poi Bruni che cosa sembra “incredibile”? Il progetto dalla sua amministrazione è stato sonoramente bocciato dalla maggioranza degli elettori. Ne vogliamo prendere coscienza?
Caro signor Bruni invece di continuare in maniera opprimente a parlare di sprechi e sbagli…si preoccupi lei e faccia mea culpa di tutti i soldi sprecati e disagi procurati alla popolazione per il suo volere di fare una pista ciclabile in maniera affrettata e senza una logica urbanistica che ha portato solo un aumento del traffico e dello smog dato che a parità di distanza da un luogo ad un altro i percorsi si sono raddoppiati.
è triste leggere questi commenti,è come se un comune avesse fatto un campo sportivo e i cittadini dicessero io non gioco a pallone demolitelo, d’inverno non si gioca a pallone, e mica c’è il mare non vorremmo mica giocare lontano dal mare, che bel parcheggio ci verrebbe. Non pensavo proprio che la mia città, scusate il mio paesino di provincia, anzi non c’è più nemmeno quella, ospitasse gente con questa mentalità, sicuramente non con questi numeri e non tra i giovani. Sig Bruni anche a me è costato ammetterlo,ma è giusto così, smantellare tutto, i tolentinati non se lo meritano. Ogni buon paesino dell’entroterra provinciale non può che guardare al passato, altrimenti il residente dormiente del paesino di provincia potrebbe ricevere delle scosse fatali.
Quoto pienamente il post di 71, e poi basta caro ex vicesindaco: non credo proprio che la ciclabile sia la panacea ai mali del traffico tolentinate, anzi……
Ci sono dei passaggi ( cito ad esempio il pezzetto ASSURDO che va dall’AGIP a via Giovanni XXIII) che di ciclabile hanno solo il nome e il simbolo pitturato in terra…….
Parlando poi di via Matteotti, abbbiamo rasentato l’assurdo, prima con la pista che sale serpeggiando dalla vecchia ciminiera della fornace ( tanto da dover prevedere per gli automobilisti percorsi alternativi alla volta del centro) poi con il senso unico e la chicane della Stazione…..
Ci faccia un piacere: la benzina a 2 euro è sicuramente un problema grandissimo, ma chi deve pedalare e’ sicuramente la vecchia amministrazione per farsi perdonare tali assurdita’ !!!
Tanto per polemizzare un po’ e “restare” in argomento: la vecchia Amministrazione ha perso le elezioni ed è stata cacciata dal palazzo; dunque appartiene già al passato. Volete anche togliergli la parola. A qualcuno potrebbe anche piacere ma purtroppo non si può fare.
Stare sempre a rievocarla mi sa tanto di mancanza di argomenti da parte dei tifosi della “nuova”.
Dicevo per stare in “argomento: semmai @Serrani è proprio la NUOVA che deve pedalare, e anche parecchio mi pare.
Intanto Pezzanesi ha incominciato a far pedalare i cittadini di Tolentino con una bella stangata fiscale: tutti pagheremo più tasse e questo è un fatto inoppugnabile.
Tra dare fiato alla bocca e dire cose sensate c’è l’analisi dei fatti.
Tanto per dirne una:
in via Matteotti i tempi di percorrenza sono stati, sono e saranno sempre gli stessi, perché le strade che portano al centro da est afferiscono alla rotonda di Palazzo Europa; le macchine, anche se divise su due strade saranno sempre le stesse, le code saranno due più corte, anziché una lunga, ma i tempi di smaltimento rimarranno gli stessi, solo il misero di spirito che aspetta e vede davanti a se dieci macchine, anziché venti, può pensare di impiegare meno tempo.
Come detto nell’apposita riunione non ci sono margini per ripristinare il doppio senso in via Matteotti a meno di togliere i parcheggi.
Osservando: la maggior parte degli automobilisti di via Matteotti percorrono tratti di circa un chilometro, lo so perché incrocio le persone quando partono, le vedo in fila, la supero e, quando io sono a destinazione, le vedo come anime in pena a cercare un parcheggio; queste persone intralciano chi ha necessità di utilizzare la macchina per percorrere tratti più lunghi.
Mi pare tacito che passando davanti ai negozi in bici c’è maggior opportunità di fermarsi, vuoi per la pizza, per la lampadina, per i sacchetti dell’aspirapolvere, il transito veloce in macchina penalizza la sosta nei negozi di passaggio.
Osservando e riflettendo è possibile arrivare a conclusioni sensate, non facciamo come chi, solo per abitudine, si avvelena fumando, nonostante sia noto e scritto inequivocabilmente “il fumo uccide”.
Ai devoti parrocchiani che, per la messa, assaltano la chiesa con le loro auto: i cinquecento metri di strada fateli magari a piedi e mettete l’euro, che alla fine avreste speso di movimentazione, nella saccoccia del chierichetto; lo so che vi fa brutto, che vi sembra di tornare indietro, in fondo, i vostri genitori in chiesa ci andavano con il somaro o giù di lì, ma non è questo il progresso.
Forse l’ex assessore Bruni, ritiene che la sua voce, sia più importante della maggioranza dei cittadini.
Infatti è stato dimostrato, al momento non fu tenuto minimamente conto della raccolta di firme, si è andati
avanti secondo un disegno, che nulla aveva a che fare per il servizio alla città, ma doveva essere il fiore
all’occhiello per vincere le elezioni. Infatti si è rivelato un crisantemo. Prevengo anche l’intervento di
qualcuno, come vede ho sprecato un’altra occasione per tacere. Ma il tempo è cambiato, ora si parla
prima, la voce del partito era legge, i cittadini solo dei peones.
@margot e @marco seghetti come non quotarvi in toto tutto?
quanta ignoranza e paura
quello che dispiace da giovane e da cittadina è vedere come un progetto meritevole come quello di “mobilità sostenibile” venga trattato come un “regolamento di conti”. In questo dibattito assurdo e delirante vengono definite “impattanti” bici/piste ciclabili e non le AUTO. In questo caos e in assenza di una riflessione costruttiva, senza nemmeno aver prodotto del materiale, uno straccio di report, nessuna analisi, si prendono decisioni sulla scia delle “grida del popolo” (lo stesso popolo che grida perchè ha fame e trova nella pista una valvola di sfogo, anche perchè “imbeccato” politicamente da chi ci dovrebbe amministrare nel nome del “bene comune, del buono governo e nel rispetto delle future generazioni”). Sono assolutamente delusa da come, sia la passata amministrazione (rea di non aver creduto nel progetto fino in fondo) sia la nuova, abbiano gestito e si continui a gestire l’intera faccenda. Risentimento, assenza di lucidità e regolamento di conti. Questo è il contesto in cui il dibattito si sta muovendo. Una diatriba mediatica che ricorda la “commedia all’italiana” caciarona. Come sempre a rimetterci è l’elettore, il cittadino che più che essere invogliato ad un approfondimento, gode voyeristicamente e con un certo piacere di questo contesto. E’ questo forse il modo giusto e corretto di prendere delle decisioni così importanti per la città e le generazioni future? Con questi toni cosa si provoca se non confusione e un degradante abbassamento del livello del dibattito e della politica?Allora forse è giusto e utile ricordare che esistono tecniche costruttive di gestione del conflitto, tecniche che se applicate aiuterebbero non solo a non cadere nel litigio ma anche a fornire agli elettori degli elementi in più per farsi un’idea su da che parte stare veramente. Criticare in modo costruttivo (come suggerisce il signor Seghetti qualche commento sopra) analizzando i fatti, dividere le persone dal problema, non serve a nulla montare show come quello che si è consumato alla scuola Lucatelli prima delle ferie, quando abbiamo problemi seri su cui poterci/doverci concentrare dando le nostre soluzioni. I giudizi pressapochisti, a volte conditi di insulti, possono far ridere ma evitano l’analisi e il confronto tramite la valutazione dei fatti. I confronti negativi e svalutanti portano solo al rifiuto delle responsabilità ( di tutti politici e cittadini). Con questi toni non possiamo aspettarci risposte propositive o esiti postivi. Un confronto diverso eviterebbe all’elettorato e ai cittadini di subire litigi volgari e confusi che producono solo reazioni di difesa, resistenza e rifiuto in un momento in cui siamo in crisi in modo allarmante e dove il cambiamento è necessario. Gestire le cose in questo modo e fare resistenza cieca e sorda non è produttivo per nessuno. Spendere per “smantellare” è un principio assurdo, soprattutto se in tutta Italia e in Europa si stanno portando avanti progetti di piste ciclabili e mobilità sostenibile. La ragione suggerisce di utilizzare quei soldi per perfezionare e andare avanti con un progetto di cui Tolentino è capofila, quindi esempio per gli altri comuni.
concordo pienamente con marco seghetti
brava ambra 🙂
vorrei chiedere a projo in quale estrema periferia si trova che dovrebbe “correre” in centro…correre per fare cosa poi?
in periferia c’è tutto, dal supermercato, alla bottega, al tabacchino, alla pizzeria…a cosa serve correre in centro?
semmai si va a farsi un giro sereni, senza stress per trovare parcheggio.
siamo tutti troppo abituati a non muovere il culo, persino per 150 metri usiamo la macchina quando in una città se trovi parcheggio ad 1km dal centro sei fortunato.
io abito in estrema periferia? vicino piazza togliatti…impiego meno di 15 minuti a piedi per arrivare in centro.
tolentino è piccola
@@@@@@Ambra Ruggeri: cosi come la risolve lei, su tutto ciò che hanno fatto a questa città per 20 anni
va tutto digerito, magari con una bella purga, ma tutto OK.
Cara signora con 32 milioni, cioè 64 miliardi di vecchie lire si sarebbe potuto rifare la citta, cambiare volto,
invece dopo 20 anni di regno ci ritroviamo una specie di bidonville, un centro storico, dove è raro vedere
passeggiare anche i gatti. Una periferia incompleta, il nuovo supermercato che può essere raggiunto a piedi
è senza marciapiedi a valle e senza sbocco a monte. Cara signora i cittadini si sono svegliati, tardi ma si
sono svegliati, l’attuale amministrazione potrà essere riconfermata in base a ciò che fa, la vecchia ammini
strazione è stata archiviata, e se vuole una speranza di pornare al governo della città deve smetterla di
enfatizzare ciò che non ha fatto o ha fatto male, il loro turno è passato debbono solo attendere questi
fatidici 5 anni, e n on farsi dimenticare dai cittadini, ma far dimenticare tutto ciò che non andava fatto o fatto
in modo diverso. Che cosa è cambiato a Tolentino da 10 anni a questa parte, solo una cosa, che ora chi
amministra non si ritiene il padrone, ma il servo del paese. Amen
Cari cittadini,sarebbe bello vedere tanta energia impegnata in proposte migliorative per la nostra bella cittadina,…..auspico che queste pagine siano da sprono a chi ci governa e fonte d’idee per tutti coloro che vogliono il bene di Tolentino.
E’ un fatto che abbiamo un traffico eccessivo, senza un contributo del cittadino non si fa nulla.
E’ un fatto che il Tolentinate medio non è pronto per questo contributo costruttivo a partire dalla sua vita quotidiana.
I partiti non esistono più ci sono le idee e le persone,…su….. rendiamocene conto,…basta vedere anche a livello nazionale.
La pista ciclabile a mio parere è SACROSANTA,….varie…bisogna ammetterlo, sono state le stupidaggini commesse.
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Proviamo a fare un po’ di chiarezza:
Il progetto, cofinanziato dal Ministero dell’ambiente, riguardava la Promozione della mobilità ciclistica attraverso la creazione di reti urbane dedicate all’interno del progetto ministeriale di “Miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane” in acordo con i Comuni di Macerata e Corridonia per la connessione intercomunale alla riserva naturale dell’abbadia di Fiastra e al Castello della Rancia.
Nello specifico il progetto Tolentino aveva come obiettivi:
– La creazione di una rete cittadina ciclopedonale integrata con la Stazione Ferroviaria e i parcheggi di cintura al fine di realizzare l’Intermodalità tra trasporto pubblico e bici;
– Il potenziamento del percorso Lago delle Grazie-Castello della Rancia-Abbadia di Fiastra;
In termini operativi il progetto prevedeva:
1. ml. 100 di piste urbane dedicate realizzate con opere di trasformazione ed opportunamente segnalate per una previsione di spesa di €. 11.000,00
2. Ml. 4.000 di piste urbane dedicate ricavate su sede stradale esistente con idonea segnaletica per oltre €. 290.000,00
Ora cerchiamo di capire perché i tratti di pista ciclabile realizzati hanno avuto così tanti elementi di conflitto senza raggiungere, a mio avviso l’obiettivo del progetto.
Il presupposto, che poteva andar bene in termini generali, sicuramente non si adattava perfettamente ad una realtà come quella di Tolentino dove la linea ferroviaria è di fatto in fase di dismissione ed il trasporto pubblico su gomma presenta dati irrilevanti ai fini della riduzione dell’uso dell’automobile, quindi un presupposto sbagliato ha portato ad una realizzazione sbagliata.
Ottimo invece il programma per potenziare la pista nel tratto Lago delle Grazie – Abbadia di Fiastra, ma qui ancora non si sono viste opere di nessuna natura.
Comunque ritorniamo al punto principale della intermodalità.
Se l’obiettivo era l’intermodalità è cioè l’integrazione tra la rete ciclopedonale, la stazione ferroviaria e i parcheggi pubblici ubicati intorno al Centro storico chi avrebbe dovuto essere il potenziale fruitore della rete ciclabile urbana:
a) Il cittadino che dovendosi recare a Macerata o altra destinazione lungo la linea ferroviaria, prende la sua bici per raggiunge la stazione, li lascia la bici e prende il treno;
b) Il turista che arriva in stazione e quindi prende una bici in prestito per girare la città;
c) Il cittadino o anche il turista che volendo andare in Centro Storico raggiunge il parcheggio in macchina e prende una bici in prestito per fare un giro in centro.
Sulla base di questi obiettivi, al di là dell’ovvia pedonalizzazione del centro almeno per fasce orarie e delle necessarie attrezzature per la custodia e il noleggio delle bici nei pressi della stazione e dei tre parcheggi, l’individuazione della rete ciclabile doveva avvenire per sottrazione e cioè, prima individuare i percorsi più brevi e funzionalmente efficienti per garantire un traffico veicolare veloce e privo di intoppi per raggiungere i parcheggi pubblici esistenti nelle tre zona della città (Filsi, Foro Boario, Matteotti) poi segnalare dove necessario i percorsi più adatti e di maggiore interesse per visitare la città e soprattutto il Centro Storico.
Non si trattava certo di costruire una rete di piste ciclabili a tutti i costi per il piacere degli appassionati , ma il progetto aveva un obiettivo ben preciso, un obiettivo che non è stato raggiunto, almeno in questa fase.
Le proposte di modifica che si intendono fare sicuramente non vanno nella direzione giusta e contribuiranno ad aggravare la situazione creando ulteriori punti di conflitto senza risolvere il problema con l’aggravante dell’ulteriore spesa per lo smantellamento. E’ necessario tornare indietro, ritornare all’obiettivo iniziale e perseguirlo con coerenza, vedrete che avremmo ridotto le polveri sottili e migliorato al qualità dell’aria senza disturbare tanto i cittadini contrari alla bici.
@lucatelli1828
personalmente, pur avendo sostenuto politicamente la precedente amministrazione, ho sempre criticato non tanto la pista ciclabile in se ( che condivido pienamente di pur essendo un inguaribile pigro) quanto l’impressione di assistere ad un qualcosa di “improvvisato” piuttosto che “progettato”.
Se si riuscisse a depurare l’argomento dall’essere una sosrta di “regolamento dei conti” tra opposte fazioni ( come ci fa notare @ambra nel suo eccellente intervento) l’approccio che Lei suggerisce mi pare il migliore per affrontare il problema della vivibilità e della qualità ambientale della nostra città ( la pista ciclabile per quanto importante è solo un aspetto, ovviamente).
Poiché in tal senso non c’è nulla da aspettarsi da un Sindaco che ha fatto della pista ciclabile e del suo smantellamento uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale ( l’altro tema era le tasse) , mi aspetterei anche da Bruni ad esempio, qualcosa che vada un po’ oltre la “richiesta” di non smantellare il progetto e/o la semplice difesa d’ufficio del “provvedimento amministrativo” in quanto tale ( almeno questo è quello che mi pare di vedere).
Condivido quanto scritto dall’ex assessore Bruni e dalla signora Margot. Il Sindaco dovrebbe comportarsi come un buon padre di famiglia, assennato e parsimonioso; quale padre oculato, sapendo di avere sulle spalle 191 mutui, spenderebbe 25 mila euro per cambiare il percorso di una pista ciclabile? In tempi come questi, con fabbriche che a settembre non riapriranno i battenti, la popolazione in mobilità, i nostri risparmi vanificati dal caro-vita, la preoccupazione maggiore non dovrebbe essere la pista ciclabile? Tutto questo interesse polarizzato su tale argomento, non finirà o servirà dal distorglierci dalle vere questioni fondamentali?!
La pista è stata costruita, è una buona soluzione di raccordo fra centro e periferia e viceversa, basta di parlarne e di spenderci soldi ed energie e passiamo a problemi più gravosi e veramente contingenti.