Largo Beligatti
di Luca Patrassi
Il cantiere di largo Beligatti, a Macerata, raddoppia sul fronte delle perizie di variante e raggiunge quello per le piscine delle ex Casermette. Si supera il 19% di incremento rispetto all’importo originario.
Il restauro di largo Beligatti era nato su suggerimento dell’architetto ed assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi: partenza nel giugno del 2023 con una delibera di giunta comunale che approvava il progetto esecutivo con indicazione di spesa di 880mila euro. Le risorse sono quelle del Pnrr per la “Rigenerazione urbana”.
I lavori secondo il criterio del prezzo più basso, vengono aggiudicati con un ribasso del 20,2%. A novembre del 2024 arriva la prima perizia di variante, predisposta dalla direzione dei lavori che determina un aumento dell’importo contrattuale del 17,5% pari a 94mila euro.
«Nel corso dell’esecuzione dei lavori si è resa necessaria – si legge nella determina dirigenziale – la redazione da parte della direzione dei lavori di una seconda perizia di variante in corso d’opera per circostanze impreviste ed imprevedibili».
Ecco quali sono le circostanze imprevedibili: «ridurre la quantità dello scavo di sbancamento nella piazza aumentando lo scavo a mano; mantenere la soletta esistente nella piazza realizzando una nuovo soletta; rimodulare il quantitativo del trasporto a discarica e aggiornare il costo del conferimento a discarica; non rimuovere le tubazioni, perché assenti; adeguare le quantità di cls e rete elettrosaldata; inserire la fresatura del conglomerato bituminoso; ridurre le quantità delle superfici pavimentate inserendo sovrapprezzi per fiammatura e rettifica dei materiali; inserire i sovrapprezzi per la posa dei mattoni a coltello; sostituire le canalette drenanti con adeguate pendenze della piazza; adeguare nell’edificio ex monastero i quantitativi di “scuci-cuci”; inserire le soglie in pietra nelle finestre del piano terra dell’edificio; ripulire la muratura esterna della torretta medievale tramite scarnitura dei giunti; realizzare maggiori quantità di cornici in mattoni; inserire controtelai in ferro nelle finestre del piano terra; revisionare le canalizzazioni elettriche della piazza e dell’edificio; ridurre il numero dei pannelli radianti».
Con la seconda variante si registra un aumento rispetto all’importo contrattuale originario del 19,7% e in questo caso siamo vicini al ribasso d’asta.
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Tutte queste varianti, sarà un virus?
Rammento a chi ha memoria corta, che l’ideatore e progettista del recupero urbano di Largo Beligatti è roba mia, ed era contenuto in un un progetto più ambizioso del semplice restauro dell’edificio e della pavimentazione della piazza. Tale progetto era contenuto nella VARIANTE DI PIANO DI RECUPERO DA ME REDATTA, nel 2004 e vigente fino a pochi anni fa nelle NTA.
Questo prevedeva una diversa pavimentazione rispetto a quella realizzata, piuttosto banale e bruttina e un più significativo terrazzo rialzato adiacente alle mura castellane, attrezzato da tre panchine in pietra, che avrebbe permesso a tutti di poter ammirare il panorama sulla catena dei Sibillini, ora impedito a coloro che hanno un altezza inferiore a cm 170.
Ma anche della copertura dello Sferisterio (1986) – di varianti viabilistiche che avrebbero consentito al monumento di G. Garibaldi di essere riposizionato al centro di C.so cavour – di Via Trento e il suo collegamento viabilistico con la sottostante ex bretella Longarini – di portare la statua di G. Mazzini nella ononima piazza – di aver disegnato nei particolari ( 1996 – 2002) due progetti per Rampa Zara di cui l’ultimo renderizzato e conosciutissimo (con intervista a Rai 3) pubblicato da diversi giornali locali e spiegato in dettaglio in una conferenza stampa al “Claudiani” appoggiato dalle associazioni dei commercianti e degli industriali li presenti – suggerito la trasformazione del quartiere della Cocolla in un albergo diffuso a servizio dei turisti dello Sferisterio e di una nutrita pioggia di idee, che forse non avrebbero, se realizzate al tempo dovuto, consentito un cosi rapido declino della città.
Scrivere la realtà di certe storie, la memoria presente e passata e i suoi protagonisti, penso debba essere il mandato di ogni giornalista. Purtroppo invece leggo che l’interesse quasi sempre cade sulla politica e i suoi protagonisti. I contenuti non interessano. Ecco perchè la nostra città non rappresenta più nulla, se non le piccole dispute sul nulla.
Tanto ricordo ARCHITETTO G. Strinati
Grazie ai giornalisti che fanno conoscere questi “giochetti”. ribassi- perizie- varianti- determine dirigenziali ecc. ecc. A me sembrano furbizie per lievitare le spese, poi se mi sbaglio è meglio.
Tanto spreco di soldi per riportare la piazzetta a…. come non era!