Il progetto Simonetti agita i partiti:
il direttivo dem è per il no,
la Lega nicchia e chiede unità

MACERATA - I dem prendono una posizione ufficiale sul possibile nuovo centro commerciale a Piediripa: «Non c’è interesse pubblico, gli svantaggi sociali e ambientali sono di molto maggiori per la nostra comunità rispetto ai vantaggi economici». Il Carroccio dopo il summit di ieri e la posizione favorevole annunciata dal vicepresidente della Provincia Buldorini ancora non si sbilancia, il commissario Lucentini: «Siamo compatti, è in corso una valutazione dei pro e dei contro all’interno delle forze di maggioranza per arrivare ad esprimere una linea comune»

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Un rendering del progetto Simonetti a Piediripa

di Luca Patrassi

La questione Simonetti si prepara, con calma, ad affrontare l’esame del Consiglio comunale ed intanto fervono riunioni di partito ed interventi. Ieri sera c’è stata una riunione in casa Lega, allargata anche ai consiglieri provinciali: si è discusso di vari temi, anche del prossimo raduno di Pontida e il discorso è infine arrivato alla vicenda del centro commerciale rispetto alla quale non è ancora stata presa una posizione univoca anche se il commissario provinciale Mauro Lucentini alcune indicazioni le offre: «La Lega è compatta, è in corso una valutazione dei pro e dei contro all’interno delle forze di maggioranza per arrivare ad esprimere una linea comune. Una linea comune che dovrà tenere ben presenti tutte le questioni, anche gli impegni presi dalla precedente amministrazione di centrosinistra».

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Mauro Lucentini

In attesa della posizione del centrodestra, che magari pensa di superare la data delle prossime elezioni comunali prima di dare un’indicazione, c’è un intervento del direttivo cittadino Democrat guidato da Ninfa Contigiani. Il Pd maceratese prende una posizione contraria, anche se nel gruppo consiliare alcuni hanno già fatto sapere di pensarla diversamente. «Il Pd di Macerata all’ultimo direttivo ha confermato la sua decisa contrarietà alla realizzazione della variante sula “lottizzazione Simonetti” –  spiega Contigiani – Non c’è interesse pubblico a sostenere un progetto i cui svantaggi sociali e ambientali sono di molto maggiori per la nostra comunità rispetto ai vantaggi economici. Questa valutazione è frutto della capacità di leggere e soppesare i cambiamenti strutturali del territorio e delle dinamiche commerciali intervenute nei quasi vent’anni passati dall’inizio della vicenda. Va sottolineato, perché non siamo di fronte ad una decisione che persegue una rendita politica momentanea. All’epoca della prima richiesta c’era la prospettiva dello svincolo di San Claudio ed anche quello di Campogiano – che ora è scomparso dai documenti della Provincia a guida Parcaroli che non se ne interessa più – inoltre si sono realizzati intorno ben due centri commerciali, quello di Monteccassiano e il Corridomnia, di cui è stata già approvata una espansione con tanto di uscita dedicata (autorizzata sempre dalla medesima Provincia a guida Parcaroli). È evidente che ci vuole consapevolezza in tali mutate condizioni strutturali e sociali, tanto più se si osservano gli effetti del modello di sviluppo adottato dalle nostre società in passato che ha reso sempre più urgente – per l’oggi – l’adozione di politiche di sostenibilità e di cura del territorio, in una dimensione anche ulteriore quella strettamente comunale».

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Ninfa Contigiani

Il giudizio: «Il progetto Simonetti, tanto più nella versione chiesta nella variante, non è sostenibile – continua la segretaria dem – Non lo è su un piano ambientale e di mobilità, non lo è su un piano strettamente commerciale (perché non si intravede la crescita dei consumi a breve), non lo è per l’occupazione, perché non è certo “buona” occupazione quella precaria dei contratti a termine tipici dei centri commerciali. È quello che augurereste ai vostri figli? Tutti gli indicatori che riguardano la nostra provincia e la nostra regione parlano di una decrescita demografica e di una stazionarietà del reddito disponibile. Questo significa che, in un contesto in cui il ruolo della distribuzione tradizionale è già ridotta al minimo, mentre è fortemente in crescita l’acquisto on line, gli effetti della realizzazione del nuovo centro commerciale saranno al massimo di una redistribuzione delle quote di mercato e della occupazione fra i tanti operatori della grande distribuzione presenti nel nostro territorio. Dove sta in questo scenario l’interesse pubblico? Dunque i vantaggi economici del nuovo progetto sono discutibili mentre appaiono invece molto più certi i costi ambientali e sociali che da esso deriveranno: consumo di suolo e quindi dalla ridotta capacità del territorio di adeguarsi agli effetti dei cambiamenti climatici che sono già drammaticamente evidenti, aumento del traffico veicolare con gli inevitabili conseguenti effetti sulle emissioni nocive e sulla mobilità del quartiere (oltre che di ingresso e uscita dalla città), per non parlare della produzione di rifiuti, del consumo di energia e così via. Per quanto riguarda invece i costi sociali: se l’offerta commerciale fosse per lo più dedicata al  ‘fast fashion’ (come nella maggior parte dei casi è) sarebbe anche un ulteriore incentivo alla perdita di professionalità e capacità di servizio che sono tipiche dei negozi di prossimità in una città, come la nostra, che ha una popolazione ben più che adulta e dunque bisognosa anche di una rete relazionale (non solo di comprare),ma ancor più grave, si è ormai potuto osservare che in genere le realtà di questi centri commerciali periferici determinano inevitabilmente la perdita di attrazione e di identità dei centri urbani e spostano pesantemente i flussi di persone da essi».

L’attacco ai commercianti del centro: «Come si pongono e come pensano di relazionarsi con tutto questo i commercianti del centro storico che con tanto entusiasmo consegnarono le chiavi della città al sindaco Parcaroli? – incalzano i dem – Quelle chiavi servivano forse per chiudere il fortino e isolarci definitivamente? La posizione del Partito Democratico di Macerata sulla realizzazione della variante Simonetti non dipende dal suo attuale ruolo di opposizione perché già nel 2018, in Consiglio Comunale, votammo un ordine del giorno critico del progetto, mostrando poi con chiarezza la nostra posizione nella campagna elettorale del candidato sindaco del centrosinistra. La lottizzazione Simonetti (con un progetto primario del tutto diverso da quello chiesto con la variante e come detto in tutt’altro contesto strutturale) fu avviata in anni lontani di governo locale del centrosinistra (2008-2010). A tale proposito rivendichiamo la consapevolezza di chi sa che per governare un territorio bisogna saper maturare anche posizioni tengano conto di un contesto economico, di consapevolezza e di sensibilità radicalmente mutato in questi ultimi quindici anni. Dunque, ancora una volta, dove sta l’interesse pubblico? A chi è utile questo progetto di variante? Per questo motivo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane cercheremo di fare tutto il possibile, insieme alle forze di opposizione sia a livello comunale che provinciale, per promuovere la contrarietà al progetto Simonetti presso l’opinione pubblica e per indirizzare in questo senso anche le scelte della politica locale».

 

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