Da Gian Mario Maulo (Pd), riceviamo:
“La rivoluzione energetica è alle porte: problemi di ambiente, di qualità della vita, di approvvigionamento, di costi , di esaurimento delle materie prime impongono una svolta radicale su modelli di sviluppo, risorse energetiche, consumi, programmi urbanistici, progetti edilizi, forme di mobilità, tecnologie di produzione industriale.
Il mondo si dimena per liberarsi dalla dipendenza dal petrolio e dal gas e guarda ormai in prospettiva al problema dell’ambiente in modo globale (acqua, aria, energia, trasporti, sottosuolo, rifiuti, fonti …): il tema delle energie alternative per uno sviluppo compatibile è entrato nell’agenda politica oltre che nella cultura collettiva. La ricerca ambientale diventa ormai un volano anche per il superamento della crisi, per lo sviluppo, per l’occupazione. Il mercato delle energie rinnovabili può solo crescere.
Il nostro Comune, con una procedura lunga ed articolata, partecipata e controversa, ha adottato un Piano Energetico Ambientale impegnativo, qualificante e lungimirante, ed un Regolamento edilizio conseguente, sulla base del Piano Energetico Ambientale Regionale: esso contiene un grande potenziale di sviluppo. Oltre a costruire con criteri compatibili, oltre a promuovere modelli di consumi ecologicamente corretti, è ora di pensare seriamente anche ad investire in ecologia: laboratori di ricerca sulle energie rinnovabili e produzione di tecnologie del settore. Non solo risparmio ma sviluppo!.
Alle Casermette la città ha un’area strategica che potrebbe trasformarsi in volano per l’occupazione: perché non pensare a destinarla alla ricerca sulla difesa del territorio, sulle energie alternative, sui modelli di sviluppo, in sinergia con l’Università, con la Fondazione Carima e con la Camera di Commercio e con i privati che già sono all’avanguardia nel settore?
Collocata in un punto strategico della viabilità presente e soprattutto prossima futura, sembra l’area più appropriata per insediamenti ad alto contenuto tecnologico, privo di impatto ambientale, capace di garantire alla città occupazione qualificata. Occorrerà trattare con l’Ente gestore dell’area demaniale per un’alternativa allo sviluppo abitativo che invece esso propone e che tutti riteniamo assolutamente improponibile, fuori mercato, inutile per la crescita della città, che non può diventare un alveare abitativo, ma deve cercare sviluppo nell’occupazione di prospettiva”.
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Trovo che questa sia una delle migliori proposte di questa campagna elettorale, non solo perchè guarda concretamente a un settore strategico e perfettamente compatibile con le “vocazioni” di questa città ma perchè potrebbe comportare anche l’ipotesi della “conservazione” uno spazio urbano (quello delle casermette) dai caratteri monumentali e che pochi conoscono ma che sarebbe opportuno riconsiderare per le sue straordinarie caratteristiche.
La proposta dell’amico Maulo, nonostante le possibili difficoltà realizzative, è sicuramente da appoggiare.
Lo sviluppo abitativo, sul lungo periodo, non porta necessatiamente sviluppo e ricchezza. Macerata invece, investita come tutta la nostra provincia da una crisi economica strutturale, deve in questo momento storico avere il coraggio di puntare sulla modernità e su un nuovo tipo di occupazione.
E’ importante che il nostro sistema produttivo riesca a riqualificarsi e ad agganciare il treno delle nuove tecnologie, andando anche a ridurre l’enorme problema della sotto-occupazione giovanile.
L’area delle Casermette potrebbe certamente divenire un polo tecnologico avanzato in grado di offrire servizi all’intera regione. Servizi ambientali, come proposto da Gianmario, ma anche servizi informatici e bio-tecnologici.
Inoltre, la vicinanza con la fermata ferroviaria di Fontescodella, sarebbe anche d’impulso per l’auspicata nascita di un treno metropolitano in grado di collegare agilmente la nostra città a tutta la valle del Chienti.
Credo sia necessario, ogni tanto, porsi obiettivi ambiziosi e avere il coraggio di guardare lontano.
Lasciando in pace, magari, il territorio circostante San Claudio.
leggo con interesse la proposta di Maulo per l’istituzione alle “Casermette” di un centro di ricerca sulle fonti rinnovabili e più in generale sulle tecnologie di supporto ad uno sviluppo urbano sostenibile
l’idea è senz’altro da apprezzare ed appoggiare nei suoi obiettivi assolutamente condivisibili perchè coerenti con il contrasto ai drammatici scenari futuri che ci pone all’attenzione la comunità scientifica internazionale e che ci impongono di intraprendere con rapidità un grande processo di “riconversione” delle attuali superate politiche di sviluppo
questo processo può e forse deve essere intrapreso anche a livello locale senza attendere che siano i governi nazionali (quello attuale peraltro indirizzato verso scelte opposte) a dover “guidare la danza”
molto bene quindi se anche Macerata si ponesse come luogo per intraprendere progetti d’avanguardia capaci di coniugare il sano riutilizzo di strutture esistenti, peraltro di un certo valore storico e urbanistico, con interventi che aprono nuove ed interessanti prospettive di occupazione e di ri-conversione produttiva
Proprio qualche tempo fà ho visto su RAI TRE una trasmissione che faceva riferimento alle risorse che la GERMANIA ha messo in campo per le energie rinnovabili, quindi posti di lavoro facendo ripartire l’economia. Complimenti per questa stupenda proposta: QUESTO E’ IL FUTURO.
Sicuramente la proposta di Maulo va nella giusta direzione , si applica un modo di fare che riqualifica la citta’ e non la mortifica con interventi che la privano della sua identità .
Può portare sicuramenti positivi sviluppi in campo occupazionale e indirizzare maggiormente questa città verso quelle eccellenze a cui è votata.
Sarebbe l’occasione per applicare un metodo di riqualificazione da estendere anche in ad altri luoghi ad es: Sforzacosta , dove ci sono intere zone come l’ex campo di concentramento , dimenticato da tutti , parte del quale è lasciato in totale abbandono dagli stessi proprietari, o l’ ex deposito dei carburanti della Capam .
Luoghi da far tornare a vivere con interventi ILLUMINATI prima che arrivi il palazzinaro di turno .
Fa piacere discutere di proposte come questa. Fa altrettanto piacere notare come, una volta tanto, non si parli della città e del suo costruito come puri “serbatoi di metri cubi” per i troppi rapaci del mercato immobiliare.
Detto questo ogni valutazione sul merito e sulla fattibilità della proposta in questione sposta l’attenzione su un fatto: le occasioni di crescita sono sotto i nostri occhi, in casa nostra; basta saperle cogliere!
L’arch.Massetani pone l’accento sul come ci sia occasione per una positiva operazione di recupero, Marco Ricci rilancia con una visione strategica di ampio raggio ed rpiccia parla di ruolo attivo delle amministrazioni locali. Condivido la sostanza di tutti questi interventi, in particolare trovo interessante notare come, di fronte agli evidenti problemi economici che la crisi internazione ha imposto (ed imporrà), esista una possibilità di azione anche in ambito locale. La città può ospitare nei suoi contenitori capacità che nella qualificazione di nuovi know how (e nella ri-qualificazione dei suoi spazi) trova ragion d’essere per ‘servire’ un intero bacino produttivo per di più garantendo una buona accessibilità senza necessariamente “scendere a valle”. Pur dibattendone qui in modo veloce mi sembra un’ipotesi su cui si possa e si debba discutere più a fondo.
TORNARE A PROGETTARE una visione forte e condivisa è l’unico modo che conosco e in cui credo per uscire dall’empasse. In confronto il Piano Casa (o, come mi vien naturale chiamarlo, Piano Cassa…) fa tragicamente sorridere.
…mi sembra che tutti questi interventi siano la conferma di una cosa …che abbiamo bisogno soprattutto di volontà da parte di chi ci andrà ad amministrare di voler intraprendere veramente un percorso di pianificazione “strategica” perchè se non riempiamo questo vuoto continueremo a veder sorgere opere inutili che hanno oramai il solo scopo di tenere in vita, ancora per un po’, un’economia che si sta dissolvendo… l’intervento di Giovanni Cartechini dimostra che da una visione complessiva della città saltano agli occhi delle relazioni importanti tra le sue parti che chiedono solo di essere riconosciute…
cari Carlo e Massimo, considerato che di concorso di idee a macerata nessuno vuol sentir parlare…:(, che ne dite se proponessimo al nostro ordine almeno una giornata di studio sul tema?
Ecco un esempio di soluzione innovativa e complessa. Sono proprio quelle proposte che incontrano le maggiori difficoltà nella loro realizzazione, perché escono dai soliti schemi, quelli di più immediato impatto, magari un bel plastico di nuovi condomini allietati da qualche alberello! Quando sento proporre che per risolvere i problemi di vitalità del centro storico si dovrebbe anticipare ancora l’orario di ingresso delle automobili mi convinco ancora di più della necessità di una politica nuova, capace di guardare al di là dell’immediato, di analizzare i grandi mutamenti in atto e recepire le istanze positive della società. La politica deve essere l’ingranaggio ben oliato che trasmette e moltiplica le energie che vengono dal basso. Non è così ora, purtroppo, e le belle proposte come questa avanzata dal rimpianto Sindaco Maulo rischiano di infrangersi contro il muro del “troppo complicato”. La mancanza di commenti dei “politici” a questa proposta è un segnale, ma i sassolini lanciati nello stagno creano un’onda lunga….