Antinori si candida per il SOF
“Sarò il direttore artistico del popolo”

Il tenore maceratese illustra a CM un progetto per la prossima stagione dello Sferisterio in cui ha inserito 9 titoli, 19 recite e i migliori cantanti lirici del mondo con un risparmio per le casse dell'associazione di 1 milione di euro

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di Alessandra Pierini

Mancano solo quattro giorni all’inizio dello Sferisterio opera Festival. Saranno 4 giorni intensi di lavoro, di prove, di preparativi ma anche 4 giorni di interrogativi, di confronto di dibattito sul futuro dell’opera maceratese. Anche quest’anno è fatta, verrebbe da dire ma  passati i 20 giorni dedicati alla lirica, si riproporrà il solito immancabile interrogativo: «Cosa succederà il prossimo anno?». In mancanza di un progetto pluriennale che definisca l’identità e gli obiettivi di una stagione operistica  che dal 1967, tra alti e bassi, ha rappresentato un punto di riferimento per gli amanti di opera e tanto ha fatto parlare di sè e in vista di  significativi cambiamenti dovuti all’introduzione del muovo statuto, è complicato immaginare cosa succederà.  In un quadro così nebuloso, l’incognita del direttore artistico del prossimo anno diventa un enorme punto interrogativo. Difficile, infatti, senza un piano d’azione ben definito, scegliere il professionista più adatto a comandare la nave. Intanto c’è chi si fa avanti per prendere il posto dell’attuale direttore artistico Pier Luigi Pizzi che ha chiesto di essere informato sul rinnovo  o meno del suo contratto entro venerdì. Tra gli incontri avuti dal sindaco in questi giorni di fervente attività, c’è – come già anticipato- quello con Nazzareno Antinori, tenore nato ad Anzio ma da tanti anni residente a Macerata, molto conosciuto negli ambienti musicali, amico di direttori d’orchestra, di personaggi del teatro e della televisione. Antinori non si è accontentato di una chiacchierata con il primo cittadino ma ha presentato al protocollo del Comune di Macerata un suo progetto, completo di proposte, cifre e modalità d’azione. In partenza per il Giappone, dove terrà un master per cantanti lirici, Antinori sembra un vulcano, un fiume in  piena e col suo vocione, come se cantasse, senza mezze parole, ha spiegato a Cronache Maceratesi cosa farebbe (il condizionale è d’obbligo) se diventasse il nuovo direttore artistico dello Sferisterio Opera Festival.
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Antinori, qual è la sua proposta da eventuale direttore artistico?
«Ho impiegato più di 2 mesi per preparare un progetto completo frutto dei miei 33 anni di esperienza nei teatri del mondo. Il mio obiettivo principale è restituire lo Sferisterio ai maceratesi, quindi vorrei essere il direttore artistico del popolo. La mia candidatura non è divismo perchè io non sono niente, solo un semplice tenore  ma ho voglia di fare qualcosa per la mia città. A Macerata avete dimenticato che lo Sferisterio è l’humus della città, è un teatro di tradizione e come tale va utilizzato».

Scendiamo nei dettagli, che cosa ha inserito nel suo progetto?
«Ho previsto 9 titoli fortemente tradizionali, già inseriti nella copia destinata al sindaco, per 19 recite. Farò 40 audizioni per ruoli di comprimariato e primi ruoli di alcuni titoli tra i cantanti marchigiani e, siccome sono convinto che chi viene all’opera vuole prima di tutto ascoltare belle voci inserirò i più grandi cantanti lirici del mondo, al loro fianco ci saranno 6 grandi direttori d’orchestra e 6 registi fra i quali personaggi dello spettacolo e della televisione. Vorrei poi riportare l’operetta, il musical e Rugantino al Lauro Rossi. Il tutto con un milione in meno di spesa rispetto a quanto accade attualmente».

Come  riuscirebbe a ridurre le spese in maniera così netta?
«Innanzitutto utilizzando le scene dello Sferisterio, poi prendendo in affitto bellissime scenografie di grandi produzioni che  enti autonomi italiani tengono in magazzino e sarebbero disposti a dare in prestito a prezzi contenuti e ancora reintegrando sarte, truccatori, parrucchieri, carpentieri, elettricisti, maestri sostituti, senografi, maestri collaboratori, aiuto registi, direttori di palcoscenico, comparse e figuranti maceratesi e marchigiani. Ci sono poi molte voci di spesa che potrebbero essere contenute».
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Ha pensato anche alla promozione?
«Naturalmente. Prendo molto spesso l’aereo e mi sono sempre domandato come mai negli aeroporti ci siano sempre cartelloni enormi dell’Arena di Verona e di Caracalla e nulla riguardo lo Sferisterio. Basterebbe un cartellone di dieci metri per cinque perchè milioni di passeggeri scendendo dall’aereo vengano a sapere che a Macerata esiste un anfiteatro tra i più belli del mondo. Inserirei la pubblicità anche in Rai e Mediaset. Come fanno in molti teatri del mondo, credo sia necessario realizzare dvd delle opere in cartellone da inserire nei giornali specialisti. Vorrei anche alimentare il turismo con pacchetti turistici per giapponesi, cinesi, indiani che affianchino lo Sferisterio a Verona e Caracalla in un trittico di teatri all’aperto».

E per i maceratesi?
«Ho previsto il decentramento nei teatri minori della provincia e l’avvicinamento dei giovani delle scuole elementari al mondo dell’opera».

Lei ha cantato  negli ultimi 33 anni nei teatri di tutto il mondo, molto  meno a Macerata. Come mai?
«A Macerata partecipai alla celebre Bohème di Ken Russel, cantai alla prima poi mi ammalai di tracheite e dovetti lasciare ma sinceramente, io sono un romantico, e ringraziavo Dio di avermi fatto abbandonare perchè Puccini non meritava quella dissacrazione, poi vidi che l’opera fu una delle più conosciute al mondo e comunque ne fui contento. Io voglio bene allo Sferisterio e lo dimostrai quando, a quattro mesi dalla morte di mio padre, salvai la Tosca quando Fabio Armiliato si fece male e non poteva cantare. Nonostante questo un direttore mi disse che allo Sferisterio non potevo cantare perchè avevo scelto di esibirmi a Verona. Il Prefetto mi ha anche nominato, per la mia opera, cavaliere del lavoro».
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Che cosa cambierebbe allo Sferisterio se lei diventasse direttore artistico?
«Porterei in arena la democrazia. Una volta a settimana sarei a disposizione per le le lamentele e chiunque potrebbe venire a dirmi se c’è qualcosa che non va. Vorrei fare innanzitutto una stagione per i maceratesi perchè si rendano conto della ricchezza che hanno a disposizione. Metterò al servizio del popolo maceratese le mie capacità di intendere l’opera» .

(Foto di Guido Picchio)

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Nazareno Antinori stamattina nella redazione di Cronache Maceratesi






 



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