«Guardia medica assente sotto le feste,
costretti ad andare a Recanati»

CIVITANOVA - Il capogruppo del Pd Francesco Micucci denuncia il disservizio e attacca la gestione regionale: «Promesse inevase e servizi depotenziati, anno nuovo e problemi vecchi». Questa mattina una civitanovese per avere il certificato da presentare al lavoro si è dovuta far accompagnare nella struttura della città leopardiana: «Credo sia inaccettabile»

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Francesco Micucci

di Laura Boccanera

«Guardia medica assente a Civitanova sotto le feste, se si sta male nei festivi bisogna andare a Recanati o al pronto soccorso. In diverse occasioni, come il 26 dicembre e l’1 gennaio la guardia medica non era presente a Civitanova», così il capogruppo del Pd Francesco Micucci.

Una criticità rilevata anche da numerosi pazienti, come sottolinea una nostra lettrice: «ho avuto la sfortuna di non stare bene e aver bisogno del servizio di guardia medica per aver un certificato medico da presentare a lavoro – scrive una civitanovese -. Questa mattina ho chiamato e dall’ospedale mi hanno risposto che il servizio è presente solamente a Recanati. Credo sia inaccettabile che una città come Civitanova con più di 40mila abitanti sia senza copertura fino alla fine delle festività. Mi sono dovuta far accompagnare dalla mia famiglia fino a Recanati nonostante stessi male per avere il certificato. La dottoressa molto gentile ha fatto tutto, ma credo che non sia possibile tutto ciò».

Un disservizio segnalato ache da Francesco Micucci che parla di “pantomima della politica sulla sanità” riferendosi agli ultimi fatti accaduti, dalla mancanza di numero legale al consiglio comunale aperto sulla sanità voluto dalla Regione, fino al comunicato stampa di Forza Italia contro la giunta regionale e infine la conferenza stampa per l’avvio del cantiere della nuova ala dell’ospedale.

E nel commentare le ultime vicende Micucci denuncia anche «l’ennesimo disservizio – sostiene – la medicina territoriale che doveva essere rilanciata dopo il Covid  viene di nuovo messa ai margini da questa amministrazione: i cittadini si sono accorti col nuovo anno infatti che per usufruire della guardia medica dovranno andare a Recanati. Un disservizio mai visto in precedenza e che invece negli ultimi anni si è più volte ripetuto a causa della scarsa organizzazione della nostra struttura sanitaria».

Insomma anno nuovo e problemi vecchi secondo Micucci: «con l’avvento del nuovo anno non si interrompe, purtroppo, la pantomima che stanno portando avanti da anni il governatore Francesco Acquaroli, il sindaco Fabrizio Ciarapica, il consigliere regionale Pierpaolo Borroni e l’assessore Filippo Saltamartini. Tutte le promesse sulla “compensazione” per i sacrifici fatti dalla comunità civitanovese col Covid Hospital restano inevase. La Tac tanto sbandierata è volata a Recanati sotto elezioni e all’ospedale civitanovese non vi è traccia di quella nuova. Si finanzia per milioni di euro una nuova ala dell’ospedale e la nuova casa di comunità: quest’ultima con un progetto che più passano i mesi e più fagocita milioni di euro. Per anni infatti proprio da Acquaroli sono arrivate critiche feroci verso le precedenti amministrazioni per i famosi “due piani” dell’ospedali non utilizzati e questo perché all’epoca vennero finanziate le mura senza un progetto professionale dietro e ora si ripete l’errore. I due piani restano fermi, inutilizzati, ma siccome arrivano i soldi dal Pnrr si finanzia una nuova palazzina e contemporaneamente si depotenziano i servizi di eccellenza come la farmacia, la pneumologia, l’oncologia, l’ematologia e l’allergologia: a cosa serviranno i nuovi spazi se nel frattempo saranno diminuiti i servizi? Anche qui rischiamo di fare posto alla sanità privata? Già il pronto soccorso civitanovese è stato messo in mano alle cooperative, con uno svilimento del ruolo dei professionisti “pubblici” mai visto in passato. Acquaroli allora vuol venire a Civitanova a magnificare tutti gli investimenti fatti nel territorio, ma si fa fotografare in giro per la città solamente con i suoi “fratelli d’Italia”, che però non gli garantiscono neanche il numero legale in consiglio comunale. E a questo punto si sveglia pure Ciarapica, in letargo da anni sulla sanità, e chiede maggiore attenzione per la città. Il solito rimpallo di responsabilità».

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