Sandro Parcaroli
di Luca Patrassi
Unità di intenti, condivisione dello strumento operativo. La riunione convocata oggi in Provincia dal presidente Sandro Parcaroli sembra aver colto l’obiettivo di trovare l’intesa sulla società unica di gestione del servizio idrico.
In sala c’erano i sindaci delle municipalità capofila, i rappresentanti delle sei società maceratesi di gestione (Atac, Apm, Astea, Assm, Assem e Acquambiente), alcuni altri personaggi che hanno comunque provocato reazioni per l’essere legati più al partito di riferimento (la Lega) che non agli Enti locali. Fastidi a parte, occorre però dire che la riunione si è subito incanalata sui binari della proposta, del dibattito propositivo. Clima sereno che è stato sottolineato in diversi interventi e tra questi quello del sindaco di Osimo Simone Pugnaloni. La proposta di sintesi l’ha illustrata il sindaco di Cingoli Michele Vittori: vale a dire il ricorso a una società concessionaria già esistente (tipo Unidra, SiMarche) nella cui compagine azionaria far entrare sia le altre aziende che i sindaci, senza escludere nessuno e dunque coinvolgendo anche le municipalità più piccole dell’entroterra.
La proposta di Vittori ha registrato il consenso dei presenti ed ora, a tamburo battente, inizieranno a riunirsi le sei società di gestione per definire gli aspetti tecnici e quelli economici: dal lato occupazionale al peso azionario che dovranno avere le varie società in virtù del patrimonio di infrastrutture e di utenti. Oggi la riunione in Provincia, convocata con una mossa a sorpresa del presidente Sandro Parcaroli, sembra aver colto l’obiettivo di sbloccare la questione del gestore unico per il servizio idrico. Diversamente dal clima registrato nelle ultime assemblee dell’Aato 3, oggi il clima in Provincia è apparso radicalmente diverso. C’è appunto il via libera, almeno sulla carta, per la costruzione del gestore unico inserendo all’interno della nuova struttura societaria sia i sindaci che le società di gestione. Assoluto il riserbo del sindaco-presidente della Provincia Sandro Parcaroli che non ha voluto rilasciare dichiarazioni e che, nella riunione, ha ribadito la volontà di coinvolgere nell’operazione del gestore unico tutti i sindaci del territorio maceratese. Un passo avanti, quello di oggi, lungo la strada del mantenimento in mani pubbliche della gestione della risorsa idrica. Chi vorrà mettersi ora di traverso dovrà farlo alla luce del sole assumendosene interamente la responsabilità.
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Speriamo che non siamo di fronte ai soliti proclami poi inconcludenti; l'acqua è un Bene Pubblico che deve essere gestito da un Ente Pubblico senza se e senza ma.
Pensare a ridurre le tariffe
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Sig. Pretini: l’acqua non è solo un bene pubblico, ma è un elemento fondamentale per ogni forma di ita. E’ per questo che non può avere padroni per farci speculazioni finanziarie come il mantenimento della bolletta dell’acqua. I cittadini tutti, devono essere consapevoli che i servizi che ci fanno pagare con la bolletta dell’acqua compresi quelli che mafiosamente ci ritroviamo sulle altre bollette tipo gas e luce, sono una truffa estorsiva di una becera politica amministrativa incostituzionale che spazia dai governi centrali fino a quelli locali perché tali servizi li paghiamo tutti i giorni con la tassa sul reddito come da art. 53 della nostra Costituzione. Per cui: credo sia assurdo incostituzionale e mafioso pagarli due volte. Le frasi scientifiche tipo servizio idrico integrato, di ambito, Ato due, tre, quattro, chi più ne ha più ne metta ARERA, sono tutte invenzioni recenti di una politica ladrona per addormentare il popolo perché il sistema di governo e per tutti i governi: è quello di rispettare le regole costituzionali fondate sull’onestà.
Bravo Parcaroli, tieni la bocca chiusa. Oramai sei un esperto come sindaco, come presidente provinciale chi ti ha mai capito e comunque in certi casi mi sembra il minimo sindacale dire quali sindaci erano presenti e che cosa hanno detto tutti quanti. Certo chiunque si poteva fare portavoce. Che significa sindaci capofila? Funziona come ai mondiali di calcio?
Non servono altri commenti…Ha espresso tutto in maniera inequivocabile il Sig.Lucio Transocchi..
Credo che sia importante che affermazioni come quelle del Sig. Transocchi siano contestate perchè destituite di qualsiasi fondamento. La gestione del servizio idrico pubblico non viene pagato due volte ma soltanto con le tariffe il cui importo viene determinato da soggetti pubblici (mai da privati).
Sig. Iesari, Se è importante contestare le mie affermazioni perché destituite da qualsiasi fondamento, credo sia più importante portare a conoscenza dell’opinione pubblica la sua allergia dei suoi doveri, cioè il rispetto della Carta Costituzionale nei confronti di uno stato democratico e di diritto come dovrebbe essere il nostro.
Io le ho già risposto in merito all’acqua, ad un suo commento che si riferiva alla mia persona su C.M. dell’8 gennaio 2024 in modo ampio e chiaro. Certo, a uno che difende leggi e leggine arbitrarie e incostituzionali, il mio ragionamento non può starle a genio.
Nella speranza di essere più comprensibile, faccio presente che i governi della Repubblica Italiana sono composti da ministeri che ognuno ha il suo compito. Il compito dell’acqua, dovrebbe essere del Ministero dei lavori pubblici in collaborazione con i sindaci dei comuni: Questi ultimi, sono le uniche e vere autorità a contatto con i cittadini che hanno il diritto di godimento e di controllo su tutti i servizi pubblici. Poiché tutti i lavori che riguardano l’acqua sono pubblici, la domanda sorge spontanea, delle due una: o il Ministero adempie ai suoi compiti o va chiuso perché non serve. Sig, Iesari: quindi, le leggi per la gestione dell’acqua, (ESCLUDO PUBBLICA PERCHE’ NON PUO’ ESSERE DIVERSAMENTE) lo Stato italiano ce l’ha dal primo Gennaio 1948. Le leggi che difende lei sono frutto dei partiti contrari ad uno Stato democratico e di diritto perché loro con tali leggine amplificano sempre più il loro carrozzone politico, burocratico e parassitario che li votano, l’unico ad essere responsabile del debito pubblico che ha distrutto lo Stato. I cittadini italiani, non solo vengono imbrogliati per fagli pagare i servizi due volte, tra tutte le tasse che paghiamo, il 98,5 % sono incostituzionali perché sono un retaggio del regime Monarchico fascista che dovevano essere abolite dal primo Gennaio 1948.