I banchi dell’opposizione
«Chiedere i nominativi di quanti hanno firmato la petizione per bloccare le varianti Cristallo ed Agriforest, più che di tutela legale, sa molto di ingerenza nei confronti di quelli che hanno firmato o che vorranno firmare in futuro altre simili petizioni».
I consiglieri di minoranza del comune di Civitanova Francesco Micucci e Lidia Iezzi del Pd, Mirella Paglialunga di “Per Civitanova”, Letizia Murri “Ascoltiamo la città” ed Elisabetta Giorgini “Dipende da noi” intervengono dopo la notizia di esposto al Tar da parte dell’Immobiliare Cristallo di Germano Ercoli che ha richiesto al tribunale amministrativo di esprimersi in merito alla richiesta di accesso agli atti fatta dalla società verso il comune per avere visione della petizione firmata da 4.004 cittadini per dire no alla lottizzazione a Costamartina.
Il Comune infatti ha consegnato gli atti richiesti, ma oscurando i nomi dei firmatari e Ercoli ha fatto ricorso per avere in chiaro l’accesso ai nominativi dei firmatari. «Un’ingerenza» secondo i consiglieri di opposizione che ritengono come in questa vicenda «la famiglia Ercoli «ha perso un’occasione per mettersi in sintonia col sentire della città e non solamente con i propri interessi particolari».
L’opposizione ricorda come la petizione sia nata dal basso, in maniera trasversale alla politica: «La città con l’enorme successo della raccolta firme ha mandato un messaggio chiaro e semplice a questa amministrazione – dicono i consiglieri – e a quegli imprenditori che, pur legittimamente seguendo i propri interessi, non tengono in alcun conto il bene della città e la sua qualità della vita. Basta con l’espansione incondizionata ed incontrollata di cemento a Civitanova che possiede già il primato regionale di consumo del suolo. Il valore di quelle firme, raccolte comunque con tutti i crismi e tanto di documento di identità, è politico. I cittadini vogliono far sentire la loro voce a chi governa. Ed ha a che fare con la vicenda amministrativa solo marginalmente: sono infatti i consiglieri comunali, nella loro legittima carica, che si prendono la responsabilità del voto in consiglio comunale. Chiedere l’annullamento della delibera di consiglio o, peggio, un risarcimento ai consiglieri che si sono opposti a questa nuova colata di cemento, sa di ingerenza inappropriata più che di linea difensiva. Noi continueremo questa nostra battaglia a fianco di migliaia di cittadini contro questo attacco indiscriminato alla città, con varianti che vorrebbero sorgere come funghi. Ed è anche per questo che continueremo nel sostegno alla nuova raccolta firme contro le varianti dello stadio e della Stella Maris a salvaguardia del nostro territorio».
Raccolta firme contro la lottizzazione, Ercoli fa ricorso per conoscere i nomi
Allora fateci sapere chi è contrario da due anni alla conclusione dello scempio del lungomare nord........
Non cè nessun problema dare i nominativi di chi ha firmato, certamente si trattano di firme di persone consapevoli, il problema che cosa ci faranno dopo aver visionato i nominativi??? Di tanta carta , saprei come utilizzarla , potete immaginarlo
Nazzareno Fortuna gli Operai nella sua azienda sarebbero a rischio mobbing
Come firmare contro una lottizzazione è legittimo (e per carità ci mancherebbe), allora perchè non è altrettanto legittimo sapere chi ha firmato??? Esiste forse i segreto di stato? Come, si fanno paladini della giustizia, ma hanno problemi a metterci la faccia??? Sta cosa è buffa ....
Con il cemento si sono fatte le città, le infrastrutture ecc. Continuate a parlare di cemento come fosse il male ma è il necessario per crescere e non rimanere piccoli e chiusi! Parliamo di una regione dove tutto manca tranne il verde! Meglio lasciare terreni incolti ed abbandonati che fanno bene alla salute (poi vorrei capire come) piuttosto che servizi o strutture che possano beneficiare alla società (non parlo solo di questo caso) e diano anche posti di lavoro aggiuntivi? Mah
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Ma stiamo su Scherzi a Parte? La petizione è un atto legittimo è fra i punti del capitolo della PARTECIPAZIONE dello STATUTO COMUNALE con la quale i cittadini si interfacciano con il Comune e l’amministrazione che governa la Città.Cosa vorrebbe farci un privato cittadino che ha aperto un contenzioso al Tar verso l’amministrazione comunale con quelle firme?
Ma per piacere.
@ roberto Lattanzi…resta solo da capire bene se sapere i nomi dei firmatari serve solo per stabilire se i documenti di identità dati alla firma sono tutti in validità — oppure per utilizzarli come ritorsione…Magari come ho letto da un altro commento..metti che a firmare sia stato pure qualche dipendente di qualche ditta interessata..
Ah saperlo !!!!
Il Basso Bacino del Chienti (cinque Comuni) si è inquinato da solo, occorre ricordarlo.
E questi signori dell’opposizione non ne parlano!!!
Sig. De Santis , decenni di crescente consapevolezza sugli impatti ambientali della cementificazione e della perdita di terreno naturale con lei sono passati invano .
Intanto chi ha richiesto le firme che sono state raccolte tutt’altro che clandestinamente dovrebbe come prassi motivarlo.Poi qualsiasi persona potrebbe per ogni Petizione averla brevi mano magari che so per inserirle in un Data Base o per farne cosa? È vero con il cemento si realizzano città.Magari per costruirvi un MURAGLIONE come sta succedendo a SM Apparente non mi sembra che non ci fossero altri metodi non invasivi per ottenere lo stesso risultato.
Signor De Santism le varie alluvioni di questi ultimi anni non le dicono nulla? Rendere il terreno impermeabile con il cemento riduce l’assorbimento delle acque piovane. In merito ai servizi, centri commerciali, non crede ce ne siano troppi? E i famosi posti di lavoro che generano non crede che siano sottopagati e a termine? Magari a discapito di commercianti titolari di negozi che vengono costretti a chiudere? Auguri
Purtroppo, come spesso accade, molta gente parla per partito preso o per interessi propri, nemmeno tanto reconditi.
La raccolta di firme per una petizione rivolta dai cittadini ad un Ente pubblico è giuridicamente e socialmente assimilabile, nei dovuti casi, alla proposta di una consultazione referendaria.
Come per il referendum il solo chiamato a verificare la regolarità delle liste presentate ( denominazione firmatari, codice fiscale, cittadinanza, ecc.) è un Ufficio dello stesso Organo adito allo scopo incaricato, così è anche nel caso della petizione, espressione di una pluralità di cittadini inseriti in un Sistema democratico che intendono manifestare un “bisogno” diffuso, che può essere presentata ad uno dei tanti Enti rappresentativi il quale incaricherà un apposito Ufficio.
Ora, così come al singolo cittadino non aderente alla proposta di referendum è possibile solo richiedere ulteriori controlli sulle firme raccolte e mai, dico mai, accedere agli elenchi formati, allo stesso modo per questioni di Segreto d’Ufficio, correttezza e privacy ( per non parlare di possibili reati di ritorsione ed ordine pubblico) in favore del singolo soggetto giuridico soccombente non è mai, ripeto mai, ammesso il rilascio, in tutto o in parte, degli elenchi dei firmatari la petizione.
Il Funzionario pubblico che dovesse discostarsi da tale principio, ancor più se nelle vesti di Pubblico Ufficiale, rimane direttamente responsabile e personalmente passibile sia in campo penale che amministrativo e, nel caso di danni procurati, anche in quello civile per il risarcimento dovuto.
https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-e-processo-amministrativo/3444-diritto-di-accesso-e-riservatezza-ippolito-piazza