Con grande forza Narciso Ricotta, capogruppo del Partito Democratico, ed altri consiglieri dello stesso partito si sono opposti nei giorni scorsi (leggi l’articolo) alla proposta del Pdl di istituire una speciale commissione destinata ad indagare su tutte le più significative vicende urbanistiche maceratesi e sulla colata di cemento che ha interessato la città di Macerata negli ultimi dieci anni.
Secondo Ricotta, infatti, non ci sarebbe nulla da indagare, non solo perché negli ultimi due anni nell’urbanistica e nell’edilizia maceratesi non si è mossa paglia, ma anche perché, andando indietro negli anni, dal 2000 in poi sono stati attuati solamente 186.000 metri cubi di nuove edificazioni, con una media di circa 15.000 metri cubi annui. Il che, pare di capire, rientrerebbe nell’ordinaria amministrazione e non dovrebbe comportare problemi di sorta.
Insomma, volendo usare una terminologia avvocatesca, a livello sostanziale secondo il Pd non vi sarebbe bisogno di istituire particolari commissioni, in realtà non sussistendo nulla di quanto denunziato dai pidiellini maceratesi. La commissione, poi, sarebbe anche discutibile sul piano formale, almeno a detta del dirigente comunale Puliti, il quale, chiudendo definitivamente il cerchio, avrebbe avanzato forti riserve sulla regolarità tecnica dell’atto proposto dal centrodestra.
Sbarramento su tutta la linea, quindi, contro la commissione chiesta da Fabio Pistarelli e da gran parte (non tutti, però) dei consiglieri comunali del Pdl.
A questo punto devo dire che pure a me, per quanto possa rilevare la mia opinione di semplice cittadino, la commissione così come proposta dal Pdl sembra del tutto inutile, anche se la mia valutazione deriva da motivi del tutto opposti rispetto a quelli espressi da Ricotta & Company.
Molto infatti vi sarebbe da indagare su tutta una serie di vicende urbanistiche cittadine decise ed impostate nel decennio 2000/2010, che è riduttivo definire opache e altamente discutibili. Mi riferisco, giusto per fare qualche esempio, alla cittadella dello sport, dove gli uffici comunali sono arrivati a valutare il terreno da acquistare in misura doppia rispetto alla stima fatta dall’Agenzia del Territorio e comunque superiore alla stessa ultima perizia del potenziale venditore; al polo natatorio di Fontescodella che sta affondando nel ridicolo mentre il Comune paga da anni un mutuo a vuoto e mentre sta ormai partendo la ristrutturazione della piscina della Filarmonica, con una seconda vasca da aggiungere a quella già esistente (iniziativa che taglierà definitivamente le gambe alle sempre più lontane piscine comunali); al palazzetto polifunzionale di Villa Potenza, rimasto nel libro dei sogni a causa della pervicace volontà dei vertici urbanistici dell’epoca di stoppare a tutti i costi la cordata già pronta a partire; alla mitica galleria delle fonti, che è costata quasi il doppio del dovuto e non è venuta neanche tanto bene; al quartiere delle Vergini, che meriterebbe di finire in qualche manuale universitario quale simbolo del modo più assurdo di costruire un insediamento abitativo; alla megagalattica lottizzazione industriale e artigianale di Piediripa, dove per adesso stanno costruendo solamente un sindacato e un’azienda che opera nel settore del marketing, realtà entrambe benemerite e apprezzabili, che però con l’attività produttiva, cioè con lo sviluppo industriale e artigianale, c’entrano come i cavoli a merenda.
La conferenza stampa del Pdl sulla commissione speciale d'indagine sull'urbanistica che verrà discussa nella prossima seduta del Consiglio comunale
Quanto alla colata di cemento, che Ricotta nega, quasi quasi sostenendo un comportamento virtuoso in materia di cementificazione delle maggioranze di sinistra che hanno retto il Comune di Macerata pressochè ininterrottamente negli ultimi venti anni, mi sembra che la migliore e più efficace smentita sia proprio nelle sue parole, laddove egli spiega che a Macerata esiste una potenzialità edificatoria pari ad un milione di metri cubi. Ciò rende evidente, senza bisogno di essere scienziati della materia, che con il piano casa e la minitematica le Giunte Meschini del decennio 2000/2010 hanno autorizzato in città una cementificazione spaventosa e per nulla corrispondente alle effettive esigenze abitative e residenziali, con un consumo del suolo che non ha eguali neanche nelle tanto vituperate giunte a maggioranza democristiana che hanno governato Macerata dal dopoguerra sino ai primi anni novanta, per di più avvalendosi di strumenti (il piano casa e la minitematica, appunto) che sono la negazione di una programmazione generale e, al contrario, costituiscono il trionfo di esigenze più particolari.
Se poi di quel milione di metri cubi negli ultimi dodici anni ne sono stati attuati solo 186.000, che non sono comunque pochi, questo non è certo un merito di Ricotta & Company, essendo dipeso – come ormai sanno anche i ragazzini – solamente dalla crisi dell’edilizia che è sempre più evidente a partire dal 2008 e che ha scombinato quasi tutti i piani degli imprenditori del settore.
Ma su queste vicende, che sono numerose e ricostruibili nel dettaglio solo con una specifica professionalità e impiegandoci anche parecchio tempo, una commissione consiliare mi sembra lo strumento meno adatto ad intervenire, ed è per questo che una volta tanto concordo con il buon Ricotta. Troppo vasto il materiale da esaminare, sicchè alla fine la commissione voluta da Pistarelli potrebbe dare solo un’occhiatina superficiale alle varie situazioni senza pervenire ad alcun risultato utile. Insomma, non servirebbe a nulla, se non a far vedere che l’opposizione – che le sue belle compromissioni trasversali con la maggioranza, su diverse questioni urbanistiche rilevanti, pure ce l’ha avute – in Comune c’è e lotta con noi.
Quindi, per favore, parliamo di cose serie e lasciamo da parte i discorsi che puntano a negare l’evidenza (quelli di Ricotta) e i tentativi un po’ tardivi di rifarsi la verginità perduta (quelli perseguiti dall’amico Fabio Pistarelli). I cittadini maceratesi non hanno bisogno di spruzzatine di fumo negli occhi, da qualunque parte esse vengano, e sono perfettamente in grado di esprimere, senza bisogno di commissioni che dovrebbero occuparsi di tutto e del contrario di tutto (cioè, di niente), un preciso giudizio politico sulla fallimentare gestione dell’urbanistica operata a Macerata dalle ultime maggioranza di sinistra.
Semmai, se proprio una commissione deve essere istituita, essa venga formata sullo scandalo cittadino del secolo, quello che ha interessato la dismissione a prezzi ridicoli di una parte consistente del patrimonio dell’IRCR con la complicità del Comune di Macerata. Di questa commissione dovrebbero però fare parte anche e soprattutto elementi con le giuste professionalità ed estranei al Consiglio Comunale, che magari potrebbero farsi avanti anche a titolo volontario pur di inchiodare alle proprie responsabilità chi ha regalato all’Italappalti circa dieci-dodici milioni di euro, sottratti alle esigenze della fascia anziana della città di Macerata.
Ma su questa vicenda nel Palazzo è sceso un velo di silenzio. Il Consiglio Comunale aperto sull’IRCR previsto per fine maggio o per i primi di giugno dovrebbe infatti occuparsi, secondo la maggioranza consiliare, solamente dell’aria fritta, mentre ascoltate bene cosa si dice in un recente documento proprio dell’IRCR, evidentemente ispirato dagli scienziati dell’urbanistica maceratese, intenzionati a rimuovere quegli anni in cui erano costantemente inginocchiati ai piedi dell’Italappalti s.r.l.. Tenetevi forte, però, perché l’indignazione potrebbe farvi saltare sulla sedia. E’ una frase da incorniciare, le parole e la musica sono del consigliere delegato al patrimonio dell’IRCR: “In questa ottica appare sinceramente fuori luogo rivangare ciò che è stato fatto nel passato, attraverso una ricostruzione delle alienazioni che, oltre a non costituire alcun valore aggiunto per l’ente, rappresenterebbe un ulteriore motivo di contenzioso e di inasprimento di un clima politico non certamente sereno”. Per poi concludere con questo incredibile passaggio finale che suona proprio come una presa in giro: “Questo ovviamente senza voler in alcun modo mettere in discussione la trasparenza dell’Ente e confermando la piena disponibilità del consiglio (di amministrazione) ad ogni possibile verifica che possa anche essere fonte di critiche costruttive e volte al bene degli IRCR”.
Come a dire: signori, cittadini, scordiamoci il passato, il passato è passato e ormai non importa più a nessuno, se non a quei rompiballe di Cronache Maceratesi!
Beh, leggendo queste parole incredibili, un vero capolavoro di ipocrisia politica e di antipolitica nel senso più vero del termine, mi viene solo da dire che alle prossime elezioni a Macerata non arriverà il Movimento a 5 stelle, ma quello a 10 stelle. E a questo punto potrebbe non essere affatto un male, visto il modo in cui siamo rappresentati in Comune e negli enti collegati.
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La commissiò d’inchiesta la fario sulli maceratesi che continua a votà quissi
Ho la netta sensazione che
il nemico abbia degli strateghi piu bravi …
La nostra squadra- sembra stanca di essere indignata e basta – la loro invece- sembra sempre piu tonica – quasi fosse certa che nulla potrà capitargli – tanto sono sicuri di avere in mano la partita e il risultato finale ..
Seguitiamo pure a fare denunce – ma e’ troppo ambire a veder cadere almeno mezza testa ????
Qua’ si parla di distrazione di milioni e milioni di euro ..
Ora lancio una sfida ai vertici amministrativi della mia città..
Egregi Signori politici – per quel che mi riguarda le cose sono due
1) O le denunce fatte dall Avv – Bommarito sono vere e allora – vergognatevi e dimettetevi in gruppo-non prima di aver restituito il mal tolto
2) O le denunce fatte dall Avv . Bommarito sono false e allora denunciatelo .
@ Avv. Bommarito
( “Missionario Benefattore” salvatore di Macerata )
Invece della commissione , deve intervenire chi ha il DOVERE di farlo ( se siamo ancora in uno stato democratico ) , CORTE DEI CONTI , PROCURA DELLA REPUBBLICA, GUARDIA DI FINANZA …….che fino ad oggi mi pare non vedono , non sentono e non parlano o non sanno come iniziare questo lavoro abbastanza complicato e pieno di OSTACOLI !!!!!!
Il discorso vale sia per il pubblico e anche per il privato
Noi italiani sermpre con gli stessi errori e con la stessa memoria corta! Macerata come l’Italia! Pretendiamo l’intervento della Magistratura, Carabinieri, GdF, Esercio a Cavallo ecc. In un qualsiasi paese del Nord Europa, non dico tutto il corpo elettorale, ma almeno l’1% di quello più avveduto -3/400 persone – andrebbbero sotto il Comune, oppure si presenterebbero ad un Consiglio Comunale determinando le immediate dimissioni di Sindaco e Giunta.
Ok, Alexis, io ci sono.
A Parma hanno fatto così quando si sono incaz.. come bestie per il venire allo scoperto delle nefandezze che facevano in comune!!
E’ oramai chiaro a tutti che un nuovo riscatto nel volto politico della città non può che arrivare dalla società civile “visto il modo in cui siamo rappresentati in Comune e negli enti collegati”.
Anche perché la “nuova storia” non è mai partita. Anzi in città si ha la sensazione di vivere la “fine della storia”, quella che storicamente ha indotto le classi dirigenti a non desiderare più, a non cercare più, a non “concepire l’altro” e a scivolare lentamente lungo la china del vizio, dell’eccesso e della dissolutezza.
Il principale sconfitto di questo modo “affaristico” di amministrare la città è la politica, un bene comune che merita di essere difeso e valorizzato e che ha bisogno di vedersi riconosciuta una credibilità che oggi in pochi sono disposti a concederle.
Scuole, università, chiese, associazioni, sindacati, mondo del volontariato, intellettuali, lavoratori, professionisti, disoccupati. Tutti i cittadini di buona volontà sono chiamati ad un impegno nuovo, per ripartire da “zero”. E per poi mettersi attorno ad un tavolo per elaborare idee, disegnare progetti e concepire una visione futura di città, che sia frutto di una partecipazione ampia e trasversale e che ci riconsegni il vero valore del bene pubblico.
Partire dal basso, aprire diversi fronti di discussione e immaginare nuove sintesi per rispondere ai bisogni delle persone. Una traversia può trasformarsi in opportunità. Al diavolo gli “affaristi” e le scorribande interne e fra i partiti che lasciano tutto immutato. Siamo nella città della “cultura”. Non lo dimentichiamo. Di energia positiva da mettere a valore, questa città ne ha davvero tanta.
X Claudio Sellone – Ricordiamoci che ora loro sono in netta minoranza!! Questi articoli sono sempre seguitissimi, non è più come prima!! Forza CM!!
Il Futuro è adesso…
http://www.facebook.com/groups/420174424677307/
http://www.meetup.com/MoVimento-5-Stelle-Macerata/
DAI……PROVIAMOCI!
CARO AVVOCATO BOMMARITO…..GUIDACI A FARE QUESTA MANIFESTAZIONE!!!!!!!!!!!
PROMUOVI UNA BELLA PROTESTA DA FARE NEL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE!!!!!!
15.000 mila metri cubi all’anno??????? Dal 2000 186.000 mt/c ???????????? Per una città che non ha alcuna crescita di popolazione almeno dagli anni ’80?????? E non c’è bisogno di una commissione d’inchiesta??? E’ vero, QUI CI VUOLE UN’INCHIESTA DELLA PROCURA!!!!!!!!!!!!
E questa volta devo dare parzialmente ragione a Stecca…più che un’inchiesta sui maceratesi che votano “quissi”, ci vorrebbe un bell’esame psichiatrico!
Troppo cattivo??? Forse si, aspettiamo le prossime elezioni e vediamo!
Caro enossam, condivido il tuo commento. Per essere concreti faccio una proposta di adesione per costruire un laboratorio politico sulla città. Chi vuole aderire a questa iniziativa può inviare la propria partecipazione inviando e-mail a giuliano.meschini@email.it
Spero che dalla protesta si passi alla proposta.
Mi sembra che il PD maceratese, per bocca del capogruppo Ricotta, lasci trasparire un certo imbarazzo, se non un vero e proprio timore, di fronte all’ipotesi di una commissione consiliare di inchiesta sulle vicende urbanistiche dell’ultimo decennio; il che, alla luce di quanto sta venendo a galla ultimamente grazie soprattutto all’encomiabile contributo di CM e dell’avv. Bommarito, mi pare ovvio e persino comprensibile: evidentemente, qualche scheletruccio nell’armadio ce lo avranno pure, perché altrimenti non vi sarebbe motivo di opporsi ad un’indagine chiamata a fare luce su vicende, quantomeno oscure, salite così prepotentemente agli onori della cronaca ed anzi la si dovrebbe auspicare, se non addirittura sollecitare, proprio per spazzare via il campo da dubbi, pregiudizi e false rappresentazioni.
E invece che fa il buon Ricotta? Con un’argomentazione tanto puerile quanto spudorata ci viene a raccontare, probabilmente pensando di avere a che fare con degli ingenui pronti a bersi anche questa, che la commissione non serve perché non c’e’ nessuna colata di cemento e quindi niente su cui indagare: sono tutte invenzioni di quei cattivoni di CM e di quel perfido del loro capobanda, il terribile (e temibile e ormai mitico) avv. Bommarito!!!
Insomma, mai uscita fu piu’ infelice: negare a tal punto l’evidenza e’ un po’ come riconoscerla, ovvero, se preferite, excusatio non petita… accusatio manifesta.
Che poi, e su questo concordo con Bommarito, la commissione consiliare d’inchiesta proposta dal PDL sarebbe la forma di indagine piu’ blanda ed indolore – quindi la piu’ inutile – che si possa immaginare. A mio avviso le responsabilità politiche delle amministrazioni di centro-sinistra che si sono succedute in questo decennio e piu’ alla guida della cosa pubblica maceratese, in particolare proprio nella gestione delle vicende urbanistiche che qui ci occupano, sono talmente evidenti e sotto gli occhi di tutti da non necessitare di alcuna appendice di indagine di questa natura (politica): basterà il voto a spazzarle via!!!
Ben altre sarebbero, piuttosto, le indagini da invocare!!! Ancora una volta il PDL nostrano non si smentisce, non avendo partorito, dopo lunga gestazione, idea piu’ brillante che non sia quella di curare il malato terminale (Macerata) con l’aspirina (la commissione consiliare d’inchiesta).
In definitiva: a manca, la nuova storia dei soliti interpreti puzza gia’ di vecchio (e per qualche spunto di riflessione sull’attualita’ rimando all’articolo dell’avv. Benedetti…); a destra, si fa il compitino che tanto poi qualcosa succederà e se non succede poco male… tanto il posto fisso sui banchi dell’opposizione, ma chi ce lo toglie…
Su una cosa ha ragione Beppe Grillo: x loro esiste solo Cemento…..
X una citta di 43 000 abitanti da 20 anni sempre lo stess numero…ma una superfice raddoppiata
a chi serve un nuovo quartiere in fondo alla pace?..l’ennesimo supermercato ai cappuccini oltread unaltro ancora prima del cimitero?..xnon parlare di piazza pizzarello…invito chiunque a vedere quante betomiere scaricano cemento..qualcuno sa dirmi cosa faranno all inizio di via del velini?..palazzo o altro?…ma che sviluppo e crescita porta il cemento alla società?..
@ unoqualunque
Che domanda —
— inizio via dei velini cosa faranno ??
Ma e’ semplice –
Appartamenti e udite udite – Supermercato Conad –
Voglio ricordare che a forse meno di cento metri esiste già da tempo
l altro supermercato – Si con te – ex GS ed ex Conad –
Forse la delega data dal Sig Sindaco al consigliere Ulderico Orazio
delega al gemellaggio – era intesa a creare
gemellaggi fra i supermercati —
Da Villa Cozza a Villa Lauri tante buone intenzioni:
Macerata, 13 gennaio 2011 – Via libera dai capigruppo della maggioranza, nell’incontro con il sindaco martedì sera, al progetto per una residenza protetta, con preferenza — tra i due progetti messi a punto dal Comune — per quello di Villa Lauri. Non sono mancate, anche in questa occasione, talune schermaglie tra il primo cittadino e i partiti della coalizione, che chiedono un confronto più serrato e “preventivo” sulle questioni inerenti all’attuazione del programma. “Va dato merito alla Fondazione Carima di aver lanciato un sasso nella giusta direzione, al Comune che ha inteso cogliere questa opportunità, e all’Università, che di Villa Lauri è proprietaria, che ha dato la sua disponibilità a utilizzare questo complesso”, commenta il capogruppo del Pd Narciso Ricotta.
(Franco Veroli, Il Resto del Carlino)
La commissione di incgiesta facciamola su tutta la politica maceratese, dagli anni 1968 in poi. Finita la saggia emergenza amministrativa del dopoguerra ad oggi, come si è gestito lo sviluppo edilizio del Comune, quei piccoli passi, cantiere per cantiere dei soliti noti. il rifiuto alla predisposizione alle zone industriali, l’incertezza a concedere e anche a sollecitare un nuovo palazzo delle Poste specifico per lo smistamento della corrispondenza come era richiesto dal ministero. Il Passaggio a Livello ex s.p. 77 di Collevario, il capoluogo ancora con la Corta e La Lunga di Villa Potenza, Progetto ANAS Ing. Corona con lo svincolo di San Claudio molto discusso ma accantonato dalla politica di maggioranza con la benedizione della sinistra maceratese, i Piani di Ricostruzione altra possibile inchiesta che bello vedere dalle mura di tramontana tutti quei spezzoni di cemento abbandonati quella è la nostra immagine amministrativa maceratese, snobbata la nuova caserma dei Vigili del Fuoco, Ampliamento molto necessario del Palazzo di Giustizia fiore all’occhiello della nostra città nessun politico ha fatto la propria battaglia. Il Carcere Circondariale progetto, scelta del sito da parte della Commissione ministeriale nulla di fatto (fortuna Camerino) Da noi la Corte di Assise spende denaro per i tragitti di Ascoli Piceno. Casermatte con la benedizione politica dei maceratesi si è lasciato fare tutto a favore di Taranto e Viterbo. Ospedale stretto fra le via urbane: Santa Chiara, Aurelia, Santa Lucia e Pancalducci, c’è stata l’occasione per una nuova logistica di sviluppo, ma la nostra timida politica ha detto no, infine il Centro Fiere di Villa Potenza ha detto sempre no al nuovo riassetto fieristico regionale dove Pesaro, Ancona e Civitanova Marche iniziano un nuovo percorso d’insieme. Avv.to Bommarito, l’IRCR che Lei mette sotto accusa è quel residuo politico maceratese di sinistra e di destra, che ogni tanto ancora oggi condividono certe scelte anche con alcuni della maggioranza Carancini. Addirittura molti sono ancora quelli che si sono messi insieme per mandare a casa la Giunta Anna Menghi. Chiudo dicendo che in tutti questi anni molti giovani soprattutto di sinistra sono passati come consiglieri nei banchi del Comune di Macerata facendo carriere meritate e importanti: Onorevoli, Consiglieri Regionali, Funzionari, Uomini di Cultura, Affermati professionisti. Poi guardandosi indietro vedendo tutto quello che ho scritto sopra, rimaniamo noi con l’IRCR, Poste Italiane, ventilati ridimensionamenti della Prefettura – Questura , Sermòni del Bravo Dott. Liuti,Monumento della Massoneria e per finire una giunta cittadina con maggioranza di sinistra molto in difficoltà ha gestire tre bancarelle di fiorai posizionate all’ingresso del Cimitero cittadino. Avv. Bommarito, Lasciamo lavorare il nuovo direttivo (tutto) dell’IRCR attraverso la mia Comm.ne 4^ ho avuto il modo di verificare che sono persone serie (tutte) e in grado di portare a termine il lavoro dei loro colleghi predecessori. Ivano Tacconi capo gruppo Udc Comune di Macerata
Quel fil rouge che unisce le vicende di Villa Cozza con quelle di Villa Lauri: la destinazione d’uso.
Villa Cozza fu fatta costruire come “luogo dell’amore”, intorno al 1890, dalla contessa Anna Cozza in stile neogotico-umbertino. Dai caratteri silistici della superstite casa del custode e del cancello, s’ipotizza che il progetto sia opera dell’ingegnere maceratese Virgilio Tombolini. Belli il viale e la neogotica torre belvedere, del 1898. Appena insediata nella villa, la contessa Cozza, proveniente da Orvieto, aprì il suo salotto alla élite locale.
Nel 1907 il dottor Giovanni Fabi vi aprì uno stabilimento di bagni pubblici, organizzando dei vivacissimi garden-parties. Ma i bagni non ebbero molto successo e Fabi, un paio di anni dopo, trasformò la villa in “casa di salute” per i malati di tubercolosi, malattia allora molto diffusa.
Nel 1925 venne presa in affitto dal primario dell’ospedale. dottor Garavani, chirurgo diventato proverbiale (ancora oggi si usa dire: “Stavolta non ti salva neanche Garavani!“). Ammiratissima era la sua Isotta-Fraschini all’uscita del cancello, allora illuninato da grossi lampioni.
(G. Bonifazi, Villa Cozza e le altre palazzine…, Il Resto del Carlino, 11/8/1994).
Quale è a logica per cui si continua a far aprire ipermercati, centri commerciali, supemercati quando la popolazione non cresce e quando già nel territorio comunale è pieno di ipermercati, centri commerciali, supermercati???
Perchè negli ultimi 20 anni si è permsso di costruire ovunque, sebbene ufficialmente la popolazione residente non aumentasse?
(non vorrete dirmi che abiamo 30.000 o 40.000 clandestini a Macerata, cui bisogna dare alloggio?)
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Scusate ma dove adesso c’è il buco in Via dei Velini prima non c’era una struttura di propietà del Comune??
In relazione a quanto apparso in questo articolo dell’11 u.s., mi corre l’obbligo di effettuare delle precisazioni.
Consentitemi una citazione latina “Excusatio non petita, accusatio manifesta” prima che qualcuno mi rimproveri “Se non hai niente di cui giustificarti, non scusarti”, perchè ritengo opportuno rendere comprensibile il mio pensiero, riguardo alla parte finale della mia relazione sulla ricognizione del patrimonio dell’istituto, quando scrivo ” … appare sinceramente fuori luogo rivangare ciò che è stato nel passato…”
Affermazione che può aver indotto i lettori a interpretare questo passaggio come mia ferma convinzione di voler nascondere il passato, di rimproverare chi desidera chiarezza e, quindi, di voler soprassedere.
Non era e non è il mio pensiero e mi rammarico se ho dato motivo di questo intendimento, tra l’altro lontanissimo, per chi mi conosce, dal mio modo di essere e di operare, specialmente quando si tratta della “cosa pubblica”.
Volevo intendere, nella fattispecie, che prima di attivare ulteriori iniziative (considerato che la questione è di dominio pubblico ed è all’attenzione della Corte dei Conti) è lecito attendere un primo procunciamento dell’Organo contabile e poi, sicuramente, approfondire il tutto.
La mia storia professionale e politica può essere analizzata da tutti, istruttore tecnico del Comune di Macerata per 35 anni e consigliere comunale, credo che tutto mi possa essere addebitato tranne il fatto di operare in modo non trasparente, sibillino e al servizio di qualcuno.
La riprova oggettiva che questo è il mio pensiero, è supportata dal fatto che il sottoscritto è stato nominato componente del Consiglio di amministrazione dell’IRCR il 23 Novembre 2010 e, conseguentemente, non ha mai trattato nè direttamente, nè indirettamente, l’iter amministrativo ed esecutivo sia dell’alienazione del patrimonio , sia delle successive iniziative con l’Italappalti s.r.l., poichè tutti gli atti risalgono a epoche antecedenti e gli “scienziati urbanistici” non potevano, per ragioni temporali, suggerirmi nessuna ispirazione.
Ovidio Monaco
Consigliere Amministrazione IRCR
Per Ovidio Monaco
A volte un dignitoso silenzio è preferibile ad una replica che maldestramente cerca di capovolgere i termini della realtà. Nel mio articolo (nel quale nemmeno avevo fatto il Suo nome) è riportato testualmente quanto da Lei scritto nel documento IRCR da me citato, e quello che Lei ha scritto non corrisponde affatto a ciò che Lei ora ha sostenuto in questa “excusatio non petita” e a scoppio molto ritardato (come tutti potranno verificare semplicemente leggendo e mettendo a confronto il testo dell’articolo e il Suo “post”).
In ogni caso è vero che Lei personalmente, così come tutto l’attuale Consiglio di Amm.ne, con la vicenda Italappalti non c’entra nulla. Ma io non l’ho accusato di ciò, ho semplicemente affermato, e lo confermo in pieno, ancora più convinto dopo la Sua incauta replica, che la maggioranza di centrosinistra, con argomentazioni inaccettabili, sta cercando di eludere il più grande scandalo della politica maceratese: un regalo di 11 milioni di euro all’Italappalti.
La saluto cordialmente e La prego di estendere i miei saluti agli scienziati dell’urbanistica maceratese.
Giuseppe Bommarito
Per Giuseppe Bommarito
Le Sue affermazioni sul “dignitoso silenzio”, “maldestramente”, “incauta replica” e “scoppio ritardato”, mi consenta, le respingo al mittente, e non possono essermi ascritte perchè non ho nulla da nascondere, Le ripeto nessuno da “coprire”, tanto che tratto la questione pubblicamente ed “apertis verbis”.
Lei, pur dandomi atto che né io, né l’attuale CdA, siamo coinvolti nella vicenda Italappalti, e di questo La ringrazio, insiste però a ripetere asserzioni quali: “che la maggioranza di centrosinistra sta cercando di eludere il più grande scandalo della politica maceratese …”!
Così facendo, continua ad attribuirmi un ruolo politico autorevole e di riferimento che io non ho.
Lei utilizza questa nostra pubblica corrispondenza riferendosi sicuramente ad altri e, proprio per questo, La invito a rendere noti a tutti i nomi ed i cognomi!
Mi creda, sono incuriosito, attendo fiducioso lume in proposito!
Da ultimo, mi dispiace molto non poter estendere i Suoi graditi e cordiali saluti agli “scienziati dell’urbanistica maceratese”, invito che posso comunque esaudire a condizione che, anche in questa circostanza, abbia la bontà di rendermi edotto indicandomi i destinatari delle Sue attenzioni!
Dal Suo livore nei miei confronti, sono certo di non averLa convinta, ma il mio auspicio è di aver definitivamente chiarito la mia posizione sulla questione IRCR ed anche il mio operato, proprio al termine del mandato con l’incarico di Consigliere di Amministrazione dell’Istituto.
Molti, cordiali saluti.
Ovidio Monaco
Per Ovidio Monaco
Nessun livore contro di lei, tant’è che, lo ripeto, io non avevo nemmeno fatto il suo nome e ho sempre detto che l’attuale Consiglio di Amm.ne, di cui Lei fa parte, non è in alcun modo coinvolto nella vicenda scandalosa del regalo di 11 milioni di euro all’Italappalti. L’ho chiamata in casa, senza citarla con nome e cognome, solo perchè in un recente documento dell’IRCR, c’è un passaggio, direttamente a Lei riferibile, che evidenzia in maniera palese la non volontà di chiarire la vicenda. E ciò non mi è sembrato e non mi sembra accettabile, in quanto io penso che sia il Comune che attuale Consiglio dell’IRCR dovrebbere essere i primi a fare e a pretendere chiarezza.
Quanto ai nomi, si rilegga gli articoli precedenti, veda chi, all’epoca, è stato Presidente dell’IRCR, consigliere dell’IRCR addetto a trattare le alienazioni degli immobili, e che, sempre in quel periodo, ha rivestito le cariche attinenti all’urbanistica in Comune.
@ Gabor
Un “luogo dell’amore” che ha suscitato molta… amoralità.