Lo Sferisterio ha parte del nuovo cda. Il Comune di Macerata ha reso note ieri le identità dei componenti nominati dal sindaco Romano Carancini (leggi l’articolo). E’ questo un primo passo, piccolo ma necessario verso la stagione ponte sulla quale però i due soci principali, Comune e Provincia di Macerata, non sono ancora riusciti a trovare un accordo. Poco più di un mese fa, intervenne su Cronache Maceratesi anche Graziano Pambianchi, noto esponente politico del centro sinistra, il quale continua a proporre una soluzione in contro tendenza rispetto a quella perseguita da tutti gli altri, indicando la scelta di sospendere per un anno la stagione per dedicare i fondi all’ambito sociale, drammaticamente a corto di risorse, nonostante le aumentate esigenze (leggi l’articolo). L’avvocato fa anche leva sull’entità del debito accumulato dal SOF nel 2011 e sull’importanza del rapporto tra i soci dell’associazione Sferisterio.
«L’acceso dibattito sulla “stagione lirica” dello Sferisterio nel 2012– scrive l’avvocato – stranamente non affronta una questione di essenziale importanza. Tutti (Sciapichetti, Pasqualetti, Mandrelli, Giorgi etc.) sono d’accordo nel definire un “anno di transizione”. La “transizione” impone per definizione il confronto sul “dove si vuole andare”, il “nuovo” che si vuole sostituire al “vecchio”, non necessariamente perchè il passato sia da buttar via, ma perchè si ritiene che in prospettiva immaginata sia migliore. Pasqualetti su Cronache Maceratesi (leggi l’articolo) ha aperto il dibattito (dopo l’incontro promosso dal Sindaco di Macerata sulla “stagione lirica”, che ha “gelato” i rapporti con la Provincia) indicando la prospettiva della “rete regionale”; ipotesi sicuramente interessante, ma tutta da approfondire, ad esempio approfittando dell'”anno di transizione”. Sciapichetti e Mandrelli, non solo per questioni di “budget”, si preoccupano di ricucire i rapporti con la Provincia. Preoccupazione sacrosanta: la “vecchia” politica ha lavorato a lungo perchè lo Sferisterio di Macerata fosse, almeno, lo Sferisterio di tutta la Provincia, quindi, come è ovvio, della sua Amministrazione, in un rapporto paritario. Appare improprio, quindi, che la Provincia diventi d’un tratto una “invitata”: deve ritornare ad essere il “partner” con cui tutto si concorda. Auguro al Segretario del PD ed al Consigliere Regionale “buona fortuna”, limitandomi a ricordare loro che spegnere un incendio al giorno può essere alla fine più dannoso che togliere, anche se con garbo, i fiammiferi dalle mani degli incendiari. Quanto all’affidamento della “direzione artistica” (di un anno che dovrebbe essere di “transizione”) a Pizzi o a Kandisky, a Del Monaco o a Savater, a Messi o a Saviano, a Orazi o alla Pellegrini, a Clooney o a Corona, il “gioco della torre” (chi buttiamo giù?) non mi affascina minimamente: io, tra l’altro, vado sempre alla “stagione lirica”, pago il biglietto, ma non conosco la differenza tra un “contralto” ed un “contrabbasso”. La questione essenziale è un’altra: tutti fingono di non accorgersi che dal dibattito è esente un dato di primaria importanza: l’entità del “disavanzo”, chiamiamolo “buco”, per capirci, della “stagione 2011”. Nessuno può pensare di trattarci tutti da imbecilli con la barzelletta che il “consuntivo 2011” sarà noto soltanto nella primavera / estate 2012. A due mesi e passa dalla fine della “stagione 2011” chi ha gestito gli impegni di spesa, i pagamenti, gli incassi, le entrate diverse e quant’altro, deve essere in grado di indicare il risultato di un pre – consuntivo, ancorchè con un margine di variabilità realistico: se così non fosse, sarebbe meglio che se ne andasse al più presto, lontano, lontano. Ma io sono convinto che un ristretto numero di “eletti” è a conoscenza del dato che a me ed alla quasi totalità dei maceratesi manca: l’ho chiesto, l’ho richiesto, lo chiederò ancora, anche nella sede del “mio” (si, anche) partito, come già avvenuto, presente il Sindaco ed autorevoli amministratori, senza ottenere risposta. Il “buco” della “stagione 2010” fu di circa 400 mila euro. E’ probabile che quest’anno sia più rilevante; alcune “voci” che corrono sono davvero allarmanti; sul punto non è più rinviabile l’intervento di una voce ufficiale che fornisca, almeno, il “dato” ufficioso. Senza il “dato” del “buco” del 2011, ancorchè suscettibile di qualche marginale aggiustamento; senza sapere quale sarà la misura dell’intervento della Provincia (con qualche dubbio addirittura sul fatto che ci sia); nell’incertezza circa l’entità del contributo della Regione (tutto lascia ritenere che sarà inferiore al passato); con la crisi spaventosa che ha investito le imprese, le banche e le fondazioni (la CARIMA ha già deciso una riduzione di 50.000,00, trasferendo la somma al “sociale”); nessuno può dire “Io non intendo assolutamente fare a meno della stagione lirica dello Sferisterio” (Messaggero, 5 c.m.) e neppure “Manterremo (il Comune) il contributo del 2011, 650/700.000,00 Euro, o al massimo togliere qualcosa (“Il Resto del Carlino”, 22 ottobre), anche se chi parla è il Sindaco di Macerata. Non mi risulta che il PD si sia chiaramente espresso per fare “a tutti i costi” la stagione lirica del 2012: non mi risulta che il Segretario del Circolo Cittadino ed il Direttivo, di cui faccio parte, abbia a disposizione tutti i dati senza i quali nessuna decisione in proposito potrebbe essere presa. Peraltro un partito politico non decide se si fa o no la stagione lirica. Un partito politico, tenuto conto del bilancio dell’Amministrazione pubblica di diretto riferimento (quello del Comune di Macerata è sicuramente in forte sofferenza), della propria “missione” (nel caso del PD in primo luogo quella di operare anorchè le pubbliche Amministrazioni garantiscano i servizi essenziali alle persone, alle famiglie, comunque a tutti i bisognosi), della situazione economica e finanziaria del paese (il mio partito parla senza mezzi termini di “disastro” e manifesta per la “ricostruzione”, più o meno come dopo un terremoto), tutt’al più potrà dare motivate indicazioni sul come impiegare le risorse disponibili, magari sottolineando che se i soldi a disposizione sono pochissimi, prima si provveda a garantire la domanda di interventi nel “sociale”, poi si pensi ad altro (senz’altro auspicabile, ma di certo non essenziale). Qual è lo stato del “bisogno sociale” oggi, a Macerata? La risposta di chi se ne intende è univoca: la “domanda” è in aumento; le risorse per farvi fronte sono già insufficienti. D’altronde si vive sempre più a lungo: la solitudine è la malattia più diffusa. Le famiglie sono sempre più prese da problemi raramente prima vissuti: talvolta la perdita di un posto di lavoro, la difficoltà per i più giovani di occuparsi. Il vecchio che vive da solo finisce per essere lasciato ancora più solo: non c’è chi gli fa la spesa, chi lo accompagna a far due passi, chi gli fa compagnia e / o qualche lavoretto a casa: spesso la pensione non basta per provvedere a tutto ciò da soli. Le “mense” della città registrano per la prima volta la presenza di vecchi e meno vecchi, molti anche maceratesi “doc”, che appaiono anche feriti nell’amor proprio. L’inflazione e l’aumento di molte tariffe colpiscono tutti, in particolare – come è ovvio – i redditi più bassi e le famiglie monoreddito. Un cenno a parte merita il mondo di chi è venuto nel nostro paese inseguendo una speranza di vita migliore, talvolta addirittura la possibilità di vivere. La crisi del settore manifatturiero, dell’edilizia e comunque il venir meno di quelle occupazioni di lavoro per loro possibili, hanno fatto si che molte convivenze / famiglie di 3-4 persone sono prive di qualsiasi reddito ormai da lungo tempo e vivano nella paura di essere sfrattate per morosità. Molte “bollette” giacciono impagate: mi risulta da fonte attendibile, che alcuni parroci della città, benemeriti, provvedono spesso al pagamento, così alleggerendo in qualche modo situazioni giunte al limite della sopportabilità, sia sotto il profilo materiale che morale. File di giovani, per lo più africani sub – sahariani, stazionano davanti ai “supermercati” e chiedono l’elemosina e sempre più questuanti si incontrano nelle strade cittadine: invece di esser infastiditi, dovremmo essere contenti, perchè – se non altro – sono giovani che si sottraggono alle lusinghe della “microcriminalità”, in particolare dello spaccio di droghe (anche se la “microcriminalità è in aumento e lo spaccio di droghe anche e di più, come testimonia il numero dei fascicoli aperti nei primi nove mesi del 2011 presso la Procura della Repubblica di Macerata, doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). La prostituzione, poi, spesso assurge al ruolo di ammortizzatore sociale. Il tutto in una situazione in cui credo nemmeno si sappia quanti stranieri “in regola” siano tra noi (mi sembra di aver letto che la percentuale, a Macerata città, sia del 10,7%) e tanto meno quanti siano gli “irregolari” (credo che, tra tutti, si arrivi vicino al 14-15%, percentuale che va ben oltre quella dell’8-9% che è già considerata a rischio di “conflitti sociali”, alias “guerre tra poveri”). E tant’altro potrebbe dire chi ne sa più di me. E’ per questo che, in questa situazione, riterrei doveroso sospendere per un anno la “stagione lirica” dello Sferisterio e dedicare tutta la somma che si risparmia a dare risposte ragionate, organizzate e concrete alla domanda del mondo del bisogno, quando non già della povertà e della disperazione. Mi permetto chiamare i dirigenti, gli iscritti e gli elettori del Partito Democratico alla “buona battaglia”, così come le altre componenti della coalizione di governo della città e l’opposizione, perchè tutti insieme si possa, una volta tanto, fare una “scelta”, davvero una “scelta”, magari sofferta, ma vera e percepibile, per gli “ultimi” e per coloro che disgraziatamente si avviano a diventarlo».
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….i soldi vanno ben distribuiti e dove non c’è cultura ci sarà sempre povertà
Detto da Pambianchi sembra una presa per in giro, però sono d’accordissimo!!! Lo Sferisterio finchè non c’è un’idea di base va sospeso, soprattutto in un periodo di crisi, almeno momentaneamente e i soldi vanno dati ai giovani disoccupati e che hanno perso il lavoro, e poichè la colpa è DEI POLITICI credo che sia e debba essere approvata all’unanimità questa cosa.
Il conte Conti, innamoratosi follemente della soprano Francisca Solari, finanziò nel 1921 e 1922 due stagioni liriche per farla cantare allo Sferisterio. Conti fallì di brutto e la lirica tornò solo nel 1967 in arena, promossa e gestita dalla mano pubblica. Il suggerimento spiazzante di Panbianchi forse fa esperienza di quel fallimento iniziale. Come dire, portate i libri in tribunale, fate quattro Conti e siate finalmente Solari!
Il PD maceratese, alla prima esperienza di governo della città (eccettuata quella fugace di Tommaso Lauri) si interroga sulla questione Sferisterio e sui bilanci che, ovviamente, ignora perché occultati …
…idee nuove, prospettive, competenze, accortezze nei conti, unita’ di intenti; dovevate esserci Voi al governo di questa città ma sono sicuro che i maceratesi questa volta se lo ricorderanno bene nel segreto delle urne.
…e poi, Graziano, 4 cioccolatini fuori della Sma dalle 8 alle 20, orario continuato, non sono il simbolo della povertà bensì del benessere dei loro aguzzini che sanno bene di fare cassa (si beccano 200-300 euro al giorno esentasse ed in cambio gli danno una branda ed una ciotola di riso).
Definire un ordine di priorietà fra il sostegno sociale in periodo di crisi ed i finanziamenti ad un prodotto culturale non è certo facile . Certo se il prodotto culturale viene progressivamente indebolito per progettazioni e gestioni insufficenti la scelta diventa più facile. Ma evitiamo di credere che sia possibile far mancare per un anno dall “scaffale” delle opere culturali il prodotto Sferisterio e poi ricominciare come se nulla fosse . il suo posizionamento sul mercato diventerebbe ancora più difficile e certamente molto più costoso. Per cui si decida finalmente quali sono le nostre priorietà e poi si operi di conseguenza. La crisi è certamente durissima ma tutti ci auguriamo che da questa si riesca ad uscire prima o poi mentre la stagione musicale rappresenta “il valore” della nostra città da decenni e potrebbe esserlo ancora per altrettanti Una volta perso costruire qualcosa di paragonabile non è alla nostra portata.
@ Pambianchi
LA RINGRAZIO PER IL SUO GENUINO INTERVENTO !!!!!!!!!!!!
FINALMENTE UN POLITICO STORICO COME LEI RIFLETTE E CHE GIUSTAMENTE PARLA DELLA REALTA’ IN CITTA’ , DEL SUO PARTITO ………………………..ROMPENDO IL GHIACCIO .
NOI INVECE COMUNI E SEMPLICI CITTADINI DI MACERATA CON TUTTI I PROBLEMI GIORNALIERI DA RISOLVERE , DELLO SFERISTERIO , DEI SUOI COMPAGNI DI PARTITO -PD – CHE LEI CITA NELLA LETTERA ABBIAMO LO STOMACO PIENO DA DIVERSI MESI , MA ORA CI STANNO GONFIANDO QUALCHE ALTRO ORGANO SE CONTINUA COSI’ !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma di che parla Pambianchi??? Di povertà?? Lui??
Ma se finora se ne è strafregato, come mai proprio in questo momento tira fuori la demagogia più becera per attaccare?
Ma davvero credete che il suo fine sia ‘combattere la povertà’???
Siccome non riesce più a dirigere i giochini che gli piacciono tanto, si incaxxa, si adira, urla e minaccia. Ecco tutto e non vale nemmeno la pena aggiungere altro.
Mi sembra che da questo articolo emerga la volontà di sopprimere lo Sferisterio piuttosto che farlo cadere nelle mani del “nemico”. E per giustificare questa scellerata operazione si tira in ballo l’argomento che oggi più che mai sensibilizza l’opinione pubblica: la povertà.
Come nella migliore tradizione partitocratica invece di rilanciare, nei limiti delle risorse disponibili, l’attività della nostra arena investendo e dando lavoro prevalentemente sul territorio si preferisce rispolverare il vecchio, caro e soprattutto conveniente, in termini di consenso elettorale, assistenzialismo.
Secondariamente, e come già espresso in altre circostanze, alla nostra arena e soprattutto alla nostra politica locale farebbe bene entrare in un circuito più ampio di collaborazione con altre entità del settore
nel quale, a dispetto dei detrattori, Macerata avrebbe tutte le basi per vivere da protagonista e non in posizione subalterna questa nuova esperienza.
Solo Macerata ha un sito come lo Sferisterio che tutti ci invidiano ma, a mio avviso, abbiamo anche bisogno di fare produzioni che diano introiti tutto l’anno e non solo nei tre mesi scarsi della stagione estiva.
O tanto la sensazione che dietro questo disfattismo ci sia solo la volontà di celare l’incapacità e l’inadeguatezza di una politica miope e incrostata su logiche di conservazione di uno “status quo” che nulla ha a che vedere con la tutela dei cittadini più deboli.
Me sa che sta orda Pambianchi c’ha rajò
Errata corrige
Ho tanto la sensazione che dietro questo disfattismo ci sia solo la volontà di celare l’incapacità e l’inadeguatezza di una politica miope e incrostata su logiche di conservazione di uno “status quo” che nulla ha a che vedere con la tutela dei cittadini più deboli.
ogni qualvolta si parla di cultura e spettacolo, soprattutto quando le risorse scarseggiano, si dimentica che dietro ogni opera ci sono dei lavoratori: artisti, musicisti, coristi, ballerini, tecnici, sarte etc,
un lavoro che dovremo difendere non solo perchè le occasioni di lavoro sono rare, ma perchè queste professionalità (alte), una volta disperse, sono difficilmente riproducibili e proposte come quella della sospensione della stagione lirica avrebbe solo l’effetto di un’ulteriore impoverimento sia culturale che di lavoro.