Lo Sferisterio durante una rappresentazione della Boheme della scorsa estate
di Luca Patrassi
Bando pubblicato, valutazione dei candidati ammessi al colloquio finale il prossimo 4 dicembre, compenso fissato in 70mila euro annui (oltre a un massimo di ottomila euro per il rimborso delle spese). Pubblicato nei giorni scorsi sul sito dell’associazione Sferisterio il bando per la copertura del ruolo di direttore artistico per i prossimi tre anni allo Sferisterio.
A valutare le candidature saranno i componenti del Consiglio di amministrazione. Domande già possibili, i colloqui di valutazione si svolgeranno – in presenza o da remoto – appunto il prossimo 4 dicembre.
Il ruolo del direttore artistico: «Il direttore artistico è nominato dal Consiglio di amministrazione ed è scelto tra persone altamente qualificate, in particolare nell’ambito delle attività culturali, teatrali e musicali. Il direttore artistico è responsabile dello svolgimento delle manifestazioni e dell’attività sotto il profilo artistico. Collabora con il Consiglio di amministrazione e con il Sovrintendente per la determinazione degli indirizzi artistici, tramite la predisposizione del programma artistico nel rispetto dei vincoli di bilancio e coordina le proprie attività con quelle degli organi e degli uffici dell’Associazione».
Nella richiesta di candidatura gli interessati dovranno inserire il curriculum vitae, una breve lettera di motivazione e brevi spunti programmatici e di indirizzo artistico «per il triennio 2025-2027, tenendo conto che la stagione 2025 è già stata programmata». Tra i requisiti richiesti, l’ottima conoscenza, scritta e parlata, della lingua italiana, la cittadinanza italiana o di uno Stato Ue, l’assenza di condanne penali passate in giudicato, «possedere l’idoneità professionale, la capacità economica e finanziaria e le capacità tecniche e professionali attinenti e proporzionate all’oggetto dell’incarico, tra cui sarà elemento di valutazione il possesso del diploma di conservatorio», «aver maturato una specifica competenza ed esperienza in incarichi di direzione artistica, o comunque concernenti l’ideazione, l’organizzazione o il coordinamento artistico di festival, stagioni ed eventi di livello nazionale o internazionale, preferibilmente presso fondazioni lirico sinfoniche, teatri di tradizione, festival riconosciuti per legge come festival di assoluto prestigio o altri enti similari, anche stranieri».
Il direttore artistico Paolo Gavazzeni ha lasciato lo Sferisterio dopo un anno
Le manifestazioni di interesse verranno sottoposte al Consiglio di amministrazione dell’Associazione, che inviterà a colloquio un massimo di cinque candidati tra quelli che maggiormente rivestono le caratteristiche richieste. Per l’espletamento dell’incarico è previsto un compenso annuale di settantamila euro e un rimborso spese massimo di ottomila euro sempre all’anno. Una cifra che appare superiore a quella accordata al direttore uscente Paolo Gavazzeni che però era stato nominato “in corsa”, a programmazione avviata, dopo l’uscita forzata del predecessore Paolo Pinamonti. Gavazzeni resterà in carica fino alla scadenza, oramai prossima, del contratto che non è stato rinnovato: per l’ex direttore artistico dello Sferisterio, autore di dichiarazioni poco diplomatiche (la sortita poco felice sugli invitati che dovrebbero pagare il biglietto) che lo hanno fatto entrare in rotta di collisione con il presidente dell’associazione, è in arrivo un incarico di coordinamento nella segreteria artistica del teatro alla Scala.
Quindi a breve termine sarà noto il nome del direttore artistico che affiancherà la sovrintendente Lucia Chiatti al vertice operativo dello Sferisterio. Stante le esperienze precedenti forse è il caso di far terminare i contratti con la stagione estiva visto che poi i nuovi arrivati si trovano a dover gestire, e a risponderne, cartelloni fatti da altri.
Azz Io con la Mia pensione di invalidità Ci metto 16anni per fare la cifra..
I poveri soldi nostri!
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Ottima conoscenza, scritta e parlata, della lingua italiana?
Confesso di aver provato sorpresa e tenerezza allo stesso tempo nel leggere che tra i requisiti richiesti nel bando per direttore artistico dello Sferisterio si chieda:
“ottima conoscenza, scritta e parlata, della lingua italiana”.
Immagino che chi ha steso il bando abbia pensato al gran numero (?) di stranieri che potrebbero concorrere, ma mi piace sperare che, visto che la conoscenza della nostra lingua è sempre meno diffusa, si sia cautelato anche nei confronti dei concorrenti italiani.
E plaudo a questa cautela nel chiedere che un direttore artistico, anche se italiano, parli in un buon italiano !