La tradizione di accendere falò nella notte tra il 9 ed il 10 dicembre per ricordare l’avvenimento della “Traslazione” della Santa Casa di Loreto viene puntualmente rispettata anche quest’anno in tutte le Marche.
La tradizione trova particolare solennità, oltre che nelle città lauretana, a Macerata dove questa sera alle 19,30 in piazza Strambi, nello spazio compreso tra il Santuario della Misericordia e il sagrato della Cattedrale, il vescovo mons. Claudio Giuliodori, ha acceso un grande falò.
Dopo le preghiere e la benedizione, molti bambini, con i loro genitori, in girotondo intorno al falò, hanno cantato brani delle tradizione mariana.
Come avviene ormai da molti anni, nell’occasione è stato ufficialmente annunciato lo svolgimento del prossimo Pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto. Sarà la 34^ edizione. Nel 2012, la manifestazione, che annualmente richiama decine di migliaia di persone da tutta Italia e da altri paesi d’Europa, si svolgerà nella notte tra il 9 e il 10 giugno.
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anche a MONTEFANO !!!
anche a Monte San Giusto
Acceso nonostante le incredibili distrazioni dell’amministrazione Carancini
santa casa x una santa I C I 🙂
l’Amministrazione Carancini credo debba pensare a cose più “terrene” e pratiche…..
una precisazione in merito: il comune ha, come da tradizione, rilasciato l’autorizzazione richiesta per tale scoppiettante evento dimenticandosi però di aver rilasciata la medesima autorizzazione e per lo stesso orario e luogo anche al concomitante mercatino..su quel falò ben si sarebbero potute arrostire anche 2 sarcicce..
Per piacere sapete quando noi Maceratesi ci teniamo a questa festa religiosa,abbiate un pò di rispetto per chi crede,forse il Sindaco è credente come noi, di politica parlatene in altre occasioni,e che la Vergine Lauretana vi benedica.
livia cosma quando ci teniamo? domani?
Sembra che, prima di atterrare a Loreto, la casa abbia sorvolato altri luoghi…
GLOBETROTTER????
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“La veridicità storica della miracolosa Traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto” del Prof. Giorgio Nicolini
“….la verità storica delle “cinque traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth avvenute “in vari luoghi” e infine sul colle di Loreto: “traslazioni miracolose” avvenute tra il 1291 e il 1296, “approvate” “ufficialmente” nella loro “veridicità storica” da tanti Papi, per sette secoli. ….”
Dice l’autore: “Nel libro che ho scritto in proposito, dimostro che dal punto di vista storico e archeologico sono accertate, in modo indiscutibile, “almeno” cinque “traslazioni miracolose”, tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica.
Tutti questi fatti soprannaturali furono tramandati dai “testimoni oculari” dell’epoca, nei vari luoghi ove si compirono, e furono rigorosamente controllati dai Vescovi locali dell’epoca, i quali emisero dei pronunciamenti “canonici” di “veridicità”, come attestano delle “chiese” dell’epoca consacrate a tali “eventi miracolosi” dai Vescovi di Fiume, di Ancona, di Recanati, di Macerata, di Napoli… Così pure tanti Sommi Pontefici, impegnando la loro Suprema Autorità Apostolica, hanno “approvato” ininterrottamente, sin dalle origini, la “veridicità storica” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa: da Nicolò IV (1292) sino a Giovanni Paolo II (2005).
In proposito, così scriveva il grande Pontefice Beato Pio IX, nella Bolla “Inter Omnia”, del 26 agosto 1852: “A Loreto si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia”. E il Santo Pontefice aggiunse ancora: “Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio”.
certo che ha volato. quella casa prima aveva ospitato una donna che ha partorito pur essendo vergine, e dopo ha volato: non fa una grinza.
Le ricostruzioni storiche più accertate sostengono che la casa fu trasportata dalla Palestina a Loreto, via nave, da una famiglia di commercianti, credo anconetani, che avevano il cognome Angeli. Da qui è partita la leggenda del viaggio aereo ad opera degli angeli, che, sebbene di tipo miracolistico, tuttavia, secondo me, merita rispetto come tutte le grandi tradizioni popolari.
Caro Peppe, rispetto OK, ma pretendere di spacciare per verità storica la favola di una casa che vola mi pare un po’ eccessivo. Una casa che, peraltro, ha altrettante possibilità – su un piano oggettivo e storico – di essere la residenza dei coniugi Giuseppe e Maria quante la Sindone di essere effettivamente il lenzuolo funebre di Gesù di Nazaret.
Anche perché su favole del genere si è fondato e tuttora si fonda gran parte del potere non solo spirituale del clero cattolico su larga parte della popolazione.
I cattolici hanno tutto il diritto di rivendicare le loro credenze, per carità; ma chi cattolico non è non manca necessariamente loro di rispetto se esprime le proprie perplessità. Questa storia del rispetto finisce sempre per cucire la bocca a chi vuole esprimere un’opinione sgradita ai cattolici.
Comunque, a proposito di case, non pretendo che la Chiesa paghi l’ICI prossima ventura anche su quella di Loreto, per carità; ma mi chiedo quanti collegi, ristoranti e palazzi vari, a Loreto (come ad Assisi, Pompei ecc., per non parlare di Roma) non hanno destinazione di culto ma sono comunque esentati, mentre noi no…
@ Maria Letizia Renzi
Ha perfettamente ragione, cara amica: il nostro dovrebbe occuparsi dei problemi sterminati in cui langue (e muore) la città di Macerata. Tuttavia, considerati gli esiti di quest’anno e mezzo di sua gestione, vien da chiedersi se non sia meglio che si occupi dei falò. Magari la Madonna gli fa la grazia…
starno che i sinistri non si scandalizzino per l’ici non pagata da tanti enti, associanzioni, confederazioni sinistrorze …
http://www.avvenire.it/Economia/Pagine/eco-dove-non-si-paga-ici.aspx
come è loro solito pagliuzza sull’occhio altrui
@ jack rayan
…l’On. Casini e’ entusiasta del premier M…. aah