di Alessandra Pierini
Un polmone verde nel cuore del centro abitato fatto di piante secolari e cespugli, inaccessibile dall’esterno e lasciato completamente a se stesso. Così appare, ormai da anni, Villa Vatielli. Si trova proprio di fronte all’ingresso dell’Ospedale di Macerata e il verde del suo parco arriva a ridosso della bocciofila lungo la via e dall’altro lato verso la Chiesa dei Cappuccini. E’ inaccessibile ma dalla rete che delimita i confini del parco si vedono erbacce e sporcizia accumulata in questi anni di totale abbandono «E’ tanto tempo che sta così – ci dicono i residenti – speriamo non ci siano animali, bisce o topi, in mezzo al boschetto. Noi vediamo spesso gli scoiattoli che girano liberamente da un ramo all’altro ma ci sarà anche qualcos’altro.» Nessuno sa niente della Minitematica e della possibilità che nel parco sorga una palazzina. Qualcuno lo ha sentito dire ma non sa cosa verrà fatto esattamente: «Non ho capito se si tratterà di 30 appartamenti o di miniresidenze per le badanti. Qui ci sono versioni discordanti e non abbiamo certezze.» C’è anche chi sentendoci parlare della villa ne approfitta, sperando di saperne un po’ di più: «Cosa ci faranno di preciso? Dove faranno l’ingresso, da questo lato o dall’altro? Qui già la viabilità è già così problematica.»
Villa Vatielli: l'area in giallo è quella che sarà donata al Comune, l'area in verde è il parco privato e in nero la villa e la nuova palazzina
Lunedì pomeriggio il Consiglio comunale di Macerata discuterà la Minitematica, che come abbiamo precisato più volte è una maxidelibera, che contiene una serie di piccoli ritocchi, richiesti da più soggetti, rispetto al Piano Regolatore. Tra queste, al numero 40, c’è l’area di Santa Lucia e in particolare via Gigli, dove si trova la villa Vatielli. La minitematica prevede che al Comune venga donata un’area di verde pari a 2230 metri quadri in cambio di una variazione del volume edificabile che passerebbe a 7296 metri cubi. Se vogliamo dirlo con maggior concretezza nel parco, sorgerà una palazzina di 4 piani. Il parco è però soggetto ad un vincolo paesaggistico quindi, in seguito all’eventuale approvazione da parte del Consiglio Comunale della Minitematica, un parere negativo della Soprintendenza, impedirebbe la costruzione dei nuovi appartamenti.
Luciano Borgiani, consigliere comunale della Federazione della Sinistra, residente nel quartiere, è favorevole all’edificazione dell’area: «Un parco pubblico è quello che ci vuole per riqualificare una zona ormai degradata e in cui l’unico verde è quello di Villa Cozza. Ho consultato gli uffici e i tecnici: la costruzione di non più di 4 piani occuperà 1.500 metri quadri, il parco pubblico sarà di 2.300 metri e in più verrebbe riqualificata l’antica villa. Tra l’altro il palazzo sarà costruito verso l’ex seminario quindi in un’area già urbanizzata. Per quanto riguarda la viabilità, è talmente malmessa che non saranno 15 o 20 appartamenti a cambiare le cose. Abbiamo detto che dopo il Piano Casa e la Minitematica metteremo un punto alla cementificazione, prima però completiamole. Tra l’altro i soci della bocciofila sarebbero molto contenti di avere un parco curato anziché un bosco lasciato a se stesso.»
Intanto anche Roberto Cherubini di Maceratiamo dice la sua: «Leggendo alcune dichiarazioni di Borgiani che , come me, ha vissuto per tanti anni a Santa Lucia, ho voluto approfondire la questione e soprattutto capire come mai fosse favorevole. La prima cosa che va all’occhio è che la fascia che viene definita “parco pubblico” è un fazzoletto minuscolo di terra a ridosso della strada. La seconda domanda che mi pongo da cittadino è: come mai, come è successo per Villa Pantaleoni, non si restaura la meravigliosa villa realizzando lì degli appartamenti? Spero che i tanti abitanti del Rione Santa Lucia vogliano ragionare su questa nuova speculazione perché ai loro già grandi problemi (viabilità e ripetitori) credo se ne stia aggiungendo un altro. Non si tratta di essere ecologisti, si tratta semplicemente di osservare che continuano a costruire case in una città che ha gli stessi abitanti del 1970 e centinaia di appartamenti invenduti e capannoni abbandonati.»
Contrario all’edificazione nel parco di villa Vatielli è anche Mauro Compagnucci, assessore della Giunta Meschini che seguì da vicino i punti inseriti nella Minitematica: «Non so che cosa voterò nel complesso ma già da assessore avevo avversato, come anche il Sindaco Meschini, questo intervento che fu poi reintrodotto dal Consiglio Comunale. Credo comunque che la villa Vatielli e il suo parco siano beni da tutelare e valorizzare.»
(Foto di Guido Picchio)
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….Ho consultato gli uffici e i tecnici: la costruzione di non più di 4 piani occuperà 1.500 metri quadri, il parco pubblico sarà di 2.300….
In soldoni significa che i proprietari di una (da costruire) palazzina (tra parentesi: di quantio metri cubi???) cederanno un pezzo del loro verde al Comune (che, ovviamente, si accollerà negli anni la manutenzione, il taglio dell’erba, la luce, la pulizia, la sicurezza, ecc.) ma, al tempo stesso, saranno proprio i proprietari i primi fruitori di quel giardino che cedono….
…. Cioè alla lunga chi ci guadagna è colui che cede: chi prende in consegna ci rimette quindi fa un’operazione molto intelligente, si si: propio molto intelligente…
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Mi sembra strano (ma siamo in Italia e tutto è possibile) che sia possibile che, in piena città, si possa abbandonare un giardino privato lasciandolo incolto e lal mercè degli elementi, fregandosene altamente delle norme igenico sanitarie (topi, altri animali pericolosi, ecc.) e nessuno possa fare nulla o costringere i proprietari a tenere pulita l’area…
Come residente da circa venti anni credo che i problemi di maggiore attualità dell’intero quartiere di S. Lucia non sia la costruzione di una nuova palazzina in quartiere che è nato a vocazione residenziale,ma l’aumento esponenziale di impropri flussi di traffico di attraversamento provenienti sia dalla galleria, sia dal progressivo aumento dei servizi sanitari e assistenziali concentrati nella zona.
Ad aggravante tale situazione è la sperimentazione in corso da mesi sui sensi di marcia, che non ha affatto aumentato la sicurezza, ma moltiplicato le infrazioni ai vari divieti.
Non vorrei che si distogliesse l’attenzione sulle necessarie soluzioni strutturali di più ampio respiro e maggiore impegno politico-economico, sollevando artificiosamente questioni altre di minore interesse generele.
In ogni caso, nello specifico, è vero che il quartiere è sottodotato di verde pubblico e spazi per il migliramento della piccola rete commerciale. Recentemente il Comune ha messo delle panchine lungo la strada principale, nei pressi di una fontana che passa inosservata e priva di spazi verdi. Inoltre la locale bocciofila e centro di socializzazione degli anziani è collocato in un terribile e malsano spazio di risulta, all’incrocio di due strade fortemente inquinate.
Dunque, l’idea di scambiare con il privato diritti per 7000 mc. di edificato in cambio della cessione gratuita extra standard al Comune di 2300 mq. di verde pubblico, che accorpati ai circa 3000 mq. di verde privato garantiscono la permanenza quasi totale dell’attuale massa arborea a rispetto anche della villetta esistente, mi sembra una scelta intelligente, equilibrata e pragmatica. In sostanza mi pare che i 30.000 mc. di P.zza Pizzarello o di altre zone della città meriterebbero più dibattito di questa.
La logica imporrebbe di valorizzare questa splendida villa, così come è stato fatto con altre simili, non certo di dequalificarla con una palazzina.
E’ come avere una casa del ‘500 e restaurarla col cemento armato…
Tra l’altro vorrò proprio vedere quanto sarà curato il nuovo spazio verde, visto come vengono curati quelli già esistenti.
@ Gianfranco,
ma di quali animali pericolosi parli?
I ratti stanno perlopiù nelle fogne, non certo nei boschi. Quelli sono i topini di campagna, innocui.
Sarebbe molto bello se le persone che fanno i commenti si presentassero con nome e cognome perchè altrimenti, leggendo frasi assurde come quelle scritte da “residente”, si può pensare che dietro c’è chi sta facendo la speculazione edilizia in quella zona.
2300 mq di verde pubblico sono un minuscolo fazzoletto di terra in cambio di un orrendo palazzo per il quale sarebbe bene capire come è stata studiata la viabilità (come nella nuova zona delle Vergini?!?!?).
Parliamo di una zona con vincolo paesaggistico. Quando c’è un vincolo paesaggistico è difficile anche cambiare una persiana, in condizioni normali. La cosa non è paragonabile con Piazza Pizzarello che comunque, come lista MaceraTiAmo, abbiamo fortemente criticato.
Non so da quando il “residente” è residente a Santa Lucia, ma io ci ho vissuto 30 anni. Quel rione è ridotto così proprio perchè gente come lei negli anni 80 ha ritenuto “fattore secondario” la distruzione del parco Villa Cozza per far passare un’orrenda strada.
Cerchiamo di essere seri
Da residente (abito proprio di fronte al parco) penso che la costruzione di una sola palazzina sia poco. Dovrebbero abbattere tutto l’insano parco dal quale proviene aria cattiva. Si dice poi che la notte escano belve pericolose. Spianiamo tutto e costruiamo tre bei palazzi. Tutta la cittadinanza ne gioverà: ma a che servono le piante. Il cemento è il futuro.
@ miglioratore
Sei troppo moderato per i miei gusti.
Io propongo di spianare tutto il colle di S. Lucia e portarlo a livello delle zone limitrofe; così si potrà rifare una strada in piano per andare verso il cimitero al posto di quella pista da bob che c’è ora. Di fianco poi potremmo metterci due o tre grattacieli, così recuperiamo anche l’altezza perduta.
spiegatemi una cosa… se è vero che al comune va’ la parte gialla ed il privato si tiene quella verde… significa che il comune farà una bella strada al posto del parco… la forma dell’area da proprio a pensare ad una strada che collega via Gigli all’ingresso ell’ospedale… o sbaglio?
Meglio evitare la palazzina di quattro piani. Se proprio qualcosa dev’essere costruita lì, meglio una strada di collegamento tra la Stazione e l’Ospedale senza quella fastidiosissima curva a U. Ma tutto il resto salvato come parco pubblico. Un polmone verde nella cui villa antica realizzerei, semmai, un piccolo teatro e sale per conferenze e incontri.
Dalla documentazione a disposizione del pubblico sul sito comunale, ho visto che la planimetria sopra pubblicata -colorata per questa occasione- la macchia nera più grande non rappresenta l’ingombro della nuova costruzione ma la superficie di riferimento per il calcolo volumetrico del futuro edificio il cui ingombro risulterà più o meno analogo a quello degli edifici confinanti.
In effetti l’idea di rottamare l’intero quartiere non è stupida.
Molti edifici, strade e muraglioni del colle di S. Lucia presentano forti segni di cedimento strutturale preoccupanti. La maggior parte delle costruzioni sono degli anni sessanta e settanta, mal costruite e non sono antisismiche.
scusate se esulo un attimo dalla questione minitematica, ma potreste soddisfare una mia curiosità? a macerata si continua a costruire (zona pace, ex mulino in via pantaleoni, via trento, via valenti, ex foro boario, salesiani….), ma alla fine questi appartamenti vengono venduti? no perchè di locali vuoti su strutture nuove ne vedo davvero molti. E’ di “pubblico” interesse costruire nuovi alloggi oppure prevale una esigenza “privata”? ringrazio chiunque saprà darmi una rispota…. bella o brutta che essa sia!
@Principi
La seconda che hai detto….
@Principi
Fare una variante urbanistica non significa necessariamente e obbligatoriamente costruire. E’ una previsione che può rimanere tale per decenni. Un Piano Regolatore di norma dovrebbe avere una validità decennale, trascorso inutilmente tale termine le previsioni possono decadere. Naturalmente si costruiscono case solo se si ritiene di poterle vendere, anche se tra le tante libertà imprenditoriali c’è quella di fallire.
Bellissima questa scusa: i costruttori si dovrebbero dar tanto da fare per ottenere le varianti e poi non costruiscono? Ma chi prendiamo in giro? In un palazzo basta che i costruttori vendano 4 appartamenti per andare a paro. Dal quinto appartamento iniziano a guadagnare. Poi possono tranquillamente vendere il resto in 10/20 anni o anche non venderli (ed è anche peggio perché piano piano se non ci abita nessuno inizia l’incuria). Nel frattempo Macerata sarà irrimediabilmente deturpata per il guadagno di pochi.
Mi lasciano “basito” le affermazioni del consigliere Borgiani. Parla come se 1.500 mq fossero una quisquilia e le auto “connesse” a 15-20 appartamenti fossero poche: minimo 30-40 auto che andrebbero ad aggiungersi a quelle innumerevoli che già transitano per Santa Lucia grazie (si fa per dire) anche al traffico indotto dalla galleria. Nella sostanza Borgiani dice: caos più, caos meno che volete che sia? Idem per il cemento: tra tanti palazzi figuriamoci se altri 1.500 mq che vengono sottratti al territorio possono fare la differenza! Si capisce sempre di più perchè a Macerata le cose vanno come vanno!
@Miglioratore; nella minitematica ci sono anche volumi commerciali oltre a quelli residenziali.
Che ne pensa degli oltre 15000 mc. previsti in via Bramante, degli oltre 40.000 nell’area di via Metauro, dei 9000 a B.go Piediripa, dei circa 36.000 tra l’incrocio Montanello -strada scorrimento e via Velini, dei circa 53.000 mc. area ex ENEL di corneto, 30.000 lungo via cincinelli, oltre 7.500 in via cioci, oltre 9.000 in via Roma ecc..
Ma in particolare che ne pensa dei 31.000 mc. a ridosso dell’incrocio dei cappuccini con nuova strada confluente sullo stesso incrocio?
Pensa veramente che il problema della città e del quartiere sia quello di una palazzina nei pressi di casa suà?
@KALLICRATES: qui si sta parlando in particolare di costruire una palazzina ed abbattere un parte del verde. Ma il ragionamento vale per tutto il resto di Macerata: si vedono troppe abitazioni e troppi locali sfitti per giustificare la costruzione di tutti quei metri cubi che lei dice.
Mi complimento con lei per tutte le cose che sa: quando dovrò costruire casa nuova le chiederò se mi può fare il progetto ed occuparsi di tutte le pratiche 😉
@ Miglioratore.
E’ vero, guardando anche io la documentazione pubblica presente anche nell’apposito sito comunale, conosco ormai quasi tutto di questa delibera.
Ad esempio ho visto che nel parco non è stato censito (nell’apposito elaborato redatto dal Comune e dalla Forestale) nemmeno un albero secolare, una siepe o una essenza vincolata.
Benissimo, Kallicrates,
allora verificherò subito, essendo botanico, se non ci sono specie protette.
Intanto mi darebbe il link del documento di cui parla, gentilmente?
@ Umbertoro
di solito non rispondo a polemiche sterili su queste colonne, soprattutto a chi non ha il coraggio di presentarsi con nome e cognome, come invece faccio io, mettendo anche la mia faccia. io non so chi sia lei e non mi interessa saperlo, ma vedo che non è la prima volta che mi cita polemicamente. Probabilmente le sono pregiudizialmente antipatico, ma non posso dire altrettanto di lei perchè, come ripeto, non ho l’onore di sapere chi sia. Rispondo comunque per dovere di cronaca e per completezza di informazione. Nella intervista pubblicata qui sopra, manca in realtà una parte riguardante la viabilità. In realtà io dicevo che per quanto riguarda la viabilità, la questione sarà sistemata in sede di bilancio, quando si prevederanno le somme necessarie a mettere in atto quanto deciso a suo tempo insieme al Consiglio di Circoscrizione. Vedo che molti cittadini condividono la decisione di usufruire del verde di Villa Vatielli e che il gioco vale la candela!
Ritengo utile intervenire sull’interessante articolo di CM su villa Vatielli anche alla luce degli interventi che ha suscitato. E’ evidente che il caso non e’ tanto rilevante per le modeste cubature in gioco rispetto alla totalità di quelle previste dalla cd minitematica anche se certamente 4500 mc (almeno così mi par di capire) sono sempre troppi in quel contesto storico e ambientale. La cosa che sorprende e’ che alcuni, in primis gli amministratori, ritengano che far costruire una palazzina all’interno di un parco storico con tanto di vincolo paesaggistico sia qualcosa di utile e persino vantaggioso per la città quando sarebbe molto più opportuno incentivare e promuovere un recupero e un riuso dell’area e dell’immobile, magari prevedendo un possibile uso pubblico del parco adeguatamente riqualificato dal punto di vista botanico-vegetazionale e funzionale. Per assurdo e’ come se il comune di Roma facesse costruire dentro il Colosseo per consentirne un suo riutilizzo come teatro.. Voglio sperare che il consiglio comunale rifletta su questa scelta davvero miope e dannosa; e se così non fosse voglio credere che altri enti competenti intervengano a tutela di questa risorsa storico-culturale e ambientale che merita ben altra attenzione e rigore nell’intervenire
Riccardo Picciafuoco anche a nome del Coordinamento Paesaggio Marche
Scusatemi per il breve commento… e l’infrangimento del promesso silenzio.. ma il sig. rpiccia mi ha evocato una dolorosa considerazione…
penso che, purtroppo, villa Vatielli sia proprietà privata e, come tale, nella piena disponibilità dei proprietari…
fa eccezione la palazzina in se, in quanto è vincolata dalla soprintendenza e nn potrà essere toccata, ristrutturazione a parte…
adesso, a meno di botte di c..o come le case donate a Montecarlo da ricche aristocratiche, penso sia improbabile che i proprietari la cedano senza guadagnarci niente… considerando poi che la tengono in stato di abbandono da nn so quanto tempo…
e poi il comune i soldi per comperarla non ce li ha di certo… e qui potrei lungamente dilungarmi su quante spese assurde faccia il comune…. ma soprassediamo…
per il rsto penso che un recupero integrale a vantaggio della città sarebbe stato sicuramente più utile.. ma nn vedo scappatoie se i testardi proprietari preferiscono mandarla in malora… a meno di guadagnarci ovvio..
vorrei inolrtre segnalare l’interessante caso del recupero della torre di villa potenza, già di proprietà dell’enel, che mi sembra che stia venendo bene… (anche se con la parte anteriore decisamente trofica)
E’ davvero possibile!!!!
http://www.casaeclima.com/index.php?option=com_content&view=article&id=5401:firenze-obiettivo-volumi-zero-nel-piano-strutturale&catid=54:enti-locali&Itemid=106
Picciafuoco vede un “parco storico” che non c’è più da decenni. Fino agli anni 40 c’era un parco che comprendeva parte dell’area oggi edificiata dell’ex seminario e altri edifici limitrofi tutti di quattro-cinque piani (compreso quello attualmente in ampliamento su via Beniamino Gigli). Oggi è rimasta una modestissima costruzione a due piani (circa 100 mq. l’uno) con la sola facciata principale vincolata, circondata dal poco verde ormai cresciuto spontaneamente. Sino ad oggi la quasi totalità delle ville urbane con i relativi parchi sono state distrutte, così come si sta iniziando a distruggere anche il paesaggio e il parco di Sasso d’Italia. Ora che per la prima volta il Comune di Macerata tenta di venire in possesso senza impegno finanziario di una parte del verde (una delle maggiori superfici tra quelle esistenti nei vari quartieri) e consentire un reale recupero conservativo della palazzina mobilitando risorse private, si grida scioccamente alla luna, preferendo conservare l’attuale immobilismo degradante.
@Borgiani
1) Dice di non interessargli chi io sia e quindi non glielo dico
2) Non sono assolutamente prevenuto nei suoi confronti, giudico soltanto quello che lei dice: se i nostri rispettivi punti di vista spesso non coincidono, pazienza!
3) Si legga il commento di rpiccia!
@ Ventrone.
Allegato n.6 -SCHEDE DI SINTESI DELLE CARATTERISTICHE BOTANICO VEGETAZIONALI- Delibera Provincia.
@Borgiani
Mi sorprende molto il tuo atteggiamento perchè ho passato 2 giorni nel mio rione (Santa Lucia) a chiedere alla gente cosa ne pensa del progetto e nessuno sapeva nulla. Probabilmente anche il consiglio di circoscrizione rappresenta solo se stesso, come quasi tutta la “partitocrazia” di oggi. Continui a parlare di parco cittadino riferendoti ad una striscia di terra esigua dalla quale sarà stupendo osservare un palazzo di 4 piani e veder passare centinaia di vetture d’acceso sia al palazzo che all’ospedale. E’ previsto anche un meraviglioso capannone nei pressi dei semafori avanti alla Chiesa del SS Sacramento.(30mila mc). Illustra ai cittadini maceratesi e di S.Lucia la positività di questa ennesima “magia” urbanistica. Grazie
Mi sembra che “I RIFLETTORI ACCESI SU VILLA VATIELLI” abbiano fatto male alla vista e alla mente di RPICCIA, che in questa operazione del tutto ragionevole, equilibrata e di buon senso amminastrivo (più volte deliberata e approvata anche dai consigli di quartiere, vede e dice: “e’ come se il comune di Roma facesse costruire dentro il Colosseo per consentirne un suo riutilizzo come teatro..”.
Non capisco perchè in tanti ve la prendete con Borgiani che ha l’unica colpa di essere intellettualmente onesto e chiaro nei suoi ragionamenti. Da buon maceratese ha una visione amministrativa concreta, normale ed equilibrata, rivolta a difendere gli interessi pratici della gente comune, in una fase oggettivamente difficile della città.
Il parco del “Villino Maria”, occupato in parte dalla Società Borghigiana, è vincolato ai sensi della legge N. 1497/39 (Protezione delle bellezze naturali) con tanto di Decreto ministeriale notificato il 20/11/1951. Proprietari del complesso risultano gli eredi Bracci/Vatielli/Mignardi. Quindi non rimane che demolire la villa dell’Ottocento!
E’ vero Bonifazi, si tratta dello stesso vincolo di Villa Cozza, Villa Lauro e villa Pianesi solo per citare le più vicine. E’ giusto anche chiamare la costruzione storica “villino” se confrontata con la consistenza delle altre ville. Tuttavia in parte di quei parchi si è costruito ampiamente anche dopo il 1951 (il Palazzo ex INAIL in fondo a C.so Cairoli è solo un esempio). Quindi non si tratta di demolire il villino, anzi, si tratta di stimolare gli eredi (magari distanti e non facoltosi)con una scelta più intelligente del passato, fatta di un mix di vincoli, divieti e incentivi, assicurando all’uso pubblico intanto una porzione di parco. L’alternativa è l’esproprio o l’attuale immobilismo e degrado. l’abbandono
non avrei voluto tornare sulla questione se non fosse per una lettura distorta di quanto ho detto nel precedente intervento
non ho certo parlato di esproprio del villino ne’ del parco ho parlato di incentivi che possono avere varie forme lasciando la proprietà ai privati e casomai convenzionando un uso pubblico per il parco; peraltro come documentato da Bonifazi esiste un vincolo ministeriale dal 1951 che certamente sara’ stato posto per qualche motivo! Chi oggi parla di degrado o cita precedenti scempi su altre ville storiche a sostegno dell’intervento previsto in questo caso e’ come se dicesse : abbiamo distrutto quasi tutto il patrimonio storico architettonico di Macerata perché fermarsi proprio adesso? Non mi sembra un buon modo di ragionare… Ripeto : riflettere riflettere e ancora riflettere!..
-> Fufio. Condivido pienamente quanto ha scritto e aggiungo che la definizione “Villino Maria” è ripresa da una cartolina. I proprietari stanno a Roma e credo che saranno favorevoli all’intervento, probabilmente dagli stessi suggerito. Comunque la demolizione della villa era una semplice provocazione.
-> Rpiccia. Purtroppo il mondo va così. A difendere il bello e la storia rimangono solo poeti come noi perché l’edilizia è in mano agli appaltatori e agli amministratori pro-tempore che gli consentono i profitti.
UN ANEDDOTO: quando la Provincia di Macerata ha venduto Villa Lauri alla Università, un assessore progressista si giustificò dicendomi “tanto c’ha li sordi”.
@ Bonifazi, confermo e aggiungo “tanto l’Università c’ha li sordi”, ma per fare che cosà? Forse per conservare il parco di Villa Lauri? Forse per fare il restauro della villa con lo scopo di difendere il “Bello”? Per fortuna che i soldi alla fine non li ha avuti più altrimenti avrebbero più che raddoppiato la volumetria originaria della della villa, fatto nuove costruzioni accessorie, ampliato gli attuali annessi, demolito alberi e siepi per fare parcheggi. Anche il pubblico non riesce a tutelare la sua proprietà storica-ambientale.
Abito a Santa Lucia da quando sono nato e i miei nonni ci abitavano dal 1953. Confermo che il 90% dei residenti del quartiere non sapeva nulla o quasi circa il progetto di villa Vatielli. Ancora non riesco a capacitarmi che qualcuno voglia veramente abbatterla per far posto ad una palazzina di 4 piani! E’ una scelta a mio avviso assurda, volta come al solito a soddisfare la lobby dei “mattonari”. Macerata resterà in eterno un cantiere aperto…
@Glauco in particolare, ma per tutti:
stasera alle 20.20 è passata la minitematica a larga maggioranza.
Fatti salienti: 1) Compagnucci si astiene a differenza di coloro che a parole si dichiarano rispettosi dell’ambiente ma nei fatti si allineano. Fa eccezione, come al solito, Tartabini, che esce dall’aula 2) Ballesi propone un emendamento che porterebbe Itaca da 2 a 3 (migliore sostenibilità ambientale)….si astiene Tartabini votano contro VERDI, PENSARE MACERATA e tutti i COMUNISTI a dimostrazione che la politica non è per loro servizio ma OPPORTUNISMO.
3) curiose le assenze di Ricotta e Carbonari!!!!
Me ne vado dal consiglio comunale con l’unica speranza che mi rimane: che qualcuno impugni la delibera al TAR poichè il Rapporto di Sostenibilità Ambientale non è stato presentato nei tempi previsti dalla Legge….
Tex willer direbbe:
Che la peste vi colga!!
@Giglioni
Non risulta che verrà demolita la villa, è una falsa notizia. La villa è vincolata e potrà essere solo restaurata.