L’ospedale di Macerata
La questione della perizia di variante firmata dalla dirigente tecnica della Ast Fulvia Dini, per la realizzazione dei lavori propedeutici all’installazione della Tac nel reparto di Medicina nucleare è al centro di una replica della stessa azienda sanitaria territoriale maceratese.
«La perizia di variante – scrive appunto l’Ast – per i lavori di adeguamento edile ed impiantistico per installazione della nuova gamma camera e Pet nel reparto di Medicina Nucleare dell’Ospedale di Macerata, con adeguamento antincendio e presentazione scia ai vigili del fuoco, si è resa necessaria a causa di fattori imprevisti, non valutabili preventivamente in fase progettuale. Soltanto in corso d’opera e dopo l’avvio delle demolizioni è emersa la necessità di intervenire con la riqualificazione antincendio dei solai, che ha comportato in alcune zone anche lo smontaggio delle canalizzazioni preesistenti ai fini della certificazione dell’adeguamento antincendio. Con i lavori di rimozione dei massetti e dei controsoffitti sono emerse anche problematiche agli impianti idrici, termici e di scarico speciali a causa anche di perdite presenti nelle tubazioni, che hanno richiesto il rifacimento nell’ambito dei lavori in corso». L’ospedale maceratese, in particolare l’ala più datata, presenta delle criticità ben note almeno agli operatori di più lungo corso da tanti anni, dai tempi dell’incendio al laboratorio di analisi per arrivare all’intervento di urgenza a un collettore idrico consumato dalla ruggine e ad altri lavori per l’installazione di macchinari in diversi reparti in cui si è scoperto in corso d’opera che c’erano problemi alle strutture murarie e agli impianti.
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