Regionali, Fede (M5S) sulle alleanze:
«Acquaroli peggior governatore d’Italia
ma serve discontinuità col passato»

POLITICA - Il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle attacca: «Gli elettori vogliono sapere che ne sarà di sanità, rifiuti, infrastrutture e turismo». Annunciato un tavolo programmatico dei pentastellati con tutte le forze progressiste

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Giorgio Fede, coordinatore regionale M5S

«È statisticamente certificato, Francesco Acquaroli è il peggior presidente di Regione dItalia. Ma non basta questo per rovesciare le sorti delle prossime elezioni. Servono proposte, dalle forze progressiste, che indichino una discontinuità col passato. Sono i cittadini a chiederlo». Così in una nota il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle, lonorevole Giorgio Fede, in seguito alle recenti uscite degli altri partiti che dovrebbero comporre lala progressista alle prossime elezioni regionali. 

«La prossima scadenza elettorale – afferma Fede – sarà una passaggio dirimente per programmare la qualità dei servizi dei nostri residenti. Chi vota, ma ancor di più chi non vota perché si è sentito tradito, vuole sapere cosa ne sarà di una sanità che perde colpi, delle scelte relative ai rifiuti, di come sarà salvaguardato l’ambiente, migliorate le infrastrutture o potenziato il turismo. Sono i fallimenti degli ultimi decenni ad allontanare gli elettori, gli sprechi, le clientele, la sola gestione del potere senza aver attuato miglioramenti. La mancanza di una discontinuità promessa e mai attuata, rende Acquaroli, statistiche alla mano e con inchieste giornalistiche documentate, uno dei peggiori governatori d’Italia in questo quinquennio. E le forze progressiste potrebbero ottenere lo stesso successo già registrato in Sardegna ed in Umbria, testimoniando che il vento può cambiare, con una coraggiosa discontinuità da vecchie logiche. Gli elettori – sottolinea – chiedono questo per riavvicinarsi alla politica e non un toto nomi; si vota per la sorte di una regione, non per l’affermazione di una parte sull’altra, e sarà vincente chi riuscirà ad aggregare, a convincere, a portare alle urne i delusi».

Secondo Fede «la destra prospera laddove ci sono divisioni, fughe in avanti, mancanza di nuove prospettive; quando non c’è una proposta che appassioni».

Il Movimento 5 Stelle nelle Marche sta definendo i punti programmatici nella convinzione che serva prima un progetto concreto. «A questo – aggiunge Fede -, se condiviso, dovrà seguire la scelta di una figura che sappia rappresentare tutte le anime politiche del mosaico progressista. E deve essere chiaro a tutti che questo mosaico e questa maggioranza non saranno completi senza la presenza di tutte le tessere, le più grandi e le più piccole, un patto sociale per la nostra regione, un progetto che sappia coinvolgere realtà politiche e civiche su di una idea nuova, il vero cambiamento da una vecchia politica. Da parte nostra, inviteremo a breve tutte le realtà progressiste e civiche a un tavolo programmatico, senza perdere altro tempo, senza fughe in avanti, ma con lintento di dialogare tra noi e confrontarci con i nostri, stimolando incontri, dibattiti e confronti con lampia base civica che attende con fiducia delle nuove proposte. È ora di mostrare unità e coerenza».



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