L’avvocato Gianluca Micucci Cecchi
di Luca Patrassi
Seduta di ieri del consiglio di amministrazione dell’Apm, all’ordine del giorno la proposta di fusione delle società di gestione del servizio idrico per arrivare a un nuovo/vecchio contenitore (il prescelto è Si Marche) che inserisca tutti in base al proprio peso specifico. Sono presenti i consiglieri Claudio Gigli e Angelica Carla Popoviciu Palmieri, assente giustificata Eleonora Lamberti. Claudio Gigli, indicato da Fratelli d’Italia, si alza e fa per andarsene facendo così mancare il numero legale alla seduta che deve deliberare un punto qualificante dell’azione della municipalizzata.
Il presidente dell’Apm Gianluca Micucci Cecchi fa presente al consigliere che far mancare il numero legale comporta anche la mancata adozione di provvedimenti urgenti: a quel punto il consigliere di amministrazione, rientra e vota contro la delibera di fusione che comunque viene approvata a maggioranza.
Giova ricordare che i consiglieri di amministrazione sono di nomina fiduciaria del sindaco che avrà sicuramente “recepito” anche le indicazioni dei partiti ma è bene sottolineare anche che l’Apm è la società municipalizzata di quasi esclusiva proprietà del Comune che detta gli indirizzi e le strategie e dunque anche l’azione del consigliere dovrebbe svolgersi in quell’ambito.
Ieri invece Gigli ha votato contro una linea di indirizzo indicata dal sindaco Sandro Parcaroli e dalla stessa direzione dell’Apm andando a trovarsi – sicuramente per caso – in assoluta sintonia con la posizione di contrarietà assunta a livello provinciale da Fratelli d’Italia con quel Massimo Belvederesi che è anche il presidente di Atac Civitanova. Insomma sulla partita del servizio idrico Fratelli d’Italia a Macerata sembra giocare per conto proprio.
L’Apm a Macerata
Senza entrare nel merito di quanto accaduto ieri in Cda, il presidente Gianluca Micucci Cecchi osserva: «Il tempo stringe, Apm ha accolto la proposta di fusione nata in pochi mesi, la mossa iniziale l’ha fatta a dicembre il presidente della Provincia Sandro Parcaroli, grazie al contributo fattivo delle società e dei consulenti. Si è sbrogliato un nodo ingarbugliato da tempo. Ora la partita è tutta politica e ognuno dovrà assumere le responsabilità delle proprie azioni. Un indirizzo è stato dato, sarà l’assemblea dell’Aato 3 a decidere il da farsi: tendenzialmente il nostro obiettivo è quello di una posizione unanime a sostegno della gestione pubblica della risorsa idrica».
Intanto oggi, a conferma della tensione esistente, è saltata la riunione di Si Marche: mancano tra gli altri i rappresentanti di Atac Civitanova e comune di Civitanova.
E che te lo dico affà
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Qualcuno ha interesse a privatizzare l’acqua? Evocherebbe la rivolta del pane di manzoniana memoria.
Sig. Davoli, sembra proprio così. Ci sono in ballo dei bei soldini.
Mi sa tanto che sarà uno SCHIFO quello che verrà fuori…vorrei sbagliarmi, ma non credo succederà purtroppo…