Raccolta firme contro “Macerata go green”
«Ok ai restyling, ma salviamo il verde.
Più confronto con i cittadini»

POLEMICA - La mobilitazione è partita dal gruppo di cittadinanza attiva Gli Spiazzati. «C'è molta differenza tra quanto previsto nei progetti e ciò che si sta realizzando nei cantieri»

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Il banchetto per la raccolta firme

di Giulia Sancricca

Ha preso avvio in questi giorni a Macerata una raccolta firme contro alcune scelte progettuali del piano “Macerata go green”, il progetto con cui l’amministrazione Parcaroli ha ottenuto fondi Pnrr per riqualificare i quattro principali parchi della città: Giardini Diaz, Fontescodella, Sasso d’Italia e parco delle Vergini. Il gruppo promotore, Gli Spiazzati, contesta la distanza tra quanto previsto nei progetti e ciò che si sta realizzando nei cantieri.

Secondo il gruppo di cittadinanza attiva, nei Giardini Diaz l’intervento avrebbe comportato «un’eccessiva cementificazione con l’ampliamento delle pavimentazioni, la scomparsa di cespugli e arbusti, la piantagione di nuovi alberi in momenti non idonei e l’installazione di arredi ritenuti poco funzionali, come panchine prive di schienale». Non convince nemmeno la nuova area giochi, giudicata «troppo incentrata su materiali plastici».

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Maria Teresa Carloni

Anche al parco di Fontescodella, sostengono i promotori, «si stanno eliminando boschetti e aree arbustive per creare ampie spianate a prato, mentre alcuni abbattimenti di alberi non riguarderebbero solo esemplari malati o pericolanti». Tra le criticità sollevate ci sono ancora «la pavimentazione dei percorsi pedonali e un generale impoverimento della biodiversità. La motivazione degli interventi – spiega il gruppo – sarebbe legata a ragioni di sicurezza, controllo e riduzione dei costi di manutenzione». Ma i cittadini chiedono che questi obiettivi non si traducano in parchi più vuoti, anonimi e con meno alberi. «Siamo favorevoli alla riqualificazione – precisano – ma serve un confronto: il patrimonio verde non può essere modificato senza una reale partecipazione della comunità».

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I Giardini Diaz

La raccolta firme avanza alcune richieste precise all’amministrazione: «Limitare gli abbattimenti agli alberi realmente malati o pericolanti; reintrodurre siepi e aree arbustive, soprattutto ora che sono previste videocamere e nuova illuminazione; scegliere specie adatte al clima attuale e prevedere piantumazioni compensative; valutare sistemi di raccolta dell’acqua piovana per irrigare i parchi; inserire arredi più confortevoli e inclusivi; utilizzare materiali naturali e permeabili per camminamenti e aree gioco, privilegiando legno, sabbia e pacciamature al posto della plastica.

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Pur riconoscendo che i lavori sono già in corso e non chiedendo uno stop dei cantieri». I promotori invitano l’amministrazione a «salvare il salvabile» e ad aprire un vero spazio di ascolto. «Il verde è un bene comune – concludono – e la cittadinanza deve poter partecipare alle scelte che trasformano i luoghi più amati della città». I banchetti per le firme in corso Cavour e in centro (quest’ultimo ne ha raccolte oggi 30) torneranno anche sabato.

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