Nelle Marche 21 ospedali di comunità:
cinque nel Maceratese
con il numero più alto di posti letto

SANITÀ - L'assessore Calcinaro illustra il piano: «La Regione aveva già identificato nove siti idonei sul territorio su cui far sorgere gli ospedali di comunità. I fondi per la realizzazione di queste nove strutture provengono dal Pnrr. Ora si va a completare la rete territoriale prevedendone altre 12, finanziate dalle Ast»

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Paolo Calcinaro

La sanità è stato il punto più caldo dell’ultima campagna elettorale regionale, terreno di confronto serrato e di aspettative alte da parte dei cittadini. Ora, a poche settimane dal suo insediamento, il nuovo assessore alla Sanità, Paolo Calcinaro, mostra il quadro sul quale intende intervenire per dare alla rete assistenziale un’impronta capillare, vicina ai territori e alle comunità. Ed è proprio da qui che parte il riordino: dagli ospedali di comunità, che secondo la programmazione regionale completano l’architettura della sanità territoriale con 21 strutture e 511 posti letto.

«Saranno 21 in totale gli ospedali di comunità nelle Marche, con 511 posti letti a disposizione – l’annuncio -. Si completa in questo modo il riordino della rete sanitaria territoriale, come è stato approvato dalla Giunta regionale, che ha inoltre stabilito le linee di indirizzo per l’attuazione del modello organizzativo di queste strutture sanitarie. La costituzione degli ospedali di comunità – spiega Calcinaro – rappresenta un sistema molto importante per migliorare la risposta sanitaria sul territorio. Questo modello organizzativo potrà ridurre significativamente il fenomeno dello stazionamento di utenti al pronto soccorso, grazie alla maggiore capacità di ricovero e presa in carico dei pazienti. Sarà un processo graduale, che inizierà a dare i suoi frutti non prima di un anno dalla costituzione di tutti i posti letto aggiuntivi, ma che già preannuncia significativi benefici per la nostra sanità».

Un lavoro avviato nel primo mandato del governo Acquaroli: «La Regione – continua Calcinaro – aveva già identificato nove siti idonei sul territorio su cui far sorgere gli ospedali di comunità. I fondi per la realizzazione di queste nove strutture provengono dal Pnrr. Ora si va a completare la rete territoriale prevedendone altre 12, finanziate dalle Ast. Si attiveranno in modo progressivo, secondo la programmazione regionale e delle singole Ast. Grazie a questa programmazione, il numero di ospedali di comunità e di posti letto previsti permette alla Regione Marche di superare gli standard nazionali previsti che erano di 16 strutture e 297 posti letto, offrendo una risposta più appropriata ai bisogni della popolazione».

Gli standard per gli ospedali di comunità stabiliscono la presenza di almeno una struttura per ogni distretto; una dotazione di 20 posti letto ogni 100.000 abitanti e 0,2 posti letto ogni 1000 abitanti. Poi c’è l’organizzazione geografica in base alla province: nella Ast di Macerata sono cinque gli ospedali di comunità (Recanati, Treia, Corridonia, Tolentino e Matelica) con 170 posti letto, il numero più alto di tutta la regione; cinque anche a Pesaro Urbino (Mombaroccio, Cagli, Macerata Feltria, Urbania e Fossombrone), con 131 posti letto in totale; sette ad Ancona (Senigallia, Arcevia, Jesi, Sassoferrato, Chiaravalle, Loreto e Casteldidardo), con 133 posti letto; due nel Fermano (Sant’Elpidio a Mare e Montegiorgio) con 40 posti letto.

Relativamente alla situazione dell’Ast di Fermo, a seguito dell’apertura del nuovo ospedale per acuti di Campiglione di Fermo, è attualmente in corso la programmazione della riorganizzazione dell’ospedale Murri: «In considerazione della importante dimensione della struttura di Campiglione – precisa Calcinaro – si prevede un’articolazione composita di servizi che risponda al meglio alle reali esigenze del territorio e che sarà oggetto di uno specifico atto regionale». Infine, nell’Ast di Ascoli Piceno, previste due strutture (San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno) con 37 posti letto. «L’ospedale di comunità – conclude Calcinaro – rappresenta un modello innovativo di assistenza sanitaria, che coniuga la cura ospedaliera con la prossimità territoriale, garantendo una risposta sempre più attenta alle esigenze dei pazienti e dei territori. Rafforzare la rete sanitaria territoriale significa offrire prestazioni sempre più appropriate ed efficienti e garantire una sanità più efficace e vicina ai bisogni dei cittadini».



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