Franco Capponi (candidato presidente del centro destra) e Antonio Pettinari (candidato presidente del centro sinistra) un anno fa ...quando erano presidente e vice presidente della Provincia
di Giancarlo Liuti
Manca una settimana alle elezioni provinciali e pur immaginando che gli ultimi giorni saranno i più infuocati possiamo già dare un’occhiata al linguaggio (stile, toni, singole parole) dei candidati alla presidenza, specialmente dei tre che sembrano i più forti: Franco Capponi, Antonio Pettinari e Francesco Acquaroli. Ma va premessa una cosa, ed è che le sorti politiche del Maceratese sono assurte a livelli nazionali e perfino internazionali, per cui il confronto si è spostato dai problemi locali alle grandi questioni generali, e più dei nomi di Acquaroli, Capponi, Gentilucci, Marangoni e Pettinari paiono contare quelli di Berlusconi, Sarkozy, Obama, Geddafi e Ilda Boccassini. Ciò dipende anche dall’incredibile folla di cosiddetti “big” che son venuti o verranno a patrocinare i loro pupilli. Ben sette ministri (Brunetta, Sacconi, la Meloni, Fitto, la Carfagna, Romani, Frattini) più Cicchitto, Quagliarello, Gasparri, Stefania Craxi e Magdi Allam per il centrodestra. E, dall’altra parte, l’intero gotha del centrosinistra, con Bersani, Casini, Di Pietro, Franceschini, Cesa, Rosy Bindi, D’Alema, Enrico Letta, Marini e Bobo Craxi. Questo nostro voto è dunque mutato di segno, passando da amministrativo a marcatamente e drammaticamente politico. Cadrà il governo? Lo deciderà Visso. Quando finirà la guerra di Libia? Dipenderà da Recanati. La Parmalat andrà ai francesi? Bisogna aspettare il parere di Corridonia.
Ma veniamo al linguaggio. Pettinari si sente condizionato dalla martellante accusa di tradimento che – lui fino a dieci mesi fa vicepresidente della giunta Capponi – gli viene rivolta dal centrodestra. Tradimento? Ha un bel dire, Pettinari, di essere stato sempre un “fedelissimo” dell’Udc, e di averne coerentemente interpretato, da segretario regionale, le linee politiche nazionali, ossia il progressivo distacco dell’Udc dal Pdl, un distacco che è culminato nell’opposizione al governo Berlusconi e infine nelle varie alleanze col Pd alle regionali dell’anno scorso. L’accusa, dunque, è discutibile. Ma gli pesa. Come pesa sull’Udc e sul Pd lo scarso entusiasmo – o peggio – con cui la base ha accolto quest’alleanza che fra l’altro è piovuta del cielo senza essere tempestivamente discussa e spiegata. Un’alleanza, insomma, che ben si giustifica sul piano della ragionevolezza ma non scalda i cuori e, anzi, rischia di raffreddarli. E’ anche per questo che Pettinari evita (scelta poco apprezzabile, secondo noi) i “faccia a faccia” e i confronti pubblici a cinque, preferendo una campagna elettorale di basso profilo, da “porta a porta”, tutta impostata sulle sue credenziali di amministratore, e presentandosi come “uomo del fare” e non come “uomo del parlare”. Ed è anche per questo che l’impegno di un così nuovo centrosinistra si concentra nell’illustrare la finalità di una strategia nazionale tesa al superamento del berlusconismo pure in periferia e nel denunciare lo spostamento a destra della coalizione avversaria, che ama qualificarsi moderata ma comprende liste non moderate come La Destra, la Fiamma Tricolore e la Lega Nord. Senza però poter criticare – ecco un ulteriore tallone d’Achille – l’operato della giunta Capponi, le cui delibere furono condivise e sottoscritte proprio da Pettinari. Qual è allora il linguaggio? Non troppo audace, né troppo aspro, né troppo polemico. Tanto che perfino Di Pietro, qui, ha rinunciato alla ruvida aggressività del suo consueto vocabolario.
Il centrosinistra, insomma, sembra avere adottato lo slogan “Forza tranquilla” con cui Francois Mitterrand vinse le elezioni presidenziali francesi nel 1981. Tranquilla nel senso di razionale, poco emotiva, piuttosto sulla difensiva, fiduciosa in quell’11,5 per cento di voti Udc che due anni fa andarono a Capponi e oggi dovrebbero – o potrebbero – riversarsi, se non tutti almeno in gran parte, su Pettinari. Ma davvero tranquilla? Beh, fino a un certo punto. Perché fra i militanti del Pd e dell’Udc persistono i mal di pancia di cui abbiamo detto e perché la Sel, declinati gli inviti del Pd e affratellatasi con la sinistra radicale, usa, al contrario, toni bellicosi (“Fra l’originale e i cloni – allusione all’Udc, ndr. – vince sempre l’originale, cioè Berlusconi”, “La coalizione di Pettinari non è di centrosinistra ma di centrocentro”, “Lui arriverà terzo se non quarto”) e minaccia di strappare consensi al Pd.
E il centrodestra? Considerando la vittoria del 2009, l’annullamento di quelle elezioni per una irregolarità di cui non ha colpa e gli imbarazzi del fronte opposto, ci saremmo aspettati un comportamento da “Forza tranquilla” anche su questo versante. Ma così, specie per bocca degli esponenti nazionali, non è. E lo stile fa pensare a una sorta di “Forza agitata”. Capponi, certo, fa leva sui risultati, a suo dire eccellenti, della propria amministrazione. E mette in guardia, com’è legittimo, contro la fumosità e la demagogia dei rivali. E segue un percorso fitto di incontri con categorie economiche e gruppi sociali. Ma assolutamente sbalorditiva è stata la sparata di Stefania Craxi: “La sinistra governa questa vostra bella regione come la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta governano il sud!”. E di Fabrizio Cicchitto, con riferimento alla stagione di Mani Pulite: “All’interno del centrosinistra ci sono gli assassini politici diretti e indiretti di Forlani!”. E ancora di Cicchitto, contro lo scandalismo sulla vita privata di Berlusconi: “C’è stato un esponente di primo piano della Dc (allusione a Emilio Colombo, oggi senatore a vita, ndr.) notoriamente omosessuale ma nessuno gli ha rotto le scatole!”. E i massicci attacchi alla magistratura per la sentenza che esautorò Capponi, cavalcando la tigre inferocita del presunto “golpe eversivo” delle “toghe rosse” che complottano non solo alla procura di Milano ma perfino al Consiglio di Stato. E l’ossessiva insistenza, al limite della persecuzione personale, sul tradimento di Pettinari. Uno stile sanguigno. Più adatto al Parlamento, ormai diventato un set da film western, che alla tradizionale moderazione della terra delle armonie.
E non tira aria di “Forza tranquilla” neppure all’interno del centrodestra, visto che lì i dolori non si limitano alle pance dei militanti, come invece accade per l’Udc e il Pd, ma riguardano addirittura i rapporti fra le liste. I finiani corrono insieme a Capponi? Sì, ma Bocchino ha tirato fuori due aggettivi nient’affatto solidali: “Siamo distinti e distanti”. E Magdi Allam, pure lui unito a Capponi: “E’ difficilissimo definire l’appartenenza di Fini. Potrebbe essere di sinistra, di centro e di destra. Insomma, insegue il potere, costi quel che costi”. E Marco Bernabei, coordinatore de La Destra Macerata, anch’essa nello schieramento di Capponi: “E’ indecoroso trovarci nella stessa coalizione coi finiani di Fli”.
Ora, tirando le somme, è normale che tutti cerchino di vincere, tutti temano di perdere e tutti guardino col cuore in gola al momento della resa dei conti. Può darsi che la “Forza tranquilla” del centrosinistra sia una finzione destinata a nascondere la paura. Ma perché mai la “Forza agitata” del centrodestra? Imitazione dell’irruenza armata con cui Berlusconi affronta il voto di Milano? O caratteristica genetica dei partiti che lo compongono, originario cromosoma battagliero, vocazione culturale, scelta estetica? E se fosse il segno di una paura più forte di quella degli avversari? Anche per il centrodestra vale il calcolo aritmetico sui voti dell’Udc, che due anni fa garantirono la vittoria di Capponi, mentre adesso, in teoria, potrebbero decretarne la sconfitta? Plausibile, ma, ripeto, in teoria. E la teoria è portatrice di inganni. “Ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne sogni la tua filosofia”, dice Amleto all’amico Orazio nella tragedia di Shakespeare. E stavolta queste cose più o meno palpabili sono parecchie: tradimenti, delusioni, disamori, rivalse, vendette, stanchezze ideali e morali. Intanto, con cinque pretendenti al trono, è da prevedere che nessuno vincerà al primo turno. E allora non si può escludere che nei tredici giorni precedenti il ballottaggio vi siano delle novità magari importanti, di sostanza ma anche di stile, di toni, di linguaggio. Con la “Forza tranquilla” che diventa agitata e la “Forza agitata” che diventa tranquilla. Chissà. Ma adesso, sempre in tema di campagna elettorale, mi si lasci assegnare il Premio della Coerenza ad Enzo Marangoni della Lega Marche, che si candida alla presidenza della provincia e nel primo punto del suo programma dichiara di battersi per l’abolizione delle province.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Capponi – Pettinari due diversi linguaggi provenienti dalla vecchia e nobile Democrazia Cristiana. Cultura di governo da ambo le parti. Il primo già iscritto al cdu – Udc ma sempre con lo Scudo Crociato fu attratto dal piffero di Silvio Berlusconi. Il secondo è rimasto sempre con l’Udc essendone anche il Segretario Regionale. L’avventura positiva delle passate elezioni provinciali, li ha visti insieme nella vittoria. Poi le cose sono cambiate, l’emergenza nazionale e internazionale molto seria,ridicolizzata dal Primo Ministro con un comportamento da mettere in difficoiltà anche i nostri mercati internazionali, ha fatto si che l’Udc si presentasse da solo nella competizione provinciale di Macerata. Le proposte del PD e l’esperienza fatta in Regione Marche a responsabilizzato il Partito a questa scelta coraggiosa. Unire grandi forze popolari con esperienze di partito e non da solo Capo Classe che dirige tutto l’esecutivo, poi con un scolaretto come Umberto Bossi che ha sempre bisogno dell’insegnante di sostegno a causa delle sue sparate fatte anche sull’unità d’Italia, inoltre la gara delle destre se chi accapigliano per stabilire chi è più a destre. Ha indotto l’Udc ad unirsi con chi condivide e soprattutto vuole risolvere i problrmi della: Scuola, Disoccupazione, Sanità, Infrastrutture,Oratori, Viabilità e la molto urgente risoluzione della raccolta differenziata in tutti i 57 comuni della Provincia di Macerata. Questi sono i motivi della nostra coraggiosa scelta di fare insieme agli ex democristiani e amici del PD,una vera politica come sempre abbiamo fatto in passato,rifiutando il Folclore politico del Pdl che ancora insiste su le solite cose troscurando i veri problemi,dove attraverso quel piffero televisivo citato all’inizio sta illudendo pericolosamante molti italiani. Noi questo non lo vogliamo,”i due diversi linguaggi” carissimo Dott. Liuti sono solo per questi motivi politici.
Menomale che Ivano c’è
Se veramente l’UDC avesse avuto la decenza di mostrarsi coerente come vuol far credere, avrebbe dovuto correre da sola e non allearsi ai partiti che hanno sempre considerato “la Democrazia Cristina” un partito di solo potere. Solo così Pettinari avrebbe potuto avere una ragione per fare quello che ha fatto. Mi chiedo: ma se la LAM non avesse vinto il ricorso, Pettinari avrebbe avuto il coraggio di distanziarsi da Capponi?
Ho l’impressione che Bossi con il suo partito, che dimostra ogni giorno di più di puntare al concreto e non alle chiacchiere, non è molto apprezzato solo da quella parte di italiani che vorrebbe uno stato assistenzialista mentre tutti dovremmo concorrere al benessere con il nostro lavoro e con le nostre forze! Purtroppo Bossi più che di un insegnante di sostegno potrebbe aver bisogno, visto il suo stato di salute, di un terapista della riabilitazione motoria, per il solo fatto che, a mio parere, sembra limitato solo nei movimenti…….però esistono tanti bravi infermi con una testa funzionante; a lei consiglio, caldamente, di ripassare qualche regola grammaticale ed ortografica, visto che nel suo scritto manca qualche “h”. Con simpatia, un vecchio democristiano che ha un rospo in gola che non riesce a mandar giù…..
In principio creò il cielo e la terra e lo Scudo Crociato. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Silvio aleggiava sulle acque.
Silvio disse: “Sia la DC!”. E DC fu. Silvio vide che la DC era cosa buona e disse “Uhhhhh la DC!” quindi separò l’UDC dalle tenebre. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
Il secondo giorno disse “ma che CCD ho fatto!?” e fu allora che separò le acque, che sono sotto il firmamento (reflue) dalle acque, che son sopra il firmamento (chiare). E così avvenne. Il terzo giorno Silvio, non ricordando se quelle del ccd – cdu – udc erano purissime o intrise di cacca, disse: “innaffiate La terra affinche’ produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie”. E così avvenne….
In buona sostanza Tacconi ci ha spiegato perché l’udc può andare di qua’ e di la’ a seconda dell’aria che tira … siamo tutti democristiani anche se qualcuno puzza di popo’.
E fu sera e fu mattina … ed a volte notte fonda.
Tacconi sembra già pronto al balzo verso la maggioranza di centro-sinistra in consiglio comunale!!
Invito i lettori di CM di andare a cercare le dichiarazioni dello stesso Tacconi riguardo il centro sinistra prima delle elezioni.
L’UDC è davvero imbarazzante in questi atteggiamenti, del resto cosa possiamo apettarci di più dall’UNIONE dei CASINI (non inteso come Pierferdinando!!!)?
Carissimo Roberto Cherubini, quando una coalizione vince le elezioni, secondo la nostra cultura politica, deve terminare la legislatura. Solo il popolo sovrano può cambiare il percorso scelto attraverso una competizione elettorale.Ricordi benissimo quando ho lottato per creare un Grande Centro al Comune di Macerata. Non ci sono riuscito, ora siamo ben 13 gruppi politici che si parlano tra di loro perdendo molto tempo prezioso a scapito delle delibere da votare. Ricerca nei dibattiti consigliari la mia coerenza, non la rovino di certo a fine carriera, se poi ciò avverrà. Dipende molto da come politicamente mi provocate. Cherubini, L’UDC è destinato a riordinare il futuro politico del nostro Paese.
L’UDC è destinato a riordinare il futuro politico del nostro Paese….
Un incubo
Ha ragione Tacconi. Come diceva Andreotti, tra quelli che si sono riciclati a sinistra e a destra, “moriremo democristiani”. E poi a mio dire è anche il trionfo di quella tragicamente-divertente canzone di Gaber che va sotto il titolo de “Il conformista”. Nessuno si illuda: il conformismo dell’anticonformismo è a volte ancora peggiore della malattia. Peccato solo che, nella nostra fattispecie, al basso profilo non corrisponda un sermo humilis (come dire che sotto la pecora c’è il lupo). Sì, moriremo democristiani.
Taccò c’ha rajo? Ma la sua Democrazia Cristana c’ha lasciatu un bedito pubblico che manco li nostri gli potrà paga! Quissu è lu buon governo de Taccò e delli democristianoi come issu?
Alex Stecca, hai steccato. Ha ragione Tacconi a sottolineare che sia Capponi che Pettinari provengono dalle file dello scudocrociato.
@ Filippo
Vorrei farti notare che morire democristiano non apre automaticamente le porte del Paradiso, anzi…
Ho rincorso Pettinari nei suoi dibattiti pubblici con gli altri candidati, volevo fargli una domanda, ma non ci sono mai riuscito, visto che è sempre scappato prima. Allora la domanda la pongo qui, sperando che qualcuno dell’UDC, magari Tacconi, abbia la bontà di ripondermi.
Verso metà Aprile ho letto su vari giornali locali un’intervista ad Acquaroli nella quale lui affermava che Pettinari fino all’ultimo giorno ha cercato un’alleanza con loro (sinistra estrema), offrendo anche la Vicepresidenza, ma SEL ha sempre rifiutato. Ora vorrei domandare a Pettinari, o chi per lui, se, in caso di ballottagio, l’UDC sarebbe ancora intezionata a fare questo tipo di accordo, magari in cambio della Vicepresidenza, per un apparanentamento con i COMUNISTI…. non debbo scrivere ex, visto che si chiamano ancora così ed hanno la falce e martello nel simbolo!! Grazie a chi vorrà rispondermi!
@Giulio
Che Aquaroli nato e cresciuto Socialista sia diventato, imporovvisamente, un comunista-mangia-bambini non mi risulta…
Qualche anno fa anche l’allora ministro Mussi disse su RAI3 regionale che il governo dell’Università locale si esprimeva come la mafia. Non ricordo reazioni indignate.
rispondo io a Giulio pur non conoscendo nulla
Aquaroli al ballottaggio appoggerà Pettinari.
Non sarà vice presidente della provincia.
Sarà un assessore regionale esterno.
Per Treia speriamo che vinga Pettinari.
Così Capponi sarà il nuovo sindaco di Treia liberandoci di questa amministrazione inefficente ignorante e incompetente che in dieci anni a ridotto la città di Treia ad un paese del terzo mondo.
Capponi è il massimo sponsor di questa amministrazione treiese lui fa il bilancio e determiana le azioni amministrative; Pettinari ha sopportato in silenzio. Gli esponenti del FLI locale, massimi esponenti dell’amministrazione, si trastullano su piccoli piaceri ad amici di merenda.
Speriamo che i giovani treisi e Maceratesi motivati lavorino per sconfiggere questa forma di inadeguata politica e ignoranza amministrativa.
@Cerasi
Non ho la fortuna di conoscere Acquaroli, e quindi non so se sia nato e cresciuto socialista. La falce e martello ed il nome Comunista compaiono sotto il suo nome sulla scheda elettorale, ed io mi riferivo a questo!! E poi chi ha detto che i comunisti mangiano i bambini, al massimo quelli duri e puri hanno solo ammazzato qualche centinaia di di migliaia di persone.. tra cui molti socialisti!! Ma questo è un discorso vecchio e che ci porterebbe troppo lontano dalla piccola Provincia di Macerata.. Qui gli elettori dell’UDC, come il sottoscritto, vorrebbero solo sapere se il loro candidato, pur di sconfiggere qull’eversivo di Capponi, del quale fino a ieri era il vice, sarebbe veramente disposto ad allearsi con chi ancora mantiene nel suo simbolo la Falce e Martello, ma loro vorrebbero saperlo prima di andare a votare, anche perckè questo mi sembra che snaturi un po’ il tanto strombazzato progetto marchigiano.. in regione l’estrema sinistra è all’opposizione!!
@Giulio
Se per lei è importante una falce e martello sotto un simbolo poichè pensa che chi si professa comunista in Italia sia, in un qualche modo, moralmente legato alle molte malefatte comuniste, ai gualg, alla scia di milioni di morti, ecc. allora credo che dovrebbe essere conseguente e chiedersi come si possa allora avere come supporter chi, moralmente, è portatore di posizioni ideologiche molto simili alle varie dittature di destra che non poco hanno proliferato nel Mondo, e che anche esse hanno lasciasto una lunghissima scia di sangue…
Le confermo che Aquaroli è nato e cresciuto Socialista.
Che poi, come dice lei, ci siano molte contraddizioni in queste elezioni provinciali non è una novità: sono almeno 70 anni che, in politica, in Italia c’è di tutto ed il contrario di tutto, si dice tutto ed il contrario di tutto, si promette tutto ed il contrario di tutto, ecc….
@ Gianfranco Cerasi
C’è qualche ingenuo che crede che non sapessero… oltre lei, Cerasi? Sapevano sapevano! Prendiamo Palmiro Togliatti numero 3 dell’URSS di Stalin tanto che ha ancora dedicata una città, non in Siberia, dove amava mandare i comunisti italiani non inquadrati, ma nelle ricche pianure del Volga. Crede che Berlinguer ignorasse tutto questo? Infatti, da persona un po’ più umana rispetto a Togliatti, ha sempre cercato di spostare il partito dal bieco sovieticismo cosa che chiaramente non poteva fare apertamente poiché tutto il Partito Comunista Italiano oltre che essere voce ed orecchio del PCUS quest’ultimo ne era anche il loro “bancomat”. Per non parlare dei viaggi che la gente di cultura e istruita (almeno spero che un politico anche in campo locale sia tale) fino alla fine degli anni ’80 faceva in questi paradisi: che faceva non vedeva che la gente stava male? Poi tornava ed erano tutti a parlare ancora di comunismo. Se hanno avuto l’ignoranza di mangiarci col comunismo abbiamo almeno la decenza di eclissarsi!
Io non ho mai votato partiti nostalgici del ventennio né di altre dittature di destra. Se anche nello stesso MSI (che non ho mai votato nemmeno nei suoi successori) ci fossero stati hanno avuto la decenza di lasciare perdere simbologie o di intrattenersi con altre stupide dittature cosiddette di destra (non esistono dittature di destra il socialismo e nazionalismo non appartengono molto alla destra) che hanno pullulato il mondo anche dopo la seconda guerra mondiale!
Veniamo ai giorni nostri. Sono così bravi ad infinocchiare la gente che continuano anche in campo locale. Il PD ha ancora dentro di sé quei geniali ciechi che andavano in viaggio là assieme ai loro padri-politici per poi tornare qua ad aizzare il popolo. Ora se hanno sbagliato, e di che misura!, una volta che cosa vogliono ancora? Per forza il PD sta franando: hanno ancora in seno la più grande fallimentare classe politica. Poi ci sono quelli come… Acquaroli che fiutato che il socialismo in Italia è morto il PD è roba da becchini a meno che non hai le qualità per trasformarlo, ha scelto la nicchia politica attualmente più vincente cioè quella vendoliana, ma sono sempre lì con la loro incoerente demagogia. Ad esempio a nessuno gliene frega di spiegare che il prossimo referendum sull’acqua non riguarda la privatizzazione di essa, ma la legge da abolire parla solo di una regolamentazione di come devono avvenire le compartecipazioni. Cosa che avviene da anni nel comune di Morrovalle che se usiamo quindi, paradossalmente, lo stesso linguaggio del partito di Acquaroli, in quel paese dove esso stesso è stato sindaco ha la propria acqua privatizzata da anni. Parliamo dei rifiuti: il sistema della discarica è un sistema osteggiatissimo dalla SEL salvo quando sono i loro i comuni ha beneficiare degli introiti che ne derivano. Prendiamo Morrovalle ad esempio, infatti.
Allora a me sembra che i comunisti non siano ancora cambiati perché continuano a mangiare con la politica infischiandosene della coerenza del loro operato.
no comment http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1789183761813&set=o.217570971592496&type=1&theater
@Interfc
La sua affermazione che non esistono dittature di destra mi sembra un pochino, ma solo poco poco ma poco poco veramente, eccessiva…
Per quanto riguarda il resto del suo intervento lei nel calderone ci mette un pò di tutto, fingendo di non accorgersi che hanno ben poco a che fare coloro che oggi in Italia continuano a professarsi comunisti con l’URSS di Stalin, soprattutto non fosse per semplici ragioni anagrafiche.
Inoltre lei, sempre nel calderone di cui sopra, teorizza che il semplice militante (di ieri) avesse la stessa colpa morale della Direzione del PCI (di ieri) quando invece le cose non stavano esattamente così.
Per quanto riguarda il lasciare perdere le simbologie da parte della destra mi sembra che anche qui vada un pochino a spasso, visto che terminologie, saluti, riti in molti casi sono gli stessi di 50, 60, 80 anni fa…
@Cerasi
Io non ho alcuna intenzione di polemizzare con lei, il tuttologo che interviene su qualunque argomento venga trattato da CM.. la mia domanda era rivolta a Pettinari o chi per lui dell’UDC. Se vogliono allearsi con chi ancora si proclama Comunista basta che lo dicano.. gli elettori si comporteranno di conseguenza! Ma visto che lei è voluto entrare in questo argomento.. le dico soltanto che io ho frequentato l’Università di Bologna negli 70, quando ero preso a spintoni e sbeffeggiato nelle mense universitarie perckè mi portavo da leggere il Giornale di Montanelli, quando nelle assemblee non c’era diritto di parola, quando nelle feste dell’Unità era tutto un osannare ai Paradisi terresti dell’EST!!! Mi ricordo ancora che si vendevano solo prodotti importati da quei paesi, tutti gli stand tappezzati da foto sorridenti di quei popoli amministrati così democraticamente.. quindi quei comunsiti li conosco abbastenza bene!! Erano gli anni 70.. i D’alema, i Bersani, i Berlinguer, i Bertinotti ecc. ecc. c’erano già.. Quanto al fatto che da 70 anni in politica in Italia si dica tutto ed il contrario di tutto forse è vero, ma ci sono state due descriminanti, il ’48 dove i veri democratici hanno fatto una scelta di libertà per il Paese, ed il ’94 quando è stata distrutta la gioiosa macchina da guerra di Occhetto. E gli elettori dell’UDC stavano dalla paret giusta!!
@Giulio
Scusi ma se ancora lei ritira fuori i “cattivi comunisti” al solo scopo di demonizzare gli avversari, come se chi ha oggi 30 anni è complice di cose accadute 40 o 50 anni fa, mi sembra che sia soltanto mera propaganda politica.
Anche perchè chi oggi ha 40 nni non può, ne anagraficamente ne culturalmente, aver avallato le purghe staliniane o le dittature comuniste che sono nate nel secondo dopoguerra.
A proposito di Bologna…
Ma, negli anni ’70, a Bologna mi sembra, se la memoria non mi inganna, che nell’Universtà fosse fortemente presente Autonomia che, con il PCI, c’entava assai poco e che anzi mi sembra che fosse assai critica anche con il PCI.
Quelle che lei considera discriminanti, per appellarsi come campioni di virtù democratiche mi sembra che mancano di qualche passaggio.
Come ad esempio l’astensione comunista (se non erro nel 1980) in Parlamento per non fare processare Andreotti (campione di democrazia).
O come precedentemente da parte del PCI il voler riconoscere e mantenere il Concordato tra Stato e Chiesa nella Costituzione.
O ancora quando c’era il Governo di superunità nazionale in cui Togliatti con l’amnistia pose al riparo tanti iscritti al PCI che avevano commesso omicidi e violenze ma amnistia che aiutò tanti fascisti a non perdere incarichi e poltrone nel pubblico impiego.
Non credo non si sia ancora reso conto che vi è stato un patto non scritto, consociativo, tra la DC e il PCI fin dagli arbori della Repubblica che ha regolato di molto la Nostra Nazione.
Prima del cambiamento dei regolamenti parlamentari i radicali (in 4 gatti in Parlamento) bloccavano le leggi… Lei crede che se il PCI con oltre 200 deputati non sarebbe riuscito, volendolo, a mettersi di traverso???
Si chieda perchè non lo ha mai fatto preferendo molte volte l’astensione…
Caro Ivano come sai ti reputo una persona seria e presente a te stesso, in genere sei uno che pesa quello che dice, quindi credo che quello che hai scritto sopra lo hai scritto solo perché non potevi scrivere altrimenti, mi vieni a parlare di coerenza quando sai sicuramente meglio di molti altri che qua di coerente non c’è assolutamente nulla, mi parli di scelte dettate dal fatto che pensate al bene dei cittadini, alla scuola e che voi siete le persone del fare…. a questo punto la domanda che mi viene spontanea è: cosa intendete quando parlate del fare ? intendete di quante poltrone prenderete o quante ne lascerete? oppure parlate del fare inteso come opere, progettazione mettere in moto una macchina politica funzionale che non sia solo in peso per i cittadini ma un aiuto…. perché se intendiamo la polita in questa maniera son sicuro che questa volta sei davvero in difficoltà a fare campagna elettorale …. e vorrei davvero esser una mosca per vedere se te e la tua famiglia avete davvero il coraggio di mettere la provincia in mano alle persone che la pensano diametralmente all’opposto…. inoltre credete davvero che tutto l’elettorato dell’UDC sia così ceco da non capire che tutta questa manovra è solo ed esclusivamente fatta per FINI personali, che non ha nulla a che vedere con un buon governo o programmi .
Capponi è sicuramente un uomo del fare, e sinceramente anche troppo paziente per affrontare in maniera serena tutto l’accaduto in genere questa pazienza e serenità viene dalla competenza non dalle chiacchiere chi conosce Franco sa che non è mai stato tanto tranquillo come in questo momento, siamo noi elettori che non dobbiamo esser tranquilli se non ci sarà lui alla guida della provincia.
Io che non ero un democristiano (ho votato DC una sola volta, per motivo personali) devo dire che, in confronto all’UDC di oggi, che si scopre “non berlusconiana” dopo essere stata, per quasi quattordici anni consecutivi e senza interruzioni, alleata di prima di Berlusconi, la DC era un signor partito, che conteneva al suo interno anche figure di altissimo valore morale e politico.
Quanto al resto, queste sono state le peggiori elezioni provinciali, forse le peggiori in assoluto, che io ricordi (ho votato per la prima volta nel 1987).
Non a caso l’affluenza alle urne è scesa del 15 per cento nonostante sia salita nei comuni in cui si sono tenute anche le comunali.