di Alessandra Pierini
Povero Padre Matteo Ricci! Quello che doveva essere l’anno della sua universale riscoperta e della celebrazione unanime da parte della sua città natale che per troppo tempo lo aveva dimenticato, si sta concludendo con l’esaltazione del provincialismo e delle individualità. Oggi la figura dell’illustre gesuita dominava nel cuore della città. Da una parte, nell’aula magna dell’università il Carlino ha celebrato i suoi 125 anni di fondazione con l’inaugurazione di una bella mostra con le sue pagine storiche a livello nazionale e locale e la tavola rotonda “Macerata ponte con l’Oriente nel nome di padre Matteo Ricci tra cultura, fede e prospettive economiche”, intanto dall’altra parte della piazza, il Comitato promotore delle celebrazioni ha presentato gli eventi finali di questo anno dedicato al IV centenario della morte del più grande maceratese di tutti i tempi.
Monsignor Giuliodori ha scelto la festa del Carlino per esternare la sua posizione sul dibattito che ha visto partecipare politici, figure attive in campo culturale e sociale e tanti cittadini che si sono pronunciati sul progetto di un monumento dedicato al nostro illustre concittadino sulle pagine dei giornali. Il Vescovo di Macerata ha attaccato in primo luogo le istituzioni, in particolare l’istituto Matteo Ricci di cui Filippo Mignini è il direttore.
«Non vorrei – ha detto – che si stia cercando di far emergere la parte umanista di questo personaggio, dimenticando che fosse un gesuita. Si chiama Padre Matteo Ricci e non vorrei che togliendo “padre” venisse confuso con Matteo Ricci, presidente della Provincia di Pesaro. Il progetto di un monumento al nostro concittadino è stato sottoscritto da tutte le istituzioni, essere messi alla berlina ( e qui il riferimento è al Comune, ndr) da chi aveva condiviso un’idea non è bello.»
CARLINO - Cristiano Bendin da oggi è il nuovo capo della redazione maceratese, dove lavora da circa due anni. A lui i complimenti da parte di Cronache Maceratesi
Monsignor Giuliodori ha poi mostrato una pagina della cronaca locale del Carlino di venerdì scorso, in cui sono state pubblicate le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte che esprimeva la sua contrarietà al monumento in un’intervista intitolata “Come si fa a mettere Padre Matteo Ricci sui cubi da discoteca?.
«Sgarbi è stato sicuramente imboccato. Questa stroncatura su commissione – ha tuonato – non appartiene alle pagine più belle del giornalismo. Proprio in questi giorni Vittorio Feltri è stato condannato, questo dimostra che la verità viene sempre a galla. Chiedo perciò almeno al direttore una lettera di scuse all’artista Cecco Bonanotte che non merita tutto ciò.»
Monsignor Giuliodori non ha risparmiato Cronache Maceratesi (ci riserviamo di rispondere in seguito) che ha accolto molti interventi ospitando anche l’opinione dei cittadini e in tanti hanno contestato il modo in cui si è posto il Vescovo: «Sono stato investito in questi giorni da un fiume di spazzatura – sono le sue parole -, ne gira tanta su internet e qualche sito locale ne ha raccolta molta. E’ un’operazione orchestrata ad arte da qualcuno, ma tutto questo non mi ferisce più di tanto. Un grande come il cardinale Ruini diceva che le pallottole di carta non fanno male, quelle digitali ancora di meno. Io amo questa città e mi spenderò ogni attimo per il suo bene.»
Il primo a rispondere è stato Cristiano Bendin, appena nominato capopagina della redazione maceratese del Carlino: «Le nostre pagine in questi giorni hanno dato spazio sia ad interventi favorevoli che contrari, cercando di mantenere un certo equilibrio. Vittorio Sgarbi ha ricevuto da noi il bozzetto dell’opera dedicata a Padre Matteo Ricci e l’ha commentata, poi si può essere favorevoli o contrari alla sua opinione ma non è stato sicuramente imbeccato.»
La risposta di quanti erano stati chiamati in causa è arrivata a distanza di una decina di minuti dalla sala consiliare del Comune di Macerata durante la presentazione degli ultimi eventi ricciani.
«Questi festeggiamenti – ha sottolineato il sindaco – si concludono in un clima che a Padre Matteo Ricci non sarebbe piaciuto. Avremmo dovuto continuare a lavorare con la passione che ci aveva contraddistinto finora. Non mi sembra sia stato sottolineato che il Governo, nonostante avesse rassicurato sulla disponibilità di fondi, alla fine se n’è infischiato lasciando il Comitato in difficoltà.» Sollecitato dai giornalisti, Romano Carancini ha continuato: «Non voglio rispondere alle considerazioni del Vescovo ma non credo che dividerci tra buoni e cattivi sia un buono modo per porsi rispetto alla comunità. Un Sindaco non può dividere la sua città ma deve impegnarsi per il contrario. Le mie posizioni sono sempre state le stesse e le sosterrò con coerenza.»
Adriano Ciaffi, presidente del Comitato dei Festeggiamenti, in un lungo intervento conclusivo ha richiamato tutti ad ispirarsi al tema ricciano dell’amicizia per concludere al meglio l’anno : «Questo quarto centenario doveva essere la riscoperta universale di Padre Matteo Ricci ma i nostri discorsi provinciali che ci sono stati anche in passato e su altre questioni, rischiano di far venir meno questa idea di universalità. Per descrivere Padre Matteo Ricci possiamo utilizzare le sue diverse qualità senza escludere l’uomo o il religioso. Pregherei tutti di far sì che le celebrazioni si concludano con una dialettica utile e volta solo a diffondere il nome del gesuita. E’ bene che la stampa apra a tutti gli interventi e alimenti il dibattito ma impostare il discorso su statua si o no mi sembra riduttivo.»
Filippo Mignini non ha raccolto provocazioni e ha descritto Padre Matteo Ricci come personaggio di sintesi tra tre diverse culture, occidentale, confuciana e cristiana, in un’unica persona.
(foto di Guido Picchio)
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Per primo la massima solidarietà e Cronache Maceratesi. Non fatevi intimidire e continuate a fare il vostro lavoro come avete sempre fatto. Questo signore in pratica ha detto “o scrivete quello che dico io o zitti”, tirando in ballo non a caso la censura a Feltri. Non si è reso conto, il pastore, di non avere più un gregge e che la stragrandissima maggioranza dei cittadini non voleva buttare soldi. Ma chi, in nome di Cristo e della povertà, gira in Audi A6 come può capirlo fino in fondo? Una domanda: questo signore-pastore, se non erro, è anche editore di alcuni media. Quale libertà di informazione vige all’interno degli stessi, se il metro di valutazione è quello che leggiamo in questo articolo? Sarà forse il caso che il pastore cerchi un altro gregge da altre parti?
Il Vescovo prima ci insulta (“miopi” e “autolesionisti”) ed ora parla di spazzatura con riferimento sibillino al caso Boffo.
Per la cronaca conosco e stimo Cecco Bonanotte da oltre trent’anni e non ho mai fatto una questione di costi. Ho soltanto avanzato l’ipotesi che il solaio di piazza Vittorio Veneto difficilmente avrebbe retto il peso del monumento (base in marmo e scultura in bronzo).
Interessante il filo (il)logico si sua grazia reverendissima grandissima santissima immacolata eccellenza Giuliodori.
Dopo che le sue pretese medioevali sono state accolte con perplessità il vescovo, invece che riflettere, si è lasciato andare a commenti più consoni ad un’osteria che ad un esponente in speranza di porpora.
E poi fa l’offeso (dopo che non ha fatto altro che offendere indistintametne tutto e tutti) solo perchè non ci sono stti i peana alla sua richiesta di sperperare soldi per una inutile statua che sarebbe servita, solo a lui, per accelerare la sua carriera???
Ed ora, invece che riflettere sulle sue volgari dichiarazioni, continua a provocare ipocritamente la città tutta dicendo che chi è interventuto sulla vicenda della statua (per avanzare legittime obiezionie) e si è permesso di contraddirlo (con ragionamenti e opinioni) è solo volgare spazzatura?
Insomma il vescovo ha dato ampia dimostrazione di come sia inadatto alla città (e forse inadatto a vestire l’abito talare).
Ha dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, che personaggi del genere fanno solo danni in ambito religioso.
Benedetto XVI, tu, che dicono, sia persona capace ed intelligente e che sei molto (ma molto) uomo di cultura di noi tutti messi assieme (e molto ma molto, ma molto molto molto di più uomo di cultura, di religione, di dialogo e di intelligenza del vescovo): per cortesia, ti imploriamo, riprenditelo..di un arrogante simile a Macerata ne facciamo volentieri a meno.
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. PS: dal margine… E’ un NOSTRO concittadino, non certo concittadino del vescovo, che oggi è qui e domani (speriamo) chissà dove
cronache maceratesi ci da l’oppurtunità di dire la nostra,per questo motivo riscuote tanto successo.quando i commenti sono civili, non offensivi e liberi non vedo cosa ci sia di male. forza CRONACHE MACERATESI.
oramai ogni volta che apre bocca non fa che peggiorare la sua posizione. adesso si è anche permesso di definire spazzatura l’opinione di tanta brava gente che già in precedenza aveva “elegantemente” marchiato come “miope” per il semplice fatto di essere in disaccordo con le sue fantasie. sono questi i valori che la chiesa oggi tenta di diffondere? Arroganza, mancanza di rispetto per le opinioni altrui… a me sembra un modello dittatoriale fortunatamente FALLITO perchè gente come questo signore ben vestito dovrebbe rassegnarsi all’idea che questi metodi, fortunatamente, non sono più applicabili in una società che vuole definirsi civile. Quindi più che alzare la voce, abbassa la cresta PRETE, perchè adesso ne abbiamo abbastanza!
bravissimo giorgio palmieri!parole sante.
quelle del vescovo invece sono di una gravita’ imbarazzante!
il nostro lancia avvertimenti degni di persone ben piu’ pericolose(ci siamo capiti).
decide lui chi e cosa devono scrivere e si pone come il nuovo ras della citta’,quando fino a prova contraria il cittadino e’ libero di esprimere le sue opinioni.
mi chiedo con un pizzico di paura cosa quest’uomo avrebbe fatto se non fosse stato prete.
lo so che e’ un esempio stupido e che sono prevenuto ma vederlo ieri all’abbadia di fiastra con audi fiammante con autista passare sul ciottolato,dove tutti vanno a piedi,mi ha fatto stranire.
gia’sta cercando di mettere in riga cronache maceratesi,unica voce libera,che vi dicevo?
non mollate ragazzi,vi siamo tutti vicini!
e poi ciaffi…che parla di provincialita’ quando gli fa comodo,mah no comment!
e poi ruini (quello dell’otto per mille che ha salvato il vaticano dal fallimento finanziario,leggete LA QUESTUA)gli ha detto che le pallottole di carta non fanno male figurarsi quelle su internet….beh caro monsignore vorrei farle sapere che sara’ proprio internet la fonte di liberta’ e rinascita.si sbrighi quindi a provvedere a mandare un editto a tal proposito fossi in lei.
Non ti curar di loro ma guarda e passa
la cosa triste è voler far parte di un gioco e poi non accettarne le regole: dai miei studi emerge che proprio chi ricerca una condivisione con il più alto numero di persone poi alla prima critica o dissensoi rifugge l’iniziale pactum e diventa isterico.
Oh vescovo, le pallottole di carta non faranno male, ma quanto rosichi…..
E’ finalmente finita la pacchia, per voi di Cronache Maceratesi. Avete le ore contate. Gira infatti voce di un dossier sul suo direttore, Zallocco, che sarebbe stato “attenzionato” dagli organi inquirenti a causa del suo look ambiguo (quella faccia da bravo ragazzo, il capello tagliato preciso, e per finire gli occhialetti: non ci sarebbero dubbi, è lui il registra che ha orchestrato il fiume di spazzatura contro Mons. Giuliodori) ed altri della redazione. Io indagherei sugli scabrosi gusti calcistici del Signor Scorcella, ad esempio, potrebbero venire fuori cose interessanti.
Solidarietà piena al Vescovo, assolutamente vittima di un feroce attacco senza precedenti, violento, insensato. Si faccia forza e coraggio, non capisco come ancora riesca a girare tranquillo per Macerata, non sia mai che dalle pallottole di carta si possa passare a qualcosa di peggio. Anzi, io gli consiglio di lasciare al più presto la città, nonostante abbia ribadito la sua volontà di spendersi per la nostra comunità, e da parte mia lo ringrazio per tutto l’impegno che ha profuso. Lasci perdere questa landa di anticlericali e peccatori che si permettono di dissentire dal suo giudizio, questo ricettacolo di miopi provincialotti autolesionisti.
Come si dice, ci guadagnerebbero tutti.
Ed ora, parlando di cose serie, grazie di nuovo a C.M. per aver portato l’attenzione su uno dei tanti nodi della città, e per dimostrare ancora una volta di non guardare in faccia a nessuno (si tratti di interessi politici di parte, ad esempio nell’ormai arcinoto caso SUAP-Giorgini, che in questo caso di sperpero di denaro pubblico).
Chi ha un sussulto, chi protesta, chi rimpiange la dignità perduta della propria città non è un provocatore, e talvolta può trovare consolazione rifugiandosi in un piccolo borgo nelle Marche (San Severino ndr), anch’esso violentato e squilibrato dallo squallore contemporaneo: illuminazioni sbagliate, edifici storici in rovina, repellenti condomini. Ma in questi borghi vivono persone che hanno l’orgoglio del loro passato e si garantiscono la felicità.
(Vittorio Sgarbi, febbraio 1990)
E adesso fa proprio come Berlusconi!!!
“Sta rpijènno le pedecate sua!!!”
E’tv ha inserito sul proprio sito l’intervento integrale del Vescovo (durato più di 18 minuti).
Ha parlato anche della prossima riapertura della Chiesa di San Filippo, di stroncature commissionate, killeraggio e altro ancora.
Di seguito il link del video di E’ tv:
http://www.etvmacerata.it/joomla/
Un politico nato, un chiaro esempio di retorica e demagogia a mani basse…Da Oscar.
Ha insultato la città e fa finta che invece lui sia ad essere stato insultato, un rovesciamento integrale di quanto e successo… Che sceneggiata, che attore!!!!
Sua Santità, lo richiami e gli insegni l’umiltà, magari mandandolo (come Matteo Ricci) a fare il missionario a piedi e non sull’AUDI A6
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PS: dal margine: per uno che dice di non essere stato toccato dalle (giuste) critiche fa così tanto il superiore che continua a parlare di una cosa che, per sua stessa ammisisone, non lo ha nemmeno sfiorato?
Pretende 2 pagine dal Carlino, interviene con fare superbo, continua a dare patenti a tutti.. e per fortuna che la cosa non lo ha toccato?
Se lo toccava cosa faceva un rogo in piazza???
Chiamava Mastro Titta e faceva decapitare chi aveva osato contraddirlo???
Per fortuna che non è stato toccato.. presumibilmente nemmeno dalla mano del Signore.
beh…effettivamente da quando interviene il vescovo sui giornali c’è molta spazzatura!
Giuliodori cardinale subito.
S.E. Mons. Giuliodori sta proprio iniziando a frantumare i cabbasisi!!!
Parla di spazzatura? Perfetto, invece dell’Audi A6 e di tutto il futile di cui si circonda, svesta gli abiti talari, inpugni scopa e paletta, e dia una mano a rendere più pulita la città!!! Poi, se si comporta bene, una statuetta di Padre Matteo Ricci gliela possiamo anche fare!!!
Questo signore (allo stato mi rifiuto di definirlo “eccellenza” o “eminenza”) probabilmente ha studiato ad Arcore: notate le assonanze vittimistico-narcisite con altro personaggio nazionale?
In questi giorni del personaggio credo si sia detto a sufficienza, ma la novità è che lui non ha “paura delle palottole di carta dei giornali e tanto meno di quelle su internet” e questo da la misura di come il suddetto (paura a parte, che nessuno intende incutere) sia, come “pastore di anime”, ben calato nella realtà dei nostri giorni.
Egregio signore, il medioevo dei feudatari è passato da tempo!!!
La “spazzatura” e gli “insulti” sono solo nelle sue espressioni, mentre le opinioni di risposta sono solo pareri ahimè discordanti dalle sue posizioni, con qualche garbato invito a lasciare questa “città anticlericale, provinciale, chiusa e culturalmente ignorante”!
Le libere espressioni sul web, se prive di insulti e diffamazioni di feltresco stile, significano DEMOCRAZIA (mai sentita questa parola?); di ciò non bisogna aver paura ma chi ha intelligenza ne tiene conto.
Complimenti a CM per lo spazio che continua a dare a TUTTE le opinioni!
Ci siamo vantati di avere un vescovo molto giovane, un ragazzino disse qualcuno…
bisognerà prendere atto che forse è troppo giovane visto che fa ancora i capricci.
Ciò, tuttavia, è soltanto una mia opinione
Il nostro amato pastore resisterà a questa gogna mediatica e a certa stampa facendosi forza con le parole di nostro Signore: “chi è con me prenda la sua Audi e mi segua”. Sono tutte prove che il Signore permette per un inspiegabile disegno: tifa per un candidato sindaco e questo perde, vuole zittire il Centro studi biblici e questo ha sempre più visitatori che partecipano agli incontri, vuole fare un idolo e tutti dicono di no. E per ultimo va a vedere la Lube e questa perde. Ma non sarà mica che…
Con soggetti del genere cresce l’autostima per essere orgogliosamente anticlericali.
In Vaticano e dintorni pensano di poter continuare a saccheggiare impunemente le risorse pubbliche con la complicità di una classe politica imbelle, ma per fortuna ogni tanto qualcuno si oppone e non sempre le cose vanno secondo i loro piani.
Spero che CM risponda per le rime al vescovo senza chinare la testa e sono convinto che lo farà.
Sono già intervenuto sulla stampa con una posizione precisa: il monumento non ora.La conferenza che CM ci invita ad ascoltare su ETVmacerata ( vedi sopra) conferenza che si è tenuta presso l’Aula Magna dell’Università e che riporta integralmente il discorso del Vescovo è fondamentale.Invito ad ascoltarla. Non entro nel merito della seconda parte ( dalla metà in poi, quando il Vescovo entra “in re” parlando della Stampa locale) e lo faccio volutamente in quanto non desidero affatto e per nessun motivo alimentare la polemica,a volte anche anche pesante, tra clericali e anticlericali, tra Guelfi e Ghibellini.La prima parte, invece, nella quale il Vescovo difende l’opera di Padre Matteo Ricci è pienamente condivisibile. La sua tesi è attendibile e veritiera ed è giusto ( storicamente e per fede) che il Vescovo ( qualsiasi Vescovo)abbia a cuore la conservazione di quella che fu una verità\realtà: Padre Matteo Ricci era, in primis, Gesuita e questo non va dimenticato. L’asse su cui si struttura e da cui parte la ricerca culturale e scientifica di Padre Matteo Ricci è la Fede e non altro. Dunque da questa si deve partire e questa è la “base” per cui Matteo Ricci è Padre. Questo è incontestabile. Infatti, non a caso il Vescovo, cita l’intera porzione testuale del Planetarium. Appare, ovvio, dunque, che la sua ( del Vescovo) discussione sulla differenza tra “laicismo e laicità” è altrettanto condivisibile.Premetto che non conosco il Vescovo e che i voti non me li ha “passati” qualche Parrochia.
Ho ascoltato attentamente l’arringa del Vescovo: voglio quindi aumentare il livello “di spazzatura” da quest’altro pulpito, senza presunzione, nè competenza, nè autorevolezza dell’ abito che lui porta naturalmente, ma con sicuramente delle
croci da portare anch’io come tutti i cristiani e uomini e cittadini di questo mondo e perciò autorizzata ad esprimere parimenti un’opinione, anche ben custodita come diritto dalla nostra Costituzione Art.21, che insieme contempla la Libertà di Stampa.
E’ la prima volta che lo sento in voce, e se prima avevo di lui l’immagine di un uomo che a parte l’anello sponsale, la Croce sul petto e ogni altro simbolo di Fede addosso, non conosca cosa sia l’umiltà che pure gli converrebbe come contraltare interiore per tutto quanto ha elencato come elementi di manifestazione esteriore – macchina di lusso compresa, certo, piccola dimenticanza- adesso ne ho più che conferma, dopo aver visto tutta la gestualità e paraverbalità del suo parlare in pubblico.
Ma s’è scordato il nostro Vescovo, evidentemente, di qualche altro passo del Vangelo, dove Gesù ordina ai suoi di andare per le città e restare solo dove gli sono ospitali e di andarsene quindi da quelle inaccoglienti, scrollando la polvere dai loro sandali perchè indegne. Non vedo sandali ai piedi del Vescovo, e non vedo città così ospitale o indegna per lui a Macerata. Riflessione doverosa da fare, Eccellenza, prima di pronunciarsi ancora contro qualcuno e a favore di qualcosa o qualcun altro chè sa molto di mondanità, come anche preoccuparsi da mattina a sera di statue alte, pesanti e dorate, da sceicchi , per poter arrivare a onorare Dio.
Vedo invece tanta polvere o meglio polverone, da lui sollevato per la statua o monumento che dir si voglia.
Ha delle belle croci da portare il Vescovo Giuliodori:, come no: vogliamo fare a cambio Eccellenza? Con chiunque incontri per strada in orario di lavoro, porti i figli prima a scuola o mentre torna da far spesa con le buste ogni giorno meno pesanti in mano : il primo che le capita a tiro. Vedrà che salti di gioia scambiarsi i ruoli: potrà fare felice qualcuno, molto cristianamente, con l’andare Lei a lavorare e l’altro occuparsi di perorare una spesa che non rientra nel suo ” spendersi come religioso” quanto nel voler far spendere come autorità religiosa con la sua “imposizione vescovile” alla maggioranza della nostra collettività che non vuole privarsi nè ora nè mai ,di una simile somma di denaro pubblico. Sottolineo infatti, che ad inizio discorso, la premessa è stata ” in attesa” di tempi migliori per le casse comunali, i 300.000 euro della Fondazione Carima, saranno dirottati per il restauro della Chiesa di San Giovanni.
Concludo.
A parte che Padre Matteo Ricci non è stato il solo personaggio della storia a penetrare in Cina , anche Marco Polo prima di lui, pur ” semplicemente” come esploratore, convengo con il Vescovo che non si possa accantonare il titolo di Padre gesuita alla sua figura. Però anche qui, tutta questa vicenda su Padre Ricci, tra laici e cattolici, tra Fede e Scienza, mi evoca un altro passo più doloroso del Vangelo ” ….presero la sua tunica e la tirarono a sorte” .
Dica quel che vuole Eccellenza di pallottole di carta o digitali, ma non è un bello spettacolo questo, da nessuna parte si guardi, anche se le riconosco un forte, impattante , efficace impianto retorico nelle sue uscite pubbliche, che però, fanno poi i conti nelle menti di molti, col “vero” aristotelico a cui molto più si ispira nei suoi discorsi che a quelli evangelico pastorali e quindi suona anche male il suo richiamo all’ onestà intellettuale che Lei rivolge alle personalità politiche ed i professionisti presenti alla Celebrazione di ieri mattina.
Sa perchè faccio spesso citazioni dal Vangelo? Perchè ho avuto uno zio prete con tanto di tunica nera abbottonata fino ai piedi, che appena in età di leggere mi regalò la Sacra Bibbia illustrata, dove mi sono esercitata a lungo per imparare. E lì, tra immagini spaventose , inquietanti, di gole sgozzate, di battaglie tra uomini di Fede e giganti, angeli divenuti demoni e scene dell’Apocalisse, quando finalmente terminai l’Antico Testamento, assaporai tutta un’altra Verità quando incontrai la persona più straordinaria, mite, umile , forte, rivoluzionaria, pacifica e calpestata di tutta la storia dell’umanità e me ne innamorai; tutt’ora quindi, mi infastidisce ogni tradimento del suo messaggio di povertà, pietà e carità. Naturalmente costui è il Figlio di Dio, Gesù Cristo. E anche questa mia, Eccellenza, senza volerlo ma ce l’ho nel cuore, è una piccola, piccolissima testimonianza di Fede… gratis.
Non avrei finito. Voglio aggiungere che io non ho nulla da vergognarmi nel dire ciò che penso su questa pagina di cronaca locale digitale, direi tutt’altro: che ho piacere che resti nella cache dei motori di ricerca da qui a chissà quanti anni e non solo il mio commento, ma quello di tutti sotto ogni articolo di riferimento.
Non so il lettore di domani che opinione avrà di noi e dei nostri discorsi e se potrà fuori di qui, abbagliarsi fulminato di Fede di fronte alla statua di Bonanotte a Padre Matteo Ricci in qualche dove di Macerata, ma spero che io come laico avrò l’attenuante di giudizio nel non aver saputo centrare lo stesso obiettivo del Vescovo, nel rigettare oggi l’istanza della spesa. Questi sono anni che noi italiani, avremmo dovuto ricordare come quelli delle ” opere utili”; chissà invece che noi maceratesi passeremo alla storia come quelli delle Opere o discorsi inutili.
Ai posteri…..
Vai vescovo, continua così!!
Ogni volta che apri bocca togli sempre più dubbi a noi cittadini, di che pasta sei fatto, una pasta … dura, un pò dittatoriale, che cade poi nel vittimismo.
Un pò come i bambini, di cui sopra, che quando non vedono soddisfatti i loro capricci, piangono e urlano… al complotto.
E tu saresti un pastore di anime? Uno che ama il dialogo? Uno che fortifica la comunità?
Ma perchè non cambi mestiere, per favore?
@Garufi
Sebbene si capisca che ognuno tiri acqua al suo mulino e che la pretestuosa polemica padre-non-padre Matteo Ricci sia alimentata ad arte per sviare l’attenzione su altre cose che girano attorno al quattrocentenario è altrettanto vero che in Cina Matteo Ricci è ricordato più per l’aspetto scientifico e culturale che per quello religioso.
Che poi, SOLO per i cattolici cinesi, sia ANCHE una figura importante religiosa nessuno lo mette in dubbio.
Per quanto riguarda la polemica (accesa dal vescovo ed alimentata da lui stesso) mi pare che sia Giuliodori che cerchi, in tutti i modi, di buttarla sull’anticlericalesimo (allo scopo di passare pateticametne per vittima, dopo che ci ha insultato) in quanto non mi sembra affatto che vi sia stata una guerra di religione poichè il contendere era SOLO la realizzazione di una inutile statua.
Se poi il vescovo, dopo aver tirato il macigno, vuole a tutti i costi fare finta che Macerata (come erroneamente dice Capponi) sia una città di atei, satanisti e anticlericali può anche fare finta… Ma mente, sapendo di mentire.
Semmai si è messo in discussione l’arroganza e la superbia con la quale il vescovo pretendeva di realizzare la statua.
Semmai si è messa in discussione la grettezza culturale, l’inciviltà di chi NON maceratese vorrebbe che tutto si piegasse ai suoi voleri.
Ma già prima della querelle su Matteo Ricci il vescovo aveva datto indubbia prova, al di la di ogni ragionevole dubbio, di pensare di essere venuto in una terra di confine ed era molto più attento alle uscite pubbliche (cioè visibilità allo scopo di far vedere che lui c’era nella speranza che qualcuno, prima o poi, lo trasferisse ad altro incarico)che alle anime dei suoi cittadini.
E non a caso, poco dopo che era arrivato, a San Giuliano si era permesso di salire in cattedra e bacchettare i cittadini(conoscendo poco-nulla di Macerata, dei maceratesi, della nostra cultua e della nostra storia), manco fosse l’oracolo di Delfi che tutto sapeva e tutto conosceva.
Che una delle “qualità” del vescovo sia la superbia, assieme all’ignoranza e alla propospopea, oramai se ne sono accorti anche i sassi (e speriamo che se ne siano accorti anche Oltre Tevere).
Anche il modo in cui lui “concede” che i soldi della Fondazione (cioè NON suoi) siano destinati ad altro da chiaramente l’idea di che malapianta sia fatto l’uomo.
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.@axel
Mi ricorda tanto quei bambini che, se non si giocava a pallone come dicevano loro, facevano gli offesi e se ne andavano via portando con se la palla.
Propongo una raccolta di fondi per l’acquisto di lecca lecca.
Dopo aver ascoltato il video-intervento del vescovo ho migliorato la mia opinione su di Lui.
Peccato che nell’odine alternato con cui si sono susseguiti i vescovi a Macerata dagli anni cinquanta, Lui rientri tra quelli destinati a restare in città.
BRAVO VESCOVO, STA METTENDO IN PRATICA TUTTO QUELLO CHE QUALCUNO HA PREDICATO 2000 ANNI FA! PECCATO PERO’ CHE CI RICORDI DI PIU’ UNO CHE PREDICAVA NE VENTENNIO….
questo vescovo piu si va avanti piu si ridicolizza, va destituito.
compito suo è pensare al problema della povertà,di aiutare il prossimo,invece trova ogni possibile forma per sperperare soldi.Costruire una statua per una persona che viene ricordata solo ora per il suo anniversario e che dal prossimo anno verra ignorato per fino da lui stesso!.I problemi che andrebbero affrontati da lui,vengono considerati di piu dalla giunta comunale di carancini,è un obrobrio!…dovrebbe fare voto per la povertà invece spende e spande i soldi comunali!.
e na marianna !!!!!
se era na partita de pallò l’arbitro l’avrebbe interrotta per manifesta inferiorità dell’avversario. !!!!! ahahahahahah……
Sembra che in Italia la moda del momento sia: “Parlo io e voi tutti zitti. Al primo che parla gli taglio la lingua!”
Vorrei dì che sete allo sbado totale, non sapete più distingue le cose serie dalle varzellette
@TAMARA I miei più sentiti complimenti. Il Suo intervento è degno di fornire un controaltare alla retorica impostata e studiata del Vescovo.In questi casi non bisogna mai cadere nella trappola dell’ars retorica che diventa una provocazione per i più deboli ma bisogna ribattere con argomenti che annullino quella apparente forza e spostino di nuovo la palla al centro – qui usato come eufemismo-
Evitiamo commenti volgari o di facile presa mediatica o di retorica spiccia.
Basterebbe solo dire “ Sua Eminenza, io non sono spazzatura”
Mi spiace da credente che il Vescovo dica queste cose così superficiali ed inutili, che effettivamente possono essere paragonate ad un capriccio di un bambino. La questione era solo sulla statua, una statua inutile, perchè una già c’è, e quella nuova sarebbe più che costosa (utile solo all’artista).
Questa città Emminenza, mi rivolgo a Lei perchè vedo che legge le Cronache Maceratesi(spero che le sue critiche non derivino da delazioni false e contorte)ha bisogno di molte cose e non ha denari per realizzarle. E’ questo che è emerso dalla cronaca e non mi sembra proprio spazzatura ma realtà!
Con parte di quei soldi si potrebbe fare anche qualcosa in ricordo di Padre Matteo Ricci, ma non una statua che non porta a nulla, magari, come ha prospettato il prof. Mignini, un museo permanente. Allora si che ci potremo comprendere. Il museo porta turisti, porta lavoro permanente (custodi, direttore, vendita di gagget) porta benessere. Ci pensi bene la statua una volta installata rimane lì! E perchè impuntarsi su questa e non magari trovare un altro modo per poter aprire alla cultura di P.Matteo Ricci e nel contempo fare cosa utile alla città? A questo non ha mai risposto, se magari ci fornisce una spiegazione valida perchè la statua e basta…saremo grati!
Caro Tommaso,
nell’intervento in Aula Magna il Vescovo ha precisato che i fondi già stanziati dalla Fondazione per la statua, verranno su sua richiesta dirottati nel restauro della chiesa di San Giovanni, da adibire non solo al culto ma anche a sede di convegni ed altre manifestazioni culturali. Credo sia un argomento importante, per contrastare quella spiacevole sensazione di impuntatura che le dichiarazioni dei giorni scorsi avevano prodotto. Che poi la discussione popolare fosse tutta legata solamente alla realizzazione della statua, beh… non mi pare. E’ un po’ nelle cose che, quando si solleva il popolo, vien fuori di tutto. Però in alcuni passaggi si è veramente ecceduto, scadendo nel personale anche con insulti gratuiti. Che non fanno onore all’intelligenza e alla tradizione della nostra gente.
Non ne convieni con me?
@Caro Filippo
Non tutti sono in odor di santità e non tutti sempre porgono l’altra guancia (primo tra tutti chi ha -poco intelligentemente- offeso gratuitamente i maceratesi)
Non mandi tutti a fantastico, protetto dall’abito talare, senza che qualcuno “ricambi il favore” e ti ci rimandi a sua volta…
Ah, i bei vecchi tempi dello Stato Pontificio, quando si poteva dire solo quel che andava bene alla chiesa cattolica…
L’uscita del vescovo è perfettamente in linea con il neoclericalismo imperante nell’Italia di oggi. Gli altri esponenti della chiesa cattolica pretendono di dettare legge, non soltanto ai loro fedeli e sulle questioni spirituali (delle quali, anzi, si occupano piuttosto poco), ma un po’ su tutto.
Qualcuno dovrebbe spiegare al vescovo che, per chi non è cattolico, la sua è un’opinione come un’altra, non esente da critiche se del caso.
Se ne faccia una ragione.
autista e audi a6…ha ragione quel filosofo famoso..”la chiesa predica l’esatto opposto di quello che predicava gesù”…non aggiungo altro..dico solo che sono credente e praticante,ma certe cose non le accetto.la vera chiesa è a livello parrocchiale,dal vescovo in su inizia un giro d’interessi.
Sulla questione Matteo Ricci o padre Matteo Ricci faccio parlare Oscar Wilde: “Chi scorge una differenza tra spirito e corpo non possiede né l’uno né l’altro”.
Sono rimasta piuttosto allucinata da questo articolo per le parole del nostro vescovo…
Sinceramente se lui va in giro col macchinone a me non me ne importa granchè: se lo possono permettere in tanti e io non li invidio affatto.
Quello che mi sconvolge invece è il fatto che il vescovo stia facendo non religione ma politica.
Questa è una cosa che non gli compete affatto. Anzi è quella cosa che la Chiesa non dovrebbe mai fare, è quella cosa che porta “le anime tiepide” sempre più lontano dalla fede.
Di questo il vescovo si dovrebbe vergognare!
Dovrebbe pensare a fare bene il suo lavoro di pastore di anime e vivere in mezzo ai suoi fedeli e ai loro problemi.
E non a visitare soltanto le parrocchie a lui più simpatiche.
Su questo argomento di Padre Matteo Ricci si sta comportado da bambino capriccioso: “o la vegne o la ‘mpatta”
In pratica ci sta dicendo a tutti che se non la pensiamo come lui siamo degli stupidi e quindi è meglio che stiamo direttamente zitti.
Con la cultura e il ruolo che ha, dovrebbe essere proprio lui ad insegnarci il rispetto e l’amore per l’altro, anche quando non la pensa allo stesso modo.
Il tutto parte da una statua che una città, che in questo momento sente la crisi economica e la disoccupazione, ritiene opportuna solo in un altro momento e diventa uno spunto per chiacchiere (perchè le sue sono solo chiacchiere) e offese.
Spero solo che il vescovo si renda conto che, se quasi tutto un paese, gli si è rivoltato contro, vuol dire che non ha tenuto, in generale, un comportamento proprio adatto al suo personaggio.
Anticlericali e ignoranti non c’entrano niente.
La cosa è cominciata con la lettera aperta di una coppia alla quale tutto si può dire meno che essere anticlericali
E la rivolta si è accesa solo quando il vescovo ha usato, per rispondere, una “terminologia” che poco si addice ad un uomo di chiesa.
Speriamo che questa sia solo una parentesi nera dalla quale saprà riprendersi e dopo la quale saprà riconquistare un popolo che al suo arrivo, dopo il riservato vescovo Conti, si aspettava da lui grandi cose per “riaccendere” una diocesi rimasta scoperta per troppo tempo.
Non si aspettavano certo di sentirsi offesi insieme al nostro sindaco, che si sta dando tanto da fare per noi cittadini e che si è solo permesso di dire di aspettare tempi migliori, come del resto tutti noi, perchè al momento i soldi non ci sono e quelli che si rimediano servono per cose più urgenti.
Di questo passo i diocesani continueranno sempre più a piangere colui che veramente si è fatto amare: il vescovo Carboni!