Da Gian Mario Maulo, presidente del Consiglio comunale di Macerata:
“Il centrosinistra di Macerata in due settimane ha steso una base programmatica dell’alleanza e in sei giorni ha raccolto 3535 firme validate per sostenere cinque persone che si sono messe a disposizione per la candidatura a Sindaco: con le sole firme di presentazione abbiamo già più consensi delle precedenti elezioni primarie. I numeri autorizzano un’aspettativa molto positiva per il 20 dicembre, alle primarie reali, soprattutto perché sono primarie aperte a tutti, allargate in particolare alle liste civiche.
A disposizione della città cinque persone diverse per formazione, esperienza, orientamento, base di consensi, attorno a linee guida condivise: Bianchini con 555 firme, assessore uscente vicino a Rifondazione Comunista, presentato da una lista civica ‘Pensare Macerata’; Carancini con 1198 firme, capogruppo consiliare del Partito Democratico, candidato da un’area vasta e plurale del PD e oltre il PD; Mandrelli con 506 firme, del PD, candidato dall’area laica e socialista; Mari con 875 firme, del PD, candidato da una parte della ex Margherita, degli ex repubblicani e dell’IDV; Tartabini con 401 firme, capogruppo consiliare e candidato di Sinistra e Libertà.
I numeri fanno la differenza, di area di riferimento, di orientamento plurale; e in democrazia i numeri contano, la pluralità della base altrettanto: sono evidenti le provenienze che sottolineano una risorsa storica; sono evidenti le diversità di consenso e le diverse capacità di coniugarsi al plurale. Una candidatura al governo della città deve infatti essere compatibile con una rappresentanza politica plurale, sulla base di un progetto condiviso dallo schieramento e flessibile per capacità di adeguarsi al nuovo che urge, assumendo le opportunità e potenzialità create in questi anni ed accogliendo istanze della società civile espresse da liste civiche.
Il centrosinistra, al di là di frizioni e dissensi puntuali, si presenta alla città unito: nessuno mette in discussione l’area, le linee guida, la procedura per l’individuazione del candidato.
Le liste civiche, fiorite in questi mesi non necessariamente come sintomo della crisi della politica, più probabilmente espressione di una volontà di partecipazione senza schemi precostituiti, in risposta ad istanze reali, necessitano di coniugarsi con la pluralità e l’universalità di un governo democratico.
Noi riteniamo che molte loro istanze possono comporsi in unità con le linee programmatiche concordate e rese pubbliche e con un candidato che garantisca la pluralità. Invitiamo perciò le liste civiche a presentare le loro di istanze, per comporre un programma aperto ad approfondimenti e sviluppi ed a contribuire all’individuazione del candidato.
Perciò le primarie del 20 dicembre sono aperte a tutti, anche alle liste civiche; le linee guida sono aperte; l’alleanza altrettanto”.
Gian Mario Maulo
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Chiacchire come se ne sentono molte in questi frangenti, fatti e proposte comprensibili ai cittadini nemmeno l’ombra!!!!!
L’articolo delinea chiaramente cosa succede nei periodi pre-elezioni. Uno schieramento politico ben noto, facendo forza sulla sua “tradizione politica”, se così si può chiamare, si permette di dire per l’ennesima volta: eccoci quà, noi abbiamo 3535 firme! siamo forti! ed andiamo avanti.
La campagna elettorale mediatica (l’articolo) continua facendo menzione dell’unità del gruppo, e si nasconde ciò che è chiaro a tutti: un’intensa lotta per la poltrona ed il potere, mascherata dietro le primarie.
In ultimo si nasconde il malcontento popolare, che realmente ha visto nascere liste civiche serie ed altre opportunamente civetta. Ma si ribadisce con ardore che non sono sintomo della crisi della politica.
Nel dire questo ci vuole un bel coraggio! Non voler aderire a schemi precostituiti non significa non riconoscersi in una politica di maggioranza o minoranza che non ha dato nulla a Macerata? Una politica senza capacità di fare non è sintomatica di una crisi? Come la chiamiamo l’incapacità di dialogo all’interno di un gruppo, ed aver mancato l’obiettivo del proprio mandato?
E poi, quali sono le istanze reali di Macerata? La prima non è forse quella di governare seriamente una città?
Se il governo attuato fino ad oggi fosse stato veramente cosi plurale ed universale, quasi stellare, magari non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di porsi troppi ma o troppi se su primarie, accordi o allenaze ed il PD sarebbe andato avanti alla velocità della luce.
Le liste civiche serie non possono e non debbono partecipare alle primarie di uno schieramento che contestano profondamente per aver amministrato male, molto male negli ultimi 5 anni. Le liste civetta (la gran parte) possono fare quello che vogliono perchè chiaramente rispondono a logiche spartitorie consolidate. Mi sorprende molto l’articolo di Maulo che fu artefice di un vero momento di cambiamento della città e fu “trombato” per le logiche di partito che oggi sostiene. Strana la vita!! Noi di MaceraTiAmo ovviamente non andremo a votare alle primarie http://www.maceratiamo.it
forse l’amico Maulo ha commesso un refuso: ha scritto di crisi politica, mentre intendeva scrivere crisi partitica. In questo caso avrebbe ragione. Nel caso invece non si fosse trattato di un refuso, non ha più ragione: la crisi politica, nel senso nobile e originario del termine, non c’è proprio; a riprova, appunto, le liste civiche reali (Ballesi, Menghi, MaceraTiamo – che però non ha un candidato sindaco). La crisi partitica invece è scoppiata da tempo. E non la sottovaluterei.
Da Gian Mario Maulo (commento inviato via mail):
” Da Munafò sentiamo e leggiamo solo parole di denigrazione e disfattismo. In questi ultimi mesi ho pubblicato dieci articoli di proposte in prospettiva, cioè a partire dalla situazione attuale della città, sulla cultura, sul centro storico, sul lavoro, sui giovani, sugli anziani, sui servizi sociali, sulla viabilità, sulla sosta, sui parcheggi. Il suo sarcarsmo, invece, copre solo il nulla della sua opposizione che in Consiglio come sui giornali sa solo demolire e impedire agli altri di governare, forse per l’evidente rancore di essere stato mandato via dalla sua stessa maggioranza dopo appena 18 mesi di governo?” Gian Mario Maulo
Di nuovo da Gian Mario Maulo:
A Roberto Cherubini e agli amici della sinistra…utopista, ricordo che”chi troppo vuole nulla stringe”: potrai dire che tra il ’93 e il ’97 abbiamo fatto molto in quella stagione di rinnovamento, ma il rinnovamento può essere realizzato con le forze che hai in campo non con le assenze e le ritrosie a sporcarsi le mani, con gli atti amministrativi che richiedono concretezza-realismo-consenso-calcolo del possibile a partire dalle condizioni date: cantare alle stelle per lamentarsi di tutto quello che non è stato realizzato o è stato realizzato male non porta a nulla di utopico, porta solo alla conservazione dello status quo! ti ricordo anche che “sull’onda dell’incazzamento generale contro la realtà” si fa solo il gioco di chi vuole prendere il potere, come a livello nazionale, con valori e ideali che sono il contrario della solidarietà: intanto noi abbiamo garantito qualità della vita, servizi sociali di altissimo livello alle categorie più deboli, una città aperta e senza conflitti con gli immigrati, e tutto ciò che ci colloca ai primi posti in Italia. ciao. gian mario
Al prof. Maulo,
sono stato un suo elettore ai tempi di Città dell’Uomo, ho molta stima per lei e non vorrei cambiare idea. Oggi per pura coincidenza ho contribuito a far nascere il movimento MaceraTiAmo che lei definisce sinistra … utopica. Sorvolo sull’etichetta sinistra, ma le posso assicurare che i punti messi a fuoco nelle ns. linee programmatiche sono frutto di un lavoro che ha visto coinvolte diverse sensibilità, se poi il frutto di questo lavoro (una città più sobria, più vivibile per i maceratesi) è etichettabile di sinistra, va bene così. La cosa che invece non condivido è l’aggettivo utopico. Anzi su questo punto mi piacerebbe avere un incontro per parlarne insieme. Molte (se non tutte) le azioni individuate da MaceraTiAmo sono buone pratiche sperimentate o adottate da diverse amministrazioni comunali, non ci siamo inventati nulla, il movimento dei comuni virtuosi ci dimostra che il cambiamento è possibile se c’è volontà politica e la collaborazione dei cittadini. Nulla di utopico, tutto fattibile con il … “permesso” della politica. Proprio in questo fine settimana, alcune di queste esperienze sono state presentate durante la manifestazione Eco&Equo ad Ancona, esperienze di piccoli e medi comuni, ma anche città più importanti come Padova, si possono realizzare in un comune come Macerata tante buone pratiche che non hanno nulla di utopico: dalla gestione dei rifiuti, alla salvaguradia del suolo, dell’acqua e dell’aria, in un’unica parola la difesa del bene comune.
“il temine ‘sinistra’ per me si identifica positivamente con valori di solidarietà, come si deduce dal testo; il termine ‘utopico’ puo coniugarsi con ‘astratto’ o con ‘concreto’: sono lieto che ‘MaceratiAmo’ si collochi sul versante dell’utopia concreta per il tipo di proposte possibili (come ad Ancona o a Padova): Vengo proprio adesso da una commissione consiliare per il risparmio energetico, tema su cui abbiamo già deliberato indirizzi abbastanza vincolanti per questa città che amo anch’io.Il problema è che per deliberarli ci vogliono i consensi, altrimenti l’utopia vola verso l’astratto: allora, per deliberarli, bisogna esserci e costruire uina rete di cultura, di suggerimenti tecnici, di consensi politici. Per farlo bisogna stare dentro: chi sta fuori avrà la funzione ‘profetica’ di anticipare i tempi con proposte valide ma senza gambe. Io ringrazio chi assume questa funzione anticipatrice, ma personalmente preferisco la funzione della mediazione (non del coimpromesso) politica per avere anche i consensi che rendano le utopie una scelta operativa e storica! E’ per questo che non rinnnego affatto la stagione del rinnovamento e cerco di portarla avanti dentro un’alleanza plurale, quella oggi possibile: accelerare sull’utopi, invece, può significare andare fuori dalla realtà politica e condannarsi a restare fuori (dovremmo imparare da quanto è successo all’ultima sinistra a livello nazionale). Scegliete di stare fuori dal Consiglio o preferite partecipare alle decisioni con un Sindaco che garantisca la pluralità e una maggioranza che abbia un programma condiviso e coraggioso?
Sono più volte intervenuto a proposito della funsione e del ruolo delle liste civiche,con o senza candidato Sindaco. Relativamente a MacerataTiamo ribadisco l’essenzialità di alcune proposte, dall’acqua, ad esempio, all’intervento dell’arch. Marta Massetani, a mio avviso pienamente condivisibile.La questione “utopica”, in politica, è “fondamentale”, proprio perchè quella che viene chiamata “utopia” ( una degradazione semantica di a-topia ( cioè fuori “luogo” o senza “luogo”), viene a coincidere con la “forza” di alcune proposte che “nel lugo” ( la città) non sono “ancora” realizzate.Quanto, poi, sostiene l’amico Giammario, con il suo richiamo al “realismo”, è incontrovertibile.La politica è il luogo della “mediazione”, o “dialettica” e ciò porta, di conseguenza, ad uno “spuntamento” di alcune idee, ma non alla soppressione.