Fabrizio Ciarapica
«La proposta del sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, appare difficilmente realizzabile in tempi brevi. Quello che sta avvenendo appare più una lotta intestina della destra fra i sostenitori della Lega e di Parcaroli e quelli di Fratelli d’Italia e Ciarapica. Peccato, perché così si consegnerà la risorsa idrica in mano ai privati». Così in una nota i gruppi Macerata Interno e Macerata Costa del Movimento 5 Stelle, dopo l’ultima assemblea dell’Aato 3 di ieri, che si è conclusa con un rinvio per permettere ai tecnici di trovare un punto di incontro tra le due proposte sul piatto: quella del presidente della Provincia e sindaco di Macerata Sandro Parcaroli appunto e l’altra del primo cittadino di Civitanova Fabrizio Ciarapica.
Sandro Parcaroli
«In politica non basta essere brave persone. Sulla questione acqua pubblica il nostro re Parcaroli è nudo, o meglio è circondato da iene che stanno allargando, con prepotenza, quella che era una sparuta quanto folle minoranza. Lo abbiamo ascoltato in consiglio comunale difendere con una veemenza condivisibile l’acqua pubblica. Oggi però ci troviamo ad assistere ad un mondo della politica intriso di interessi personali. Il sindaco-presidente della Provincia – continuano i pentastellati – ha presentato un progetto realizzabile nel tempo che ci rimane prima di andare a gara e cosa fanno i professionisti che lo circondano? Presentano un progetto che potrà essere realizzato in 2-3 anni pur essendo perfettamente consapevoli che tra otto mesi si dovrà andare a gara. È quindi palese che sia stata avanzata solo per perdere tempo. Non è difficile identificare quali partiti stiano cercando di far diventare privata, magari avvantaggiando aziende vicine al partito. Non è difficile neanche comprendere che tutto ciò non ha niente a che fare col bene comune. Chi pagherà per questo teatrino indecoroso saranno i cittadini del nostro comprensorio, che hanno la fortuna di avere un’acqua eccellente, ma la sfortuna di avere taluni amministratori senza dignità».
Poi la stoccata: «Un sindaco-presidente che si rispetti dovrebbe tutelare i cittadini e quindi battere i pugni, e non permettere che si creino ostacoli d’ogni sorta per favorire qualche privato amico, tradendo così la volontà popolare già espressa con un referendum. Certe proposte – concludono – ce le saremmo aspettate dal Conte Mascetti, in un film comico, di certo non nella attuale situazione e questi sindaci dovranno prima rendere conto del loro comportamento. Da parte nostra, ci premureremo di citare pubblicamente nomi e cognomi dei responsabili che voteranno la proposta che farà scadere i termini».
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Quello che dicono i 5 stelle è tutto condivisibile. Ma non vorrei che parlano bene e razzolassero male. Devono spiegare bene cosa intendono per l’acqua pubblica perché mentre tutte le altre bollette di altri servizi pubblici hanno una parte truffaldina e incostituzionalità. La differenza è che quella dell’acqua non ha ragione di esistere e non credo che bisogna essere degli scienziati per capire il perché. L’acqua come materia prima non si è mai pagata perché è un elemento naturale e fondamentale per ogni forma di vita. E non esiste al mondo una legge fiscale che si possa definire democratica se non per concorrere a tutte le spese pubbliche come da art. 53 Cost. I cittadini onesti: quella tassa la paghiamo tutti i giorni sul reddito da lavoro. Per quale giustificato motivo dobbiamo essere truffati perché obbligati a pagare la bolletta dell’acqua con le famigerate voci di acquedotti, fognature e depurazione come se tali voci non facessero parte delle spese pubbliche. Il problema non è il servizio idrico integrato che non è mai esistito fin quando il carrozzone politico parassitario di regioni province e tutti gli altri mini enti politici a loro collegati non hanno superato il limite della decenza.