L’area di piazza Li Madou
di Mauro Giustozzi
Doveva esserci la nuova piazza Li Madou ed invece non c’è più il giardino di largo Donatori del Sangue ed al suo posto il verde, cresciuto in maniera selvaggia e incontrollata, ha preso possesso di aiuole, viottoli e basi degli alberi. L’unico segno di cantiere restano le palizzate che circondano l’intera area interdetta da circa un anno ai maceratesi.
Beffardo il cartello apposto dalla ditta Cogeb Costruzioni generali, che si è aggiudicata l’appalto, che si legge da via Don Minzoni: inizio dei lavori 7 luglio 2023, fine lavori entro 270 giorni, importo lavori di 380.832 euro. Del nuovo progetto non c’è traccia, o almeno è rimasto solo sulla carta. Il non aver avviato i lavori ha peraltro causato già un danno diretto all’intera comunità maceratese ed in particolare ai residenti del centro storico. Infatti essendo diventata area di cantiere lo slargo dei Donatori del Sangue è stato interdetto alla fruizione della cittadinanza, in particolare di chi nel centro risiede ed ha questo spazio accanto alla sede di Unimc come unico giardino con del verde che si trova all’interno delle mura urbane. E che non potrà utilizzare neppure in vista dei prossimi mesi estivi che si preannunciano molto caldi e che, in quella che in futuro sarà piazza Li Madou, seppur modificata rispetto all’aspetto attuale, avrebbe comunque potuto trovare un angolo di refrigerio.
Non c’è pace per lo spazio di largo Donatori del Sangue (lungo via don Minzoni, tra la Loggia del Grano e il Palazzo Buonaccorsi): i lavori di rimodellazione e restyling di questo luogo nel cuore del centro storico, con il ripristino delle due scalinate di collegamento con la Loggia del Grano, la realizzazione di un’ampia superficie aperta di raccordo con via Don Minzoni attraverso una gradinata, la conservazione delle principali essenze arboree, l’adeguamento dell’arredo urbano, il rifacimento della pavimentazione, dell’impianto di illuminazione e di videosorveglianza, non sono mai partiti nonostante i ripetuti solleciti ed interventi effettuati dall’assessore all’urbanistica, Silvano Iommi, che è davvero sconsolato nel constatare il totale immobilismo in cui versa questo cantiere a pochi passi da piazza della Libertà.
L’assessore Silvano Iommi
«Doveva essere la prima opera pubblica da realizzare nel programma elettorale dopo il nostro insediamento temo che invece sarà l’ultima a partire – è il suo amaro commento – è stato uno dei primi lavori appaltati, da quel momento è trascorso quasi un anno prima della apposizione del cantiere e quasi un anno dopo da quel momento ancora non si muove nulla. L’intervento avrebbe dovuto iniziare la scorsa estate, poi a settembre fino a slittare al 22 dicembre quando è stato sottoscritto il verbale di consegna nell’incontro tra Comune, impresa e direzione dei lavori per far partire il cronoprogramma dei lavori. Neppure questo è servito perché siamo giunti a fine giugno ed è tutto fermo».
È vero che c’è stata una variante approvata dalla Soprintendenza che ha riguardato aspetti marginali del progetto, tipo una fontana pensile da inserire e poco altro, ma oltre a motivi puramente burocratici che hanno allungato le tempistiche della consegna effettiva dell’area cantiere, pare esserci anche la difficoltà dell’impresa laziale a reperire la manodopera per l’intervento e la difficoltà anche a reperire ditte locali cui subappaltare alcuni dei lavori previsti. «Purtroppo quanto sta accadendo per piazza Li Madou non è un fatto isolato – sottolinea Iommi – perché anche per il cantiere di Pozzo del Mercato la settimana scorsa sembravano essere partiti i lavori, che sono durati però pochi giorni e poi si è tutto bloccato. La scorsa estate l’impresa ha provveduto a tagliare le piante secche di piazza Li Madou ma poi tutti si è fermato li. I lavori come chiunque può constatare, non sono mai iniziati: c’è una pratica in corso per dare le opere in subappalto in quanto la Cogeb non avrebbe la manodopera necessaria per effettuare l’intervento. Nel contratto sono previste delle penali per ogni giorno in cui si sfori la riconsegna del cantiere con le opere effettuate, però fino a che non scadono i termini previsti dal contratto di appalto non si può intervenire neppure per revocare questo affidamento. Siamo in presenza di lavori non particolarmente impattanti: non si tratta di edificare strutture o fare nuove costruzioni, bensì di intervenire su impiantistica, drenaggi, consolidamenti murari, sistemazione del verde e pavimentazioni. Opere che nell’arco di quattro mesi si possono effettuare».
La piazza sarà intitolata a Li Madou-padre Matteo Ricci in omaggio al gesuita maceratese ed ospiterà una statua in bronzo che lo ritrae insieme al suo allievo prediletto Xu Guangqi.
Ecco il cantiere in centro, iniziano i lavori per la nuova piazza Li Madou
Piazza Li Madou, Legambiente: «Il Comune cambi il progetto Gli alberi vanno tutelati»
Salvare gli alberi di piazza Li Madou, in una settimana raccolte 500 firme
Accordo per piazza Li Madou: «I lavori partiranno in tempi brevi»
Tra i documenti da presentare per partecipare ad una gara dappalto cè la dichiarazione dellorganico medio al fine di dimostrare la capacità operativa!
Fabio Pettinari i documenti li presentano poi.......
Dilettanti allo sbaraglio!!!
Tanto ritardo
Per com'è il progetto con l'ennesima colata di cemento quasi che è meglio com'è ora
Tra i documenti da presentare per partecipare ad una gara d'appalto c'è la dichiarazione dell'organico medio al fine di dimostrare la capacità operativa!
Ma non è per caso che viene smantellata la piazza che sta così da almeno 50/60 anni solo per utilizzare/sprecare i nostri soldi del pnrr?
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Caro Silvano, è la legge che è totalmente e volutamente sbagliata.
Voglio sperare che gli alberi grandi o piccoli non saranno tagliati. Ne sono stati tagliati abbastanza a Macerata.
Questa burocrazia allucinante….perché tutti insieme maggioranza e minoranza firmate un verbale di comune accordo superando tutte le difficoltà burocratiche e iniziate i lavori ….uno spazio nel centro storico così per un anno non si può accettare….solo in Italia tutte ste limitazioni mentre i privati con noshalance fanno e disfanno……
Per la signora Agostinelli. Con ‘nonchalance’ vorrebbero essere pagati come se fosse un lavoro straordinario. Ormai all’attività politica intesa come servizio al Paese non crede più nessuno. Abramo Lincoln, d’altronde, è morto.