Pantana rivendica il ruolo dell’opposizione a Macerata

Il consigliere del Pdl ha presentato 82 documenti negli ultimi 2 anni. "Siamo noi con mozioni e ordini del giorno e mantenendo il numero legale a permettere lo svolgimento del consiglio comunale"

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Deborah Pantana

Da Deborah Pantana, consigliere del Pdl, riceviamo: 

«Purtroppo oggi la politica sta vivendo un momento molto difficile,dove chi urla di più sembra avere sempre la meglio, dove ogni antagonismo al sistema viene applaudito, dove ogni semplificazione appare venga premiata; al contrario sono convinta che è proprio adesso che la politica deve agire con una proposta che sappia garantire una vera prospettiva al futuro di tutti noi, una proposta di cambiamento perseguita con sincerità, onestà e coerenza, che sappia guardare avanti , alle generazioni future. Siamo  testimoni di una nuova crisi totale di civiltà, che non riguarda soltanto lo spread e  le classifiche di Rating, ma principalmente un insieme di componenti politico-sociali, morali, filosofiche e religiose. Ci troviamo  dinanzi ad una crisi profonda, una crisi che investe i valori morali e spirituali, che coinvolge la perdita del senso di comunità umana. Purtroppo il clima intorno a noi non ci aiuta, il governo nazionale che va avanti con un accordo tra PDL – .PD. e UDC, è logico poi pensare che anche a livello locale alcune situazioni possano confondersi fino a far pensare che vi sia una trasversalità anche nel governo della città . Prendendo ad esempio le ultime vicende apparse sulla stampa locale, di chi da un lato accusa, come me, l’amministrazione di non fare nulla e dall’altro di chi invece sostiene, che è l’opposizione a non essere incisiva nello svolgimento del suo ruolo, posso solo portare qualche dato personale, di cosa ho fatto in questi due anni e mezzo, insieme a qualche collega: ho presentato bel 82 documenti in consiglio comunale tutti ad oggetto molti problemi irrisolti della città, diverse mozioni sono state accolte altre no e di questo ne sono sempre rammaricata quando esco dal consiglio, però credo che non bisogna mai mollare, anche quando si è criticati; lo stesso modo di lavorare l’ho usato nei cinque anni trascorsi con Meschini, dal 2005 al 2010, quando sono stata eletta per la prima volta nelle file di Forza Italia, dove insieme ai miei colleghi abbiamo fatto un ‘opposizione durissima, vedi il caso Ircer e molte altre discussioni. Comunque vi è da dire che in questi due anni e mezzo vi sono stati i consigli comunali solo perché l’opposizione ha presentato diverse richieste, ed ha mantenuto più volte il numero legale, visto che l’amministrazione attuale ha portato pochissime delibere, giusto il bilancio , preventivo e consuntivo e qualche variazione. Comunque nessuno fa la corsa per avere il primato di chi fa opposizione, oggi la politica deve dare una prospettiva.

Personalmente credo che sia prioritario ricostruire una cultura dei legami, che è antidoto all’individualismo, lasciando da parte ogni ostilità, per ripartire da zero, dando ai giovani un segnale concreto che la politica deve ritornare ad essere ispirata solo ed esclusivamente al perseguimento del bene comune, rivolta al cittadino, come una missione. Quando tutto crolla, c’è qualcosa che permane: la realtà e gli occhi educati per guardarla. È un invito a guardare la crisi come opportunità: essa, infatti, costringe a rendersi conto del valore di cose a cui non si pensa finché non vengono meno: per esempio, la famiglia, l’educazione, il lavoro.
Ed è proprio il lavoro ad essere oggi una priorità, per questo gli enti locali devo insieme progettare un nuovo piano sociale per aiutare chi è disoccupato, è necessario finanziare interventi che vanno nella direzione, ad esempio, di sostenere i tanti maceratesi, alcuni insospettabili, che oggi si rivolgono ai servizi sociali perché non sanno come arrivare alla fine mese. Basta con i premi di produttività ai dirigenti del comune o delle aziende partecipate, per poi chiedere aumenti delle tasse locali: imu , tassa sui rifiuti, l’acqua, addizionale irpef, ed altri balzelli incomprensibili, con il taglio addirittura dei servizi essenziali. La gente vuole lavorare, le imprese chiedono di ripartire, ed è per questo che vi è una richiesta esasperata di cambiamento che i cittadini rivolgono alla politica, di interessarsi finalmente di cose concrete. Noi stiamo vivendo un tempo che ci mette seriamente alla prova, ci sfida a ricalibrare noi stessi, le regole dell’amministrare e del fare politica: c’è da lottare controcorrente per rimettere in piedi, nel verso giusto la scala delle priorità, e rifondare un etica nell’uguaglianza di tutti i cittadini. Quindi è ormai evidente a tutti che il governo della città di Macerata, dopo anni, ha bisogno di un cambiamento rigenerante, che potrà passare solo se vi sarà una vera alternativa costruita dal basso con il popolo, perché alla fine sarà premiato chi saprà dare delle risposte concrete ai problemi della città. Purtroppo Meschini ci ha lasciato tante incompiute ed ha rinviato tutte le questioni più cruciali al suo successore, però senza un euro in cassa, quindi Carancini per quanto abbia tentato di urlare ai quattro venti di essere una nuova storia, altro non ha fatto che perseguire in maniera zelante un vecchio percorso politico in cui si doveva dire sempre di Si’ a tutti e poi non si realizzava nulla. Il motto oggi è:” cambiare si deve e con coraggio”.



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