Cristiana Picchio
di Laura Boccanera
«Mio figlio autistico non è potuto andare in gita con i compagni di classe perché non c’erano insegnanti di sostegno disponibili. E’ questa la scuola dell’inclusione?».
Se lo chiede Cristiana Picchio, una mamma di Recanati che questa mattina ha svegliato suo figlio, un ragazzino che frequenta la prima media in un istituto della città leopardiana e l’ha portato al mare. Una forma di “risarcimento” perché il bimbo invece oggi avrebbe dovuto essere con la classe al parco del Cardeto, sul Conero, ad Ancona in gita scolastica.
E la mamma affida ad un lungo sfogo l’amarezza per una gita mancata che ha il sapore di un diritto negato: «se lo faccio è per denunciare una situazione che nel 2025 non dovrebbe verificarsi. Mio figlio ha dovuto rinunciare alla gita con i compagni perché la scuola non è riuscita a garantire la presenza dell’insegnante di sostegno. L’insegnante che lo segue abitualmente aveva un impegno importante e non è stato possibile trovare un sostituto. Altri docenti si sono rifiutati di accompagnarlo. La scuola, in questo, è complice ma anche vittima di un sistema profondamente inadeguato, in cui mancano insegnanti di sostegno di ruolo e, quei pochi presenti, spesso non ricevono la formazione necessaria».
Un episodio che è stato come una goccia che ha fatto traboccare un vaso, quello già colmo di genitori che devono ogni volta affrontare la condizione dei propri figli come una guerra da combattere per veder garantito quello che è un diritto: «mio figlio ha un educatore della cooperativa e due insegnanti di sostegno. Alla gita poteva partecipare però solo l’educatore che avrebbe coperto mezza giornata, per l’altra serviva l’insegnante di sostegno. A fronte di un impegno dell’insegnante abituale l’altro non ha voluto accompagnare mio figlio. Mi hanno proposto di andare io o fare solo mezza giornata. Ma è un’ipotesi che mi ha fatto ancora di più arrabbiare. Non è giusto, perché mio figlio ha diritto come gli altri ai suoi spazi e alle sue esperienze al di fuori della famiglia e anche sottrargli mezza giornata di gita lo trovo ingiusto, ma perchè?».
Emanuela Pergolesi assessore ai servizi scolastici di Recanati
Infine la mamma si lascia andare ad una considerazione più ampia: «Siamo nel 2025 e ancora succede questo – conclude – bambini con bisogni speciali lasciati indietro perché “è complicato”, “mancano le risorse”, o peggio, perché si fa finta che non esistano. Ma mio figlio esiste. Ha diritto a partecipare, a vivere esperienze come tutti gli altri. Ha diritto alla scuola, all’inclusione, alla dignità. Quando si parla di “scuola inclusiva”, cosa si intende davvero? Perché se includere significa dire “tu no” proprio nei momenti più belli e formativi, allora il problema è profondo. Ed è culturale».
«Abbiamo saputo solo oggi di questa situazione – ha detto l’assessore ai Servizi scolastici del comune di Recanati Emanuela Pergolesi – e mi dispiace moltissimo perché con la famiglia e con l’associazione Omphalos abbiamo realizzato tanti progetti. Mi sono confrontata anche con la dirigente perché le gite fanno parte della didattica esattamente come le ore in classe e come Comune assicuriamo sempre la presenza di tutti i bambini. Se l’avessimo saputo prima probabilmente saremmo riusciti a trovare una soluzione. Ho sperato che la gita non fosse oggi. L’amarezza di questa mamma è anche la mia perché secondo me con un po’ di preavviso era gestibile».
Signora mia ,e pensa che questo è solo l'inizio,quando crescerà sarete sempre più soli purtroppo ve lo dice una mamma con una figlia disabile di 22 anni
Carissima Sig.ra Picchio, leggere queste notizie mi spezza il cuore. Ogni bambino ha il diritto di usufruire ciò che le istituzioni devono garantire. E anche i genitori, che sono parte integrante della famiglia dello studente, hanno il diritto che le istituzioni svolgano il proprio operato in pieno. Sono veramente amareggiato. Ma sono sicuro che come mamma troverà il modo di premiare suo figlio per l'impegno e la dedizione che ha dedicato in questo anno scolastico. Complimenti per aver denunciato pubblicamente questa triste vicenda. Un forte abbraccio a suo figlio che è un bambino speciale come lo sono tutti i bambini del mondo.
Ci sono classi intere che non partono poiché oggi 4 insegnanti su 5 si rifiutano di accompagnare, purtroppo io sono una delle poche rimaste ad accettare questi incarichi che per noi docenti non sono obbligatori dunque possiamo non partecipare trovo comunque il tutto molto triste poiché ho sempre pensato che la gita sia uno dei momenti più formativi per gli alunni e per noi insegnanti
Non è possibile ,ora sono state introdotte nuove figure di operatori scolastici proprio per supportare questo genere di situazione e se in questo caso la scuola in questione è sprovvista è carenza della Dirigenza.
È UNO SCHIFO!!!!!!
Gigliola Batocchi ben detto
Sono decenni che è così purtroppo Solamente chi ci passa può capire
Nooo , davvero vergognoso
Cinzia Achilli purtroppo è così
Bisogna vedere ogni situazione per la sua specificità, neanche l' assistente non poteva andare?
Silvia Latini si, ma c'è scritto che avrebbe coperto solo metà giornata..
Questa è l Italia
E andremo sempre peggio
Inclusione...il parolone del momento, con cui ci si riempie la bocca per fare bella figura ma solo bla bla bla...non mollare mamma Cristiana!!!
Grazie per aver avuto la volontà di denunciare, due considerazioni: la DS avrebbe potuto rimandare la gita/ le famiglie della classe lavrebbero potuta rimandare.
La classe di mio figlio, primo superiore, non sono andati in gita perché ci sono dei ragazzi un po vivaci e i professori non si sono presi la responsabilità di accompagnarli! La gita di un giorno
Una sola parola: vergogna
I diritti del bambino è sacrosanto tanto quanto quello di un insegnante di sostegno e non di non andare in gita.
Non esiste una discriminazione del genere è inaccettabile
Che tristezza , capisco perfettamente quanto possa essere frustrante e stancante dover sempre lottare per i diritti dei nostri figli, specialmente quando le istituzioni sembrano non ascoltare o non fare abbastanza. La mancanza di continuità con gli insegnanti di sostegno, le ore di assistenza insufficienti e la preparazione non sempre adeguata sono problemi che colpiscono direttamente il benessere e linclusione dei bambini. È davvero ingiusto che, nonostante le leggi e i diritti già acquisiti, ci siano ancora difficoltà nel farli rispettare.
Che vergogna
I tagli fatti ai disabili e alla sanità è vergognoso...
Mammamiaaaaa che roba
Brava Cristiana hai fatto benissimo a denunciare questo scempio, si devono vergognare!!!
Mi spiace mi spiace tantissimo. Speriamo che che queste situazioni vengano risolte... Diffondere e segnalare... Non arrendersi mai....
Che tristezza.
Ci sono passata proprio due mesi fa quinto superiore ,senza parole
Cristiana Picchio Fabrizio Principi non ho davvero parole! Indecente e vergognoso!
È una cosa ignobile.......
Cara signora, ma se si continua a tagliare i fondi sempre di più dalle scuole e sanità, saranno sempre più mancanze. Bisogna che tutti noi alziamo la voce.....almeno ci possiamo provare.
Vergogna
Le scuole sono un colabrodo di spese per il sostegno bisogna essere specializzati e non è pieno di persone specializzate in italia
Questo è il mondo odierno purtroppo....c'è sempre più egoismo e immondizia in giro, orrendo e vergognoso, queste situazioni non dovrebbero verificarsi, che tristezza!
Fatti sentire Cristiana Picchio !!!!
Ricordiamoci di queste storie quando andiamo a votare, affinché coloro che effettuano i tagli maggiori su scuola e sanità, vengano mandati a casa
Cara signora Picchio, se fossi stato io il genitore del ragazzo, andavo ha parlare con il dirigente scolastico, perché è lui che devono organizzare gli insegnanti, avrei chiesto io, di accompagno mio figlio in gita scolastica, perché il ragazzo ha diritto come gli altri ragazzi di parteciparvi. Avrei battuto i pugni sulla scrivania del dirigente, poi vedevo come sarebbe andata ha finire questa storia.
Però i fratelli e le sorelle d'Italia hanno approvato la nuova Legge "a sostegno della famiglia"
un abbraccio grande a questa famiglia e a Matteo che oggi avrà sentito ancora di più l’amore dei suoi genitori. La scuola non riesce a stare al passo con i tempi, spesso non è preparata per gestire studenti fuori dagli schemi, e non si rende conto di quanto renda difficilissima la vita non solo dei bambini/ragazzigenitori ma di famiglie intere. Tocca sempre spiegare, pregare, sollecitare, minacciare. Stare lì a controllare. Un terzo lavoro dopo quello professionale e genitoriale. E la politica punta a premiare il merito mica la meravigliosa singolarità mentre nei bagni manca pure la carta igienica. Suvvia. Se non fosse per qualche professore veramente in gamba, sarebbe da sbattere la testa sul muro.
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Signora PICCHIO, mi dispiace tanto per suo figlio, ha fatto benissimo ha rendere pubblica questa triste situazione, oggi purtroppo per far valere I propri diritti, bisogna fare così, forza non si deve arrende, vada avanti così.
Non faccio di tutta un erba un fascio,ma ad oggi senza offesa,il lavoro dell’insegnante non va più svolto con passione come nel passato ,ma come uno stipendificio. Capisco la situazione attuale scolastica con i problemi annessi,ma certo un po’ di buon senso da parte dei docenti potrebbe venire fuori..
Penso che nel privato e mi dispiace dirlo,perché sono un sostenitore della scuola pubblica , non sarebbe successo.un augurio che non accada più.
Non poteva essere accompagnato dalla mamma?
Insegnanti di sostegno qualificati ci sono, basta assumere, non si risolvono i problemi facendo in modo che sia i genitori ha risolvere, come in questo caso, non doveva essere la mamma o il papà fare da sostituti all’insegnante, sicuramente non potendo partecipare avrà avvisato chi di dovere………..
mi ripeto, la mamma ha fatto bene quello che ha fatto, tutti quelli che hanno di queste problematiche devono fare così.
Quando dalla Gelmini in poi non si è fatto altro che tagliare risorse ad un bene di tutti come l’istruzione i risultati sono purtroppo questi.
Sig. Vita, certamente questo lo si fa per un figlio. E richiami alla memoria il giudizio di Salomone!
Che vergogna. La dirigente scolastica dovrebbe dimettersi.
Signor Aldo Iacobini, LEI ha pienamente ragione, per i figli si fa tutto, ma questa triste problematica non può passare inosservata.
Signor Vita, si può sopperire alla mancanza dell’insegnante E, nel contempo, stigmatizzare la mancanza dell’insegnante.
Il dirigente, gli insegnanti, i genitori e gli alunni hanno mai pensato di annullare la gita ?
Sarebbe stata la soluzione migliore per tutti !
Il dirigente, gli insegnanti, i genitori e gli alunni non hanno mai pensato di annullare la gita ?
Sarebbe stata la soluzione migliore per tutti !