Le terme di Sarnano
di Luca Patrassi
Il colpo di scena arriva, o rischia di arrivare, pochi giorni prima delle elezioni comunali: l’amministratore unico della Sarnano Terzo Millennio (la società che gestisce le terme) Fiorino Coppari ha convocato l’assemblea dei soci in prima convocazione per il prossimo tre giugno (in realtà nella lettera c’è scritto 3 maggio, ma è possibile che sia stato un errore) e in seconda per il 4 giugno con un ordine del giorno che ha reso incandescente il già turbolento clima cittadino.
Fabio Fantegrossi
Ecco l’ordine del giorno che l’amministratore, scelto dall’amministrazione dopo che il Consiglio aveva deciso di rimuovere il precedente cda, propone di discutere: «Sostituzione dell’amministratore unico dimissionario e nomina nuovo organo amministrativo ed esame situazione patrimoniale e necessità finanziarie. In via straordinaria aumento scindibile capitale sociale, in subordine messa in liquidazione della società e nomina del liquidatore». Un simile ordine del giorno segna il “coronamento” di anni di polemiche e di tensioni, la scelta della data indica che – volenti o nolenti – si va a toccare molto da vicino la campagna elettorale ed anche il percorso dell’amministrazione comunale che uscirà dalle urne.
Immediato l’intervento del candidato sindaco Fabio Fantegrossi: «Dopo 15 anni, sembrerebbe dunque che la volontà dell’attuale amministrazione sia quella di portare alla liquidazione volontaria la società Sarnano Terzo Millennio con rischio concreto di sfociare in una liquidazione giudiziale (ex fallimento) e conseguente escussione della fidejussione che oltre a generare un danno erariale per le casse del Comune ed al Bilancio, comporterà il concreto rischio di un commissariamento. Indubbiamente non si va lontano quando si antepongono personalismi al benessere di una comunità. Dopo anni di immobilismo, di arrendismo ed in ultima analisi di cattiva amministrazione, dedicata a barcamenarsi tra problemi più grandi di loro, improvvisamente questi signori riscontrano urgenza e inderogabilità, proclamando che è necessario un aumento di capitale, che lo stesso Comune non può e non è in grado di attuare. Vogliono ora apparire propositivi, quando invece sono carnefici, non solo del comparto termale ma anche di tutta una comunità. Perché i fondi necessari a coprire la fidejussione saranno tolti in gran parte dalla gestione corrente del Comune, dalle spese necessarie alla ordinaria vita sociale del nostro paese, costringendo ad un commissariamento che sarà la fine di tanti sforzi comuni per il bene di Sarnano. Ecco allora che si rende necessaria da parte di tutti una levata di scudi per arginare il piano. Bisogna dunque che la gente di Sarnano sappia la verità e che faccia muro davanti ad tanta arroganza, interessando al contempo le autorità preposte al regolare svolgimento di una tornata elettorale regolare e dignitosa per impedire una azione scellerata e dannosa non solo per chi verrà dopo di loro ma per tutta la popolazione sarnanese».
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