di Matteo Zallocco
“In questa storia ci sono situazioni poco chiare”. Associazioni e Comitati questa mattina si sono riuniti in piazza Battisti e attraverso una conferenza stampa pubblica hanno illustrato le motivazioni del “No” all’insediamento dell’industria chimica Giorgini in contrada Valleverde, al confine con San Claudio.
<<Non siamo ambientalisti disinteressati allo sviluppo della città – ha detto Stefano Quarchioni del Comitato tutela San Claudio -, quello che chiediamo è una corretta pianificazione urbanistica, un senso di responsabilità nei confronti della collettività. Poco chiaro è inanzitutto il passaggio dagli attuali 5000 metri quadri dello stabilimento di Montecosaro della Giorgini ai 70.000 previsti nel progetto di Valleverde con un aumento di soli 5 dipendenti. La Giorgini ha richiesto un’area di 10000 metri cubi che il Comune di Montecosaro ha rifiutato per l’intenzione di renderla residenziale, e da quei 10.000 si è improvvisamente passati ai 70.000 mq di Valleverde?>
Aggiunge l’avvocato Gianfranco Borgani (Legambiente): <<Poco chiara è la richiesta di tre destinazioni diverse: industriale, commerciale e direzionale. Fino a quando non si farà chiarezza siamo legittimati a parlare di speculazione edilizia, cè il sospetto che si stia pensando di realizzare in futuro uffici e centri commerciali. Siamo stanchi di vedere che in questa città si faccia carne di porco della programmazione urbanistica e che il territorio sia facile preda di sciacalli. A San Claudio dobbiamo mettere le basi per realizzare un polo che abbia le stesse caratteristiche dell’Abbadia di Fiastra>>.
Ha sorpreso tutti l’intervento dell’ex presidente della Provincia, Sauro Pigliapoco: <<Dovrebbe essere tutto bloccato perché i termini nei quali era stata approvata la convenzione della lottizzazione Valleverde si sono modificati nell’arco del tempo, sono venute meno le condizioni che erano state dettate>>. All’epoca Pigliapoco era presidente della Provincia e fu lui a dettare le condizioni che ora sembrano decadute.
Altri interrogativi. <<Solo l’edificio B è dedicato ad un’industria insalubre, perché c’è bisogno di sette edifici a destinazione diversa?>> si chiede Riccardo Picciafuoco del Coordinamento Marche per la tutela dell’ambiente. <<Tutte le Amministrazioni dovrebbero essere consapevoli che non si può massacrare il paesaggio, noi non abbiamo nessun atteggiamento demagogico o ideologioco, lo facciamo per i nostri figli e per i nostri nipoti>>.
L’architetto Marta Massetani ha ricordato che <<Valleverde è stata già sacrifcata con l’insediamento di altre attività produttive ma era stato garantito che sarebbe stata salvata la strada storica che porta a San Claudio e con essa tutta la zona nord dove è invece previsto l’insediamento Giorgini. Era stato lo stesso avvocato Graziano Pambianchi, presidente del Consorzio Valleverde, a proporre, nel 2005, la pedonalizzazione della strada>>.
Umberto Morresi della neonata associazione Studi storici San Claudio e Chienti ha sottolineato l’importanza del patrimonio storico e culturale dell’area e l’obbligo di agire in coerenza con la Convenzione Europea del paesaggio: <<Non si capisce poi come siano potuti esser stati dati dei permessi in una zona in cui ancora non esiste l’identificazione di un piano archeologico>>.
Poco chiara è anche la situazione politica, come ricorda Paolo Ranzuglia: <<Noi di Maceratiamo durante la campagna elettorale abbiamo espresso una forte contrarietà al Suap Giorgini, così come hanno fatto gli altri candidati sindaci ma qualcuno oggi sembra avere dimenticato quelle promesse”. Il riferimento è al candidato del centrodestra Fabio Pistarelli ed a Anna Menghi mentre Giorgio Ballesi e il neo sindaco Romano Carancini hanno ribadito la loro contrarietà all’insediamento dell’industria insalubre.
“La nuova storia – ha aggiunto Ranzuglia – deve iniziare con una gestione del territorio completamente diversa da quella degli ultimi anni. A Macerata ci sono decine di capannoni con i cartelli “vendesi” o “affittasi” e nonostante questo si continua ad edificare>>.
Ma se il sindaco ha espresso con decisione la sua contrarietà, all’interno del suo partito, il Pd, regna ancora l’incertezza. Giovedì sera si riunirà il direttivo comunale e all’interno sono rappresentate due fazioni, quella del sindaco e quella di chi dietro le quinte si è mosso da tempo per convincere gli altri consiglieri ad esprimere un voto favorevole all’insediamento Giorgini.
Lina Caraceni di Sinistra per Macerata non usa mezzi termini: “Serpeggia l’idea che il Consiglio comunale non possa che approvare la variante Giorgini perché c’è già stato un percorso degli uffici tecnici, invece il consiglio è tenuto ad assumersi la responsabilità politica, è l’organo deputato a rappresentare il territorio e puo’ opporsi alla decisione degli uffici. In campagna elettorale tutti i candidati e con essi tutti i partiti e le liste avevano espresso la loro contrarietà alla Giorgini e se ora i consigieri non si prendono questa responsabilità politica significa che non sono in grado di gestire la Cosa Pubblica. Diciamo basta alla cementificazione del territorio”.
Ma se il fronte dell’incertezza è trasversale (Pd e Pdl) lo è anche quello del No come dimostra la forte presa di posizione di “Macerata è nel cuore”, lista che ha appoggiato la candidatura a sindaco di Pistarelli. “L’ambiente non ha un colore politico – ha detto Nicola Prenna – e per questo non va aggredito come successo a Macerata negli ultimi anni”. Ha aggiunto Fabrizio Nascimbeni, consigliere comunale: “Non bisogna fermarsi alla Giorgini, dovremo dire no a questa politica edilizia che ha devastato Macerata e doremo proporre un nuovo modello di sviluppo”.
Presenti anche tanti cittadini e esponenti politici che hanno già espresso la loro contrarietà come l’ex assessore comunale Massimiliano Bianchini (Pensare Macerata) e l’ assessore provinciale uscente Andrea Blarasin (Pdl).
L’ultimo interrogativo lo pone Paolo Ranzuglia: “Visto che questa zona prima era appetibile ad altri c’è anche il dubbio che la Giorgini possa essere solo un’azienda di facciata”.
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Boh a me la situazione sembra molto chiara, la maggioranza ha 24 consiglieri e la minoranza 16 mi quindi basta che le maggioranza voti no e la Giorgini non passa. Quello che fa l’opposizione non dovrebbe riguardare chi amministra il comune perchè se il no alla Giorgini arriva grazie ai voti del centro destra il sindaco si dovrebbe dimettere perchè non ha i numeri per governare. Poi che in base alla campagna elettorale tutti dovrebbero votare no (perchè è ciò che hanno sempre detto) è un discorso di coerenza ma nella politica questo avviene poche volte.
La sinistra maceratese si è messa a fare le zone industriali quando l’industria non c’è più, naturalmente se le ciminiere non nascono, la speculazione fa capolino. In Piazza Cesare Battisti vedo una classe operaia troppo figlia di papà. Non sottovalutiamo il nuovo consiglio comunale, ci sono molti giovani preparati che di certo sapranno darsi un futuro responsabile, molto di più di quell’ignaro bambino utilizzato nella foto.
boh! mio padre faceva il muratore.
Ha ragione axel, meglio che sto zitta. Solo una cosetta a Tacconi: ma non era Lei che qualche giorno fa ha scritto qui che era l’unica cosa da farsi oggi, buttarsi sull’industria chè non c’è più futuro nei servizi a Macerata( e citava l’inps, le poste, i bidelli ) ? non era lei che sosteneva uno sviluppo industriale a Valleverde argomentando con le serrandine , le tapparelle che già si producevano, come termine di persuasione per chi era contrario alla Giorgini ?
Comunque, se ha cambiato idea, meglio così.
Stanotte ho fatto un sogno…..
La ditta G chiede di usare un grosso lotto di terreno poichè vuole impiantare una grossissima coltivazione di noccioline americane.
Poichè non dovrebbero esserci problemi l’amministrazione di Campa-cavallo-che-l’erba-cresce-e-prima-o-poi-scriviamo-qualcosa-di-nuovo dice (vedendo gli atti delle amministrazioni precedenti) che va tutto bene e da la possiblità alla ditta G di fare questo immenso campo di noccioline.
Nella delibera si fa presente che si può impiantare noccioline, noci, nocelle e assimilati (noci alla cioccolata, noci ai canditi, olio di noci usato…)
Solo che la ditta G ha 2 lire in banca e quindi deve aumentare il capitale sociale.
Quindi arriva in aiuto la ditta O che entra in società con al ditta G, in posizione di maggioranza di azioni sociali, e resta-di-stucco-è-un-barbatrucco la ditta O decide che invece del campo di noccioline quel’immenso campo serva per scaricare olio di noccioline usato poichè anche questo è previsto dalla delibera.
Insomma, fin dall’inizio, è sempre e solo stata un’idea della ditta O di scaricare rifiuti.
Ditta O che ha utilizzato la ditta G come apriscatole per raggirare (con l’aiuto di molti politici) i regolamenti.
Ovviamente questa è una mia storia di fantasia che NON ha alcun attinenza con la realtà e NON c’entra assolutamente nulla con l’articolo in questione..
@ Gianfranco, magna meno pesante la sera che produci incubi -:)))))
Ma ieri Tamara ho mangiato solo unh leggerissimo piatto tipico polacco-irlandese-cino-americano-indo-koreano-giapponese-italico: il Miro…
Ma la ricetta non te la darà mai
Ma se il sindaco Carancini ha detto che l’insediamento non sa da fare, visti i 24 voti di maggioranza a sua disposizione non si farà. Altrimenti credo che dovrà dimettersi, perchè non avendo più la maggioranza non ha più diritto a governare la nostra amata città, sopratutto su una questione così importante. Di burattini ne abbiamo avuti fin troppi in questi anni, comunque questa è la mia umile piccola interpretazione…
francamente ritengo la frase di Tacconi (In Piazza Cesare Battisti vedo una classe operaia troppo figlia di papà) inutilmente offensiva e poco comprensibile.. spero si tratti di una momentanea caduta di stile di cui si scuserà..
Soprattutto nell’intervento di Tacconi non vedo altro che contraddizioni su contraddizioni.
E, soprattutto di nuovo, è forse ora di dare allo “sviluppo” un significato seriamente alternativo, che non vede solo speculazione laddove non sorgono cimimiere: vede agricoltura di qualità a salvaguardia della biodiversità; vede turismo ospite di oasi naturali, storiche, archeologiche, culturali; vede specialisti impegnati chi nel corretto smaltimento dei rifiuti, chi nello studio di una viabilità sostenibile dall’ambiente che ci circonda, chi nella correzione possibile dei disastri perpetrati a danno del suolo, chi nella ricerca alternative veramente possibili.
In piazza Cesare Battisti oggi c’erano non solo figli, ma anche genitori, disoccupati, che continuano a dover pagare le bollette e l’affitto.
E i giovani consiglieri non mi interessa se siano figli di papà o meno (la maggior parte dei giovani è “obbligata” a restarlo perseverando le condizioni di “sviluppo” attuali), mi interessa che abbiano voglia di difendere a chiare lettere (e possano farlo a testa alta) quel poco di bene comune che l’avidità precedente ha lasciato loro la possibilità di reclamare a nome di tutti i cittadini.
Anche io spero che la frase di Ivano Tacconi sia stata una momentanea caduta di stile perchè conosco la sua famiglia grazie anche al figlio con il quale sono andato a scuola. Mi auguro che ritorni sull’argomento con posizioni diverse.
Indipendentemente da quanto sopra, ciò che mi preme ribadire e che dietro la mia affermazione, resa in conferenza stampa, relativa alla difesa ambientale apolitica e apartitica può trovar posto la progettazione di percorsi ciclabili alternativi e cogenti rispetto alle sciagurate previsioni urbanistiche di questi anni.E’ ciò che ho portato avanti con fierezza con la mia Associazione, nella passata tornata elettorale. Tutto ciò significa avere un concetto di ambiente costruito che si sposa con l’ambiente e non si divide con esso, offendendolo.
Occorrerebbe, a mio modesto modo di vedere, un serio momento collettivo di riflessione generale che faccia capire ai consiglieri comunali che in realtà non sono dei veri e propri “politici” come quelli che purtroppo rapiscono la nostra attenzione in televisione,bensì dei rappresentanti del loro territorio comunale. Essi hanno l’obbligo perciò di difendere e tutelare, il contesto territoriale di appartenenza ,con un ottica rivolta alla colletività, costi quel che costi
Caro Ivano, in Consiglio Comunale, ahimé, non ci sono moltissimi giovani eletti (io, 38enne sarei uno di quelli) perché la politica maceratese è dura da scardinare; viviamo in una città conservatrice che nel momento elettorale non riesce a rinnovarsi compiutamente. C’è da dire che sull’argomento Suap Giorgini i pochi giovani presenti si sono espressi quasi tutti per il NO, mentre tu ancora tentenni nel dichiarare il tuo voto! A meno che nelle ultime ore tu non abbia finalmente preso posizione. Nulla di personale….
Antonio Carlini, consigliere comunale di Pensare Macerata.
@tacconi
sento di dover commentare il suo articolo che ho letto con stupore e rammarico.
premessa grossa quanto una casa: non ne faccio una questione personale.
Ci sono bambini che nonostante la loro tenera età stanno imparando il significato dei veri valori della vita perchè qualcuno ancora glieli insegna: il doveroso RISPETTO PER CIO’ CHE LI CIRCONDA (ambiente, persone, animali e cose) ed il RISPETTO PER LA SALUTE sono due pietre miliari di questo percorso formativo. Ebbene io a mio figlio sto cercando di insegnargli anche questo e quando gli ho fatto indossare quel cartello, ieri, lui già sapeva di cosa parlavamo; se qualcuno gli avesse chiesto cosa c’era scritto, glielo avrebbe spiegato con le parole pulite, semplici ma molto efficaci che i bambini sanno usare. Quello che ho fatto ieri l’ho fatto coscienziosamente e con giudizio e lo rifarò, se servirà, altre cento volte!
Lei, sig. Tacconi, con tutto rispetto, mi sembra abbia altre visioni che non mi sento di condividere. Spero davvero che il rinnovamento promesso da questo nuovo consiglio comunale porti i tanto sperati frutti per un futuro davvero ‘responsabile’ e davvero ‘sostenibile’. Quello che la vostra generazione è stata incapace di darci.
Cari Amici, la mia generazione lottava per i posti di lavoro qualunque essi siano stati. Quella piazza fu per questo occupata da “lotta Continua” io democristiano li guardavo con invidia e mi infilavo nella “lega dei Disoccupati” con la bandiera della D.C. Forse ho esagerato con la frase” figli di Papà” Mi scuso con tutti voi, Ma un po di grinta per un futuro migliore non è certo quella di sedere difronte ai tavoli senza proporre alternative sul lavoro. Turismo; Copiare l’Abbadia di Fiastra per San Claudio, ci ho provato come consigliere comunale più volte, il risultato è stato quello che la sinistra a molti di voi tanto cara ha preferito la zona industriale Valle Verde. Aggiungo anche che con il compianto Prof. Murri del Centro Geofisico, Proponemmo attraverso l’industriale dell’elettronica Fratalocchi, a Piediripa nel fabbricato abbandonato dietro le Poste Italiane una fabbrica di Elettro Medicali. La risposta fu quella: Fermati, distruggi l’equilibrio della città dei servizi. Ecco perchè Sig.ra Tamara ho ricordato: Le Poste, l’INPS e altri uffici statali. In quella fabbrica ci andavano tanti Periti Industriali che uscivano dalle scuole di Fermo Montani, San Severino Marche, Corridonia, Recanati. in camice bianco. (se lo desiderate vi faccio vedere quel fascicolo costato tempo e denaro personale) Forse per questo cari ragazzi il mio carattere spesso va fuori le righe. Chiudo dicendovi che qualche mio famigliare in scuola media su qualche tema gli veniva scritto:”pienamente sufficente ricco di idee, voto 4. Per quanto riguarda il mio voto sulla Suap Giorgini, con il partito stiamo studiando seriamente tutta la pratica e siate certi che non vendiamo la nostra esperienza e responsabilità a nessuno, i furbi non si annidano tra noi.
Per Andrea Boccia: la mia generazione ti ah lasciato l’Italia come sesta potenza industriale al Mondo. Con tutto il cuore spero tanto che la tua classe politica la sappia mantenere tale. Il resto puoi leggerlo sopra.
Ivano, sul lascito generazionale mi spiace, ma per completezza bisognerebbe forse ricordare il debito pubblico causato da una vita della Nazione (ovvio, con notevoli eccezioni) al di sopra delle proprie possibilità…
forse bisognerebbe notare il divario tra le pensioni di chi oggi è in pensione e di chi ci andrà tra 30 anni (divario dato dal dissesto dei conti della previdenza, baby pensioni e affini)…
forse bisognerebbe ricordare lo scempio delle cementificazioni iniziato negli anni del cosiddetto boom economico e non ancora finito…
forse bisognerebbe notare come ancora quella generazione non lascia spazio alla successiva in nessun ambito, dalla politica all’economia…
ovvio che non ritengo i singoli componenti di una generazione responsabili di questi fenomeni macroeconomici e sociali, ma se vogliamo parlare di “generazioni” i numeri parlano chiaro e bisognerebbe allargare lo sguardo (tanto più oggi che i nodi sono così chiaramente venuti al pettine).
Tacconi,
non si rende conto di essere anacronistico e di dire sempre tutto e il contrario di tutto? Non è ora che si faccia da parte? Perché non lascia il Suo posto ai giovani?
Parla continuamente di cose successe decenni orsono. I tempi sono cambiati, la gente non si fa più abbindolare e vuole un modello di sviluppo diverso, più consono al benessere dell’uomo, inserito in un ambiente sano. Tutto ciò è possibile, mi creda, vada in giro, all’estero, guardi cosa fanno nei paesi scandinavi, in Germania o anche in Spagna.
Sull’Italia sesta potenza mondiale c’è molto da dire e soprattutto c’è da ringraziare De Gasperi e gli USA, perchè poi, quando questi ci hanno lasciato il pieno controllo di noi stessi, il ‘libero arbitrio’, la VOSTRA generazione non ha fatto altro che sporcare il nome dell’Italia nel mondo e distruggere quanto di buono c’era nel paese.
Si faccia un giro in Europa e chieda cosa ne pensano del bel paese.
Un’ultima considerazione; ancora state studiando la pratica? Ma chi credete di prendere in giro? State studiando come rimediare all’improvvisa presa di coscienza dei cittadini e come ‘aggiustare’ la faccenda Giorgini, ma non lo dite perché amate i doppi giochi e le ambiguità.
Caro Tacconi,
A corsa lunga forse arebbe stato meglio restare la 15^ potenza industriale, o addirittura la 50^, ma avere migliori infrastrutture (strade, fogne, ecc.) e vivere di Turismo e Agricoltura senza dover oggi fare i conti con un ambiente sempre più massacrato, saccheggiato, violentato….
Inoltre la sua generazione ci ha lasciato anche molte cose che credo ne avremmo fatto volentieri a meno: da dove vogliamo cominciare?
L’effetto serra?
Lo scioglimento della Calotta Artica?
Una classe politica più sputtanata, ladrona, ciaffosa dell’intera Europa?
40 anni di blocchi contrapposti, miserie, guerre locali che ancora non sono finite?
Oppure vogliamo forse ricordare che la sua generazione ha fatto molto poco per riequilibrare i tanti squilibri sociao/economici del Mondo?
E non facciamo finta sempre che, all’epoca non si sapeva, che da oltre 100 anni l’industrializzazione porta innegabili benefici ma anche tantissimi problemi (ma voi, sembrerebbe visto che non avete fatto nulla, dei problemi ve ne siete sempre fregati, no?)
Io sarei dell’idea che, visto al punto in cui ci troviamo, coloro che hanno oltre i 55-60 anni (cioè coloro che, bene o male, hanno gestito il paese negli ultimi 30 anni) fossero cancellati dall’elettorato -attivo o passivo- e gli fosse impedito di avere incarichi -di qualsiasi genere o natura- con la Pubblica Amministrazione.
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.PS: poiche sulla Giorgini, in Consiglio sono mesi e mesi che si studiano le carte, e poichè molti Consiglieri erano presenti anche nella passata legislatura tirare fuori la scusa del dover ancora studiare significa soltanto che:
(a) non sapete che pesci pigliare e non avete il coraggio di dire SI e vi state attaccando alle scuse più ridicole oppure (b) potete stare sulle “sudate carte” anche per 20 anni, ma siete proprio somari e quindi, nell Supremo Interesse e per il Progresso della Nazione, dovreste farvi da parte….
…Tanto del resto NOI a voi la pensione ve la pagheremo, state pure tranquilli….
Negli altri paesi d’Europa gli amministratori sono perlopiù giovani. Cameron, Zapatero, etc.
Qua da noi governano i vecchi e non mollano l’osso se non quando il Padreterno li rivuole a sé.
E’ una delle classi più egoiste che la storia ricordi e questi personaggi sfruttano il loro potere per costringere i giovani a chiedergli favori, quindi a renderli sudditi e senza dignità.
Se non li cacciamo via noi, questi ci massacrano come hanno già fatto con il pianeta, l’economia, il clima, le guerre e chi più ne ha, più ne metta.
A CASA!!!!
A parte le oscillazioni di Tacconi , che penso facciano parte del suo essere politico di un certo stampo, gli do atto che la democrazia cristiana a cui fa riferimento, almeno ha avuto la capacità per un tot di anni, di far progredire il nostro Paese sotto il profilo industriale e aumentato il benessere generale. Punto però. Se andiamo a fare un’analisi più dettagliata, i costi di quella politica del voto di scambio, li stiamo pagando ancora adesso e chissà per quanto ancora. E non solo in termini di debito pubblico. L’abbandono delle campagne col riversamento della popolazione agricola verso i poli industriali o nelle città, per i figli di questa nuova classe sociale riscattata dal lavoro duro della campagna, attratti dall’industria impiegatizia, ha prodotto una serie di effetti negativi a cui ora le nuove generazioni , stanno tentando di andare in controtendenza. L’affidamento miope alle tecniche industriali con l’impiego profuso di prodotti chimici anche nel settore agricolo – che soddisfano in primis la fame delle industrie chimiche – è uno degli l’effetti tra i più devastanti in termini di salute della terra e di tutte le specie viventi.
Poi nel frattempo una nuova generazione politica si è interposta tra la scomparsa della DC e chi ha preso coscienza che è necessaria una brusca inversione di rotta e qui si annidano altre politiche rovinose, che rispetto a quelle della vecchia DC, non hanno per contro nemmeno una ricaduta sociale positiva in termini di occupazione e benessere diffuso. La sinistra? Certo che ha contribuito anch’essa al disastro con la sua visione cieca al progresso industriale perchè nella sua ottica ideologica, avrebbe dovuto portare sempre più posti di lavoro e nuovi rapporti di forza tra potere operaio e classi dirigenti. Come è finita lo sappiamo: con l’imborghesimento della vecchia classe operaia modellata all’industria dei consumi. L’esame di coscienza è per tutti. Oggi però basta perseverare, il tempo è scaduto , l’ambiente non sente ragioni e presenta il conto.
E’ un’analisi un po’ a volo di uccello, certo, ma quanto mi basta per dire, che la buona politica Tacconi, si vede negli anni.
Cogliere il senso profondo delle difficoltà che sta attraversando la nostra economia e, con essa, la coesione sociale che è il presupposto di ogni economia, dando risposte all’altezza della sfida: questo è quello che chiediamo ai nostri ammistratori pubblici attraverso la “vertenza Giorgini”.
Non si tratta, dunque, della semplice contrarietà, peraltro più che giusta e motivata, nei confronti dell’ennesima Variante, anche in questo caso priva di un quadro di adeguata programmazione urbanistica.
Si tratta di molto di più.
Si tratta di mettere mano ad una “riprogettazione” condivisa del territorio, tale da esaltarne sia la irriproducibilità che il potenziale ecologico ed economico futuro.
L’idea non è nuova ed è già stata lanciata anni fa dalla Camera di Commercio.
Banalizzo per essere capito: fare “dell’area vasta” ancora inedificata che gravita attorno alla Pieve di San Claudio una nuova “Abbadia di Fiastra”.
In altre parole, nuovo polo di sviluppo del territorio imperniato su:
1) agricoltura di qualità, a vendita diretta, “dal produttore al consumatore” specializzata, in particolare, per le mense scolastiche di ogni ordine e grado;
2) riapertura del cantiere di scavo dell’antica Cluentium e realizzazione di un lapidarium ove ospitare i reperti;
3) realizzazione di infrastrutture “dolci” per la sosta e l’accoglienza turistica;
4) percorso pedonale (come proponeva anni ed anni fa l’amico Avv. Graziano Pambianchi in un articolo) e cicloturistici (il c.d.percorso delle Abbazie San Claudio – Santa Maria a Pie di Chienti, già approvato in mozioni da tre Consigli Comunali), connessi alla fermata del treno di superficie della Civitanova Albacina.
Ogni previsione non ancora attuata in contrasto con questo Asse di Previsione, già normato e previsto dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia, dovrebbe segnare il passo.
Propongo: si vada subito alla sigla di un “Accordo di Programma” tra i Comuni di Macerata e Corridonia, le Università di Macerata e Camerino, la Camera di Commercio e la Fondazione Cassa di Risparmio che racchiuda le linee-guida del Piano.
Incominciamo con le “buone pratiche” per il territorio.
Perchè – chiedo – per la individuazione delle “aree leader” della Quadrilatero, un miardo e duecentomilioni di euro (diemilaquattrocentomiliardi di vecchie lire), si è attinto alle previsioni del PTC e per San Claudio no?
Perchè – chiedo – nei commenti ci si limita valutare il NO alla Giorgini e non ci si pronuncia nel merito delle proposte concrete che vengono avanzate?
Ha ragione Nicola Prenna, agronomo “folle”, bravissimo e dal cuore grande, come tanti ragazzi che si sono avvicinati a questa battaglia: non ci ancoriamo a vecchi schemi della politica.
Diamo un senso “civico” condiviso al nostro impegno, come ci ricorda Fabrizio Nascimbeni.
Caro Ivano, lascia perdere Lotta Continua, i “figli di papà” e Mattei (il mio faceva l’autonoleggiatore) ed aiutaci anche tu, con la tua esperienza (quanti anni da consigliere comunale?) a vincere questa difficile battaglia..
Gianfranco Borgani
Grazie Gianfranco (Borgani) per la tua “praticità” ed anche per l’intervento accorato di ieri in conferenza stampa.
@Tacconi
Ho sempre pensato che chi è capace di cambiare idea è una persona molto intelligente.
Ammazza però quanto è intelligente lei!!!
Sottoscrivo tutti i punti di riprogettazione dell’area Valleverde avanzati da Borgani. Queste dovrebbero essere le uniche carte che dovrebbero leggere in questi giorni i nostri amministratori decisi e indecisi e su questo ragionare per renderli attuabili e concreti.
Bravo Gianfranco, hai saputo dare voce alle nostre aspettative, facendone una sintesi chiara e comprensibile a tutti, anche a quelli che si turano le orecchie e si coprono gli occhi pur di non arrendersi alla più lampante evidenza.
@Tacconi: prendo atto della marcia indietro sui “figli di papà”. Anche io ero in quella piazza e tutto mi si può dire che sia, o sia stato, un figlio di papà.
La sintesi di Gianfranco è ineccepibile e al passo coi tempi, cosa che resta difficile ai ‘decani’ della politica.
@ Gianfranco , classe politica ” CIAFFOSA ” mi piace particolarmente….è adattabile a tutti i livelli amministrativi , anche locali. Bravo!
mi chiedo : perchè esistono indignazioni di serie A come quella di ieri ed indignazioni di serie B sempre inerenti all’impatto ambientale ( termine coniato da una certa sinistra élitaria spesso amante di incarichi, consulenze e compensi legati
all’ecologia…..In quella zona è sorta una struttura di smaltimento rifiuti speciali
che in certe ore della giornata emana dei fumi schifosi ma va benissimo…
@ Tamara e Gianfranco,
ieri, durante la conferenza stampa ‘pare’ sia passato Ciaffi, che, al telefonino, aveva un’orecchia collegata con l’interlocutore e l’altra con la conferenza stessa, di cui si prodigava nella mimica facciale per far finta che gli giungesse nuova, che non sapeva di cosa si parlava….
@ Paolo: se reputi di indignarti per talune cose, proponiti, fatti avanti, porta le tue idee e confrontati. Non sperare che gli altri si muovano al posto tuo. Se poi ti riferisci alla questione Orim, forse ti sbagli, qualcuno crede con convinzione che si tratti della stessa COSA… ORIM-GIORGINI-ORIM
@Tacconi: il nocciolo della questione è contenuta proprio nel suo ultimo intervento ” la mia generazione ti ah lasciato l’Italia come sesta potenza industriale al Mondo. Con tutto il cuore spero tanto che la tua classe politica…” Ecco la contraddizione che immobilizza l’Italia: la generazione post bellica rappresenta ancora la nostra classe politica.
Lei infatti definisce i presenti in piazza come “figli di papà” indicando come giovani trentenni, quarantenni e persino cinquantenni che, più che figli, sono ormai genitori che si preoccupano non tanto per il proprio futuro ma per quello dei propri figli. I giovani sono invece i ventenni schiacciati dalla gerontocrazia.
Il problema è proprio questo: il mondo sta cambiando e occorrono nuove risposte a nuovi problemi. Non è possibile guardare al futuro indicando come soluzione ciò che andava bene per il passato. Il nostro declino è dovuto proprio a questo. A “vecchietti” (non a caso un settandatuenne si definisce un giovinetto) che si sentono ancora indispensabili e vogliono tenere saldamente le redini del potere mentre magari potrebbero crescere i nipoti o dedicarsi al volontariato o alla formazione delle giovani generazioni trasferendo la loro esperienza, ma non imponendo obsolete categorie.
@Monachesi
Non si può certo guardare al futuro con gli occhi di chi ha 60-70 anni poichè questo è un futuro -per ovvie ragioni di età- molto limitato.
E quando parlo di “lasciti” più negativi che positivi non mi riferisco certamente a tutti quegli uomini e donne che negli ultimi 40 anni “si sono fatti un mazzo tanto” per permetterci di vivere in maniera migliore di quando loro erano giovani…..
Io provo un infinito orgoglio, stima e riconoscenza per tutti i nostri nonni, zii e soprattutto genitori che ci hanno permesso di fare una “bella vita” (se confrontata alla loro)… Non mi sto certo riferendo al 60enne che per tutta la vita si è spaccato la schiena per permettere ai figli di andare all’Università o comunque di poter trovare un lavoro migliore di quelloc he lui faceva….
Mi sto riferendo ad una classe politica italiota (che non avendo MAI lavorato) aveva tutto il tempo (allora) di immaginare dove saremmo arrivati, ma se ne è sempre fregata altamente poichè l’unica cosa importante (per loro) era rimanere attaccati alla poltrona, gestire il potere, essere “qualcuno”.
Ancora oggi abbiamo in giro (tra Parlamento, incarichi, alte cariche) delle cariatidi politiche che, non contenti dei macelli che hanno fatto, continuano a pontificare: ecco per questi io sarei favorevole all’eutanasia politica…. Avete (purtroppo) già dato, ora non date più…. Non vi è concesso parlare, intervenire, votare, eleggere o essere eletti.
@ axel, ah sì? non ho visto ero di spalle . però certo che poteva essere sorpreso Ciaffi, perchè ti stupisce ? che ne deve sapere lui di queste riunioni en plein air in Piazza Battisti , mica è più dentro al Palazzo, è da tempo che si disinteressa della cosa pubblica.
@ Gianfranco, ma che c’hai oggi, il conio delle espressioni celebri? ….eutanasia politica …..eccone un’altra che raccolgo al volo.!
@ Tamara: Dici sul serio? Se si, ma dò campi?? :-))
Dico sempre sul serio. Perchè non è vero che si disinteressa da anni della cosa pubblica? ma dò campi tu !!!
Tamara, sei caduta su un sassolino piccolissimo ed enorme allo stesso tempo.
Sei mai stata ad uno spettacolo di marionette? Sei mai riuscita a vedere il burattinaio? Non per questo, esso, non esiste o le marionette si muovono a caso.
Mi offro volontario per studiare le carte insieme a Tacconi. Davvero, non scherzo!
Ho peggior pena per i burattini nel tuo esempio. Senza burattinaio le marionette non si muovono, ma senza burattini…. fine dello spettacolo. Con o senza fili che le muovono, sempre marionette sono, tanto vale fare la fine che gli fece fare Pasolini con un ultimo viaggio fino alla discarica, dove una volta a faccia in su, scoprirono almeno le nuvole e quanto fossero belle.
ti linko gli spezzoni più poetici del film: “Che cos’è la verità ? ” e ” Che cosa sono le nuvole ‘ ”
http://www.youtube.com/watch?v=iIc-isA2uwA
http://www.youtube.com/watch?v=rev9OWLKQsE&feature=related
riprendo il discorso sul futuro di Valleverde-San Claudio da dove l’ha lasciato l’amico Gianfranco Borgani, non perchè non mi interessi l’ampio ed interessante dibattito sulle responsabilità politiche intergenerazionali – (anzi lo trovo assolutamente importante e necessario anche in funzione del caso “SUAP Giorgini e in merito al quale sottoscrivo tutto quanto detto da Cerasi al punto 29) – quanto piuttosto perchè mi sembra che da ieri qualcosa di nuovo e di significativo sia successo a Macerata a riguardo delle scelte urbanistiche; e provo a dirlo in poche battute.
Al di là di come si risolverà la questione SUAP (e io spero che sia un NO chiaro e senza condizioni all’urbanizzazione di quell’area per tanti SI da pronunciare di qui in avanti per un progetto eco-sostenibile) credo che da ieri nessun amministratore della vostra città possa ignorare le tante dichiarazioni lucide ed appassionate che chiedono con forza un cambiamento radicale nei metodi e nei contenuti che sono stati propri del governo degli ultimi anni.
Nello specifico concordo pienamente con Borgani sulla necessità di affrontare il tema dello sviluppo futuro dei territori interessati dal dibattito mediante il coinvolgimento di tutti i soggetti competenti e co-interessati, istituzionali e non, fissando gli obiettivi condivisi (dopo ampia consultazione pubblica) in un “protocollo d’intesa” d’area vasta (almeno la media valle del Chienti) partendo dall’assunzione dei progetti già approvati e coerenti con quegli obiettivi (ad esempio percorso ciclo-pedonale delle abbazie) come base su cui costruire gli altri progetti che via via scaturiranno dal territorio; e quelli segnalati da Gianfranco Borgani mi sembra possano ritenersi assolutamente condivisibili e concreti…
In sintesi : considerata la “confusione” (per essere gentili) nella quale versano i partiti tradizionali è giunto il momento di dare spazio all’iniziativa di associazioni, movimenti e cittadini che, senza guardare troppo alle appartenenze, hanno a cuore il futuro dei propri territori. Buon lavoro e buona sfida a tutti…
Raccolgo la sfida di cui sopra e concordo in pieno con Fulvio Ventrone in merito alla ineccepibile capacità di sintesi mostrata da Gianfranco Borgani.
Sul nuovo polo di sviluppo del territorio, alternativo al progetto SUAP Giorgini,al punto 1:
1) agricoltura di qualità, a vendita diretta, “dal produttore al consumatore” specializzata, in particolare, per le mense scolastiche di ogni ordine e grado,
mi offo anche io volontario per sperimentare la filiera corta rivolta in prima battuta, ed in via sperimentale, alle mense scolastiche dei nostri bimbi per rispondere al concetto “dalla città alla città”.
Il signor Borgani conosce la mia particolare sensibilità al problema visto che da Presidente dei Comitati Mensa di due scuole di Macerata attuo la filiera corta spingendomi al km 0…
Bravo Franco, anche questo concetto è apartitico, apolitico, va condiviso in toto.
Se sono aperte le iscrizioni per arruolarsi io sarò solo uno fra i tanti, noi ci siamo, e siamo ORAMAI in tanti.