Ruffini: “La formazione era giusta
ma il capitano era appannato”

Il sindaco uscente di Tolentino analizza il voto, replicando alle accuse di Comi e del Partito Democratico

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Luciano Ruffini

Caro Comi, assumiti le tue responsabilità senza scaricare tutto sugli altri. Le dichiarazioni post voto del candidato sindaco di Tolentino del centrosinistra Francesco Comi, rimarcate da un comunicato stampa odierno del Pd (leggi l’articolo),  non sono piaciute al sindaco uscente Luciano Ruffini che fa la sua analisi del voto che ha portato al successo di Giuseppe Pezzanesi. “Ogni sconfitta è occasione di disamina delle circostanze, degli eventi, delle scelte e delle responsabilità che possono averla determinata. All’indomani dell’esito elettorale il Centrosinistra tolentinate ha iniziato l’analisi del voto a partire, come è giusto, dal candidato sindaco Francesco Comi. L’approfondimento deve essere finalizzato ad una giusta ed approfondita ricerca delle ragioni esterne ed oggettive evitando forme autoassolutorie, magari sublimate con ostentazione di senso di appartenenza, sostanziato con il “sacrificio delle ragioni personali”,a difesa di una “causa persa” ancor prima di essere iniziata per gli errori e le leggerezze della “formazione” che ha giocato le “partite precedenti”.

Il risultato del primo turno ha evidenziato un sostanziale pareggio: leggero prevalere della “formazione” (voti di lista) del “centrosinistra” ed un lieve affaticamento del “capitano” (candidato sindaco).

In questo risultato parziale si riassume anche il giudizio degli elettori sul “trascorso”.  E’ nel secondo tempo (ballottaggio) che si cerca il consenso degli elettori per il futuro, per i sogni e le speranze comunicate; nel secondo tempo il passato è una parte, la meno importante, che determina il voto finale dell’elettore.

Nel secondo tempo è decisiva la capacità del “capitano” di suscitare speranze ed entusiasmi da associare alla credibilità umana e personale: in termini di empatia, di esperienze e risultati maturati, di scenari associabili al disegno proposto.

Nel giudizio degli elettori tolentinati” dice Ruffini “è emersa una bocciatura riguardo alla proposta ed al messaggio subliminale che il Centrosinistra ha tentato di far passare nel “secondo tempo”: l’innovazione annunciata era in conflitto con il risultato parziale del “primo tempo” (vittoria ai punti delle “formazione”, leggero appannamento del “capitano”) ed in contraddizione riguardo alla persona ed alle indicazioni del “candidato capitano” che, della squadra precedente, ha fatto, di volta in volta, il presidente, il massaggiatore ed il direttore tecnico.

E’ sulla base di queste considerazioni che gli elettori tolentinati critici al primo turno, circa 2000, hanno deciso di sostenere, per la stragrande maggioranza, il capitano e la formazione che, anche al di là dello spessore e della condivisione dei contenuti valoriali, davano concreta risposta all’irrefrenabile istanza di cambiamento che ha caratterizzato le elezioni del maggio 2012.

Un contributo all’indispensabile approfondimento; speriamo che la lezione serva per il futuro e sia occasione per un esame di coscienza e per un consapevole atto di umiltà”.

 



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