Questione Apm tra etica e politica
La censura al sindaco non passa

Votate in Consiglio comunale le mozioni del Pdl e di Pizzichini (Udc). Non mancano i distinguo sia tra i consiglieri della maggioranza che tra quelli dell'opposizione. Carancini: "Ho ricevuto solo incarichi personali, se tornassi indietro lo rifarei, ma non da sindaco". Incompatibilità del neo presidente Pallotta? "Siamo tranquilli"

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consiglio-comunale-3-7-300x251di Alessandra Pierini

Amarezza, toni duri, aspri, attacchi anche sul piano personale: sono questi gli elementi che hanno contraddistinto una delle parentesi più brutte della politica maceratese nel consiglio comunale di questo pomeriggio. Nè le tante citazioni utilizzate dai consiglieri, da Aristotele a Socrate e ancora Rousseau e Papa Paolo VI, né le grandi questioni etiche proposte sono bastate ad elevare il confronto nel quale non sono mancati riferimenti ai tanto discussi “topi di fogna”, usati da Romano Carancini come termine di paragone per i consiglieri del Pdl. Argomento del contendere sono state le mozioni di censura, una del Pdl e l’altra di Massimo Pizzichini (Udc) nei confronti del sindaco, accusato di aver avuto degli incarichi legali dall’Apm, società partecipata dal Comune, in particolare ha difeso penalmente due dirigenti accusati di omicidio colposo. Le due mozioni sono state bocciate, il Sindaco ha avuto l’appoggio della sua maggioranza ad eccezione dei due consiglieri dei Comunisti Italiani usciti dall’aula durante la votazione della mozione presentata dal Pdl  e poi rientrati per astenersi alla votazione della mozione di Pizzichini e di Guido Garufi e Alessandro Savi (Idv), anche loro fuori dalla sala consiliare. E’ uscito dalla sala anche Uliano Salvatori, recentemente fuoriuscito dal gruppo consiliare del Pdl.

carancini La seduta è iniziata con Fabio Pistarelli (Pdl) che ha introdotto le ragioni del suo partito: «La nostra mozione è una domanda. C’è un’etica in politica? C’è un confine tra ciò che è giusto o non è giusto fare? Risponde la consuetudine poi diventata legge. Il Testo Unico degli enti locali riprende un’abitudine diventata poi norma e nell’art. 78 dice che al Sindaco, agli assessori e ai consiglieri è vietato ricoprire incarichi o dipendenze presso enti partecipati. Qui non invochiamo la legge ma la politica e l’etica. Esiste l’etica in politica? Se si la mozione deve essere votata. Altrimenti no. Il fatto è indubbio e non bisogna parlarne, bisogna parlare di etica e di politica. La vostra coscienza, non l’appartenenza politica, devono ispirare la mente e la formulazione della risposta alla nostra domanda». Più concreto Massimo Pizzichini(Udc): «Non potevo stare zitto, avendo visto la delibera dell’Apm in cui si assegnava un incarico al Sindaco. Non vorrei che la politica degenerasse a livello locale dove si rischia di perdere  persa la bussola, nel silenzio assordante. Ho trovato anche la delibera 31 del 30 maggio 2005 votata da Romano Carancini secondo la quale i consiglieri comunali hanno anche funzione di controllo  sulle partecipate perciò in quello che ha fatto vedo qualcosa di più di un’inopportunità politica. Naturalmente Carancini non ha fatto tutto da solo, ritengo pertanto responsabili anche il presidente dell’Apm e i componenti del cda che approvarono il suo incarico».
castiglioniLa replica agli interventi dei due consiglieri non è stata fatta come ci si aspettava dal diretto interessato Romano Carancini che ha invece affidato la sua difesa all’assessore Marco Blunno che ha precisato di parlare a nome di tutta la Giunta: «Le mozioni – ha precisato Blunno –  tendono a veicolare l’idea che Carancini abbia avuto incarichi dall’Apm, così non è perché dal 2000 ad oggi, da consigliere comunale non ha mai ricevuto incarichi professionali dall’Apm. Le due mozioni giungono l’una a dichiarare l’ineleggibilità di Carancini, l’altra addirittura rimprovera gli ex amministratori dell’Apm per qualcosa che non hanno mai fatto. Dalle carte esaminate risulta che l’avvocato Carancini ha ricevuto da un dirigente dell’Apm un incarico di difesa personale in processo penale. L’Apm si è assunta l’onere economico dell’incarico attribuito personalmente ad un legale. Questa giunta non si è mai sottratta al dibattito anche a toni aspri. Non vorremmo però che partendo da presupposti erronei si arrivi alla delegittimazione politica, all’attacco e alla denigrazione personale. Vogliamo continuare la gloriosa tradizione per cui gli amministratori non sono mai stati oggetto di denigrazione. Vogliamo continuare con quel senso di responsabilità e di correttezza».

lattanziAnna Menghi (Comitato Menghi) ha aperto il girotondo degli interventi: «Quando ho sentito la voce di una mozione di sfiducia verso il Sindaco, io conoscendo la scaltrezza e la capacità dell’avvocato Carancini rimasi perplessa. Oggi sento parlare di etica e qui voglio confrontarmi. Chi è senza peccato in quest’aula scagli la prima pietra. Quando fui io ad essere attaccata, nessuno si preoccupò dell’etica. Avrei capito se questa questione fosse stata sollevata nel 2009, all’epoca dell’attribuzione degli incarichi, allora presumibilmente il sindaco Carancini sarebbe stato bruciato o forse no. Oggi non vedo da quest’azione un fatto che possa se non denigrare e giocare un po’ sui fatti. Molte responsabilità sono legate ad un’opposizione debole e frammentata che non riesce a costruire una alternativa credibile. Parliamo meno di fatti strumentali, mi interessano le questioni concrete»

renisDeborah Pantana (Pdl), con un grosso faldone di documenti sul tavolo, attacca: «Abbiamo tutto l’elenco degli incarichi dell’Apm e non è tutto è chiaro come dice Blunno, tra l’altro non capisco perché il sindaco si fa difendere dalla sua Giunta. Perché oggi? Perché siamo venuti a conoscenza di quattro fatture  del 2011 con le quali il sindaco si è fatto pagare le parcelle dalla sua partecipata. Abbiamo visto che anche Francesco Pallotta, nominato presidente dell’Apm ha avuto altri incarichi. L’impressione è che ci sia una gestione molto stretta dei soliti nomi che girano nei posti giusti. C’è un sindaco che nega l’evidenza, la Giunta che non si sa cosa dice. La maggioranza se la sente di coprire questo atteggiamento del sindaco? Un voto contro sarà essere conniventi di una situazione che non si sa dove andrà a finire».

Il primo a prendere le difese del sindaco è Andrea Netti (Pd): «Più che di etica parlerei di pressapochismo. Un po’ di fatture, confusione di fondo e considerazioni. Parlate di etica ma muovete da una censura di diritto e fate riferimento ad una norma. Quando si parla di etica bisogna anche interrogarsi su un contemperamento di interessi ed equilibri per ottenere la soluzione più giusta. Abbiamo parlato di tutti i punti tranne di uno, quello dell’imputato, una persona che lavora in un’organizzazione e che nell’esercizio delle proprie funzioni si trova imputato per fatto colposo o ambientale. Voi pensate che quella persona abbia scelto Carancini come avvocato perché capogruppo del Pd in consiglio? Date la possibilità di scegliere l’avvocato che più gli aggrada».

castiglioni-2-300x199Pierfrancesco Castiglioni (Pdl), dopo essersi complimentato per «l’equilibrismo dialettico di Netti» ha posto delle questioni al primo cittadino: «Se si vuole parlare di pressapochismo, il pressapochista è stato il sindaco. A me interessa che un consigliere prima e un sindaco dopo, se ne è fregato dell’opportunità di rimettere il proprio mandato. Se tutto è a posto, se la difesa d’ufficio fatta da Blunno è così veritiera, le chiedo  – ha detto rivolgendosi direttamente a Carancini – se dovesse capitare un’altra situazione come questa lei lo riprenderebbe l’incarico? Meritiamo tutti una risposta. Ai cittadini interessa solo se un consigliere può prendere un incarico a cuor leggero o non rimetterlo quando diventa sindaco. Nella storia repubblicana non c’è stato poi un Sindaco che ha appellato i consiglieri comunali come topi di fogna e non ha neanche chiesto scusa».

consiglio-comunale-3-3-300x200Etica protagonista anche nell’intervento di Giuliano Meschini (Idv): «Di etica in questo consiglio in un anno e mezzo ne ho vista molta poca. Come si fa a parlare di etica quando questo consiglio ha votato trasversalmente questioni come la minitematica, una valutazione del terreno di Fontescodella poi dimezzata dall’Ute e diverse altre cose? Dobbiamo iniziare ad operare in maniera costruttiva per questa città».

Duro l’intervento di Michele Lattanzi (Pdci): «Alla consigliera Menghi  – ha precisato – vorrei dire che tutti vorremo parlare dei problemi concreti ma in questo momento anche la questione morale in Italia è particolarmente importante. All’amico Netti vorrei dire che la politica purtroppo serve anche per ottenere gli incarichi e in questa situazione c’è almeno una questione di inopportunità politica. L’ultima parte della mozione del Pdl non andrebbe accettata ma va combattuto il berlusconismo, questi comportamenti sono estranei alla cultura della sinistra. Signor sindaco le contesto anche la nomina di Ciurlanti contro gli indirizzi del Consiglio e di Angeletti che è stato messo alla gogna e a cui abbiamo tutti chiesto le dimissioni per un comportamento eticamente sbagliato. Questa è la politica che ha rappresentato Berlusconi, una politica individualista. consiglio-comunaleQuello che è accaduto dal punto di vista etico e di inopportunità politica lo ritengo un errore così come è stata sbagliata la risposta del sindaco che poteva cogliere l’occasione per scusarsi. Lei ora ha nominato questo Francesco Pallotta, anche lì credo ci sia incompatibilità, perché anziché fare una nomina da solo non si è rivolto alla cittadinanza».

Accorato l’appello di Romeo Renis (Pd):  «E’ etica buttare fango sull’avversario politico? E’ etica la denigrazione personale per far credere alla città che c’è un Sindaco che esercita l’illegalità? E’ scorretto. Prendiamocela col sindaco per il programma, per quello che fa e non fa, non per altre questioni.» Mentre Ivano Tacconi  dell’Udc manifesta l’imbarazzo davanti agli elettori («Provo amarezza ad affrontare questo discorso mentre una città aspetta delle risposte. L’insoddisfazione causata dalla maggioranza porta solo alla voglia di nuove elezioni»), Riccardo Sacchi (Pdl) alza la posta con ulteriori interrogativi: «Come mai tutte le figure apicali dell’Apm decidono di aver fiducia nella stessa persona capogruppo del Pd?  – ha domandato per poi rivolgersi direttamente a Carancini –  non sarà allergico alla democrazia? Reputa che per tutti gli avvocati di Macerata ci siano state condizioni di parità di trattamento? ».

consiglio-comunale-2-300x200Critici anche Guido Garufi dell’Idv («Socrate non si fidava degli avvocati perché dicono la regola e il diritto ma non la verità. A mio avviso ciò che ha fatto il sindaco è inopportuno. Il balletto tra maggioranza e opposizione rientra nella teatralità. E’ un rito assurdo. Tutti abbiamo capito questo gioco di rifugiarsi nelle carte, e allora mancano gli elementi per giudicare, o nella metafisica e nel tema dell’etica») e Giorgio Ballesi  della Lista Ballesi – Macerata è nel cuore («Io sono convinto che sto parlando di una persona onesta. Carancini però ha commesso una grave leggerezza politica ma da un punto di vista squisitamente giuridico non vi è alcun comportamento censurabile e per questo non posso condividere la mozione del Pdl.  A Netti dico che tutti sanno che a fianco del diritto dell’imputato di scegliere il proprio legale c’è la possibile  rinuncia del legale per incompatibilità o di inopportunità. Il diritto assolve Carancini, non lo assolve la politica. Non scomodiamo filosofi, pontefici e marinai perché la cosa è da ridurre nell’errore del comportamento».

consiglio-comunale-3-5-300x200Anche Bruno Mandrelli, capogruppo del Pd, ha escluso ogni possibile questione di legittimità: «Il Pd non voterà queste mozioni per il contenuto politico delle stesse e per l’invito a coinvolgere le sedi legali di giudizio. Negli atti che ci sono stati sottoposti si riscontra nell’Apm, non nel sindaco una certa superficialità. Ci si riempie la bocca di etica ma credo che Aristotele si stia rigirando nella tomba. Il comportamento etico secondo Aristotele è la pratica quotidiana che ricerca il comportamento che tra eccesso e difetto si pone in linea mediana ed è quindi virtuoso. Da questo punto di vista ognuno può scegliere il difensore che vuole. Non è poi giusto fare di tutta l’erba un fascio. C’è un primo periodo in cui Romano ha assunto il ruolo come consigliere e in questo non vedo inopportunità. Se Romano avesse assunto questo incarico essendo Sindaco la cosa sarebbe stata diversa visto che esercita il controllo sull’Apm. In ogni caso questa è una valutazione che non inficia profilo di legittimità»

Uliano Salvatori (Gruppo misto) è uscito dal Pdl proprio perché non favorevole alla mozione presentata dal partito: « Io non lo avrei fatto  – ha detto – ma è anche vero che il fatto non sussiste. Ritengo anch’io che Romano Carancini sia una persona onesta, ritengo che sia stata persa un’occasione perché andava fatta una mozione di sfiducia contro Sindaco, amministrazione e maggioranza per quello che non hanno fatto in un anno e mezzo. Non è possibile che ancora si parli di confronto e di verifica. Ormai è chiaro che il passo di questa amministrazione non risponde alle esigenze di questa città. I contenuti dello scontro e del confronto politico devono restare politici. E’ ora che la maggioranza decida definitivamente se Romano Carancini è il suo sindaco oppure no».

consiglio-comunale-3-4-300x200Carica di amarezza anche la risposta di Romano Carancini, rimasto per ore ad ascoltare in silenzio: «Innanzitutto – ha detto – diverso è dire che i consiglieri dell’opposizione sono topi di fogna dal  dire che hanno lavorato come topi di fogna, ma chiedo scusa perché quest’affermazione è stata sicuramente sopra le righe. Dalla mozione iniziale è stato fatto un passo indietro dopo aver capito che le questioni tecnico-giuriche erano infondate. Non esiste nessun atto che dice che l’Apm mi ha affidato l’incarico, quella del pagamento è un concetto completamente diverso. In 10 anni non ho mai assunto incarichi o consulenze in società partecipate, ho assunto incarichi personali e fiduciari. Se Tizio o Caio fossero stati condannati non sarebbe stata condannata l’Apm ma il singolo. Ringrazio Giorgio Ballesi per le sue parole anche se non condivido le sue critiche politiche, io credo di non aver avuto comportamenti inopportuni. La cosa più fastidiosa di tutto questo è la consapevolezza che vogliono gettare fango, Deborah Pantana anche stasera continua a manifestare illazioni. Lei che ha una laurea in Legge dovrebbe sapere che accanto agli aspetti penali ci sono quelli civili. L’altro aspetto che mi ferisce particolarmente è contenuto nella mozione del consigliere Pizzichini che dice che mi sarei approfittato del mio ruolo, questa è l’accusa più infamante. Rispondendo a Castiglioni dico, non avendo fatto niente di male, mi comporterei allo stesso modo da consigliere comunale, ma ora faccio il sindaco e non lo farei».

Poi una frecciatina a Pistarelli («Uno come lui che è stato rappresentante del Msi, partito di ispirazione fascista, non mi fa strano che parli di comportamenti consolidati») ed una a Lattanzi («Bisogna essere coerenti caro Michele Lattanzi, cercare cariche politiche significa contraddire quello che Enrico Berlinguer ha detto in maniera chiara. Per finire rispondo alle domande di molti dicendo che se fossi consigliere riprenderei l’incarico, ma da Sindaco non lo farei»).
consiglio-comunale-3-6-300x249Gli ultimi colpi a Romano Carancini sono arrivati durante le repliche e le dichiarazioni di voto da Fabio Pistarelli («L’arroganza del sindaco ha stonato rispetto ad un dibattito che è stato di tutt’altro spessore. E’ deludente perché non coglie le considerazioni arrivate da tutti i banchi, soprattutto dalla sua maggioranza che ha sottolineato la reteirità di incarichi. Sono convinto che questa mozione è giusta sia sotto l’aspetto etico della politica che sotto l’aspetto giuridico. Tutti i documenti parlando di incarichi arrivati dal cda dell’azienda, si tratta di conferimento di incarico di patrocinio legale, l’italiano è incontrovertibile. Ancora una volta oggi il Sindaco ha perso un’occasione per chiedere scusa, perciò noi andremo avanti»), di Massimo Pizzichini («Quando una persona fa il consigliere comunale e il sindaco si deve comportare in un certo modo, dobbiamo dare il buon esempio per la società maceratese. Mi dispiace che il sindaco ha detto che lo rifarebbe») e di Pierfrancesco Castiglioni  del Pdl ( «Carancini è un sindaco arrogante che la città non merita e voi continuate a difendere l’indifendibile perciò tenetevelo»). Conclusione rassegnata quella di Pierpaolo Tartabini di Sinistra per Macerata: «Si è gettata sulla città un’ombra che muove contro chi fa politica. Non ci possiamo permettere di continuare a lanciare messaggi per cui chi fa politica ha sempre qualcosa di sporco».

La mozione del Pdl è stata votata favorevolmente da Fabio Massimo Conti (Lista Conti Macerata Vince) oltre che dagli stessi consiglieri del Pdl,  si sono astenuti il Sindaco, Ivano Tacconi (Udc), Giorgio Ballesi, Fabrizio Nascimbeni e Francesca D’Alessandro della Lista Ballesi Macerata è nel cuore. Contrario il voto della maggioranza. Sono usciti dall’aula i Comunisti Italiani,  Garufi e Savi (Idv) e Uliano Salvatori. La mozione Pizzichini ha avuto  12 voti favorevoli da parte dei consiglieri del Pdl e della Lista Ballesi Macerata è nel Cuore. Si sono astenuti  il sindaco Romano Carancini, i Comunisti Italiani e Ivano Tacconi (Udc).

Per quanto riguarda la presunta incompatibilità del neo presidente dell’Apm Francesco Pallotta (leggi l’articolo) il sindaco dichiara: “Noi siamo tranquilli e abbiamo ricevuto conferma dal segretario comunale, Pallotta è compatibile.  Chi sostiene il contrario cita il decreto 138 del 2011 art. 4 ma leggendo commi successivi al 19 e 20 appare chiara la distinzione tra gli incarichi e le nomine».

(Foto di Guido Picchio)

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