Il Duomo di Macerata
La diocesi di Macerata ha consegnato 34 progetti su 65 per chiese da ricostruire, in consegna il progetto per il duomo di San Giuliano. A fare il punto è il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, sulla base dell’ultimo aggiornamento dei dati riguardanti gli interventi di cui la diocesi è soggetto attuatore.
Visto che la diocesi si compone di numerosi comuni «è evidente una necessità di programmazione dei lavori da contemperare con le esigenze di un ente ecclesiastico – dice Castelli -. Il lavoro che stiamo portando avanti insieme è importante e prezioso e per questo voglio ringraziare il presidente Francesco Acquaroli con cui condividiamo ogni scelta strategica, il vescovo Nazzareno Marconi che ha saputo rispondere con grande prontezza e senso di programmazione all’emergenza sisma, l’Ufficio speciale ricostruzione e la Soprintendenza, che ogni giorno contemperano l’efficacia dei progetti con la tutela della nostra identità comune. Dall’inizio del mio mandato sbloccare la ricostruzione delle chiese è stato uno degli obiettivi principali». Secondo Castelli ora «l’obiettivo è passare dai progetti, che ci sono, ai cantieri». L’Ufficio ricostruzione sottolinea che «Non essendoci nel centro storico di Macerata emergenze legate alle esigenze di culto, la diocesi ha dato priorità ad altri interventi, in territori dove le condizioni di disagio sono più avvertite».
Il commissario Guido Castelli
Dei 65 interventi attivi, la Diocesi ha consegnato 34 progetti. Si tratta di progettazioni di livello esecutivo, la cui redazione necessita di tutta una serie di approfondimenti. La gran parte di questi progetti ha completato l’istruttoria e, man mano che vengono emessi i pareri di competenza della Soprintendenza, si stanno tenendo le Conferenze dei servizi nei quali i progetti vengono approvati. Al momento la diocesi ha ultimato il restauro della chiesa di San Giorgio a Urbisaglia. Sono in esecuzione gli interventi di Santa Maria del Monte a Macerata, Santa Maria in Piana e Sant’Ubaldo a Treia. Saranno avviati a breve i cantieri di San Firmano a Montelupone, dell’Immacolata e di Santa Lucia a Pollenza, e di San Catervo a Tolentino. Per quanto riguarda Macerata, gli interventi in elenco sono: Immacolata, Madonna della Misericordia, Sacro Cuore, San Filippo Neri, San Giorgio, San Liberato, San Michele Arcangelo, Santa Maria del Monte, Santa Maria della Consolazione, Santa Maria della Porta, Santissimo Crocifisso, Santo Sepolcro, Santo Stefano, San Giuliano. Gli interventi programmati sono prevalentemente concentrati nel centro storico. «Risultano consegnati anche i progetti di Santa Maria della Porta e di Santo Stefano – dice l’ufficio ricostruzione -. Sono in consegna i progetti di San Giuliano e, ancor prima di San Liberato; per quest’ultima il Comune di Macerata ha nel frattempo richiesto alla Diocesi un approfondimento circa il titolo di proprietà che è stato dunque chiarito. È in lavorazione il progetto di Santa Maria della Consolazione in Piazza Mazzini. Sono al momento sospesi i progetti di San Filippo Neri in piazza Vittorio Veneto, della Madonna della Misericordia e di San Giorgio, non potendosi attualmente chiudere per motivi pastorali. Il progetto dell’Oratorio del Santo Sepolcro, di proprietà dell’omonima Confraternita che cura la processione del Venerdì Santo, è momentaneamente sospeso, in quanto l’inagibilità è generata da cause esterne, vale a dire dalla ex chiesa di San Paolo, ad esso soprastante, sulla quale la diocesi non ha competenza. Analogamente la Diocesi non ha competenza sul santuario delle Vergini, di proprietà del Demanio dello Stato, né sulla chiesa del Santissimo Sacramento, dell’Ordine dei Cappuccini.
Riparata la chiesa di Sant’Elena Imperatrice a Cingoli e le chiese di San Nicolò a Moscosi di Cingoli; di San Giuseppe a Macerata; di San Michele Arcangelo a Treia; dei Santi Vito e Patrizio a Treia.
Inoltre la diocesi di Macerata ha provveduto con fondi privati, in particolare col contributo 8xmille, all’attivazione di molteplici interventi di riparazione e ricostruzione. Le opere hanno riguardato le chiese di Santa Madre di Dio a Macerata; di Santa Maria della Pace (Portico) a Macerata; Santa Maria Assunta (Cappella del Sacramento) a Montecassiano; di San Donato a Montefano, di San Biagio a Pollenza; di San Giovanni Battista a Porto Recanati; di Cristo Redentore a Recanati; dei Santi Giuseppe e Filippo Neri a Recanati; di Santa Maria in Castelnuovo a Recanati. La riparazione delle canoniche di San Francesco a Montelupone; di Santa Maria in Montemorello a Recanati; dei Santi Vito e Patrizio a Treia. Sono attualmente attivi i lavori presso la chiesa di San Filippo Neri a Cingoli. Vanno ricordati, infine: la costruzione di tre Centri di comunità a Colmurano, Montefano e Tolentino; la costruzione dei nuovi locali della parrocchia del Santissimo Crocifisso a Macerata e la demolizione e ricostruzione dei locali della parrocchia del Preziosissimo Sangue a Porto Recanati.
Lo scorso sabato sulle chiese era intervenuto su Cronache Maceratesi, l’ex consigliere comunale di Macerata Daniele Staffolani, ex direttore dell’Erap Marche, che sosteneva che per i luoghi di culto del capoluogo, a fronte di uno stanziamento di 13 milioni, tutto fosse fermo dal 2022.
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E l’abbazia di S. Maria di Rambona a Pollenza?
tutto è bene quello che bene finisce.
Non si è fatto a tempo a chiedere che è arrivata la risposta.
Il tutto poteva essere assolutamente fatto prima.
Comunque grazie, almeno sappiamo che il duomo di Macerata non sta nel dimenticatoio.