Lettera aperta del consigliere comunale del Pd di Macerata Marco Menchi contro il Cosmari:
Cari Cittadini di Sforzacosta, Casette Verdini, Stazione di Pollenza, Passo del Bidollo , e arrivato il momento di far sentire la nostra voce alle istituzioni. La situazione in cui viviamo da alcuni anni con le puzze che arrivano nelle nostre abitazioni senza poterci permettere di uscire di casa, soprattutto nel periodo della bella stagione, a causa di quell’ odore acre che ahimè purtroppo conosciamo troppo bene è arrivata al capolinea. Gli amministratori del Consorzio Obbligatorio del Cosmari e il direttore Giampaoli dovranno darci conto sulla verità di tante promesse mai mantenute, per evitare che le nostre frazioni siano investite continuamente da questi odori insopportabili; ci avevano promesso che avrebbero messo in atto tutte le più moderne iniziative perchè questo non accadesse più, o almeno che il diffondersi dei cattivi odori sarebbe stato limitato .
Invece no, siamo di nuovo arrivati alla bella stagione e come ogni anno il problema si ripresenta, ancora più evidente e con tutte le criticità del caso.
Basta la ” Puzza “ci ha stancato. Adesso e arrivata l’ora di dire la verità su questa leggenda metropolitana che ci prende in giro ormai da troppi anni.
Le foto allegate che ho scattato oggi (domenica) la dicono lunga sul fatto che la zona interessata dalla produzione di Compost è satura, i materiali sono tutti ammassati di fuori alla rinfusa.
Il trituratore che normalmente dovrebbe lavorare all’interno è fuori e intorno ad esso ci sono migliaia di quintali di materiale ammassati in attesa di essere lavorati. I materiali lavorati sono all’aperto o sotto tettoglie aperte che sicuramente non impediscono alla puzza di propagarsi nel periodo di maturazione del compost.
Il compost ormai maturo è ammassato in vasche aperte e in questo momento anche davanti al cancello del Cosmari . Vorrei far notare anche all’Arpam Marche che è vero che questo materiale ormai maturo puzza meno , ma puzza ,in quanto in questo periodo di continue piogge e sole si bagna e si asciuga e asciugandosi sprigiona quell’ odore nauseante che ormai noi cittadini siamo stufi di sentire.
Per quanto detto, invito la cittadinanza ad unirsi come per il caso Poste e sicuramente qualcuno ci darà conto di quello che effettivamente sta succedendo all’interno di quel luogo “Cosmari”che è di tutti perchè costruito con il denaro pubblico
Voglio terminare dicendo alle Autorità preposte che non si potranno permettere di riaccendere il camino prima che non ci vengano date tutte le notizie e rassicurazioni del caso e che gli sforamenti di diossina non avvengano mai più”.
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…fosse solo quello…dei fumi ne vogliamo parlare???????
Da quanti mesi il camino sparava nelle zone circostanti diossina???
Quel materiale all’aperto potrebbe essere la frazione legno-cellulosica che sì aggiunge alla frazione umida x fare il compost. La seconda fase di maturazione prevede i materiali all’aperto,al coperto, ovvio. E non dovrebbe puzzare se la prima fase è andata bene. Devono chiamare dei veri esperti di trattamento rifiuti …per me i problemi sono altri,non così immediatamente visibili
Ammazza che scoperta!!!!
L’abbiamo detto solo 2 anni fa che la puzza deriva da una pessima gestione del compost.
Il vero pericolo è rappresentato dalle polveri emesse dall’ inceneritore.
Sveglia che in campagna elettorale avete anche promesso di spegnere l’inceneritore!!!
in Italia si è lavorato sempre con una politica sbagliata! Potremmo parlare dell’Olanda che oltre a porsi l’obiettivo di ridurre il conferimento in discarica di rifiuti recuperabili è quella di bruciare sempre meno rifiuti a favore di prevenzione, riciclando e riutilizzando (ad esempio mediante incentivi, come cauzioni e riconsegna presso i centri commerciali sul riutilizzo delle bottiglie di vetro e di plastica) come in Germania.
A Macerata comune, in alcune zone non abbiamo ancora la differenziata, e ci troviamo ad accumulare spazzatura generica andando a gravare ancora su questo “termovalorizzatore” definito ecologico!
Ed una curiosita che riguarda l’ Italia, è che i costi dello smaltimento dei rifiuti tramite incenerimento sono indirettamente sostenuti dallo Stato sotto la forma di incentivi alla produzione di energia elettrica: infatti questa modalità di produzione era considerata (sebbene in violazione delle normative europee in materia), come da fonte rinnovabile (assimilata) alla stregua di idroelettrico, solare, eolico e geotermico.
Cio’ significa che noi cittadini contribuiamo pagando la famosa quota cip 6 nella bolletta elettrica!
Questa è ecologia…
Io invito la cittadinanza a capire che il problema grave non è la puzza ma i fumi sprigionati dalla combustione che sono considerati dalla comunità scientifica altamente tossici e nocivi.
Che la puzza derivi dal compost lo sanno anche i muri ormai, io ce lo so da 6 anni pur non interessandomi direttamente, bastava parlare con l’ultimo operaio.
Ma perché diavolo si invita alla cittadinanza unita contro il problema minore e con anni di ritardo? Chi è che me lo sa spiegare?
@ Cerasi
Da sempre.
La diossina viene prodotta SEMPRE quando si bruciano determinate sostanze. La novità (ammesso che lo sia davvero) è che da qualche mese si sono accorti che la quantità prodotta SUPERAVA il limite di legge. Le diossine c’erano anche prima, solo che non superavano questo limite.
Cosa significa riportare le diossine entro i limiti? Significa che il tumore si manifesterà un po’ più tardi, e sarà un tumore a norma di legge.
Visto che Menghi è un cosigliere di maggioranza perchè non impegna il comune ad intervenire con una mozione ?
E visto che il suo partito il PD è anche maggioranza in provincia faccia impegnare anche la provincia contro questa gestione. Il resto sono solo chiacchiere!!
Il Cosmari è un patrimonio di tutti, invece di danneggiarlo con sterili polemiche stile “campagna elettorale” che hanno tutto il sapore di polemica strumentale (leggasi querelle SMEA), perchè questi consiglieri non si impegnano affinchè si promuova una seria politica di riciclo, istituendo la raccolta differenziata in tutto il Comune di Macerata e promuovere la creazione di un polo di riciclo stile Vedelago, cominciando con la conversione del Cosmari e con l’obiettivo di spegnere per sempre l’inceneritore ed eliminare il problema discariche?
Perché la Politica con la P maiuscola invece di sparare su ciò che dovrebbe controllare (COSMARI = consorzio dei 57 comuni maceratesi) non si impegna SERIAMENTE a fare migliorare la gestione?
Chi ci deve pensare…forse qualche ufficio a cui magari un giorno attribuire tutte le responsabilità? Ma le scelte chi le fa? E’ ancora conveniente una gestione di questo tipo? O forse è l’ora di cambiare modello?
http://www.ladurnerecologia.it/ questi sono sicura che il compost lo sanno fare. chiamassero loro.