di Alessandra Pierini
La città di Macerata si affida ad un pool di esperti che si prenderanno cura dell’ornato pubblico. «Una città bella è il desiderio di tutti. Per questo lavoriamo per un percorso partecipato verso una condivisione delle proposte che arrivano anche dal mondo delle associazioni e dei cittadini. Abbiamo chiesto a esperti, tecnici, professionisti e intellettuali di aiutare a valutare le proposte e le idee per consentire all’Amministrazione, alla Giunta e al Consiglio comunale di prendere decisioni alla luce di pareri competenti”.
Così la vice sindaco Irene Manzi spiega la decisione di costituire in Gruppo di lavoro per il decoro urbano che nasce con l’obiettivo di valutare preliminarmente, sotto il profilo tecnico, artistico ed urbanistico, le proposte relative all’arredo della città provenienti da Enti, associazioni o privati.
“Abbiamo chiesto la disponibilità a partecipare a persone di grande competenza: Nino Ricci, stimato artista della città, Gabriele Barucca della Soprintendenza per i beni storici e artistici delle Marche, Roberto Perna, direttore del Sistema museale provinciale e componente dell’Istituzione Macerata Cultura, Giuseppe Capriotti, docente dell’Università di Macerata, Pierfrancesco Giannangeli, docente dell’Accademia di Belle Arti, Enzo Fusari, Presidente dell’Ordine degli architetti. Li ringrazio – prosegue la Manzi – per la disponibilità generosa a partecipare, tutti convinti che il bene della città è un bene di tutti”.
Il gruppo di lavoro si è riunito ieri e ha definito le modalità operative individuando i criteri artistici, tecnici e urbanistici : “Parametri – conclude la vice sindaco – in base ai quali gli esperti esprimeranno un parere sulle proposte che arriveranno».
Il primo compito affidato al comitato è quello di valutare l’opera di Ermenegildo Pannocchia dedicata all’Unità d’Italia proposta dall’associazione Stringiamoci a coorte: «Come è noto – spiega Irene Manzi – il Comitato “Stringiamoci a coorte” ha presentato un progetto artistico per il decoro della città e ieri pomeriggio i componenti del comitato hanno visionato il bozzetto della scultura. E’ un’occasione di confronto sul monumento e sulla sua collocazione nello spazio urbano. La relazione tecnica sarà poi trasmessa al Consiglio comunale per arricchire il dibattito in vista della decisione finale». Il comitato si riunirà nuovamente la prossima settimana per incontrare l’artista.
A proposito di bellezza, è solo l’impossibilità economica a fermare il restauro e la ricollocazione dell’orologio monumentale dei fratelli Ranieri sulla facciata della torre civica. La firma del protocollo d’intesa tra il Comune di Macerata, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche e l’Istituto e Museo della scienza di Firenze risale a febbraio 2009 ma nel frattempo continuano gli incontri: «Abbiamo informato i soggetti coinvolti – spiega Irene Manzi – riguardo l’impossibilità di ordine finanziario legata al rispetto del Patto di Stabilità. Intanto abbiamo incontrato gli artigiani che si occuperanno del lavoro e la prossima settimana vedremo il direttore del Museo della Scienza».
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Pensare in primis alle strade no????
Ribadisco per l’ennesima volta (dopo aver speso fiumi di parole in Consiglio comunale) che è improprio parlare di restauro del vecchio orologio della Torre Civica perché presenta delle lacune materiche che ne rendono impossibile il restauro. Si parla invece di realizzare un un rifacimento, un falso, che non ha nulla di valore aggiunto a meno che non si abbia il coraggio culturale di riprogettare con linguaggio attuale il vecchio orologio. ma quest’ultima ipotesi implica una qualità progettuale che dia un valore aggiunto. La citazione di carlo Scarpa a Castel Vecchio di Verona è opportuna: si visita tale monumento per l’opera architettonica di Carlo Scarpa e questa osservazione spiega forse meglio di molte parole quello che voglio dire.
Una dichiarazione in politichese che va al di là di quei discorsi sul nulla del Fuffas di Crozza: …lavoriamo per un percorso partecipato verso una condivisione delle proposte che arrivano anche dal mondo delle associazioni e dei cittadini. Abbiamo chiesto a esperti, tecnici, professionisti e intellettuali di aiutare a valutare le proposte e le idee per consentire all’Amministrazione, alla Giunta e al Consiglio comunale di prendere decisioni alla luce di pareri competenti.
Adesso che abbiamo un pool di esperti noi maceratesi stiamo sicuri che sarà più bella!!! Ma andate a lavorare!!!
“esperti” poi, scelti da chi…
Non metto in alcun dubbio il valore dei membri del Gruppo di Lavoro, ed anzi sono certissimo che come Comitato di Lavoro non si sarebbe potto trovare di meglio…
Però sarebbe il caso di spiegare il percorso che ha portato alla scelta di tali membri: comprendo benissimo che quando si parla di trasparenza ai nostri amministratori sembra venire l’orticaria (se non addirittura l’orchite) ma la cittadinanza si è un pochino (ma solo un pochino pochino) rotta gli zebedei di vedere paracadute decisioni dal’alto sempre senza spiegazioni.
Placido Munafo il 25 gennaio 2012 alle 18:40
..”Si parla invece di realizzare un un rifacimento, un falso, che non ha nulla di valore aggiunto a meno che non si abbia il coraggio culturale di riprogettare con linguaggio attuale il vecchio orologio.”…
Certamente la parola “restauro” non sarà adatta, però trovare il modo di mettere in funzione il vecchio orologio ( anche se i pupi veri sono stati rubati…. a proposito cìè una denuncia???) credo che sia una bella cosa.
A proposito di falsi e di volore aggiunto, che ne pensate del lumacone lungo la piaggia della torre???
Mi interesserebbe sentire il parere del consigliere Munafò
Non leggo tra i tanti nomi che compongono il pool di esperti, quello dell’Arch. Gabor Bonifazi, che oltre ad essere persona competente in materia è uno studioso, profondo conoscitore e scrittore della storia locale come pochi a Macerata: Basta leggere i suoi scritti e articoli , anche sui maggiori quotidiani nazionali, per averne coscienza.
Non meritava esserci?
Ma scusate la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche che cosa ci sta a fare???
Quanto ci costa questo pool di esperti????
Cosa??
Ma vi rendete conto che non vi sapete mettere nemmeno un dito nel XXXX !!
Prima costruite inutili palazzoni come in via Pace o piazza pizzarello poi mettete un pool di esperti per abbellire la città?
L’abbellite per chi ? a Macerata ormai non viene più nessuno grazie alle vostre politiche così lungimiranti.
Ma siete fuori di testa?
Vergognatevi.
Un consiglio, sotterratevi.
@Gianni45
premetto che non sono attualmente un Consigliere comunale, detto questo, la citazione del cosiddetto “lumacone” non è appropriata, infatti tale intervento che personalmente reputo gradevole, nulla ha a che fare con un presunto restauro dell’orologio sulla torre civica. A ulteriore sostegno dela mia tesi mi permetto di fare la seguente osservazione. Il prof. Paolo Marconi con la sua “carta del restauro del 1987” giustificò il rifacimento riconoscendo all’archietttura un ambito particolare all’interno del resturo. Ma è c’è un ma anche per chi sposa impropriamente tale tesi, non si è in grado nemmeno di ripristinare il vecchio orologio mancando i riferimenti filologici e storici che possano permettere il suo rifacimento. Questa osservazione rafforza l’afermazione di “falso” avanzata nel mio precedente intervento. Detto questo, reputo più interessante, corretto e produttivo investire in un progetto che con linguaggio moderno reitrepreti questo “fatto storico”, e cioè la memoria storica dell’orologio della torre.
Mi rifaccio a quanto da me inviato alla redazione qualche giorno fà.
Fate due passi a “piedi” e noterete che, senza aver bisogno di un pool di esperti (che se faranno comunque un analisi GRATUITA del soggetto sotto esame sono i benvenuti) che da se la città, se ben manutentata è già bella .
Certo è che se osservi le mura e le trovi infestate dalle graminacee incolte , se trovi panchine disseminate ed abbandonate in ogni dove a volte pure rotte, i marciapiedi come chiunque può osservare se non a diretto contatto con vie principali disastrati ecc.ecc. capirai il perchè a volte dal palazzo vengano tali pensieri di forma e non di sostanza.
Massimo Gentili
Manca il nome di Giorgio Meschini nel pool di esperti relativi al decoro urbano!!!!!!!!
Vista anche l’ esperienza acquisita durante il suo mandato di Sindaco a Macerata e per le bellezze architettoniche lasciate a noi cittadini !!!!!!!!!
Cioè, hanno nominato un pool di esperti (pagati?) per farsi dire cosa NON possono fare con i soldi che NON hanno???
Spero di aver letto troppo velocemente l’articolo e di non aver capito bene…
se non ci sono soldi…. che li avete chiamati a fare??? a bere un bicchiere di vino ??? a far osservare a questo pool la bella Macerata??? come sempre, si vuol fare le nozze con i fichi secchi!!!
sandro corsetti, ahahahah sì, sì, sì, fanno tutto senza testa , fuori sincrono e vogliono fare le nozze coi fichi secchi ahahahahah sì, colpito!!
è che più di questo, più che dire che Macerata è bella non gli riesce, e allora chiamano gli esperti.
Venite a Macerata, perchè Macerata è bella d’estate, parola dell’assessore Stefania Monteverde: tanto basta a connazionali e stranieri per affollare gli alberghi.
.http://youtu.be/V6-ECHvq9bA
Chissà perchè , in base a quali meriti, capacità, e per fare cosa, questi assessori vengono pagati mediamente 2000 euro al mese.
Forse per consultare periti capaci di valutare al loro posto , vagliare le iniziative che gli apparecchia sul tavolo qualche cittadino o associazione volenterosi, che poi scelgono di fare, ma non hanno soldi per finanziare e quindi passare il resto del loro tempo a trovare soluzioni per quanto deciso di fare in bolletta?
Placido Munafo il 25 gennaio 2012 alle 20:48
Devo ammettere la mia ignoranza:
nel suo ultimo inervento non ci ho capito quasi niente.
Un fatto è certo: il lumacone, cotal opera d’arte azzoppa-cristiani, c’è…..l’orologio non c’è!!!!!!!!!!!!!
@ Tamara Moroni
Gentile Dottoressa nel ringraziarla per l’attestato di stima le propongo una breve scheda cronologica su il decisionismo dei tempi andati e sulla qualità dei membri della Commissione dell’Ornato (Domenico Ricci, Giuseppe Pallotta, Ireneo Aleandri e Giuseppe Mancini) in merito alla partecipazione e valutazione progetto/ concorso della Barriera di Porta Romana, volgo li Cancelli.
Il Consiglio comunale in occasione dell’ingresso in città di PIO IX (12 Maggio 1857) decise d’abbattere Porta Boncompagna o San Salvatore o Romana (arch. Pompeo Floriani 1574), già ammirata e descritta Michel de Montaigne in Viaggio in Italia, e bombardata dai francesi.
BARRIERA DI PORTA ROMANA (da L’architettura al tempo di PIOIX, Macerata 19 Maggio 1979)
– 25 Aprile 1857, il Consiglio decise di abbattere Porta Romana ed erigervi
una Barriera provvisoria con il materiale di risulta (scudi 37,74);
– 25 Settembre 1857, il Consiglio approva una Barriera (preventivo di spesa scudi 8.500);
– 10 Maggio 1858, il Consiglio chiede il parere all’Accademia di S. Luca;
– 29 Settembre 1858, l’Aleandri richiede i tre progetti che aveva depositato il 15 Aprile: 1) Barriera scoperta; 2) Barriera coperta; 3) Barriera coperta con vestibolo;
– 5 Settembre 1859, l’architetto Giovanni Montini ritira il progetto;
– 15 Maggio 1860, il Consiglio conferisce l’incarico all’architetto Luigi Poletti.
Seguì una relazione di merito:
“Osservazioni del sotto Deputato al Pubblico Ornato sui vari Disegni presentati al Comune perla Decorazionedella località ove esistevala Porta Romana”.
Tuttavia la bella e innovativa BARRIERA DI PORTA ROMANA viene stranamente attribuita all’ing. comunale Agostino Benedettelli.
Per la cronaca a Macerata c’erano 19.532 ab. di cui 10.956 risiedevano in città (Centro, borgo San Giuliano e borgo S. Giovanni Battista Decollato).
Pertanto sono favorevolissimo alla Commissione purché i membri non stiano lì a ratificare ciò che si decide altrove come spesso accade nei vari consigli. Registro con piacere che hanno finalmente aggregato alla Commissione anche un architetto, figura professionale imprescindibile nella valutazione spaziale di una scultura da inserire in un contesto urbano.
Perché non ci vediamo a lu Caffè de lu Ricciu o nei dintorni di una panchina del corso? Sarebbe bello discutere di polveri sottili e dell’invisibile lesione di corso Matteotti, di parcheggi a cielo aperto e di intellettuali e di altre amenità.
…..tutto e’ necessario!!!!! Anche il decoro anche se x tanti non ai primi posti di importanza!!!!Secondo me ottima iniziativa.
@ Arianna Breccia
Certo che il decoro è necessario! Tuttavia decoro non vuol dire solo installare elementi di arredo urbano (panchine, fioriere, cestini porta rifiuti etc.) ma anche mettere ordine a quei dettagli un po’ trasandati, in quanto lasciati da troppo tempo all’incuria. Penso al rifacimento delle pavimentazioni sconquassate del Palazzo degli Studi e della Caserma dei Carabinieri. Penso alle lapidi illeggibili, al caos di bacheche, ai numeri civici etc.. Penso che la Camera di Commercio dovrebbe riaprire al più presto i locali della vecchia Sala Contrattazioni, quelli alla fine del corso della Repubblica. Penso che qualcuno dovrebbe domandarsi come recuperare i grandi edifici vuoti e quelli che si svuoteranno, etc. Insomma ci sono cose che si possono fare con poco o nulla come chiedersi per quale motivo i giovani non arrivano più al corso per lo struscio.
Telesforo Iacobelli, il compianto presidente del Club dei Brutti di Piobbico, coniò uno slogan molto simpatico:
La bruttezza
è na’ virtù
La bellezza
è schiavitù
Gabor, molto interessante come avvenne quella trasformazione. E quindi, fu deciso di abbattere Porta Romana in occasione della visita del Pontefice perchè lesionata dai bombardamenti dei francesi o per altro motivo legato alla sua visita? E perchè tre nomi per quella Porta ?
Non mi ringrazi di niente. E’ che penso, che la conoscenza approfondita che ha della storiografia di Macerata e dei suoi monumenti, poteva essere ben messa a profitto di tutti nel contesto di questa circostanza.
Sul fatto che sia stata ripristinata una commissione sull’ornato pubblico, visto il migliore risultato a livello monumentale che ci consegna il passato, rispetto a quanto fatto dopo senza criterio , in linea di principio condivido, resta però da capire appunto, se avrà solo un ruolo consultivo oppure decisionale.
Però, sottolineo , solo in linea di principio, perchè non sono del tutto convinta che sia giusto procedere così oggi. Mi sto ancora facendo un’idea.
Anche perchè allora, questa commissione dovrebbe essere chiamata a esprimersi preventivamente su ogni intervento edilizio, tanto più , e magari precedere i lavori della commissione urbanistica nella valutazione dei progetti che riguardano opere pubbliche. Perchè sentirli per una statua sì e non per il progetto del parcheggio Rampa Zara ad esempio, che pare sia ormai di imminente realizzazione? Se ci mettiamo nelle mani degli esperti, si dovrà fare d’ora in poi, coerentemente con la motivazione di fondo rendere più bella la città , per ogni intervento architettonico incisivo nel tessuto urbano, o addio filologia estetica!
La vedo complicata.
p.s.e non mi chiami dottoressa!! Saluti.
Chissà perché si continua a chiamarla Macerata. Piuttosto la si chiami Logorata, nel senso di sfinita, consumata, ridotta all’osso. Propongo a Gabor Bonifazi di organizzare un esodo di massa alle Isole Fortunate e lì ricostruire Macerata in scala come Eleno e Andromaca ricostruirono la piccola Troia a Butroto. E’ invitata anche la Moroni.
Dott.sa Moroni,
al massimo posso abbreviare quel dottoressa che sta a qualificare una “perla”, un’opinionista libera come Lei dimostra continuamente di essere. Quindi nessuna piaggeria da parte mia ma solo profondo rispetto per come si comporta e per la passione che trasmette nei suoi interventi sferisterici al di là delle infinite, noiose e vuote conferenze stampa di coloro i quali vivono come falene. Tuttavia credo che la Commissione dell’Ornato si riunirà esclusivamente per togliere una castagna dal fuoco a questa Amministrazione tentennante e incapace di prendere un provvedimento sul Monumento risorgimental/ massonico.
A questo punto preferisco il Vescovo Giuliodori che ha avuto il coraggio di esprimersi pubblicamente sulla questione.
Nell’estate 2009 l’Associazione Culturale “Alberto e Umberto Peschi”in collaborazione con il Comune di Macerata e nello specifico con il concorso dell’Istituzione Macerata Cultura e dell’ Assessorato alla Cultura, realizzò una bella mostra di statue dello scultore Ivan Theimer collocate in lughi topici della città per mostrare un interessante modello di arredo urbano che facilmente poteva contestualizzarsi con la città. “Le opere di Ivan Theimer messe a confronto con l’antico, aprono ulteriori prospettive. Essendo segnali provenienti non dal chiuso degli ateliers, o dal sistema dell’arte, ma dal campo aperto della vita e del territorio abitabile, attivano percorsi di comunicazione concepiti per scuotere e consapevolizzare chi abita la città” così scriveva nel catalogo della mostra il critico Italo Tomassoni annotando molti altri spunti che si riferiscono alla modernità dei progetti con il nuovo concetto di vissuto in una città che non vuole dimenticare il passato. Negli anni novanta altre mostre all’aperto di Mitoraj, Benetton, Trubbiani avevano indicato la strada da seguire e se questo non bastasse si vedano i progetti per la riqualificazione di Piazza Mazzini, oramai riposti in qualche recondito cassetto, come molti altri, ugualmente frutto di studi da parte di apprezzabili esperti. Si continui ancora a sprecare tempo che equivale a denaro, purtroppo manca l’onestà intellettuale di riconoscere una deplorevole incapacità realizzativa, purtroppo amica e connivente con l’impoverimento economico collettivo. Resta purtroppo un concetto assurdo di arredo che è ben visibile nel piccolo largo in fondo a Corso Cairoli che vede posizionata una panchina e un misero resto ligneo, che era la base per un triste albero di Natale, come soccorso agli stanchi viandati desiderosi di depurare i polmoni con una dose giornaliera di CO2 e lo considera utile abbellimento di notevole utilità sociale.
@ Vittorio Zazzaretta
Se solo penso alla fine che hanno fatto fare a quel meraviglioso Gabbione realizzato e installato dal M° Valeriano Trubbiani all’ingresso di San Paolo. Quaranta milioni di ferro, fuoco e creatività inspiegabilmente scomparsi in qualche recondito magazzino di una banca locale che aveva finanziato l’opera.
L’Arch. Bonifazi sostiene che l’Amministrazione Comunale è “tentennante e incapace di prendere un provvedimento sul Monumento risorgimental/ massonico.” Probabilmente è vero. Non a tutti piace il Risorgimento. Ma non credo sia superfluo ricordarne il significato, visto che “il Risorgimento coincide per l’Italia con la fine dell’Antico Regime, delle monarchie assolute, delle servitù feudali, del foro ecclesiastico, e l’inizio della lenta espansione delle libertà borghesi, della democrazia rappresentativa, dei diritti civili.” Il Risorgimento è la storia del re arci-italiano Vittorio Emanuele II, di Camillo Benso conte Cavour, del re Carlo Alberto, di Giuseppe Mazzini, di Giuseppe Garibaldi, di Goffredo Mameli e di tante donne: non solo aristocratiche come la contessa di Castiglione, ma anche borghesi e popolane “mandate sotto processo, talvolta in carcere e anche sul patibolo”, donne che hanno affiancato i propri uomini e i propri figli, che hanno portato messaggi nascosti sotto le vesti, preso le armi o soccorso i feriti come il triumvirato formatosi a Roma a cui Mazzini affida il comitato di soccorso composto da Giulia Bovio Paolucci, Enrichetta Di Lorenzo e Cristina Trivulzio di Belgioioso. Spesso ci si dimentica che la storia del Risorgimento è una “storia di popolo”, che “è stata l’Italia a fare il Risorgimento, e non il Risorgimento a fare l’Italia”: l’Italia esisteva già da lungo tempo, ha più di 150 anni, è prima di tutto “un’idea letteraria”, come ci ricordavano già Dante e Petrarca.
ma se come sempre d’altronde i soldi non ci sono che pool di esperti avrebbero preso x fare cosa alla fine??? sempre così!!
@ Enossam?
Al di là del valore simbolico considero il monumento un’opera retorica e pertanto passatista.
Tuttavia volevo solo dire che avrei gradito che il Sindaco, anziché tentennare come suo solito, avesse preso una posizione netta nei confronti dei promotori dell’iniziativa: o a favore o contro. Comunque ho visto il bozzetto nell’atelier dello scultore Ermenegildo Pannocchia a cui sono legato da antica amicizia. Visto che lei apprezza particolarmente il Risorgimento mi spieghi perché vogliono rimuovere dalla torre civica la lapide di Vittorio Emanuele II per far posto ad un carillon di pupi.
@ Enossam?
Al di là del valore simbolico della scultura considero quasi tutti i monumenti opere retoriche e quindi rientranti nel genere passatista.
Tuttavia volevo solo dire che avrei gradito che il Sindaco, anziché tentennare come suo solito, avesse preso una posizione netta nei confronti dei promotori dell’iniziativa: o a favore o contro. Comunque ho visto e ammirato il bozzetto nell’atelier dello scultore Ermenegildo Pannocchia cui sono legato da antica amicizia. Visto che lei apprezza particolarmente il Risorgimento mi spieghi perché vogliono rimuovere dalla torre civica la lapide di Vittorio Emanuele II per far posto ad un carillon di pupi.
@gabor bonifazi il 26 gennaio 2012 alle 21:05
Visto che lei apprezza particolarmente il Risorgimento mi spieghi perché vogliono rimuovere dalla torre civica la lapide di Vittorio Emanuele II per far posto ad un carillon di pupi.
Ma in fondo si tratta del gioco delle tre carte: prima c’erano i pupi, poi li hanno tolti per fare posto alla lapide e adesso ci si rimettono i pupi…….
Chi c’era per primo??? i pupi o la lapide?????
Chia ha fatto posto a chi?????