di Alessandra Pierini
Mancano solo quattro giorni all’inizio dello Sferisterio opera Festival. Saranno 4 giorni intensi di lavoro, di prove, di preparativi ma anche 4 giorni di interrogativi, di confronto di dibattito sul futuro dell’opera maceratese. Anche quest’anno è fatta, verrebbe da dire ma passati i 20 giorni dedicati alla lirica, si riproporrà il solito immancabile interrogativo: «Cosa succederà il prossimo anno?». In mancanza di un progetto pluriennale che definisca l’identità e gli obiettivi di una stagione operistica che dal 1967, tra alti e bassi, ha rappresentato un punto di riferimento per gli amanti di opera e tanto ha fatto parlare di sè e in vista di significativi cambiamenti dovuti all’introduzione del muovo statuto, è complicato immaginare cosa succederà. In un quadro così nebuloso, l’incognita del direttore artistico del prossimo anno diventa un enorme punto interrogativo. Difficile, infatti, senza un piano d’azione ben definito, scegliere il professionista più adatto a comandare la nave. Intanto c’è chi si fa avanti per prendere il posto dell’attuale direttore artistico Pier Luigi Pizzi che ha chiesto di essere informato sul rinnovo o meno del suo contratto entro venerdì. Tra gli incontri avuti dal sindaco in questi giorni di fervente attività, c’è – come già anticipato- quello con Nazzareno Antinori, tenore nato ad Anzio ma da tanti anni residente a Macerata, molto conosciuto negli ambienti musicali, amico di direttori d’orchestra, di personaggi del teatro e della televisione. Antinori non si è accontentato di una chiacchierata con il primo cittadino ma ha presentato al protocollo del Comune di Macerata un suo progetto, completo di proposte, cifre e modalità d’azione. In partenza per il Giappone, dove terrà un master per cantanti lirici, Antinori sembra un vulcano, un fiume in piena e col suo vocione, come se cantasse, senza mezze parole, ha spiegato a Cronache Maceratesi cosa farebbe (il condizionale è d’obbligo) se diventasse il nuovo direttore artistico dello Sferisterio Opera Festival.
Antinori, qual è la sua proposta da eventuale direttore artistico?
«Ho impiegato più di 2 mesi per preparare un progetto completo frutto dei miei 33 anni di esperienza nei teatri del mondo. Il mio obiettivo principale è restituire lo Sferisterio ai maceratesi, quindi vorrei essere il direttore artistico del popolo. La mia candidatura non è divismo perchè io non sono niente, solo un semplice tenore ma ho voglia di fare qualcosa per la mia città. A Macerata avete dimenticato che lo Sferisterio è l’humus della città, è un teatro di tradizione e come tale va utilizzato».
Scendiamo nei dettagli, che cosa ha inserito nel suo progetto?
«Ho previsto 9 titoli fortemente tradizionali, già inseriti nella copia destinata al sindaco, per 19 recite. Farò 40 audizioni per ruoli di comprimariato e primi ruoli di alcuni titoli tra i cantanti marchigiani e, siccome sono convinto che chi viene all’opera vuole prima di tutto ascoltare belle voci inserirò i più grandi cantanti lirici del mondo, al loro fianco ci saranno 6 grandi direttori d’orchestra e 6 registi fra i quali personaggi dello spettacolo e della televisione. Vorrei poi riportare l’operetta, il musical e Rugantino al Lauro Rossi. Il tutto con un milione in meno di spesa rispetto a quanto accade attualmente».
Come riuscirebbe a ridurre le spese in maniera così netta?
«Innanzitutto utilizzando le scene dello Sferisterio, poi prendendo in affitto bellissime scenografie di grandi produzioni che enti autonomi italiani tengono in magazzino e sarebbero disposti a dare in prestito a prezzi contenuti e ancora reintegrando sarte, truccatori, parrucchieri, carpentieri, elettricisti, maestri sostituti, senografi, maestri collaboratori, aiuto registi, direttori di palcoscenico, comparse e figuranti maceratesi e marchigiani. Ci sono poi molte voci di spesa che potrebbero essere contenute».
Ha pensato anche alla promozione?
«Naturalmente. Prendo molto spesso l’aereo e mi sono sempre domandato come mai negli aeroporti ci siano sempre cartelloni enormi dell’Arena di Verona e di Caracalla e nulla riguardo lo Sferisterio. Basterebbe un cartellone di dieci metri per cinque perchè milioni di passeggeri scendendo dall’aereo vengano a sapere che a Macerata esiste un anfiteatro tra i più belli del mondo. Inserirei la pubblicità anche in Rai e Mediaset. Come fanno in molti teatri del mondo, credo sia necessario realizzare dvd delle opere in cartellone da inserire nei giornali specialisti. Vorrei anche alimentare il turismo con pacchetti turistici per giapponesi, cinesi, indiani che affianchino lo Sferisterio a Verona e Caracalla in un trittico di teatri all’aperto».
E per i maceratesi?
«Ho previsto il decentramento nei teatri minori della provincia e l’avvicinamento dei giovani delle scuole elementari al mondo dell’opera».
Lei ha cantato negli ultimi 33 anni nei teatri di tutto il mondo, molto meno a Macerata. Come mai?
«A Macerata partecipai alla celebre Bohème di Ken Russel, cantai alla prima poi mi ammalai di tracheite e dovetti lasciare ma sinceramente, io sono un romantico, e ringraziavo Dio di avermi fatto abbandonare perchè Puccini non meritava quella dissacrazione, poi vidi che l’opera fu una delle più conosciute al mondo e comunque ne fui contento. Io voglio bene allo Sferisterio e lo dimostrai quando, a quattro mesi dalla morte di mio padre, salvai la Tosca quando Fabio Armiliato si fece male e non poteva cantare. Nonostante questo un direttore mi disse che allo Sferisterio non potevo cantare perchè avevo scelto di esibirmi a Verona. Il Prefetto mi ha anche nominato, per la mia opera, cavaliere del lavoro».
Che cosa cambierebbe allo Sferisterio se lei diventasse direttore artistico?
«Porterei in arena la democrazia. Una volta a settimana sarei a disposizione per le le lamentele e chiunque potrebbe venire a dirmi se c’è qualcosa che non va. Vorrei fare innanzitutto una stagione per i maceratesi perchè si rendano conto della ricchezza che hanno a disposizione. Metterò al servizio del popolo maceratese le mie capacità di intendere l’opera» .
(Foto di Guido Picchio)
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9 Titoli x 19 repliche con i MIGLIORI cantanti lirici del Mondo e tutto questo con un risparmio di UN MILIONE di EURO??????????????
Ci troviamo di fronte (A) ad uno dei più grossi millantatori mai esistiti oppure (B) ci sarebbe da considerare subito cosa cavolo di lavoro pessimo hanno fatto Mirus, Pizzi & Co. negli ultimi anni….
Nell’ipotesi A tutto si sgonfierebbe nel giro di poco tempo; nell’ipotesi B ci sarebbe da azzerare il vertici del CdA Arena Sferisterio e mandare a casa il Pizzi (e tutta la sua corte dei miracoli) oggi pomeriggio….
@ Cerasi
La seconda che hai detto.
@ Antinori
Caro Maestro,
sarebbe bellissimo vederla “all’opera” per l’opera allo Sferisterio. Ma temo abbia commesso un terribile passo falso: ha dichiarato sin d’ora che è in grado di effettuare un risparmio di un milione di euro. Sa quante sedie scricchiolano e quante palpitazioni vengono a tanti, a troppi, di ieri, di oggi e di sempre?
Ricordo che una volta Paolo Piangiarelli aveva la possibilità di fare una data dei Manhattan Transfer a Macerata per poche migliaia di euro (pochi milioni di lire). Non se ne fece nulla. Il glorioso complesso approdò invece in Arena qualche tempo dopo, tramite agenzia, naturalmente a prezzo pieno.
Ricordo anche che un anno ebbi la chance di assistere al concerto di Paolo Conte in Arena (era programmato per il 22 agosto, giorno del mio compleanno) come regalo di una coppia di amici. Dovetti declinare, perché avevo già in cantiere alcune presentazioni e letture in Sardegna. Scoprii quindi proprio in Sardegna che anche gli amici sardi avevano avuto la stessa idea e mi avevano preso un biglietto per il concerto di Conte a Cagliari pochi giorni dopo la data maceratese. Dove sta il punto? Qui: nel fatto che il biglietto di Cagliari – a parità di distanza dal palcoscenico – costava assai meno di quello dello Sferisterio.
Quindi, caro Antinori, proprio perché ci tengo allo Sferisterio com’era almeno quanto sarei davvero lieto che fosse lei a dirigerlo artisticamente, elimini la voce “risparmio” dal progetto per il Comune. Sono quasi certo che non gliela perdoneranno.
Sindaco, mi candido anch’io alla guida del SOF. Mi creda, sono specializzato nello sperperare patrimoni altrui, siano essi materiali o immateriali. Sono disposto a fidanzarmi con chicchessia, senza stare tanto a badare al sottile o al tosto; sono praticissimo di scene e di scenate; non mi vendo, anche se mi presto quando l’offerta è pari al mio autocertificato valore. Ho un ottimo rapporto con i collettori di veline; so cos’è il Markétting, il paraculism e l’araldica con le palle. Della stirpe dei Curiazi, non temo l’ultimo degli Orazi. Sono in combutta con i cinesi e con essi invaderò il mercato mondiale con marchi posticci. Sò cantare a battocco, suonare le campane ed i campanelli delle abitazioni. Mi dò a volte delle arie, altre volte delle romanze. Sono in grado di allestire un cartellone con trenta titoli, due catenacci e tre vetrinette laterali. Farò risparmiare due milioni di euro a stagione se me ne dà tre di più. Ho uno stregone che sa allontanare il maltempo ed un usuraio che sa prendere le gole migliori. Se richiesto, posso documentarLe per tabulas tutti i miei titoli. Attendo una Sua chiamata per un colloquio introduttivo.
Se Carancini fa il sindaco, se Pettinari fa il presidente della provincia, allora Antinori può benissimo fare il direttore di Macerata Opera, ma pure io o Cerasi a questo punto…
Mi fa piacere apprendere dalle pagine di CM la notizia del Meastro Antinori. Apprezzo la sua “volontà popolare” e, ben oltre la mia possibilità di indagine sui “prezzi” e sui “risparmi”( non sono un tecnico) , sono convinto che Antinori non parli ” a caso” e che il “programma” da lui lanciato sia sostanzialmente verosimile. Se così fosse, si “scoprirebbero” le inutili ed enormi “levitazioni” di prezzi che, noi ignoranti, prendiamo come buoni. In sintesi ritengo che la proposta di Antinori sia una positiva provocazione politica e in questa direzione la accolgo. Guido Garufi Capogruppo IDV Macerata
@ Garufi
Io oserei l’inosato: accoglierei la pro-vocazione di un addetto VERO ai lavori. Gli farei provare almeno una stagione. Tanto, con quello che son riusciti a fare i predecessori, quanto credi che si aggraverebbe la situazione? E io, invece, sono sicuro che Antinori sorprenderebbe positivamente tutti. Tutti quelli senza secondi fini, chiaro.
In questo senso mi dirai, piuttosto, che potenziando lo Sferisterio romperebbe dannatamente i c… a chi sta manovrando per farlo diventare il fanalino di coda di Jesi e Ancona. Come dire, la corte aggiuntiva nella proposta dell’appartamento al mare, che fa alzare il prezzo dell’affitto ma rimane pur sempre una corte. Con in più l’aggravante che la corte sarebbe – nel nostro caso – il punto di forza di un appartamento con mansarda in cui dal tetto piove, gli infissi non chiudono bene, i rubinetti perdono e una stanza è inagibile.
Come so bene – perché ne ho parlato tanto sia con te che con altri consiglieri amici da una vita; per capirsi, amici da tempi non sospetti, in cui la politica non era la loro prospettiva, sia di maggioranza che d’opposizione – come so bene, non siete voi a volere quest’inciucio maledetto.
Quindi non scartate la proposta Antinori come semplice provocazione politica. E se dovrete scegliere un successore di Pizzi, non fatevi abbindolare dal marketing o dalla rinomanza spettacolare: guardate al sodo, alle reali competenze, alle capacità e all’onestà intellettuale. In questo non siate provincialmente esterofili a tutti i costi.
Se non Antinori, muovetevi però nella sua linea ideale. Io per me – che non conto nulla, ma insomma continuo a dirlo – qualora accettasse rifaccio il nome di Claudia Colombati.
@ Mus Rugens
Il tuo commento avrei voluto scriverlo io. Bellissimo.
Bersani: “Chiedere il voto non è da da irresponsabili”.
Si riferiva anche a Carancini….
Antinori è un uomo temperamentoso, un ottimo cantante lirico ed insegnante. Certamente, con il suo eventuale avvento, potrebbero esserci cose positive. Ma mi guarderei bene dal suo populismo mascherato da democrazia al potere … voglio proprio vedere se un eventuale sua nomina a direttore artistico non porti il M° Oren (suo mentore da molti anni) al seguito… oppure se ci sarà equilibrio nelle audizioni vista la sua intensissima attività di insegnante…(una cosa certa è che almeno non sceglierà i cantanti solo in base al fisico…).
Magari portasse il M° Oren. Se per te questo è un demerito…
La proposta di Antinori, analizzata in senso tecnico, e specialmente a confronto con gli sperperi dell’attuale gestione Pizzi, può lasciare perplessi ….. chi vivrà vedrà.
Quello che peraltro va condiviso, e direi in modo assorbente e dirimente di ogni ulteriore questione, è la premessa che Antinori fa:
“…. sono convinto che chi viene all’opera vuole prima di tutto ascoltare belle voci ……”
alla quale aggiungo (ma solo perchè credo che sia implicito nel discorso di Antinori) che oltre che alle belle voci si vuole ascoltare una bella orchestra, un bel coro, insomma: la musica.
Questa è la filosofia giusta per guidare un teatro lirico: la gente non spende (quando li spende: se invece l’ingresso è offerto, allora “a caval donato non si guarda in bocca” e questo giustifica la bocca buona di molto pubblico dello Sferisterio) 100 euri o giù di lì per venire ad assistere ad una sfilata di straccetti che corona forse il sogno di uno stilista mancato ma certo non giustifica la spesa; oppure per assistere a trovate registiche discutibili come la scena del mimo Fernandez che si “buca” in diretta, che sfregerà uno dei momenti orchestrali più toccanti del “Ballo in maschera”; per vedere dei ragazzotti aitanti e di belle speranze (i “mimi”) fare sfoggio di sè come i “pappagalli” dell’estate riccionese; o stupidaggini come queste, con il tenore di Rigoletto (il Duca) o il soprano di Ballo (Amelia) evidentemente non idonei al ruolo ed in palesi difficoltà e ciononostante ancora lì (si è preferito cacciare il direttore Carignani piuttosto che l’imbarazzante Teresa Romano).
Se la filosofia di Antinori è questa, ben venga Antinori ….. lasciamolo provare per un anno: quale incantesimo, quale sudditanza psicologica, quale mancanza di emancipazione, quale provincialismo impongono infatti di dover ancora ricorrere alla ditta Pizzi ed alla sua corte dei miracoli? di più: quale avidità, quale arroganza e quale prepotenza impongono a Pizzi, dopo che la sua opera è stata criticata così tanto e così fondatamente, di continuare a proporre la sua candidatura?
Lasciamo che l’arzillo vecchietto ritorni a Parigi e fondi la sua “maison de haute couture”, realizzando finalmente il suo desiderio come hanno fatto D&G ….. magari avrà un ulteriore futuro come P&G (Pizzi & Gasparon) …… gli indossatori per le sfilate (cioè gli onnipresenti “mimi”) ce li hanno già, solo che stavolta se li pagheranno di tasca loro ……
@ Lirica senza registi
Eccellente. Te l’appoggio dalla prima riga all’ultima.
Mi conforta che anche i consiglieri comunali (tutti quanti) siano del nostro avviso.
@ Lirica senza registi
La trovata del mimo che si buca in diretta, che sicuramente ha fatto storcere la bocca a molti, mi sembra faccia il paio con quanto accaduto alcuni anni fa quando sul palco dello Sferisterio “volteggiavano” batocchi maschili perfettamente ripresi dalle luci e dove, guarda caso, l’unica “grazia” femminile era invece volutamente lasciata nell’ombra.
Mi sembra che anche l’opera diretta da K. Russel, del 1984, dove la protagonista Mimì muore di overdose fece assai scalpore e indirettamente ci fece molta pubblicità allo Sferisterio; ed anche in quel caso la rilettura in chiave postmoderna è stato un veicolo per dare visibilità all’Arena
Se con queste rivisitazioni, riletture, aggiornamenti il motivo è “fare scandalo” (allo scopo di avere un pò di pubblicità gratuita sui giornali e settimanali specializzati) sono queste delle trovate, discutibili, ma che hanno almeno come giustificazione quella di “far parlare” (per la serie la pubblicità è l’anima del commercio: che se ne parli bene o male poco importa, basta che se ne parli).
Quello che invece ritengo che ci sarebbe da valutare attentamente è che nelle ultime stagioni il valore aggiunto (assai molto presunto) del Direttore Artistico (Ricciarelli/Pizzi) è stato prossimo allo zero, cioè anche se c’era qualcun altro al loro posto (qualsiasi altro, trovato a casaccio sull’elenco telefonico) il NON valore aggiunto sarebbe stato lo stesso.
Ma non è colpa solo di chi gestisce tutto in Arena (al Pizzi manca solo di strappare i biglietti al botteghino) ma anche a chi, a livello politico/economico permette queste sciagurate stagioni.
Il CdA dell’Ass. Sferisterio, il Presidente e il Vicepresidente (sia l’attuale, da poco nominato, che i 2 predecessori) dovrebbero avere gli attributi di mostrare tutta la documentazione in loro possesso e i bilanci INTEGRALI degli ultimi 6-8 anni.
Cosicchè la cittadinanza, volendolo, capirebbe dove e come si spendono i soldi, che tipo di contratti ci legano con Pizzi & Co., se è starto un affare collaborare con la Mirus (e chi è che ha fatto questo affare), se la ricerca dei cantanti, delle scenografie, delle professionalità è stata fatta veramente oppure se si sono privilegiati altri aspetti, ecc. ecc.
@Cerasi: se almeno fossimo davanti ad un tentativo di provocazione, potremmo trovare del positivo anche nel “buco” in diretta …. in realtà siamo davanti all’improvvisazione ed alla riproposizione di clichè che forse un tempo (appunto, nel 1984) potevano essere provocatori, mentre oggi sono solo di cattiv(issim)o gusto ….
Pizzi non è certo un dissacratore, un fustigatore dei “mores” odierni ….
Pizzi è solo un povero disperato che non avendo una vera visione dell’opera lirica, perchè non ne apprezza il valore fondamentale, cioè la musica, affastella qua e là trovate da mestierante, dedicando le sue energie all’unica cosa che sembra interessargli davvero, cioè il “defilè” ….. la sua unica fissazione, direi maniacale, è il costume, nel cui allestimento minuziosissimo mobilita interi reparti dello Sferisterio, convinto che mettere un bottone su una giacca un po’ più in alto o un po’ più in basso possa determinare il successo o meno di uno spettacolo, e l’immagine in generale (ed allora ecco comparire mimi, ginnasti e chi più ne ha più ne metta) …. che poi in realtà ‘sti costumi – come tutti sappiamo – vengono da altri lidi (dove peraltro sempre Pizzi approda) e quindi vengono solo modificati a Macerata.
Un po’ pochino, direi …… e soprattutto, il teatro lirico è un’altra cosa: il teatro lirico è canto, voci, orchestra, coro, prove musicali (che a Macerata, infatti, non si fanno praticamente più), direttori d’orchestra “con le palle” (per fortuna quest’anno hanno avuto l’idea di chiamare Battistoni per Rigoletto, altrimenti ci saremmo trovati ancora una volta davanti soltanto l’immarcescibile Daniele Callegari, che viene chiamato solo perchè dopo qualche sfuriata – forte con i deboli – alla fine si presta sempre ad avallare le “scelte registiche” di chi lo chiama a lavorare – debole con i forti) …..
E’ veramente ora di finirla ……
Sopra si è detto 9 Titoli x 19 repliche con i MIGLIORI cantanti lirici del Mondo e tutto questo con un risparmio di UN MILIONE di EURO??????????????
La paura mia che da tutto questo il risparmio si farà sempre sulla pelle dei soliti noti (coro e orchestra, cioè sulla musica) per cui x es. invece di fare contratti regolarmente validi passeremo ad una pacca sulla spalla o ad una stretta di mano … attenzione perchè su queste cose non si può transigere. Iniziamo a dare al nuovo sovraintendente un contratto su quello che riesce a fare a fine stagione e non € 200.000 solo perchè è famoso.
Veramente Antinori ha spiegato nel dettaglio su cosa intende puntare. Quindi, caro “continuiamo a farci del male”, il tuo intervento è già superato dalla sua intervista. Capisco che ha dell’incredibile: è come quando un noto artigiano maceratese mi chiedeva 35.000.000 (milioni di vecchie lire) per smantellare una vecchia caldaia. Bastò chiedere a un altro e scoprire che ne bastava 1.500.000 con, in più, la certificazione che il lavoro veniva svolto ad opera d’arte. Il primo pensiero che ti viene, in questi casi, è: ma lo saprà fare, questo, per così pochi soldi? E invece la verità è semplice, sempre: l’altro il lavoro me lo fece alla perfezione. Era il primo che ci marciava alla grande.
Ad Ancona c’è un detto “a discore non è fadiga” perchè poi quando il sig. Antinori anche lui immagino portatore di qualcosa: suoi allievi di canto (insegna in conservatorio no ?) direttore artistico ad Anzio ? prenderà possesso della qualcosa sono sicuro che le cifre cambieranno, aivoglia …
Inutili supposizioni. PROVARE PER CREDERE.
Finalmente uno che si autoCANTIda!