Alessandro Maccioni, candidato sindaco alle ultime elezioni di Cingoli
di Luca Patrassi
Non corrono i partiti ed anche i candidati non sembrano fare la fila per le prossime elezioni provinciali in programma per l’ultima domenica del mese in corso, il 29 settembre. La presentazione delle liste scade lunedì alle 12,: il centrosinistra, a trazione quasi integrale del Pd, ha chiuso da poco la lista ed altrettanto hanno fatti i civici del sindaco di Tolentino Mauro Sclavi mentre nel centrodestra Fdi e Forza Italia devono ancora definire gli assetti.
Claudio Carbonari, consigliere comunale a Macerata ex Lega (ora Gruppo misto)
La civica guidata dal sindaco di Tolentino Mauro Sclavi vede la presenza dell’ex direttore dell’Av3 e consigliere di Cingoli Alessandro Maccioni, dell’assessora treiese Ludovica Medei, dell’assessora di Gualdo Monia Batassa, del sindaco di Monte San Martino Matteo Pompei, del consigliere ex Lega di Macerata Claudio Carbonari, della consigliera della civica Parcaroli Cristina Cingolani.
La lista del centrosinistra non vede presenti i renziani di Italia Viva e i pentastellati. Per Italia Viva l’esclusione sarebbe derivata dal fatto che la richiesta al Pd è stata quella di avere un loro rappresentante come unico candidato di Macerata. I candidati del centrosinistra sono il maceratese Narciso Ricotta, il sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili, Claudia Spadoni di Cingoli, il corridoniano Sandro Scipioni, il potentino Richard Dernoski (Avs), Corinna Rotili di Matelica, Erika Vitanzi di Gagliole e Stefania Stimilli di Porto Recanati. Nel centrodestra sicuro il terzetto della Lega annunciato dal commissario provinciale Mauro Lucentini: ci sono il vicepresidente uscente della Provincia Luca Buldorini, poi la consigliera mceratese Paola Pippa e il civitanovese Giorgio Pollastrelli. Per Fdi sicuri il capogruppo di Macerata Pierfrancesco Castiglioni e la consigliera di San Severino Tiziana Gazzellini, lavori in corso per la terza casella. Per Forza Italia dovrebbero esserci Sandro Montaguti e il civitanovese Pietro Croia, poi una donna in rappresentanza dell’entroterra ma anche in questo caso il quadro può cambiare in virtù delle quote di genere da rispettare.
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