«L’orologio? Manca la parte scientifica
E l’allestimento multimediale nella torre
un modesto progetto artigianale»

MACERATA - L'ex assessore Giovanni Di Geronimo chiede il completamento del percorso museale che attira migliaia di turisti in piazza della Libertà e il rispetto dell'accordo con il museo Galileo. Sull'annuncio dell'assessore Cassetta: «Posizionare video multimediali in spazi così angusti e inadeguati non sarebbe oggettivamente praticabile»

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Turisti e curiosi fotografano l’uscita dei pupi dall’orologio della Torre civica

di Luca Patrassi

Ribalta Rai su Linea Verde per lo storico orologio di Macerata e il recentissimo annuncio fatto dall’assessora alla Cultura Katiuscia Cassetta della prossima inaugurazione dell’allestimento multimediale della torre civica, finanziato dalla cooperativa Sistema Museo in base ad accordi stipulati dall’amministrazione precedente (leggi l’articolo) . Giovanni Di Geronimo è stato l’ideatore e il sostenitore, quando ha ricoperto l’incarico di assessore, dell’orologio sulla torre.

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Giovanni Di Geronimo, assessore al centro storico della Giunta Meschini, fu lui a volere l’antico orologio sulla torre

Di Geronimo qual è il suo pensiero sul progetto per la torre?
«Conoscevo questo piccolo progetto della cooperativa, ne avevo parlato con l’assessore e mi ero permesso di sottolineare che, oltre a una necessaria illuminazione, posizionare video multimediali sulla Torre in spazi così angusti e inadeguati non sarebbe stato oggettivamente praticabile perché non avrebbe consentito ai visitatori una pur minima permanenza per cogliere appieno la storia della torre e dell’orologio. Un modesto progetto artigianale».

Questo il suo pensiero per l’oggi, qual è la situazione invece del progetto da lei promosso per l’orologio?
«L’idea risale al 2010, come coordinatore del progetto feci un accordo con il museo Galileo e nel 2015 ne è stata realizzata una parte. Il progetto prevedeva due fasi: la messa in opera nella torre della replica dell’orologio cinquecentesco e un ambito diverso più accessibile ed informatizzato ad alta tecnologia in grado di informare il visitatore compitamente e creare una diversa occasione di permanenza».

Posizionato l’orologio, non si è fatto più nulla.
«Esattamente, la parte scientifica del progetto è da tempo ferma, esattamente dal 2015, dall’inaugurazione dell’orologio. Secondo il prof Galluzzi, direttore del Galileo, la parte scientifica era la prima da realizzare».

Giostra-orologio-della-torre-1-325x217Quali sono i contenuti della parte scientifica?
«La musealizzazione delle parti originali con un modello in scala della macchina oraria, l’esposizione degli automi, una replica del quadrante per renderlo leggibile e contestualizzare l’orologio nella cultura del tempo, prodotti multimediali che siano in grado di raccontare la storia e ne illustrino il funzionamento».

C’è da dire che comunque in questi anni l’orologio ha attratto turisti con benefici riflessi anche sul piano economico.
«Migliaia di turisti sono rimasti affascinati da questa imponente macchina del tempo molto complessa fatta di oltre duemila pezzi assemblati che, in sincronia tra loro, governano le lancette, le fasi lunari e solari, i segni zodiacali e i pianeti all’epoca conosciuti. Ma la maggior parte dei visitatori, alla fine del carosello, chiede di avere informazioni».

Orologio-AstronomicoEd invece?
«Questo è il vero problema. Una città che punta a un importante percorso museale non può presentare un’opera così importante e tralasciare l’aspetto scientifico».

Cosa suggerisce?
«E’ stato disatteso un accordo con il museo Galileo, umiliato un museo tra i più importanti al mondo. Di recente ho fatto presentare un nuovo progetto dal Galileo per accedere ai fondi del Pnrr ma per ora non c’è stata la dovuta attenzione, mi sono permesso di informare della questione il commissario Guido Castelli facendo appello al suo passato di sindaco e alla sensibilità alla difesa e valorizzazione dei patrimoni».

Quindi è fiducioso?
«La città merita questo salto di qualità e non assistere  a operazioni puramente di facciata: avendo avuto la disponibilità di alcuni assessori di questa giunta sono per l’ultima volta ottimista. I patrimoni culturali non hanno un padrone politico. Abbiamo un’opera unica in Europa per la maestria dell’artigiano Gorla, opera appetibile dal popolo degli orologi che fanno il giro partendo da Praga».

 

 

 

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