La stretta di mano tra Stefano Gurini (a sinistra) e Antonio Bravi (a destra)
Antonio Bravi apre le porte a un’altra delle forze che l’avevano osteggiato cinque anni fa: il Movimento 5 Stelle. E’ infatti ufficiale l’accordo con i pentastellati, rappresentati dall’ex candidato sindaco Stefano Gurini, che quindi si affiancheranno al Pd e agli altri raggruppamenti civici nel sostegno alla corsa di Bravi verso il bis.
«Anche in questa tornata elettorale il Movimento 5 Stelle di Recanati presenterà una propria lista mantenendo come faro guida della propria azione politica le cinque stelle fondanti: acqua pubblica, ambiente, mobilità sostenibile, sviluppo e connettività, valori declinati nei programmi politici per le comunali nel 2009 e nel 2014 e che oggi troveranno spazio nel programma che rappresenterà la coalizione guidata da Antonio Bravi grazie ad un accordo di programma sostenuto da entrambe le parti – fa sapere il partito in una nota accompagnata dalla foto della stretta di mano tra Gurini e Bravi a Villa Colloredo Mels – abbiamo apprezzato la volontà del sindaco uscente di coinvolgere appieno il Movimento nel suo progetto così come lo riteniamo la figura migliore, per competenze specifiche ed esperienza amministrativa, per dare continuità ad un operato che dovrà gestire numerosi importanti progetti appena iniziati o in via di definizione. Il Movimento 5 stelle è abituato al cambiamento soprattutto se ci sono dei punti di interesse che riguardano la città. Entrambi teniamo allo stop del consumo di suolo sia per la tutela del paesaggio sia per rigenerare il nostro territorio, alla gestione pubblica dell’acqua, alla centralità dei quartieri e dei loro spazi di condivisione, all’ambiente inteso sia come vegetazione che come controllo del randagismo e alla tutela delle fasce più in difficoltà dei nostri concittadini. Questi i motivi principali che ci hanno spinto con sempre maggiore convinzione a sostenere la candidatura di Bravi».
Cambia quindi sempre più radicalmente la coalizione che sostiene il sindaco uscente rispetto a quella con la quale si impose cinque anni fa. Un raggruppamento, come sottolineato più volte nel corso degli ultimi mesi dall’ex alleato e ora competitor Francesco Fiordomo, che resta sì nell’alveo del centrosinistra ma che ha virato decisamente verso il partitismo sul “modello Todde” che si è mostrato vincente in Sardegna, con Pd e Movimento 5 Stelle, entrambi avversari di Bravi con propri candidati nella tornata elettorale di cinque anni fa, a fare da traino. Angelo Sciapichetti, segretario provinciale dem, nell’intervista rilasciata ieri a Cm ha aperto le porte anche al gruppo dell’ex assessore e sindaco in caso di ballottaggio, che però ha subito frenato gli ardori dem.
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le politiche integrative,dei blocchi continentali ed ultracontinentali,sorrette da criteri politici in qualche maniera concomitanti,nel mondo stanno prendendo sempre più piede.Per questo motivo il localismo che porta a divisioni a me sembra antistorico e velleitario.