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«Basta cemento in via Panfilo,
a questo quartiere serve un parco»

MACERATA - Sit-in oggi pomeriggio del consigliere comunale Alberto Cicarè assieme a diversi residenti che contestano la proposta di variante urbanistica passata in assise. «Un’operazione azzardata, pur se prevista dalla norma. Verrà realizzata una palazzina alta 9 metri e una strada che andrà a sbucare su via Due Fonti. Servirebbero soltanto a creare problemi di sicurezza»

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Alberto Cicarè, consigliere di opposizione, oggi pomeriggio ha motivato le critiche all’operazione urbanistica in via Panfilo

di Luca Patrassi 

La voce è quella di un consigliere comunale, Alberto Cicarè di Strada Comune Potere al Popolo, il punto di partenza sono i 250 abitanti di via Panfilo che contestano l’ultima proposta di variante urbanistica approvata di recente in Consiglio comunale.

alberto-cicare2-325x244«No ad altro cemento in via Panfilo, sì all’area verde»: è il concetto espresso oggi pomeriggio dal consigliere Alberto Cicarè che è intervenuto in via Panfilo, nell’area adiacente a quella che dovrebbe ospitare una ulteriore espansione fatta di abitazioni e di strade a scapito del verde ancora superstite dopo decenni di lottizzazioni che hanno trasformato il volto della zona terminale di via Panfilo. Pollice verso degli abitanti della parte terminale di via Panfilo alla delibera della giunta Parcaroli che avvia l’iter per la variante urbanisitica che sancisce il passaggio di quote edificabili, di proprietà di un privato, da una parte all’altra della città, da via Gigli a via Panfilo.

Oggi, nonostante l’accenno di neve, si sono trovati in tanti a sostenere l’intervento di Cicarè. «Chiediamo – ha osservato preliminarmente il consigliere comunale – di mantenere lo spazio verde, di renderlo fruibile invece che abbandonato, farlo diventare un luogo accogliente e utilizzabile anche dai bambini e dalle bambine della scuola. Con la nostra mobilitazione possiamo bloccare l’operazione».

alberto-cicare3-325x244Il consigliere comunale di Strada Comune ha ricordato la storia della proposta di variante: «La storia risale a circa venti anni fa, sono state concesse delle cubature ed ora, legittimamente, se ne propone il cambio da un’area all’altra. Solo che il tempo è passato, questo quartiere si è riempito e la situazione in via Panfilo si è oramai stabilizzata, il Comune non ha mai preso in carico l’area di sua competenza e l’area è incolta senza identità. L’area alla fine della strada è invece di un privato, secondo il Prg destinata a verde e attrezzature pubbliche. A dicembre 2020 abbiamo presentato una interpellanza al Comune per chiedere la presa in carico dell’area di sua competenza e renderla un parco al servizio del quartiere. La risposta è stata interlocutoria, il Comune ha detto che l’area doveva essere interessata dal passaggio di una strada, siamo arrivati a luglio del 2023 e in Consiglio è arrivata la proposta di variante urbanistica per trasformare l’area del privato in edificabile. Per noi è un’operazione azzardata, pur se prevista dalla norma: in via Panfilo verrà realizzata una palazzina dell’altezza di nove metri per mille metri cubi edificabili e una strada che andrà a sbucare su via Due Fonti.

alberto-cicare1-325x244 La domanda è: serve a questo quartiere una strada? No, servirebbe soltanto a creare problemi di sicurezza nell’ultimo tratto di via Panfilo che è invece molto tranquillo e a creare ulteriori problemi in via Due Fonti che non ha neanche i marciapiedi. Via Panfilo perderebbe le sue caratteristiche di vivibilità. Verranno realizzati nuovi parcheggi sopra via Due Fonti, certo i parcheggi non bastano mai, ma in questa zona i palazzi hanno anche i box auto. Si tratta di un intervento che va a cancellare il poco verde che è rimasto. Peraltro nelle vicinanze c’è una lottizzazione abbandonata, prevedere nuove case quando ce ne sono molte vuote sembra un’operazione di speculazione. No a nuove case, sì al parco a servizio di via Panfilo, della scuola, del quartiere».

La proposta di variante è ora all’esame della Provincia e tornerà in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva con gli abitanti interessati che hanno confermato la volontà di dare battaglia.



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