Sabrina De Padova in Consiglio
di Luca Patrassi
Si avvicina l’otto marzo e per celebrare nel migliore dei modi la ricorrenza tutte le assessore e le consigliere comunali della maggioranza hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani per chiedere di convocare e presiedere una riunione del Consiglio delle donne con all’ordine del giorno la proposta di revoca della presidente Sabrina De Padova e procedere alla elezione della nuova presidente del Consiglio delle donne. Sembra strano, ma è esattamente il contenuto di una missiva che le consigliere di maggioranza Barbara Antolini (prima firmataria), Lorella Benedetti, Cristina Cingolani, Antonella Fornaro, Romina Leombruni, Laura Orazi, e le assessore Francesca D’Alessandro, Laura Laviano, Katiuscia Cassetta, Oriana Piccioni e Paola Pippa hanno appena inoltrato a Luciani.
«Le sottoscritte – si legge nella lettera – nell’esclusivo interesse del corretto, sereno e spedito corso delle attività del Consiglio delle Donne evidenziano quanto segue: nel corso del suo mandato la presidente del Consiglio delle donne Sabrina De Padova ha programmato e assunto delle decisioni senza un necessario confronto con le componenti di diritto elette del Consiglio delle donne, determinando la perdita di rappresentatività del gruppo di maggioranza al quale appartiene» e quindi chiedono la rimozione di Sabrina De Padova. Come dire che i dissidi esplosi nel Consiglio comunale vanno ad esplodere nel Consiglio delle donne. Sabrina De Padova è stata eletta nella civica del sindaco Sandro Parcaroli ed in quel gruppo è rimasta salvo prendere posizioni spesso non in linea con la sua maggioranza. Dalla civica Parcaroli non è mai stata prese nessuna posizione.
Ora invece arriva la mossa delle consigliere di maggioranza che chiedono l’estromissione di De Padova dal Consiglio delle donne. De Padova peraltro nei giorni scorsi, visto l’annullamento del Consiglio comunale di lunedì prossimo aveva chiesto un incontro «affinché ogni consigliera proponga iniziative inerenti la giornata internazionale delle donne e per avere l’occasione di conoscere le rappresentanti di quartiere neo elette». Sarà ora interessante verificare l’evolversi della situazione e la decisione che andrà a prendere il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani.
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Sorellanza.
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Veramente da non credere quanto si abbia paura in questa amministrazione del pensiero libero e autonomo: la Presidente del Consiglio delle donne invita le donne che fanno parte dei comitati di quartiere per condividere iniziative da programmare per l’8 marzo “senza un necessario confronto” e viene “dimessa”!..Quale lesa maestà, quale decisione eversiva quella di invitare le componenti femminili dei comitati di quartiere che avrebbero potuto dare un loro contributo scombulossando programmi e proposte già definite! C’è da restare sbalorditi e anche affranti di fronte a tanta pochezza. Monica Martarelli consigliere del Comitato di Quartire 1
La Sig.ra De Padova mi fa tenerezza e allo stesso tempo l’ammiro per la capacità stoica di resistere imperterrita in quel nido di vipere che pare essere diventato il “Consiglio delle Donne” e per lei anche quello comunale.
Credo che si sia accorta che errore madornale ha commesso pensando di poter partecipare, proporre e addirittura fare qualcosa di sensato in una amministrazione dove non decidono nulla di buono e non agiscono autonomamente gli alfieri figuriamoci i pedoni.
Non so e non mi interessa sapere come abbia deciso di entrare in politica, per di più con una lista civica fantasma stampella del centro destra, ma sicuramente ha sbagliato stato, regione, provincia e comune.
Spero che riesca a tenere e duro e non la dia vinta alle prefiche che ogni volta vanno a piangere dal paparino di turno per far mettere in castigo la sorellastra cattivona.
Un pò mi ricorda cenerentola.
Puoi anche essere un genio, ma se sei in minoranza perdi. E’ il caso della signora Sabrina De Padova, alla quale faccio i miei più sinceri complimenti. La fantasia al potere: ma quando mai!
Consigliere donne di maggioranza che se la prendono con un’altra donna !!
Queste Consigliere non meritano di far parte del Consiglio delle donne poiché ignorano il vero spirito del Consiglio e antepongono l’azione politica all’operato svolto in nome e nell’interesse del Consiglio stesso.
Quali sarebbero queste decisioni prese senza confronto? Soprattutto quale pregiudizio avrebbero arrecato al Consiglio??
Questa è una vera e propria discriminazione di genere messa in atto nei confronti di un’altra Consigliera donna che ha anteposto gli interessi del Consiglio, gli interessi degli associazioni che ne fanno parte alle direttive della maggioranza: e’ questa dovrebbe essere una colpa?!
Ce ne vorrebbero 1000 di consigliere come la De Padova.