L’ombra della spending review
sul bilancio comunale
«Una tegola, speravamo nel rinvio»

MACERATA - Approvate le tre delibere di variazioni illustrate dall'assessora Piccioni, accusata da Cherubini (M5s) e Ricotta (Pd) di mancanza di chiarezza. A difenderla Alessandrini (Lega): «Tagli su cultura e sociale non significativi»

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Il sindaco Sandro Parcaroli oggi in Consiglio

di Alessandra Pierini (foto Fabio Falcioni)

Lo spettro della spending review si abbatte sul bilancio del Comune di Macerata e sul Consiglio comunale.

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L’assessora Oriana Piccioni

«E’ una tegola che ci colpisce molto – ha detto l’assessora Oriana Piccioni – speravamo che fosse ancora rinviata come negli altri anni e che ci fosse una ulteriore sospensione dei mutui».

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I consiglieri del M5S Roberto Spedaletti e Roberto Cherubini

E’ stata la stessa assessora ad illustrare contemporaneamente tre delibere di variazioni di bilancio che evidenziano appunto i tagli necessari. Delibera illustrata senza alcuna chiarezza secondo l’opposizione. «Che confusione, sarà perché ti amo – ha ironizzato Roberto Cherubini (M5s) – E’ tutto chiaro? No, nulla è chiaro».

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I consiglieri di centrosinistra

Sposa la stessa linea Narciso Ricotta, capogruppo del Pd che rivolgendosi a Piccioni attacca: « Lei non è padrona della delibera, non è preparata, le consiglio di venire accompagnata dal dirigente come facevamo noi. Per votare qualcosa c’è da spiegarlo e farlo capire, quello che non capiamo non lo votiamo».

Si è lamentata della difficoltà di capire e di intervenire anche Stefania Monteverde (Macerata Bene Comune) che ha anche sottolineato i tagli relativi al sociale. Il dem Maurizio del Gobbo si è lamentato: «Non è stata per niente presa in considerazione la mia proposta di ridurre la Tari con l’avanzo dell’anno scorso».

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Aldo Alessandrini (Lega)

Anche se poi Piccioni ha fatto sapere che l’avanzo di bilancio può essere usato solo per situazioni specifiche proposte dalla legge in cui la Tari non rientra. E’ stato Aldo Alessandrini, segretario cittadino della Lega, a difendere a spada tratta la sua assessora minimizzando anche sui tagli: «Spendere 25mila euro in meno sulle attività culturali non mi sembra preoccupanti e visto che sulla cultura abbiamo speso molto, lo stesso per quanto riguarda i servizi sociali».

Le tre delibere sono state approvate con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario dell’opposizione.

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