Mirella Emiliozzi
di Laura Boccanera
Il voto online l’ha premiata ancora, Mirella Emiliozzi, ex parlamentare del Movimento 5 stelle dal 2018 al 2022, già consigliera comunale a Civitanova e candidata sindaca nel 2012 tenta di arrivare a Bruxelles.
Sarà candidata per il parlamento europeo alle prossime elezioni e, pur se difficile l’impresa, non nasconde la soddisfazione per la competizione: «Dopo l’esperienza da deputata, ho continuato in maniera attiva ad occuparmi di esteri, cosa che facevo in quanto parte della commissione affari esteri – racconta Emiliozzi – il Movimento ha scelto tramite voto online i propri candidati ed la scelta degli iscritti è stata una bella soddisfazione e una conferma del mio operato. Anche perché c’è stato sia il voto degli iscritti delle Marche, ma anche di tutti quelli della circoscrizione che comprende Marche, Umbria, Lazio e Toscana. Credo sia il riconoscimento di un lavoro fatto e a cui tengo molto e che mi ripaga del mio impegno come deputata».
Perché l’Europa? «Perché molte delle decisioni che cambiano la vita delle persone, qui, a Civitanova, come in altre città in Italia e oltre arriva dalle scelte che vengono fatte in Europa. Lo abbiamo visto con la pandemia e poi, purtroppo con le guerre in corso. Basta pensare alla Bolkestein o alle norme agroalimentari: se tutto fosse stato discusso in modo più incisivo a Bruxelles oggi non ci troveremmo in queste situazioni. Le politiche dell’Europa impattano sui nostri territori. E poi perché credo che solo con un’Europa compatta e forte sarà possibile un ritorno al dialogo e ad una diplomazia che possa ricomporre i conflitti in atto, sempre più vicini a noi e sempre più drammatici e disumani. E la scritta “Pace” nel nostro simbolo, chiarisce bene quale sia la posizione del M5S. Inoltre penso a temi fondamentali come il patto di stabilità che condiziona pesantemente l’economia degli Stati, a una green economy vera e non solo di facciata. Ricordo che se oggi sono possibili le comunità energetiche è grazie al lavoro del M5S in Europa che introdusse la figura del “prosumer”».
Con Giuseppe Conte
La sua esperienza è partita al tempo dei meet up del M5s, è stata candidata sindaca, consigliera comunale, poi l’approdo in Parlamento, ora l’Europa, cosa la spinge? «La passione, non mi interessa il potere fine a se stesso, mi interessa la possibilità di lavorare per migliorare la vita delle persone».
Ma il Movimento 5 stelle non voleva uscire dall’Euro? Come si diventa da anti europeisti a europeisti? «No, non siamo mai stati antieuropeisti, ma avremmo voluto un referendum per la scelta dell’euro perché credevamo e crediamo che scelta così impattanti nella vita delle persone debbano passare attraverso una consultazione popolare. Inoltre rivendicavamo e rivendichiamo tuttora un’Europa dei popoli, non della finanza. Tanto che fatta l’Europa ancora ce n’è di strada per fare gli europei, alla fine solo l’unione monetaria c’è stata. Basti pensare alla concorrenza sleale determinata dalle politiche fiscali di alcuni Stati all’interno della stessa Unione Europea».
Un’elezione se non impossibile appare molto difficile, ma in vista a medio termine ci sono le elezioni regionali, è interessata? «Non escludo nulla, ma è impossibile a dirsi adesso. Anche perché non è una decisione svincolata da chi sarà candidato, da che tipo di progetto c’è a monte, quali saranno le alleanze. Il potere per il potere non mi interessa, se ci metto la faccia è perché ci credo e perché rispetto la squadra con la quale corro e con cui condivido un programma».
Il campo largo fra Pd e M5s sembra naufragato dopo Bari, che ne pensa? «Quando ero parlamentare il secondo governo era M5s e Pd e ho visto alcune dinamiche che non mi piacciono, però al contempo bisogna essere realisti e obiettivamente governare da soli appare un traguardo arduo, non è stato possibile neanche quando eravamo al 30%. Però dico che le alleanze a tutti i costi non vanno bene. A livello locale ho visto un rinnovamento nel Pd, con giovani che stanno cercando il loro spazio e che mi lasciano ben sperare. Ma anche in questo caso nulla può essere svincolato dal progetto e dal programma. Se ci si mette insieme, ma poi non si hanno obiettivi comuni è una presa in giro per l’elettore, per cui bisognerà valutare caso per caso».
Giuseppe Conte l’ha sentito? «Sì, certo, c’è stato un incontro a Roma con tutti i candidati ed è molto contento della squadra che si è formata, verrà presto nelle Marche per la campagna elettorale».
"MAI STATI ANTI-EUROPEISTI", cavolo! Allora potevano dirlo prima e si sarebbe evitato tutto il gonfiarsi del fenomeno M5s! Vabbè, fortuna lo hanno detto ora, prima del voto, almeno si fa in tempo a rimediare.
...e vorrebbe andare in Europa,,? ...ma per piacere....
Come si dice? Voltagabbanesimo o voltagabbanismo?
..e vorrebbe andare in Europa,,? ...ma per piacere....
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Pure voi leoni da tastiera. Non vi va bene niente. Porteranno a Bruxelles il 110 europeo. La nuova frontiera. Il debito è solo una illusione ottica. Basta coprirlo stampando moneta oppure scaricarlo su quelli che vengono dopo.
Speriamo distruggano l’unione europea (un’organizzazione incompatibile con la vita) come hanno contribuito a distruggere l’Italia.
Hanno pochissimi indagati e ancor meno condannati per vari reati per poter ambire a qualcosa di concreto.
La concorrenza sleale è diretta conseguenza del fatto che noi in Europa contiamo poco.
Auguri Mirella