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Traliccio di 30 metri a Castelletta:
«Trattati da cittadini di Serie B».
Rischio antenna pure al Castellaro

CIVITANOVA - Servirà per le antenne di Tim e Vodafone. Rabbai dei residenti: «Nessuna preferenza alle regionali per questa amministrazione». Intanto anche Iliad ha fatto domanda per un nuovo impianto, interrogazione in consiglio di Mirella Paglialunga

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La zona in cui dovrebbe sorgere la nuova antenna

Montato il traliccio di 30 metri per l’installazione delle antenne in contrada Castelletta, furiosi i residenti: «i candidati alle regionali se ne accorgeranno a fine settembre, non voteremo per i candidati civitanovesi che fanno parte dell’amministrazione Ciarapica».

Alla fine quel palo è venuto su, dopo l’arrivo delle ruspe e degli escavatori nel giro di pochi giorni la ditta esecutrice ha installato il palo che servirà come base per una stazione radio base per Tim e Vodafone con 12 antenne complessive. I residenti, amareggiati hanno presentato un esposto alla Procura, ma le speranze che qualcosa possa cambiare sono infinitesimali.

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Il palo per Vodafone e Tim in contrada Castelletta

L’unica arma sono le elezioni regionali e questa volta le circa 200 famiglie che in quella zona vivono, fra le villette, il campeggio Belvedere, il maneggio e il quartiere sottostante se la sono legata al dito e avvertono: «voteremo altri candidati – dicono dal comitato – siamo stati trattati da cittadini di serie B».

Il riferimento è ad una vicenda analoga, quella di via Caracciolo dove i residenti hanno letteralmente fatto le barricate impedendo alla ditta di entrare per l’installazione e attraverso una serie di proteste sono riusciti, attraverso l’amministrazione sensibile in quel momento visto l’avvicinarsi delle scorse elezioni comunali, a spostare l’antenna nel piazzale dell’Eurospin.

E i residenti di contrada Castelletta contestano proprio questo tipo di atteggiamento: «questo traliccio non era previsto nel piano antenne, rovina tutto il panorama dalla collina al mare e dal mare alla collina. Ma mentre per via Caracciolo sulla base delle minacce elettorali dei residenti sindaco e assessore si sono mossi cercando un dialogo con l’azienda e riuscendo alla fine a trovare un’alternativa, in questo caso nulla è stato fatto. Come comitato che ha raccolto firme abbiamo incontrato tutti gli interlocutori, ma nessuno si è mosso e il palo è stato montato, ci sentiamo vittime di un trattamento da cittadini di serie B e tutto questo non può non avere conseguenze, lo vedranno alle urne a fine settembre. Nessuno dei candidati civitanovesi di questa giunta avrà la nostra preferenza».

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La simulazione del palo che verrebbe installato per Iliad nel parco del Castellaro fra ospedale e Civitanova Alta

E per un’antenna che viene montata un’altra antenna arriva. Stavolta è Iliad ad aver presentato richiesta per l’installazione di un impianto nella zona del Castellaro, nell’area del parco tra ospedale e Civitanova Alta.

Sulla questione ha presentato un’interrogazione la consigliera comunale di Per Civitanova Mirella Paglialunga: «Ho presentato oggi un’interrogazione per conoscere la volontà dell’amministrazione comunale in merito all’installazione di una stazione radio base Iliad in pieno parco del Castellaro, in posizione baricentrica fra villa Conti, l’ospedale, la pista ciclabile, il parco giochi della Cinciallegra e a poche centinaia di metri dal borgo storico di Civitanova Alta.

Luoghi e strutture “sensibili” che devono essere tutelate dall’emissione di onde elettromagnetiche. L’approvazione della Suap da parte dell’amministrazione Ciarapica dimostrerebbe senza mezze misure l’inaffidabilità dei comportamenti amministrativi del sindaco Ciarapica. In questo caso non rispetterebbe nemmeno il “regolamento per la disciplina dell’insediamento di impianti per la telefonia cellulare e per la trasmissione dati”, approvato dal consiglio comunale il 29 aprile 2024 che non elenca fra i siti autorizzati per l’istallazione delle antenne il luogo prescelto dalla Iliad.

Ciarapica ha l’obbligo di controllare le richieste dei gestori della telefonia per assicurare la tutela della salute della popolazione che frequenta i luoghi anzidetti per scopi sociali, ricreativi e sportivi come ha l’obbligo di dare informazione pubblica e trasparente alla cittadinanza di tutte le richieste avanzate dalle società di telefonia. Ma anche in questo caso sembra omessa ogni forma d’informazione e di trasparenza perché non si è data informazione alla cittadinanza della domanda presentata dalla Iliad addirittura il 15 aprile 2024. C’è solo da augurarsi che la pratica autorizzativa non sia stata avviata in base al criterio del silenzio assenso e che l’amministrazione possa ancora correre ai ripari senza ulteriori contenziosi, nell’interesse supremo della salute pubblica».

 

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