Monti ridimensiona le Province
e rinuncia al suo compenso

Dopo il Consiglio dei Ministri, il Premier ha annunciato le misure previste dal decreto "salva Italia"
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Mario-Monti

Mario Monti

La manovra “salva Italia” è pronta. E’ stato lo stesso premier Mario Monti ad illustrarla in conferenza stampa al termine di una lunga riunione del Consiglio dei Ministri. Sono giorni che si preannunciano sacrifici e tasse per tutti e in effetti la manovra interesserà tutti. Lo stesso Monti ha rinunciato al suo compenso di premier, prima di chiedere agli italiani di tirare la cinghia.
La manovra non risparmia i costi della politica e se lo scorso agosto il governo Berlusconi aveva annunciato l’abolizione delle province con meno di 300.000 abitanti e i Comuni sotto i mille abitanti (leggi l’articolo), provvedimento mai messo in atto, Monti propone interventi molto più invasivi.

«Abbiamo adottato un decreto legge nel quale abbiamo deliberato una profonda modifica delle province – ha detto il premier – non abbiamo il potere di cancellarle ma asseconderemo le iniziative di legge costituzionale che vadano in questo senso. I consigli provinciali avranno solo 10 componenti eletti dal territorio. Vengono eliminate le giunte provinciali e viene attuata una drastica riduzione del numero dei consiglieri. Gli organi previsti – ha aggiunto il presidente del Consiglio – vengono riportati al ruolo di governo intermedio, con funzioni di servizio e coordinamento nei settori che saranno disciplinati con leggi statali e regionali. Si stabilisce il principio della gratuità delle cariche elettive negli organi territoriali non previsti dalla Costituzione che si considerano a titolo onorifico».
«Il provvedimento, nei termini in cui lo ha illustrato il presidente Monti, è palesemente anticostituzionale». Lo afferma il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, facendo appello al presidente della Repubblica, perché vigili attentamente.

La manovra prevede poi una serie di interventi in diversi settori.  
Arriva l’Ici-Imu dello 0,4% sulle prime case.
E’ possibile l’aumento dell’Iva di 2 punti sulle aliquote del 10 e del 21%.
Saranno soppressi Inpdap ed Enpals e le loro funzioni saranno attribuite all’Inps.
E’ previsto un calo del numero dei componenti delle autorità indipendenti quali Antitrust e Consob.
Prescrizione anticipata delle lire in circolazione: le vecchie monete non potranno più essere cambiate.
Dal 2012 aumentano le aliquote contributive per  lavoratori artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alla gestione autonoma dell’Inps.
Le imprese potranno dedurre dall’Ires e dall’Irpef la quota di Irap ”relativa alla quota imponibile delle spese per il personale dipendente e assimilato”.
Il ministero dell’Economia ”fino al 30 giugno 2012 e’ autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni, o a partire dal 1 gennaio 2012 a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite”. E’ quanto prevede la bozza della manovra.
I lavoratori autonomi andranno in pensione dal 2012 a 66 anni e sei mesi. Le lavoratrici autonome a 63 anni e sei mesi. Lo prevede la bozza della manovra che sta esaminando il Consiglio dei ministri. Sono state assorbite nell’incremento le finestre mobili che per gli autonomi erano di 18 mesi. Per chi esce in pensione anticipata (quindi con almeno 42 anni e un mese di contributi se uomini) prima dei 63 anni di eta’ dal 2012 avra’ una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo del 3% per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento prima dei 63 anni di eta’. Lo prevede la bozza della manovra che il Consiglio dei ministri sta esaminando.

Arriva il superbollo per le auto di potenza superiore ai 170 chilowatt. E’ quanto si legge nella bozza della manovra che spiega che l’addizionale erariale sara’ ”pari ad euro 20 per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 170 chilowatt”. Liberalizzalizzazione per i farmaci di fascia ‘C’ che saranno venduti anche nelle parafarmacie e nuove regole per l’apertura di nuove farmacie (il numero delle autorizzazioni sara’ stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 4.000 abitanti). Lo prevede la bozza della manovra.

 



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