di Matteo Zallocco
“Rivitalizzare Macerata”. Sono le parole chiavi di Fabio Pistarelli, 45 anni, candidato del Pdl per le elezioni comunali di marzo. Avvocato, consigliere regionale dal ’95, sposato con due figlie di 4 e 10 anni, Pistarelli è nato a San Ginesio ma ha sempre vissuto a Macerata, nel quartiere di Santa Croce.
La sua campagna elettorale è partita, la sede è stata scelta a pochi passi dalla Provincia, in Corso della Repubblica “da dove dovrebbe partire la rivitalizzazione”, specifica.
Cosa l’ha spinta a candidarsi a sindaco di Macerata?
“Il tanto calore che ho sentito attorno a me, le tante persone che mi hanno spinto con sincerità e il grande amore che ho per la città, che è stato il mio faro ed è il mio faro per l’attività e l’impegno che svolgo in politica”.
Qualcuno sostiene che la sua candidatura viene da Ancona…
“E’ il contrario, è da Macerata che sono arrivate richieste fortissime verso una mia disponibilità che io ho dato ed è stata ratificata da tutti i livelli del partito e questo mi ha fatto ulteriormente piacere. Il tutto è partito a livello comunale, per poi passare al provinciale, al regionale e al nazionale. Non potrebbe essere diversamente”.
Come giudica l’operato dell’amministrazione Meschini?
“La colpa più grave dell’amministrazione Meschini sta nel fatto di non aver né pensato né tantomeno iniziato a costruire la Macerata del domani, i maceratesi oggi come oggi non sanno dare una risposta al futuro della loro città. Ciò significa assoluto fallimento del mandato. Non c’è una linea di sviluppo, non c’è né l’idea né l’opera. Non si sa su cosa si è puntato. Sull’edilizia? Quella è stata la morte di Macerata perché ha permesso di costruire disorganicamente milioni di metri cubi in una città che non ha una vocazione, un’idea di sviluppo. Si è costruito per una domanda che è inesistente deprezzando l’esistente e facendo scendere anche la qualità, sono stati fatti casermoni, senza un’armonia architettonica e urbana. La futura amministrazione avrà il compito di ridisegnare la città”.
Finora il Pdl ha stretto alleanza con La Destra, la Lega Nord e Una Forza per Cambiare. Crede di riuscire ad allargare la coalizione?
Le civiche probabilmente saranno due, oltre a Una Forza per Cambiare di Sileoni e Corvatta ne sta nascendo un’altra, un ‘espressione della società civile con gente che non ha mai fatto politica.
Per il resto sono in attesa della risposta dell’Udc. Per le altre forze (Ballesi, Menghi e Mosca) per noi le porte sono apertissime, questo è un progetto per la città. Come dicono in molti io potevo continuare sulla strada per la Regione guardando solo a me stesso ma ho deciso di scendere in campo per ridare a questa città un sogno, una speranza, un futuro, un progetto. Spero che tra qualche anno potrò dire alle mie figlie di poter restare a Macerata. Purtroppo ora stiamo perdendo le certezze millenarie, si guardi l’Università, già da quest’anno senza l’accordo con Camerino si rischiava seriamente di perdere alcune Facoltà”.
L’Udc, decisiva per la vittoria del centrodestra alle scorse provinciali, sembra vicina al centrosinistra per le regionali mentre per le amministrative di Macerata sta cercando di realizzare il grande centro. Cosa è cambiato in questi mesi?
“Spero non sia cambiato nulla, almeno qui a Macerata l’Udc è stata sempre alternativa alla sinistra e senza l’aggregazione con il Pdl non si proporrebbe come piena alternativa. Spero che continuino ad essere coerenti con la loro storia. La prima cosa che ti chiede la gente è di restare uniti. L’Udc è nostra alleata da quindici anni e insieme governiamo numerosissimi comuni della provincia e della regione. Io sono molto fiducioso che non si butti all’aria questa occasione. E poi un conto è Ivano Tacconi, un conto è l’Udc”.
La costituzione del grande centro o terzo polo le farebbe paura?
“Inanzitutto non lo chiamerei grande centro, se è un’espressione delle civiche non c’entra una collocazione politica. Se non è civica è espressione di qualche altra cosa, ma non è l’Udc, è Tacconi che ha proposto l’iniziativa. Non mi sembra che ci siano né le condizioni né la logica per questa alleanza, se sono tutte forze alternative alla sinistra la collocazione naturale sarebbe il centrodestra. Sono i cittadini a volere il bipolarismo, che è stato consolidato negli anni dalla gente: uno governa e l’altro controlla”.
Il 17 gennaio è in programma il ballottaggio delle primarie del centrosinistra. Quale avversario teme di più tra Bianchini e Carancini?
“I loro pregi e i loro difetti si equivalgono. Io sono dell’idea che come nello sport si debba guardare alla propria squadra, alla propria proposta e alla propria forza e non alle debolezze o alle forze altrui”.
L’onorevole Giulio Conti ha tenuto diverse conferenze stampa contro la sua candidatura, da dove nascono i problemi in questa divisione all’interno del Pdl maceratese?
“Ancora non ho capito qual è la proposta di Conti, a lui dico sempre che da noi avrà le porte aperte fino all’ultimo momento. Le sue sono opinioni in libertà, da bar. Io già da prima dell’estate gli dicevo di stare insieme, io vorrei con me tutti, anche i più apparentemente lontani politicamente per dare un cambiamento di mentalità a questa città e di sicuro non mi perderò in questioni personali e non ho mai posto ostacoli a coloro che sono d’accordo con questa linea di cambiamento”.
Cosa farebbe nei primi 100 giorni da sindaco di Macerata?
“Il primo pensiero è valorizzare bene la figura di Padre Matteo Ricci creando le condizioni per un grande evento, fino ad oggi non si sa cosa si farà per le celebrazioni dei 400 anni della sua morte e solo grazie alle iniziative del Vescovo qualcosa si è mosso.
Poi illuminerei il centro storico, la città è decaduta: si potrebbe partire anche da cose semplici come togliere quelle orribili serrande dalla facciata del palazzo della Prefettura e mettere delle persiane, quindi illuminare la piazza, come segnale di una città che vuol rinascere”.
Ha parlato del Vescovo Giuliodori che, nell’omelia di San Giuliano, ha lanciato il messaggio “Macerata deve svegliarsi”. Le avrà fatto piacere…
“Il Vescovo ha colto nel segno con la sua sensibilità e il ruolo di alto magistero spirituale che riveste. Ha subito compreso quali sono i mali che affliggono Macerata: una città che aveva fatto della fede e del lavoro un connubio fortissimo ed oggi è fiaccata sotto entrambi i profili”.
Due aggettivi per definire Macerata?
“Una città bellissima ma spenta”.
(Foto di Guido Picchio)
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“Spinta fortissima”???
Quando circa il 50% non ti vuole si dice “spinta fortissima”???
Devo riaggiornare le mie conoscenze sulla fisica…..
Se da Macerata mezzo partito spinge contro (cioè si taglierebbe le vene piuttosto che appoggiarti) è “spinta fortissima”????
Va bene che Berlusconi ci ha abituato alle favole, ma qui Pistarelli ci vuol far credere che Gesù Cristo sia morto di freddo….
Visto che il Palazzo del Governo è della Provincia non sarebbe meglio rimettere le persiane alle finestre del Municipio o magari ordinare alla Provincia di rifare la pavimentazione del Palazzo degli Studi? M’illumino d’immenso.
Se invece delle persiane alla Prefettura riuscissi a ritrovare il deposito dove ricoverarono i lampioncini liberty – prima di sostituirli con le orribili palle che ancora subiamo – sarebbe il top, anche se – come si disse all’epoca – dovrebbero averli venduti come ferro vecchio…
Non penso che le percentuali di dissenso nei confronti di Pistarelli siano così elevate da sfiorare il 50%.
In ogni caso la sfida cruciale è quella di mantenere Macerata tra le migliori città d’Italia da un punto di vista dell’abitabilità (e non, come fatto spesso, dell’edificabilità). Visto che finora si è puntato sul cemento, si potrebbe provare a ipotizzare un po di verde, sdoganando soprattutto la parola AMBIENTE da particolari ideologismi e correntismi.
Se non altro Pistarelli si è spesso mostrato vicino alle esigenze dell’Università: purtroppo negli ultimi anni di CdA, nè il Comune nè la Provincia, che siedono a quel tavolo, hanno avuto il privilegio di fare qualcosa. Senza dare un sostegno, non solo morale, alle attività della prima fonte reddituale della città (l’Università, appunto) non si possono creare le condizioni affinchè il patrimonio umano e culturale resti vivo. Serve, almeno al Comune, una figura forte che inverta la rotta in tale ambito e punti decisamente tutto sull’Università, prima che crisi e concorrenze locali ci tolgano anche quest’ultima (dopo Tuttoingioco, in parte lo Sferisterio, il Palazzetto, ecc.)
Macerata e` finita ma il peggio deve ancora avvenire.Tra delinquenza , invasione di immigrati irregolari e regolari la politica non e` mai esistita e` stata sempre un gioco di poltrone per assicurarsi buoni stipendi e clientelismo.il secondo grande male la presenza delle autorita` ecclesiastiche.
Avete mai visto un vescovo sorridere o con la faccia da buon uomo.NO.
Chiunque succedera` al trono di sindaco non potra risolvere,se non peggiorare,niente,dato che ognuno viene da partiti e mentalita` che hanno governato dal dopoguerra ad oggi e allora cosa volete che cambi,
Sotto la quercia c`e` la yanna e non ciliege………..Beati voi che ancora sperate
@ cerasi
perchè non ci commenti le riunioni a cui partecipi tu del GRANDE CENTRO?
parlaci anche se a GRILLO gli hai raccontato che prima eri un responsabile maceratese del PSI di Craxi, quando Beppe Grillo veniva cacciato dalla Rai perchè diceva che i socialisti erano tutti ladri.
Prima di criticare le case degli altri comincia a far pulizia nella tua se ti ricordi qual’è e dove si trova.
Per dirla alla Totò, che almeno faceva ridere…………….. ma mi faccia il piacere!!!!!!
@Tosoroni
Le sue informazioni sono del tutto sbagliate o, peggio, lei interviene a vanvera dicendo farloccate (in malafede presumo)
Le consiglio pertanto, onde evitare sia figuraccie barbine sia di diffamare stupidamente, di informarsi meglio prima di parlare.
A)
Io NON partecipo affatto (ne ho partecipato in passato) ad alcuna riunione di Grande Centro.
B)
Quando Beppe Grillo venne cacciato dalla RAI io NON ero responsasbile maceratese dei socialisti
Tanto era mio dovere precisare, per evitarle ulteriori figure da peracottaro
Ricordo al sig. Tosoroni, che Fabio Pistarelli ha elencato (bontà sua) come sua alleata la Lista Civica Una Forza per Cambiare. Nel ricordarle questo, si faccia spiegare come è composta la sopracitata Lista e quali culture politiche vivono al proprio interno. Poi veda lei qual’è il contributo che vuole portare all’amico Pistarelli. Se ancora siamo alla retorica delle monetine e all’Hotel Raphael, penso sia il caso di fermarci quì.
Gianluca Gelsomino
Direttivo Provinciale
Una Forza per Cambiare
Ridicolizzare questa intervista sarebbe troppo facile. Pistarelli da buon “politicante” parla bene di tutti. Pongo alcuni semplici quesiti che ho ascoltato in questi giorni dalla gente di strada:
– alleato con la lega nord? sarebbe quel partito che sotto Natale prendeva le firme per il crocifisso nelle scuole e nel contempo esponeva un cartello razzista sugli indiani?
– come mai Pistarelli passa da un ricco stipendio da consigliere regionale a quello di semplice sindaco (4 volte inferiore?). E’ il buon samaritano o liberando il posto in Regione per un altro cavallo di razza ha ricevuto laute promesse?
– Cristo parlava di accoglienza e fraternità, non sarebbe più educato evitare queste smancerie al Vescovo da parte di personaggi e partiti che non sanno cosa vuol dire la parola ACCOGLIENZA?
grazie
Caro Fabio Marcelli, SI’.
Io l’ho visto un vescovo sorridere e con la faccia da buon uomo. Si chiamava Tarcisio Carboni. Se è per questo, a Macerata ne ho visto pure uno prima di lui: si chiama Ersilio Tonini. Il Vescovo Conti – ora arcivescovo – posso garantire, avendolo conosciuto da vicino, che è uomo fino in fondo, prima che prete e vescovo; senza per questo essere meno prete e meno vescovo. Mons. Giuliodori, poi, oltre a sorridere e ad essere un buon uomo, è anche un ottimo calciatore e un simpatico chitarrista…
Tuttavia, visto che in definitiva le autorità ecclesiastiche sono ovunque, nel mondo, vorrei capire qual è la loro specificità nell’aggravamento della situazione maceratese.
Condivido quanto sostiene Davoli sul “sorriso” dei Vescovi. E’ vero, Carboni che conobbi personalmente e con il quale spesso parlavo era “sorridente” e profetico, Ersilio Tonini, altrettanto “carico” di sorriso ed ironia. Schietto.Non partecipo la dibattito a favore o contro Pistarelli che pure conosco personalmente. Ritengo gli attacchi, a favore o contro, escludibili in queste pagine. Mi fermo ai sorrisi vescovili
Non voglio commentare l’intervista di fabio,che è sempre un caro amico e gli auguro tutto il bene per il nuovo anno,ma i toni che si stanno alzando in questa,ancora lontana,tornata elettorale. insulti più o meno pesanti a chi la pensa in modo diverso o tenta delle azioni che sente giuste,accuse,anche al sottoscritto,di mangiare con la politica(?????????) ora bisogna giustificare le scelte ed anche gli stipendi? qualcuno chiederà la denuncia dei redditi di ballesi o di carancini o altri candidati? non siamo sulla buona strada.. maurizio mosca
Chi al giorno d’oggi fa politica è preso come un bel bersaglio grosso e ben visibile. La corsa al consenso perdipiù impedisce (o attenua) una replica adeguata. A volte capita pure di ritrovare politici schietti e sinceri, ma di solito non vengono premiati alle urne. Speriamo cambi, ma temo che per adesso sia così. Ecco perchè provo una certa simpatia per coloro che rischiano di essere impopolari, ma mai antipopolari.
A me piacerebbe una anagrafe pubblica degli eletti, non per spirito voyeristico, ma per adempiere al concetto Einaudiano del conoscere per deliberare. Degli abitanti del Consiglio Comunale, infatti, mi piacerebbe sapere come votano, quali emendamenti hanno redatto, quali mozioni, quali proposte di delibera, quali interrogazioni, le loro presenze e, ahinoi, le loro assenze. Certo è giusto sapere anche i loro guadagni che il più delle volte si traducono in autentiche rimesse!
Quello che dovrebbero sapere i cittadini, e non capisco se non lo sanno e se invece fanno finta, è che intanto che i fari sono puntati sui consiglieri comunali, coloro che si arricchiscono veramente sono gli abitanti del sottobosco, autentici predoni della cosa pubblica. La politica conta sempre meno e oggigiorno un segretario di sezione conta molto meno di un comandante della polizia municipale o di un caposettore all’urbanistica. Di questi esempi se ne potrebbero fare a decine e ognuno è legittimato a scrivere e ad immaginare nomi e personaggi del proprio paese. La politica, invece, andrebbe pagata. Un patto etico ci vorrebbe. Perchè alla fine dei conti, checchè se ne dica la politica viene ancora pagata dai paperoni di turni che pagano i conti di cene e manifesti elettorali. Va da sè che il conto poi lo portano durante il piano regolatore etc. Ecco perchè non ci vedo nulla di male se qualce partito si fa dare un euro dai propri sostenitori. In definitiva e per concludere, si valuti la qualità della politica, il voyerismo è una totale scemenza.
Una città bellissima ma spenta…
In realtà, al di là di alcune considerazioni relative soprattutto agli ultimi due anni del mandato e sostanzialmente condivisibili, se Macerata è ai primissimi posti delle graduatorie nazionali qualche merito l’amministrazione comunale lo avrà pure. O no? Perchè Pistarelli non guarda le attività culturali, il pareggio del bilancio dello Sferisterio, la qualità e la quantità dei servizi sociali? Attenzione! Si rischia anche il comune lo stesso passaggio che c’è stato in provincia dove Capponi e la sua maggioranza di DESTRA, in sei mesi, sono stati impegnati solo ed esclusivamente nella cancellazione delle opere avviate in precedenza. Senza idee, senza fatti…solo occupazione dei posti di potere. Ogni volta che la destra ha provato a governare il nostro territorio ha misermente fallito. Meditate, gente, meditate.
Condivido pienamente quanto sostiene Gelsomino. C’è un “attacco” generale alla politica e ai politici. Ma quanto contano i politici? E’ questa la sostanza che mi sento di ribadire. Non molto, credo. Almeno non tutti. Gelsomino affonda la spada su un terreno interessante. Lui non parla di Consiglio e consiglieri, ma dice quanto tutti sanno e che si condensa in una sola domanda: ma siete sicuri che “prima” del Consiglio e dei Consiglieri non vi siano “consigliori” ? Termine brutto che nel Medioevo aveva battezzato in ” consultore”. E chi sono questo “consultori”? A quale PRG ( Piano Regolatore) sono “legati” o “collegati”? Verso chi indirizzeranno i loro favori? In cosa consistono i loro favori? Quanti voti “spostano”? Ma spostano davvero voti? E quanti sono? Sono un esercito? Una legione? O sono davvero pochi? Ma poi, anche se sono pochi, quanti ingegneri e architetti sono ad essi collegati, quanti studi commerciali? I voti dei “consultori” sono di destra o di sinistra? Sono di centro? Sono di centrodestra o centrosinistra? O forse sono voti della “Sinistra radicale e comunista” oppure della destra “fascista”? Insomma, quale colore hanno questi voti? Sono voti bipolari o tripolari? Insomma la numerologia si amplia e il Sacco di Roma avviene nell’ombra e, purtoppo, nessuna Oca del Campidoglio avverte la presenza dei barbari…
“Il Vescovo ha colto nel segno con la sua sensibilità e il ruolo di alto magistero spirituale che riveste. Ha subito compreso quali sono i mali che affliggono Macerata”. che x governare a mc occorra il “beneplacito” del vescovo è risaputo. lisciargli il pelo tramite un’intervista conferma che tale tendenza è lungi dall’essere abbandonata, e i punti di partenza del programma di pistarelli non fanno ben sperare anzi…
1) continuiamo a correre dietro la figura di matteo ricci, organizziamo un “grande evento” intanto civitanova ci ha già fregato con tuttoingioco, e colmurano con artistrada!
2) rifacciamo le persiane in prefettura, questo si che “sveglierà macerata”!
3) già che ci siamo, intitoliamo una bella via a giorgio almirante!
4) in fondo che importa se gli universitari sono scappati via, scoraggiati da tasse universitarie esagerate e da affitti in nero, strozzati da proprietari belli, ricchi e pidiellini? (sn appena laureato e conosco troppo bene questa realtà, altro che capponi che loda tanto la fusione delle univ).
Caro Savi,
se non ricordo male – correggimi se sbaglio – il pareggio del bilancio dello Sferisterio fa seguito a un ripianamento del buco grazie all’intervento crocerossino del Comune: quant’è l’ammontare, sia pure dilazionato? Qualche milione di euro? Ricordo male?
Quanto poi alla cultura, hai ragione: ma credo sia frutto dello zelo di Massimiliano Bianchini. Zelo che, peraltro, ora gli rende (primariae docent).
Caro Filippo è stato di di 5 miliardi delle vecchie lire e senza un progetto di sviluppo
Caro Biancorosso,
4) sei più studente universitario o più cittadino biancorosso? Lo chiedo, perché se fossi più cittadino biancorosso ti saresti accorto che – prima degli studenti – da Macerata se ne sono andati i maceratesi. Che a me, con tutto il rispetto, premono di più degli studenti: i quali passano e vanno, mentre il tessuto forte di una città lo fa il suo popolo. Al quale va benissimo si aggiungano – non “si sostituiscano” – gli studenti.
3) no, non intestiamo una via ad Almirante: non commettiamo la caduta di stile di Milano con Craxi e nemmeno gli accecamenti dell’Emilia Romagna con Togliatti e Stalin.
1) qui hai ragione tu. Anche perché l’anniversario di Ricci è plurifinanziato già – si può chiedere il quantum al Presidente del Comitato (ancora e sempre lui: Adriano Ciaffi). Anche per questo ho scelto di non partecipare al concorso di idee con un inedito, che pure avevo e che pubblicherò a festa finita. Lo dedicherò a Mons. Tarcisio Carboni, che primo tra tutti volle fortemente la causa di beatificazione di Padre Matteo e – mentre i concittadini sì e no sapevano chi fosse – volle parimenti un seminario diocesano e missionario per l’evangelizzazione della Cina, in suo ricordo e onore. Solo contro tutti, va detto. E oggi la sua profezia è patrimonio del mondo.
Formidabile. Davvero un grande fiore all’occhiello della giunta uscente. Operazione lecita, come giustamente sottolineato recentemente anche dal sindaco. Ma di fronte ai mali veri della nostra gente…
Se non ricordo male Filippo i primi dissenti sferisteriali cominciarono dopo il 1993, per non fermarsi più
@ Filippo Davòli,
gran parte dei negozi del centro storico (librerie, bar, pub, negozi d’abbigliamento) sono frequentati soprattutto da studenti (e ovviamente non parlo solo dei bar il giovedi sera), così come le palestre e le discoteche, giusto per fare alcuni esempi.
rivitalizzare il centro storico, e lo scrivo perchè per lavoro ho avuto a che fare anche con ciò, significa renderlo fruibile a tutti, anche agli studenti (parte dei quali – ex fuori sede- si stabiliscono a mc dopo la laurea, chiedendo la residenza), o ai turisti. non basta avere a cuore solo i maceratesi, perchè una città vive con, e per, tutti coloro che vi si trovano.
la stagione lirica e musicultura, con l’indotto economico che ne consegue (ad esempio strutture ricettive di cui usufruiscono i “non maceratesi”) producono un reddito per i maceratesi che offrono loro servizi.
volevo solo evidenziare alcuni spunti, come la possibilità di agevolare determinate categorie di persone con determinati servizi, per esempio nella mobilità o nelle comunicazioni. sono tante piccole cose che già avvengono in altre città con caratteristiche simili a mc, e se l’università finora non ha fatto nulla potrebbe farlo il comune.
infine, volevo ricordarle che craxi (corrotto, corruttore e con amicizie insane -P2, IOR…) è una cosa, stalin un’altra (ben peggiore e tragica), ma togliatti ha contribuito ad organizzare la Resistenza prima, i governi post-liberazione poi, ha evitato (su consiglio di Mosca) la rivoluzione socialista per favorire una progressiva stabilità istituzionale, ed ha soprattutto scongiurato la guerra civile in seguito all’attentato subito nel ’48. politicamente criticabile, ognuno ha le sue idee, ma il suo ruolo di “stabilizzatore” è stato riconosciuto anche da Cossiga (che negli anni ’70 da ministro dell’Interno si comportò da caudillo cileno, come ha lasciato intendere anche pochi mesi fa).
Caro Biancorosso,
con sua buona pace la ricerca storica ha superato gli anni ’50, in cui Togliatti era considerato “il Migliore”. E così, dando un’occhiata a quanti italiani sono stati lasciati morire in Russia durante la Seconda guerra mondiale o a quanti sono stati trucidati nelle foibe, scoprirà che Togliatti non era poi proprio così tanto migliore, come anche lei oggi si affanna a sostenere. Non dimentichi, poi, che la resistenza italiana, come pure la stabilizzazione del Paese, non fu solo rossa ma anche bianca. In realtà, invece, la tensione a seguito dell’attentato si stemperò grazie al Giro d’Italia, se vogliamo ricordarla proprio come realmente andò. Quanto poi a Craxi che rubava, mi pare di ricordare bene – o meglio, benissimo – che era in ottima compagnia: molti dei suoi allegri compagni di banco, tra l’altro, siedono ancora indisturbati in Parlamento, anche tra le insospettabili file dei superpuri di sinistra. Do you remember Giuliano Amato, tanto per dirne uno? O Oscar Luigi Scalfaro? O fino a poco tempo fa Romano Prodi? Oltre naturalmente a Berlusconi etc. etc.
Quanto invece riferito a Macerata, se avesse letto bene il mio commento, avrebbe scoperto che non sono contro gli studenti, bensì favorevole agli studenti dentro un corpus civico locale. Infatti, prima degli studenti – se lo lasci dire da me che abito in centro da sempre e sono figlio di commercianti che avevano l’attività in centro – erano i residenti a tenere vive le attività commerciali del centro. Pima degli studenti e, poi, insieme agli studenti. Perché – se ne faccia una ragione – una città è fatta dai propri cittadini, non dagli studenti di passaggio sia pure pluriennale. Non può citarmi gli studenti che scelgono di fermarsi: quelli, a quel punto, diventano cittadini a tutti gli effetti. Qui, purtroppo, anni dissennati di politiche sbagliate per la casa e la residenza in centro (e di alienazioni di palazzi più dissennate ancora all’Università) hanno ingenerato una fuga sconfinata di cittadini maceratesi e – a seguire – di studenti. Ma prima degli studenti, noi maceratesi ricordiamo che c’erano gli avieri, e poi i finanzieri: anche loro erano un indotto formidabile per la città. Ma vede, all’epoca c’era una città: perché, ripeto, c’erano i cittadini. Favoriamo il ripopolamento dei cittadini e vedrà che torneranno pure gli studenti. Solo un ripopolamento sano di cittadini, infatti, sfavorisce l’affitto iniquo degli appartamenti agli studenti. E tutto quel che ne consegue.
in quanto laureato in scienze politiche so benissimo degli emigrati italiani uccisi in Russia, d’altronde nn ho mai scritto che stravedo per Togliatti, anzi, e non mi affanno a sostenerlo (mi dispiace ma ha preso un grosso abbaglio, perchè ho solo rimarcato alcune sue differenze di merito tra lui e Craxi), di sicuro è stato un politico di alto livello (come altri all’epoca: Einaudi, Nenni, De Gasperi, De Nicola, fino ai componenti la Commissione dei Cinquecento).
quanto alle foibe, Togliatti ebbe si la colpa di tacere, ma gli abitanti della Jugoslavia venivano da diversi anni di occupazione fascista, prima ancora della liberazione di Tito, il che contribuì a creare un (tragico) spirito revanchista verso ogni italiano, sommariamente, erroneamente e tragicamente ritenuto “corresponsabile” delle sofferenze e ingiustizie subite per anni, guerra compresa. allo stesso modo so benissimo di tutte le componenti della Resistenza (quelle bianche di cui parla lei, ad esempio, furono l’Armata Italiana di Liberazione in cui combattè anche Cossiga) ma non sono d’accordo sul giro d’Italia perchè ebbe un effetto assolutamente secondario in tale circostanza, nonostante l’indubbio seguito di cui godeva all’epoca il ciclismo: una pedalata non cancella un tentato omicidio.
quanto a tangentopoli sono d’accordissimo sul fatto che molti erano coinvolti e che oggi sono ancora in politica a far danni, in ogni schieramento, ma non si può ignorare una sentenza definitiva secondo cui Craxi fu un corrotto. dunque perchè dedicare una via ad un politico morto latitante?la stessa corte europea dei diritti dell’uomo riconobbe che egli era stato processato come uomo politico, non come perseguitato come lui sperava che gli venisse riconosciuto.
Ho per caso detto che è bene intestare una Via a Craxi?
Quindi, quanto al resto, noto con piacere che andiamo d’accordo su tutto.
Caro Biancorosso.
Poichè dici di non stravedere per Togliatti non comprendo allora come mai la tua piccola storia su “il migliore” sembra quasi che prima di essere scritta, qui su CM, sia stata passata con la scolorina per cancellare le tante pagine non propriamente positive….
un momento! volevo rimarcare alcune differenze tra alcuni politici dei quali si è fatto il nome. visto che si è parlato di Togliatti ho parlato di lui, ma non avrei avuto problemi a fare altrettanto con altri politici, tenendo conto dei rispettivi contesti (Moro, Zaccagnini, Michelini, Saragat o chi per loro).
e pensare che era mia intenzione commentare i programmi x macerata, altro che riesumare certi personaggi…
Certi commenti a metà strada tra il tranchant e il qualunquismo lasciano il tempo che trovano. Oramai su Craxi si dice di tutto solo perchè guidati dalla viltà e dalla cecità storico politica. Ognuno ha le sue idee, Craxi ha fatto degli sbagli, ma non vedo grossi statisti che lo facciano impallidire o arrossire dalla vergogna.
I cittadini e anche quelli che pensavo avessero più spessore intellettuale e politico si dividono come autentiche tifoserie. Le due grandi matrici sono il berlusconismo e il dipietrismo che poi è una sottocultura di coloro che erano i moralmente superiori. Per il resto manca capacità di analisi e me ne dispiaccio. E’ così.
Su Almirante, benchè non sono titolato a farlo, vorrei dire che se Alleanza Nazionale ha potuto ottenere i risultati che ha ottenuto è perchè il vecchio Almirante ha filato sempre dritto, è stato una persona onesta e politicamente capace. Con tutti i fucili che aveva puntati addosso non poteva fare diversamente, è vero, ma andava detto e non ci vedo nulla di strano che gli fosse intitolata una via. La sua è stata una Segreria politica che si è spesa per tenere all’interno del recinto della democrazia i suoi iscritti e questo, penso, non gli sarà stato sempre facile. Poi certo non è che vado a caccia di consensi, nè politici e nè amicali, e questo mi rende una persona assolutamente libera.
Non me ne compete, ma forse perdiamo un po di vista l’articolo in quanto tale.
Per Biancorosso (ti stimo se non altro per i colori) dico:
1) L’Università di Mc presenta delle tasse estremamente basse, solo 700 euro in media, se paragonate al contesto nazionale. Evidentemente a ciò corrispondono servizi che non sono esaltanti. Ma difficilmente, quando si parla di bilancio, ho visto botte piena e moglie ubriaca.
Inoltre gli affitti in nero sono una prassi forse internazionale: e nel locale, posso mettere la mano sul fuoco che il fatto di affittare in nero e di appartenere al PdL non sono elementi collegabili logicamente tra loro: anche io faccio la tua stessa università, ma dire che gli affitti a macerata siano manovrati solo da una classe politica è pura retorica. Però purtroppo qualcuno ci mangia….al di là dei partiti.
2)Giusto fare a Mc Artistrada, giusto riportarci Tuttoingioco, ma perchè non fare ANCHE la celebrazione per Padre Matteo Ricci? Anche lui è un simbolo di Macerata nel mondo. Non amo neppure io sventolare favoritismi alla curia di sorta, ma la figura del Ricci è importante a prescindere da ideologismi o altro.
3) Conoscendo Fabio posso assicurare che la diatriba sul nome delle strade è l’ultimo dei pensieri che può avere: al contrario, ci sarà da mettere pesantemente mano al bilancio comunale, il quale posso immaginare sia in condizioni abbastanza disperate, e cercare di realizzare il meglio per il maggior numero di persone con i soldi che ci sono. Il discorso vale per Fabio, ma il bilancio vale anche per gli altri sindaci
Per Filippo: non ti conosco, ma ti stimo per il tuo slancio di “orgoglio pistacoppo”, e mi sembra proprio che Macerata abbia un po perso il tessuto sociale che invece a noi maceratesi piacerebbe così tanto
Caro Andrea Accattoli,
1. quando studiavo io all’Università di Macerata c’era un fondo studenti obbligatorio (si versavano con le tasse, mi pare 1000lire cadauno). Nessuno ha mai scoperto che fine ha fatto…
2. la cecità che lamenta Gianluca Gelsomino ben si applica al tuo sacrosanto discorso sul fatto che i soldi dei locatori non hanno colore né bandiera.
Quanto alla maceratesità da rivalutare e promuovere, vediamoci, Andrea! Uniamo le forze.
3. Non credo che il bilancio – nonostante le dichiarazioni – sia poi così tanto a zero, se tutti non fanno altro che scannarsi per riconquistare e conquistare le postazioni di comando: del resto, esistono i finanziamenti bancario-provincial-regional-statal-europei, oltre alle collaborazioni dei privati. Vorrei poi sapere quanto si è intascato con le multe e i parcheggi, quest’anno. E non venite a dirmi che le banche sono in crisi (“Tuttoingioco” docet). Tanto meno venite a raccontarmi che tutti quelli che si sono candidati lo fanno per amore, con buona pace dei cuori promozionali.
– Vorrei poi toccare una nota dolens: so per esperienza, tuttavia, che se si ha amore (oltre che competenza) le cose si possono fare anche senza spendere miliardi. Risparmio non è automaticamente sinonimo di scarsa qualità: anzi…