di Laura Boccanera
E pensare che era nato come residenza esclusiva per le vacanze delle famiglie bene dell’hinterland maceratese: negli anni Settanta avere una proprietà all’Hotel House significava far parte della gente che contava, tanti anche dal nord comprarono lì un appartamento per raggiungere velocemente la spiaggia ed il mare. Nel giro di 30 anni l’enorme struttura a forma di doppia T è invece diventato la babilonia delle lingue, un paese verticale di 16 piani e 500 appartamenti che negli anni si è così svalutato che nel 2000 con 50 milioni di lire riuscivi a comprare 64 metri quadrati. E con la presenza sempre maggiore di stranieri, inversamente diminuiva quella degli italiani. Dopo recenti fatti di cronaca violenta l’Hotel House è al centro del ciclone, ma in città lo considerano una risorsa.
<<L’Hotel House è un miracolo>>. Esordisce così il sindaco di Porto Recanati Rosalba Ubaldi incontrando stamattina istituzioni e stampa per cercare di abbattere uno dei luoghi più comuni sull’Hotel House ricettacolo di delinquenza e criminalità. <<L’Hotel House è un miracolo perchè è l’unico posto in Italia in cui più di 40 etnie vivono tra loro in maniera pacifica. Gli stranieri in città rappresentano il 21,87% dei residenti, pari a 2682 persone su una popolazione di 12.264. Ed è gente che lavora o che è in cassa integrazione, che ha bambini, che frequenta le nostre strutture sportive e che è ben integrata.
La nostra società non ha mai mostrato intolleranza nei confronti degli stranieri ed i recenti fatti di cronaca non possono demolire gli sforzi fatti da un’intera comunità per gestire la convivenza e l’integrazione generalizzando un problema che è fisiologico in tutte le città>>. Un’analisi quella del sindaco che viene supportata anche dal Prefetto Vittorio Piscitelli sulla base del trend dei delitti dal 2008 ad oggi: <<I dati statistici sui reati di Porto Recanati possono dare serenità, sono in linea con quelli di altre province e sebbene ora ci sia una battuta di arresto rispetto al trend che stava vedendo una flessione importante dei fenomeni criminosi il numero di furti si mantiene fisiologico. Il recente omicidio si inserisce in un controllo dello spaccio avendo le forze dell’ordine messo mano ad uno dei boss del traffico (Tarek Smali ndr) aprendo però la corsa alla successione. Le attività investigative di carabinieri e polizia vengono portate aventi quotidianamente, ma puntare il dito sull’hotel house come fonte di ogni male potrebbe scatenare episodi di intolleranza ed esasperazione da parte di chi invece lavora e vive in maniera onesta>>.
Presenti all’incontro anche il colonnello Paolo Papetti, comandante provinciale della Guardia di Finanza, Marco Di Stefano Comandante provinciale dei Carabinieri ed il Questore Vicario Piernicola Silvis. <<Per l’Hotel House e per i servizi sociali noi stanziamo ogni anno 722 mila euro: Porto Recanati è la città con più presenze straniere se consideriamo che la media nazionale è ferma al 7%. Tanti sono bambini e proprio su di loro puntiamo per l’integrazione del domani, L’Hotel House non è solo delinquenza, e se qualcuno pensa di venire a Porto Recanati per delinquere deve sapere che Porto Recanati non è terra franca>>.
I NUMERI
Ad oggi gli stranieri che abitano a Porto Recanati sono 2682, di cui 2353 extracomunitari (19,2%) e 329 comunitari (2,7%). Un trend in crescita di circa il 4% rispetto al 2009. I minorenni sono 610 ed oltre il 58% è nato in Italia. Le etnie più rappresentate sono Senegal (393), Bangladesh (330), Pakistan (289), Tunisia (270), Albania (248), Marocco (166), Macedonia (158), Cina (49), Romania (199) Polonia (51).
L’Hotel House oggi ospita 1376 residenti, il 93% è straniero (extracomunitario e comunitario) mentre il 7% è italiano.
Per quanto riguarda invece i fenomeni criminosi fino al 31 ottobre 2010 a Porto Recanati si sono verificati 1049 delitti (erano 1091 nel 2009 e 1217 nel 2008) di cui alcuni in calo rispetto agli anni precedenti: 1 tentato omicidio, 32 lesioni dolose, 5 percosse, 29 minacce, 19 furti in esercizio commerciali, 24 ricettazione, 1 rapina, 19 truffe, 1 produzione stupefacente, 135 danneggiamenti. Sono invece in aumento i furti (passano da 417 del 2009 a 459), i furti in abitazione (da 34 a 49), i furti di auto (da 76 a 119), le estorsioni (da 6 a 7), stupefacenti (da 24 a 31), lo spaccio (da 14 a 19).
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bè tutti quei dati signor sindaco sono incorraggianti ma non diffondeteli rovinereste la vostra isola felice
PACIFICA????????”
?????????????
Ovvio che convivono fanno business togheter.
Allora via date una concessione edilizia speciale per un secondo hotel house.
Inviterei il signor sindaco a trascorrere UNA SETTIMANA in quest’isola pacifica. Poi vediamo.
Gentile Sindaco Ubaldi,
mi domando perchè, viste le straordinarie caratteristiche del complesso dell’Hotel House e considerate le enormi risorse culturali di cui a sua detta lo stabile “trabocca”, Lei no vi trasferisce la residenza…. Magari così potrà godere a pieno dello splendido clima pacifico di cui le cronache locali degli ultimi tempi sono piene!!!
Che ne dice vuol fare la prova? Così tanto per far seguire da fatti concreti le sue dichiarazioni che francamente un pò mi stupiscono!!!
Se io avessi fatto tanti apprezzamenti (miracolo, esempio di integrazione) su una località avrei cercato sicuramente di abitarla e come me molte altre persone la pensano a questo modo.
Non le resta che farlo!!!!
In bocca al lupo!!
La sig.ra Ubaldi di che paese è Sindaco?
Di Paperopoli… forse.
Inizierei sul concetto che quasi sempre si parla di numerose presenze “clandestine” nella struttura ergo presenze non registrate. Da qui verrebbe da chiedersi se siano più attendibili i dati ufficiali a la presenza “percepita” dalla cittadinanza.
Debbo comunque informare che esistono molte altre realtà di pacifica convivenza di etnie.
Posso, ad esempio, affermare che in italia esiste almeno un’altra realtà dove vive “un agglomerato di circa 5000 stranieri facenti capo a 23 etnie differenti che convivono perfettamente. Sono integrati nella realtà cittadina, sebbene sia una piccola cittadina di 15000 abitanti, sono regolari e sono tutti dei gran lavoratori impegnati prevalentemente nei lavori agricoli. A dispetto dell’opinione, sono pochi i casi di irregolari.”
Altra splendida realtà quindi, segno ineluttabile che un enorme mole di stranieri “ghettizzati” possa tranquillamente convivere con una piccola realtà.
Almeno fino al gennaio di quest’anno… Già, perchè il 10 gennaio, invece, di quella Rosarno, il Ministro dell’Interno disse:
“A Rosarno c’è una situazione difficile come in altre realtà, perchè in tutti questi anni è stata tollerata, senza fare nulla di efficace, un’immigrazione clandestina che ha alimentato da una parte la criminalità e dall’altra ha generato situazione di forte degrado”
Una persona mi disse che “quando si presenta un problema che non sai affrontare e che rischia di metterti in difficoltà, la prima cosa da fare è far si che quel problema non sia un problema ma un’opportunità. Poi con il tempo, se ne dimenticheranno”. Era un indottrinamento per un famoso MLM che mi è venuto in mente leggendo la storia di Rosarno.
E devo ammettere che leggendo i commenti sull’Hotel House un piccolo brivido mi scorre sempre sulla schiena.
Ma sicuramente sono io ad essere troppo prevenuto o timoroso.
Ciò,tuttavia, è soltanto una mia opinione
Rosalba Ubaldi si prepara a candidarsi sindaco del Marocco.
ahahahahahahahahah
Quello che dice il sindaco corrisponde alla realtà: a fronte di una presenza immigrata che è tre volte quella nazionale, non si registra un picco di delinquenza corrispondente e la cittadina è nella media.
Dire che all’HH ci sono i clandestini è dire un’ovvietà: se prendiamo duemila abitanti di qualsiasi paese tra di loro ci sarà sempre qualche clandestino.
L’accanimento che molti dimostrano contro l’HH è frutto di ignoranza, pregiudizio e disprezzo per le famiglie povere ma oneste che vivono lì e che andrebbero invece protette da quei delinquenti (italiani e stranieri) che sfruttano l’anonimato del grande condominio per nascondersi e commettere reati
Per una volta condivido il commento di Angeletti.